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Cronaca

In manette commerciante di Salve

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(14 febbraio) – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile – Aliquota Radiomobile della Compagnia di Tricase hanno arrestato Angelo GIUDICE, un 22enne commerciante di Salve, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel tardo pomeriggio di ieri l’autoradio della Radiomobile stava perlustrando il territorio del Comune di Salve quando, giunta nei pressi di un distributore di carburanti, ha notato una macchina con due giovani a bordo che stava uscendo dall’area di servizio ma, alla vista della “gazzella” dei Carabinieri, ha effettuato una repentina retromarcia. Insospettiti da tale anomalo comportamento i militari sono andati a controllare il piazzale del distributore all’interno del quale c’era solo l’autovettura con i due ragazzi.


SDC10455I Carabinieri hanno allora deciso di controllare la vettura ed i suoi occupanti ed hanno riscontrato un’altra anomalia: il mezzo risultava intestato non al conducente ma al fratello del passeggero proprio quello, dei due giovani, che palesava maggiori segni di nervosismo e guardava i militari con occhi lucidi di un lucido ben noto a chi da anni lavora sulla strada ed ha visto centinaia di persone che hanno appena assunto sostanze stupefacenti. Inesorabilmente i due ragazzi e la macchina sono stati sottoposti a perquisizione e, mentre l’attività di Polizia Giudiziaria ha avuto esito negativo nei confronti del conducente ed all’interno della macchina, addosso al passeggero, Angelo GIUDICE, è stato rinvenuto un portasigarette metallico all’interno del quale c’era un “cubetto” di sostanza stupefacente del tipo hashish parzialmente utilizzato nonché un coltellino a serramanico con la lama sporca di hashish e quasi tremila euro in contanti solo in parte giustificabili con l’attività lavorativa del giovane. La perquisizione è stata estesa anche all’abitazione di GIUDICE dove, ben nascosti in un armadietto del garage, dietro vari attrezzi e sostanze chimiche, sono stati trovati altri tre “cubetti” identici fra loro per forma peso e dimensioni, del tutto simili a quello trovato addosso al ragazzo per un peso complessivo di 60 grammi di stupefacente.

Accompagnato presso la caserma sede del Comando Compagnia Carabinieri di Tricase, GIUDICE è stato dichiarato in arresto per detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana e dell’esecuzione del provvedimento è stata data notizia al dott. Arnesano il quale ha disposto la sottoposizione dell’uomo al regime degli arresti domiciliari tenuto conto che non era gravato da precedenti penali. Al termine delle formalità di rito, pertanto, GIUDICE è stato trasferito presso la propria abitazione di Salve.


Cronaca

Torre Suda: calci e pugni alla compagna incinta che perde il suo bimbo

Arrestato 32enne che dopo una lite per futili motivi ha colpito ripetutamente la convivente provocandole l’aborto al terzo mese

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Ancora violenza tra le mura domestiche.

Questa volta, se possibile, le notizie lasciano ancora più esterrefatti per la brutalità dell’aggressore e per le contingenze del caso.

I militari dell’Arma hanno arrestato nella flagranza di reato un 32enne, originario del posto, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia.

In particolare, i carabinieri sono intervenuti a seguito di una segnalazione al 112 (Numero Unico Emergenze) per una lite tra un uomo e una donna, in un appartamento di Torre Suda, marina di Racale.

Giunti sul posto, hanno accertato che una donna aveva avuto una lite per futili motivi con il proprio compagno.

Quest’ultimo, al culmine della discussione, l’ha colpita con calci e pugni, provocandole vari ematomi.

Accompagnata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Gallipoli per le cure del caso, alla donna è stata accertata l’interruzione della gravidanza in atto, al terzo mese. Costatato ciò e dopo un’immediata attività info-investigativa da parte dei militari dell’Arma, coordinata dalla Procura della Procura di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

Resta alta l’attenzione dei Carabinieri nei casi di violenza di genere e si inviato tutte le vittime a segnalare e denunciare tempestivamente eventuali aggressioni o comportamenti violenti subiti.

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Cronaca

Violento rogo a Torre S. Giovanni: distrutte tre auto

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Tre auto distrutte dalle fiamme nella notte in un incendio che desta forti sospetti, scoppiato a Torre San Giovanni, marina di Ugento.

Erano da poco passate le tre quando una chiamata al 115 ha fatto accorrere una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando di Lecce, distaccamento di Gallipoli in via Monte Pollino.

Qui le lingue di fuoco avevano rapidamente avvolto tre macchine ferme in sosta sulla sede stradale: una Renault modello Kangoo, un’Alfa Romeo modello Stelvio e un furgone Fiat modello Doblo.

Grazie al tempestivo intervento della squadra dei Vigili del Fuoco, ulteriori danni a persone e beni sono stati evitati, garantendo la sicurezza pubblica e privata. 

Da chiarire però le cause che hanno originato l’incendio, tuttora oggetto di indagine.

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Cronaca

Turismo, penuria di personale: «Allora non era colpa del Reddito di Cittadinanza…»

Il dibattito sulla difficoltà nel reperire lavoratori stagionali: Daniela Campobasso, nuova segretaria generale della Filcams Cgil Lecce: «Evidentemente non era colpa del sussidio. Basterebbe applicare il Contratto. Invece lavoro sottopagato, orari che eccedono di gran lunga quello ordinario, condizioni di sfruttamento, lavoro nero. In due parole: precarietà e sfruttamento»

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Puntualmente, in questo periodo, si ritorna a discutere di turismo in tutte le sue sfaccettature e, altrettanto puntualmente, le imprese del settore lamentano penuria di personale.

Fino allo scorso anno il mantra ricorrente recitava più o meno così: «La gente non ha più voglia di lavorare; è tutta colpa del Reddito di cittadinanza».

«Abbiamo sempre sostenuto invece che, pur tra tanti abusi oggettivi, il Reddito di cittadinanza non fosse la vera causa di questa difficoltà», tuona Daniela Campobasso (nella foto in alto), la nuova segretaria generale della Filcams Cgil Lecce, «lo abbiamo detto sulla base di un ragionamento semplice, consequenziale: se gli addetti al settore turismo fossero stati pagati come previsto dalla contrattazione nazionale e se il contratto collettivo fosse stato rispettato anche su riposi, ferie, permessi, orario di lavoro, quale convenienza avrebbero avuto migliaia di lavoratori nel percepire un sussidio così esiguo? Risposta scontata: non avrebbero avuto alcuna convenienza».

«Oggi», prosegue la neo segretaria generale della Filcams Cgil Lecce, «i nodi vengono al pettine e la realtà dice che quel nostro discorso non faceva una piega, visto che anche quest’anno, con il Reddito di cittadinanza debellato dal Governo, la “penuria di personale stagionale” si ripresenta».

In un recente articolo di stampa, il vice presidente del Fipe nazionale, «dopo aver ammesso quanto da noi già in passato sostenuto», afferma che lo sfruttamento nel settore del turismo sia una “leggenda metropolitana”, citando la sua personale esperienza di imprenditore rispettoso di regole e contratti.

«Pur apprezzando la sua condotta di datore di lavoro che è bene ricordare dovrebbe essere considerata normale», la replica di Daniela Campobasso, «quel che noi incrociamo quotidianamente nelle nostre sedi racconta una realtà completamente diversa: lavoro sottopagato, orari che eccedono di gran lunga quello ordinario, condizioni di sfruttamento, lavoro nero. In due parole: precarietà e sfruttamento».

«È troppo semplicistico invitare le persone alla denuncia», aggiunge la sindacalista, «perché sappiamo bene quali retaggio culturale e paure si celino dietro questa scelta. Sarebbe più opportuna una scelta etica da parte di tutte le imprese del settore, una scelta di rispetto non solo di regole e contratti, ma anche e soprattutto della vita di ciascun lavoratore».

«È una battaglia culturale», conclude Daniela Campobasso, «che dovrebbe vedere protagonisti proprio quegli imprenditori onesti che si vedono ingiustamente omologati in quella platea, purtroppo maggioritaria, di “prenditoriinteressati solo ad accrescere il proprio profitto, indifferenti a dare il proprio contributo non solo alla crescita individuale, ma anche allo sviluppo territoriale».

 

 

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