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Attualità

101 anni per nonno Gabriele

Nella sua memoria sono ancora impressi i ricordi di guerra e la guerra di Liberazione…

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Gabriele Carrozzo, nato il 26 dicembre 1918, ieri ha compito 101 anni, diventando così il più anziano cittadino di Castro.


Festeggiato dai figli, nipoti , pronipoti, dal Sindaco, dalla giunta Comunale e dai suoi concittadini. Nel corso della seconda guerra mondiale ha svolto il servizio di leva nella Regia Aeronautica dall’agosto 1937 all’aprile del 1940.


Successivamente richiamato alle armi ha partecipato all’Operazione di Guerra nel fronte Greco-Albanese nell’aprile del 1941 e in Patria nel corso dell’anno 1943.  Ha combattuto durante la guerra di Liberazione in zone di operazioni dal  9 settembre 1943 all’8 Aprile 1944.


Nella sua memoria sono ancora impressi i ricordi di guerra tra i quali uno in particolare: nel settembre del 1943 uno degli incarichi ricoperti dal Marò Aviere Gabriele Carrozzo era quello di assicurare il recapito della posta ai militari impegnati sul fronte nell’isola di Rodi; un giorno l’aereo che trasportava alcuni commilitoni e la posta, fu colpito da batterie nemiche costringendolo ad effettuare un ammaraggio in cui si salvarono solo poche persone tra cui Gabriele; miracolosamente raggiunsero terra ma furono costretti a nascondersi per molti mesi prima di essere recuperati e riportati in Patria.

E’ stato amministratore ed assessore comunale per la frazione di Comune a Diso dal 1964 al 1978 e promotore dell’autonomia del Comune di Castro dal Comune di Diso avvenuta nel 1975.


Nel 1977 è stato insignito della Stella al Merito del Lavoro con il titolo di “Maestro del Lavoro” dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Il lavoro principale nel Comune di Castro era il pescatore e Gabriele lo ha praticato per molti anni espletando anche l’incarico di Presidente della Cooperativa Salentina dei pescatori.

Attualità

Salento svendesi?

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a cura di Hervè Cavallera

Il nostro è un tempo particolarmente pieno di contraddizioni e di inganni, resi più evidenti dal profluvio di comunicazioni emanate dai social e dai mezzi di comunicazione di massa.
E non ci si riferisce solo alle false notizie, o fake news per dirla col linguaggio alla moda, o ai raggiri sulla buonafede degli anziani, sì da spingere i Carabinieri a realizzare opportunamente delle iniziative per la prevenzione.
Una delle più profonde contraddizioni riguarda proprio il dualismo tra il bisogno del ristabilimento dell’equilibrio di vita e la volontà di un accrescimento delle comodità.
Da una parte, infatti, abbiamo una diffusa consapevolezza dell’inquinamento del pianeta, del riscaldamento globale, dell’esigenza di una green-economy, cioè di una economia sostenibile che riduca l’impatto ambientale attraverso l’uso di energie rinnovabili, la riduzione dei consumi, il riciclaggio dei rifiuti.
È una consapevolezza acquisita, razionale. Dall’altra abbiamo l’impulso naturale a star meglio, a non perdere almeno quello che abbiamo acquisito.
È un sentimento per così dire connaturato nel nostro istinto.
A questo si aggiunge la logica economica delle grandi potenze industriali nazionali e soprattutto transnazionali che devono necessariamente accrescere i profitti.
Si tratta di due tendenze elementari opposte ed entrambe strettamente legate alla natura umana.
Alla luce di questa tensione, che non è per nulla da sottovalutare, si può osservare quanto accaduto e sta accadendo nel nostro Salento, che, come ben sappiamo, ha acquisito vasta notorietà nazionale e internazionale, divenendo ambita sede turistica.
Del resto, questa parte marginale dell’Italia ha goduto per secoli di un terreno incontaminato con i suoi stupendi paesaggi e la sua storia plurimillenaria.
Ora, qualcosa rischia di alterare la bellezza del Salento. Un fattore intrinseco è lo spopolamento.
Esiste, come del resto in tutta la Penisola, un preoccupante calo della natalità, a cui deve aggiungersi il fatto che molti giovani, come abbiamo altre volte sottolineato, non rientrano più nel Salento.
I residenti sono per lo più anziani e questo diventa molto grave anche perché non si vede alcuna strategia politica che faciliti e stimoli il ritorno.
I paesi e le campagne si svuotano.
Già, le campagne.
IL NARDO’ TECNICHAL CENTER

È assai recente il tentativo dell’ampliamento del Nardò Tecnichal Center, ossia dell’ampliamento della pista di Nardò gestita dalla Porsche, che avrebbe comportato la fine di centinaia di ettari di superficie boscosa. Per fortuna, come ricordato sul numero precedente del giornale, la minaccia è stata sventata grazie all’intervento della Commissione Europea.
EOLICO OFFSHORE

Più complesso il problema della transizione energetica e dell’eolico offshore, cioè di un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza turbine (o pale) eoliche collocate in mare aperto, le quali si aggiungerebbero a quelle già presenti nell’entroterra.
Un entroterra, peraltro, dove esistono da tempo numerosi impianti fotovoltaici, come quelli che si trovano su varie nostre case, e si prevedono, con il parere sfavorevole di Italia nostra che teme la desertificazione del territorio, tre impianti agrivoltaici, che dovrebbero permettere la continuità delle attività di coltivazione agricola, impianti che occuperebbero ben oltre 200 ettari.
Sulla realizzazione di un parco eolico offshore presso la costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca ha preso netta posizione il Movimento Regione Salento che, con diversi sindaci dei Comuni del Capo di Leuca, ha protestato prima a Porto Miggiano quindi a Santa Maria di Leuca.
Il Movimento non è contrario all’eolico in sé, ma, giustamente, alla collocazione in una zona di grande valore ambientale e paesaggistico come è quella dove si vorrebbe collocare il parco.

IL DUBBIO

Quindi si arriva alla questione principale: quella della contrapposizione tra la produzione della cosiddetta energia pulita e il danneggiamento del paesaggio e dell’ambiente naturale.
Se sono evidenti i vantaggi di una energia prodotta dalle pale eoliche, è altrettanto evidente il danneggiamento paesaggistico già appariscente nelle campagne dove imperano gli impianti fotovoltaici.
La previsione pessimistica potrebbe essere quella di un Salento, terra du sule du mare du ientu, popolato da anziani e sfruttato come centrale energetica.
Ragionevole sarebbe la collocazione del parco eolico offshore e degli impianti fotovoltaici e agrivoltaici in zone scarsamente produttive e poco appariscenti, ma è anche vero che tali impianti richiedono luce e vento.
Al cuore del problema vi è sempre la questione che l’essere umano non intende ridurre le proprie comodità  e i propri diletti (si pensi al consumo energetico connesso agli aerei privati, ai tanti eventi notturni con conseguente investimento di illuminazione pubblica e così via) e ciò significa la necessità di produrre una energia sostenibile.
La conseguenza, però, è ancora una volta proprio quello che non si vorrebbe: lo snaturamento della natura con campagne abbandonate in cui predominano pannelli solari e con gigantesche turbine nel mare, alterando sia la bellezza esteriore sia lo stesso fondale marino.
Si aggiunga il problema che verrà intorno allo smaltimento dei pannelli del fotovoltaico una volta inutilizzabili.
Un tentativo di ragionevole e momentaneo compromesso potrebbe essere la collocazione, senza spese per i proprietari, di pannelli solari e fotovoltaici sulle case che hanno delle coperture “piatte”, ossia senza tetti spioventi, che sono peraltro la maggior parte  nel Salento.
Comunque occorre promuovere, al di là degli impianti di energia pulita, una politica di austerità, di lotta alla spreco, che eviti il proliferare eccessivo di pannelli di vario genere e di varia grandezza.
Il che, come si può capire, è più facile a dirsi che a farsi.

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Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Meteo: siamo ad Aprile ma l’inverno continua…

Il sole ormai alto sull’orizzonte mitigherà certamente il clima diurno, ma in montagna farà decisamente freddo per il periodo, mentre nottetempo e in pianura le minime potranno scendere sotto i 5-7°C anche in pianura.

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Secondo le previsioni di 3bmeteo.com, “Proseguirà per almeno altri 8 giorni la fase fredda con temperature sotto la media per via dei venti in discesa dall’Artico. Tempo spesso instabile con ulteriori rovesci e temporali; lunedì neve anche a quote collinari al Nord”

Anche nei prossimi giorni, e almeno fino al 25 aprile, l’Italia sarà interessata da correnti provenienti dalle latitudini artiche, quindi decisamente fredde per il periodo, riportandoci indietro di oltre un mese sul calendario.

Il sole ormai alto sull’orizzonte mitigherà certamente il clima diurno, ma in montagna farà decisamente freddo per il periodo, mentre nottetempo e in pianura le minime potranno scendere sotto i 5-7°C anche in pianura.

Ciò manderà in sofferenza la vegetazione, e relativa fioritura, che peraltro si era risvegliata con largo anticipo durante la fasi di caldo anomalo di marzo e dei primi giorni di aprile.

Tra sabato e domenica un nuovo impulso di matrice artica attraverserà l’Italia portando rovesci e temporali sparsi, localmente accompagnati da grandinate anche di una certa rilevanza, maggiormente coinvolto il Centrosud con la neve che potrà spingersi fin sotto i 1000m in Appennino durante i rovesci più intensi. Le temperature saranno in generale spesso sotto la media”.

Tra lunedì e martedì prossimo prenderà inoltre vita una nuova depressione sui mari italiani, con ulteriori piogge e temporali sparsi su gran parte dello Stivale, pur distribuiti in modo estremamente irregolare.

Volgendo lo sguardo al medio termine, sembra molto probabile che questa fase instabile e decisamente fresca possa protrarsi fino al 25 aprile, prima di una successiva possibile graduale stabilizzazione atmosferica contestualmente ad un addolcimento termico.

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