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News & Salento

I salentini? Popolo di formiche

Crescono i depositi delle famiglie della provincia di Lecce. Da giugno 2011 al 30 settembre di quest’anno, i depositi sono aumentati di 316 milioni (+3,9%). Percentuale in controtendenza rispetto ad altre province italiane

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Nonostante la grave recessione, crescono i depositi bancari. In provincia di Lecce, ammontano ad otto miliardi 369 milioni i risparmi delle famiglie, custoditi dagli istituti finanziari sotto forma o di conti correnti, o buoni fruttiferi, o certificati di deposito o assegni bancari interni o depositi cauzionali costituiti da terzi.


A rilevarlo è l’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce che ha elaborato gli ultimi dati della Banca d’Italia. Da giugno 2011 al 30 settembre di quest’anno, i depositi sono aumentati di 316 milioni. L’incremento è stato del 3,9 per cento. Una percentuale in controtendenza rispetto ad altre province italiane, dove la capacità di accumulare risparmio si è ridotta a causa dell’acuirsi della crisi.


In economia, questo non è sempre un bene. Anzi, può, avere conseguenze negative sul tessuto produttivo locale. Un grande economista britannico, John Maynard Keynes, sosteneva che: «ogni volta che risparmiate cinque scellini, togliete ad un uomo il lavoro di una giornata».


Questo «paradosso» riferito al risparmio spiega come una delle più classiche virtù – che è quella di accumulare denaro di scorta – può creare «danni», se lo stesso risparmio non viene fatto più ricircolare nel grande circuito dei movimenti di spesa e di acquisti. Oggi, tale paradosso sembra tornato di moda in provincia di Lecce.


Perciò, considerata la stretta sui consumi sempre più stringente, continuare a risparmiare e spendere sempre meno vuol dire fare ancora più male all’economia di quanto non ne possano provocare le decisioni del Governo e l’inasprimento della pressione fiscale.


Nonostante la forte tassazione a carico dei cittadini, non si vedono ancora importanti segni di miglioramento nei conti degli enti pubblici del Salento. Nello stesso periodo preso in esame, infatti, hanno perso ben 114 milioni, pari al 44,9 per cento. Una percentuale che «certifica», in modo chiaro, lo stato di grave difficoltà attraversato dalla pubblica amministrazione. In poco più di un anno la loro «ricchezza» si è quasi dimezzata: da 255,4 milioni a 140,7. Si tratta di una flessione impressionante a dimostrazione che le misure imposte dal Governo nazionale e dagli enti locali, per risanare i bilanci pubblici, non sono del tutto sufficienti. Anzi, hanno aggravato la situazione in cui versano famiglie ed imprese.


Riguardo, poi, alle società finanziarie, compresi gli intermediari, i depositi sono cresciuti del 4,1 per cento (da 30,3 milioni a 31,5), ma rispetto ai mesi precedenti si registra un calo attorno al 20 per cento (a luglio arrivavano a 40,7 milioni).

Circa le società cosiddette non finanziarie, cioè le imprese che producono beni e servizi, queste hanno valori pressoché stabili: da 520,2 milioni si passa a 532,8.


Le istituzioni senza scopo di lucro, invece, registrano, in termini relativi, la migliore performance: più 10,7 per cento. Da 67 milioni si sale a 74,3. Ne fanno parte tutte le unità istituzionali senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che producono beni e servizi non destinabili alla vendita. Le risorse principali delle unità appartenenti a questo settore, oltre a quelle derivanti da vendite occasionali, provengono da contributi volontari in denaro o in natura. Questi contributi sono versati dalle famiglie o dalle amministrazioni pubbliche.


Rientrano in questo gruppo gli enti ecclesiastici e religiosi; i partiti politici e le organizzazioni ausiliarie, come le associazioni giovanili associate ad un partito politico; i sindacati; gli ordini professionali.


Il totale complessivo dei depositi nel Salento supera i nove miliardi. Per l’esattezza, nove miliardi 191 milioni. Tutti sono «custoditi», ma pochi sono messi in circolazione.




Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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News & Salento

Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

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Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

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