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Attualità

L’ultimo saluto al Vescovo Vito

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(3 aprile) La bara portata a spalla dai sacerdoti giovani, molti dei quali da lui stesso ordinati presbiteri. Così, per l’ultima volta, don Vito De Grisantis, Vescovo di Ugento, ha lasciato la sua Curia Vescovile per ricevere l’estremo saluto della sua gente.


È stata una cerimonia commovente, quella che la Diocesi di Ugento ha celebrato alle 16, in Piazza San Vincenzo. La Benedizione Esequiale è stata officiata, come programmato, dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto Mons. Francesco Cacucci, alla presenza dei vescovi della provincia e di tutta la Puglia, del clero diocesano, dell’Amministratore Diocesano Mons. Gerardo Antonazzo (elevato a tale carica in mattinata dal Collegio dei Consultori per guidare la Diocesi, orfana del suo Vescovo, fino alla nomina del nuovo pastore), delle autorità civili e militari.


La cerimonia si è svolta davanti ad una piazza gremita di fedeli provenienti da tutta la Diocesi ma anche dai paesi limitrofi e da Lecce, città natale del Vescovo De Grisantis, che lo ha visto svolgere, per tantissimi anni, il suo ministero nella parrocchia del quartiere Santa Rosa.


Dopo l’omelia del celebrante, durante la quale sono state ricordate le doti umane e spirituali del Vescovo Vito, alla fine della cerimonia ha preso la parola il Sindaco di Ugento Eugenio Ozza, il quale ha ricordato come, nel corso degli ultimi dieci anni, ci sia stata una forte collaborazione tra le istituzioni civili e la Diocesi per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio.


Ha chiuso la celebrazione l’intervento dell’Amministratore Diocesano don Gerardo Antonazzo: “La morte del nostro Vescovo ha colpito profondamente il cuore di tutti, perché la sua opera pastorale ha segnato il cammino umano e cristiano dell’intera comunità civile e religiosa. Ognuno di noi può vantare molteplici motivi straordinariamente preziosi e ricchi per ritenere indimenticabile il personale ricordo di una figura così zelante nel suo amore alla Sposa, la Chiesa, per la quale ha dato tutto se stesso, fino all’ultimo, spendendosi senza risparmio di energie. La forza di Monsignor De Grisantis era sempre espressione profonda della sua tenerezza e della sua passione pastorale. Tutto questo era contenuto nel motto episcopale da lui scelto: “Maior Charitas”. Nel periodo ultimo della sua malattia tale tenerezza è diventata immediata e cristallina: purificato dalla sofferenza, trasfigurato nei suoi indimenticabili sguardi e gesti, era diventato semplice, fiducioso, si affidava a noi come un bambino. Il nostro lacerante dolore oggi, Sabato Santo, si fa attesa silenziosa e orante, sostenuti da Maria, Madre di Cristo, che proprio in questo particolare giorno consola la Chiesa intera, provata dalla Passione e Morte del suo Signore, e l’accompagna fiduciosa verso il gaudio della Resurrezione. Ecco perché la liturgia può cantare che anche la notte del dolore si apre sempre alla luce pasquale del Figlio Gesù, Crocifisso e Risorto. Sia sempre la Vergine Maria, carissimo e amato Vescovo Vito, ad accompagnarti davanti al trono di Dio, lei che ha segnato gli inizi del tuo ministero sacerdotale nella parrocchia Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa a Lecce e accompagnato il compimento del tuo saggio e zelante ministero episcopale nella diocesi de Finibus Terrae. Continui ora lei, Maria, a rimanere per la tua anima benedetta, faro luminoso della bontà, della tenerezza e misericordia di Gesù, Pastore eterno delle nostre anime. A voi carissimi familiari del nostro Vescovo Vito la gratitudine di tutta la Diocesi, dei vescovi della Regione Puglia, l’affettuosa vicinanza di tutti nel condividere il medesimo profondo dolore. A te Vescovo Vito vogliamo gridare la parola della nostra fede con l’annuncio dell’apostolo San Paolo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà”. Amen”.

La salma del Vescovo è poi partita per Lecce, dove, dopo un momento di preghiera nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa, è stata tumulata.


Lunedì 5 aprile, alle 19, il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Emerito di Palermo, celebrerà, in piazza San Vincenzo, la Santa Messa esequiale, alla presenza dei vescovi pugliesi e delle autorità.


Pierangelo Tempesta


Attualità

Meteo, da mezzanotte allerta arancione sul Salento

Protezione civile: “Per le prossime ore, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali…”

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La protezione civile, gestione emergenze, ha diramato, per le prossime ore, a partire da mezzanotte, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali.

Il bollettino recite: “Precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco specie sui settori meridionali, con quantitativi cumulati generalmente moderati, fino a puntualmente elevati;

Sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori, con quantitativi cumulati moderati.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità , frequente attività elettrica (fulmini), locali
grandinate e forti raffiche di vento“.

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Appuntamenti

INPS – Lecce, Rendiconto sociale

Presentazione domani nella sala convegni della Camera di commercio

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Sarà presentato domani (giovedì 16 ottobre, alle ore 9,30, nella sala convegni della Camera di Commercio) il Rendiconto sociale INPS – Lecce.

In programma i saluti istituzionali da parte del presidente della Camera di commercio Mario Vadrucci, del presidente della Provincia Stefano Minerva, del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone.

Introdurrà i lavori il presidente del comitato provinciale Inps di Lecce Massimo De Giorgi. A seguire la presentazione del Rendiconto da parte del direttore Inps di Lecce Giuseppe Garrisi.

Interverrà Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio Economico Aforisma School of Management” che ha condotto un’indagine socioeconomica sulla provincia di Lecce.

Sono previsti i contributi della presidente del Comitato regionale Inps di Puglia Nadia Polito e della direttrice regionale Inps di Puglia Benedetta Dito.

Dopo gli interventi delle parti sociali, concluderanno i lavori i componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) Angela Caracciolo e Franco Rampi.

Coordinerà gli interventi Antonio Tommasi, direttore provinciale vicario Inps di Lecce.

Il Rendiconto sociale è il più importante e dettagliato strumento con cui il consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps, nell’esercizio delle sue funzioni, mette a disposizione delle istituzioni e degli altri enti pubblici, delle parti sociali, degli istituti di ricerca e di istruzione e dei cittadini, un insieme di dati e informazioni che riguardano l’attività complessiva dell’Istituto nell’anno di riferimento, per quanto concerne sia le prestazioni erogate, sia gli elementi che attengono alla qualità e all’efficacia dei servizi nel rapporto con l’utenza, i cittadini e le imprese.

Sono raccolti i dati sociodemografici che caratterizzano il territorio, il numero e il valore delle prestazioni erogate dall’Istituto, come le pensioni, gli ammortizzatori sociali e gli altri interventi di sostegno alla famiglia e di inclusione sociale, l’andamento delle entrate contributive, la qualità del rapporto con l’utenza e il contenzioso.

Il Rendiconto sociale rappresenta anche un importante strumento attraverso cui il Civ esercita la funzione di vigilanza sull’attività dell’Istituto, nell’ottica che gli compete in quanto organo di rappresentanza delle parti sociali, dei lavoratori e delle imprese.

Anche le sedi regionali si dotano di un proprio rendiconto regionale, che rappresenta il valore creato dall’Istituto nelle regioni, attraverso dati e informazioni sul sistema di protezione sociale, in una logica di servizio al territorio e di colloquio con le comunità.

Dal 2022, inoltre, su iniziativa del consiglio di indirizzo e vigilanza, anche le sedi provinciali presentano i propri rendiconti provinciali, redatti dai comitati provinciali Inps, in collaborazione con le rispettive direzioni, ove si espongono i dati locali sui servizi dell’Istituto, destinati direttamente ai cittadini del territorio di riferimento.

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Attualità

«Lì non è come qui…»

Il racconto di Diana D’Agata, veterinaria salentina, costretta a vivere lontano da casa per veder riconosciuta la propria dignità di lavoratrice e uno stipendio consono. «Il Salento? Mi mancano il clima, il sole e il mare. Ma ci tornerò solo una volta in pensione»

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«A Lecce, un giorno di lavoro poteva anche valere la miseria di cinque euro, il costo di una prestazione sanitaria» ha raccontato al Corriere, la giovane veterinaria salentina Diana D’Agata (foto in alto, durante una sua vacanza in Salento).

Si è trasferita in Inghilterra nel 2015, per il momento si accontenta di circa 3mila sterline (poco meno di 3.500 euro) ma solo perché ha «deciso di calibrare l’orario di lavoro alle esigenze famigliari. Una casa da portare avanti, due figlioletti e un marito, per quanto fonte di gioia, restano un impegno non indifferente per una donna, madre e moglie».

«Quando sarà il momento», spiega la salentina, «potrò puntare ad uno stipendio anche molto più alto, fino a 60mila-80mila sterline, perché qui  al merito, all’impegno, soprattutto ai titoli di studio, di specializzazione, ai master, si dà molta importanza. Con rammarico devo dire che è un altro mondo, non solo rispetto a Lecce, ma credo pure in confronto al sistema italiano che non offre le stesse possibilità di crescita e affermazione professionale».

«In Salento», prosegue nel suo racconto al Corriere Diana D’Agata, «non avevo nemmeno un conto corrente, non avrei saputo che farmene, visti gli scarsi guadagni».

Invece, appena giunta in Inghilterra trovò subito un impiego nel settore del controllo della qualità delle carni.

Fu cooptata da un’agenzia interinale e spedita sul luogo di lavoro con un’ottima paga, affiancamento e telefonino di servizio. Cose… dell’altro mondo. Almeno per l’Italia!

«Quando era ancora a Lecce», ricorda la professionista, «lavoravo in un centro veterinario per pochi euro al giorno e, ovviamente, ero insoddisfatta con in mano una laurea. Ma non era colpa del mio datore di lavoro, quanto del sistema. Certo, in Italia il sistema è un freno per le carriere, per i giovani anzitutto. Manca spesso il riconoscimento del merito. Un veterinario può mai lavorare per cinque euro al giorno?».

Altra musica oltremanica: «Sono stata assunta in una clinica veterinaria. Mi pagano bene. Ho potuto scegliere l’orario di servizio e persino il giorno libero. Ovviamente la paga è commisurata alle ore lavorative che io ho facoltà di ampliare o diminuire quando voglio, in base alle mie necessità».

Ovviamente dell’Italia e del Salento, in particolare, le mancano «il clima, il sole, il mare. Ma qui lavoro e sono felice sono felice. Chi lo sa, una volta in pensione, forse, tornerò in Salento»

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