Attualità
«È morto Scalfari»
Il suo lungo percorso ha tracciato una linea ineguagliabile nel panorama giornalistico. Il ricordo di un grande personaggio contemporaneo del suo (solo) omonimo Alberto Scalfari

Mi sono chiesto se questo titolo basterebbe a rendere edotta la gente – o chi ancora non sapesse – che oggi è deceduto Eugenio Scalfari.
Ma riflettendoci fino in fondo… mi sono detto che sarebbe certamente bastato!
Sì, perché, in genere, ricordo che quando qualcuno affermava o pronunciasse “Scalfari” quasi simultaneamente tale parola la legava alla figura del grande giornalista.
Un automatismo imprescindibile!
Alla figura di Eugenio Scalfari.
Al Direttore de “La Repubblica”, al Fondatore del Quotidiano “La Repubblica”.
Al Senatore della Repubblica (aveva ricoperto anche questo incarico).
Al giornalismo cosiddetto d’élite.
Raffinato nella sua dialettica quanto onorato per la sua matrice fondata sulle verità autentiche e, forse, ispirato alla saggezza ed ai principi di bellezza di cui parlava il grande filosofo del passato Platone.
Non vogliatemene miei cari lettori se, in questo mio ricordo che sto per esternarvi, doveste ravvisare vene di narcisismo o presunti atteggiamenti di spocchiose affinità! Non vi è nulla di tutto questo! Lo faccio in primo luogo per onorare questa prestigiosa figura della storia del giornalismo italiano.
Il suo lungo percorso ha tracciato una linea ineguagliabile nel panorama giornalistico.
Un patrimonio di cultura e di conoscenza cui potranno attingere le nuove generazioni che vorranno intraprendere tale lavoro. Ma anche per tutte le volte che nel mio passato, ho dovuto rispondere a coloro che, dopo aver pronunciato il mio cognome… subito dopo qualcuno mi chiedeva: «Ma lei è parente del famoso Scalfari?».
Ed io di contro: «Non credo! Non lo so!».
Lo faccio per aver letto i suoi libri. Dai quali ho attinto buon senso e tenacia nel mio modesto cammino di vita. Lo faccio perché nella mia famiglia d’origine si parlava sempre di Eugenio Scalfari! In fondo le radici sono le stesse: la Calabria.Tutti gli Scalfari hanno radici calabresi come l’aveva Eugenio Scalfari.Lo ricordo dunque con tali sentimenti ma senza pretese di affinità come dicevo sopra. Lo ricordo perché era socialista come mio nonno, lo stesso socialismo a cui aveva posto fede agli inizi del suo percorso politico. Il “Socialismo dal volto umano”.
Lo ricordo perché non soltanto nella mia famiglia d’origine ma anche tra i miei parenti tutti, e tutti calabresi, si parlava di Lui insistentemente! Lo ricordo nei talk show durante le interviste rispondere con quel tono sempre di garbo ed eleganza che lo contraddistingueva e lo caratterizzava. Lo ricordo nel suo tono pacato ma sempre incisivo nelle sue valutazioni critiche ed oggettive. E perché le nostre radici in fondo sono le poche cose che ci rimangono. Forse le più importanti a cui crediamo fortemente. E che riportiamo al cuore tutte le volte che per qualche istante le trascuriamo o le dimentichiamo.
Un poeta argentino tale Francisco Luis Bernandez diceva: «Quando vediamo dei bei fiori sugli alberi, non dobbiamo dimenticarci che possiamo gioire di questa visione solo grazie alle radici».
Ecco come io ricordo Eugenio Scalfari!
Possa il Signore Iddio accoglierlo nella sua benevolenza!
Donato Alberto Scalfari
Attualità
Gagliano del Capo differenzia meglio
Raggiunta una percentuale del 67,48% di raccolta differenziata. Il sindaco Gianfranco Melcarne: «Risultato frutto di un percorso di sensibilizzazione, controllo e miglioramento del servizio e, soprattutto, della collaborazione dei cittadini»

L’amministrazione comunale di Gagliano del Capo rende pubblici i dati trasmessi ad ARPA Puglia per la determinazione dell’Ecotassa e annuncia che il Comune ha raggiunto, nel 2024, una percentuale del 67,48% di raccolta differenziata.
«Si tratta di un traguardo significativo», evidenzia il sindaco Gianfranco Melcarne, «che testimonia l’impegno collettivo della cittadinanza, degli operatori ecologici e dell’amministrazione stessa nel promuovere una gestione dei rifiuti sempre più sostenibile ed efficiente».
Per il primo cittadino, «il raggiungimento di tale soglia dimostra una maggiore attenzione verso l’ambiente e ha anche ricadute positive dal punto di vista economico, contribuendo a non incrementare i costi legati allo smaltimento dei rifiuti».
«Il risultato», approfondisce il sindaco, «è frutto di un percorso di sensibilizzazione, controllo e miglioramento del servizio e, soprattutto, della collaborazione dei cittadini, che ringraziamo per il loro senso civico e il contributo quotidiano. La strada verso una Gagliano del Capo più pulita e sostenibile è ancora lunga, ma oggi possiamo dire con orgoglio di essere sulla direzione giusta».
Infine una promessa e un invito: «L’amministrazione continuerà a lavorare per consolidare e migliorare ulteriormente questi risultati, puntando su una comunicazione costante, su servizi sempre più efficienti e su iniziative educative rivolte a tutte le fasce della popolazione; invitiamo tutti i cittadini a proseguire con lo stesso impegno, rispettando le modalità di conferimento e contribuendo attivamente alla tutela dell’ambiente e alla crescita del nostro territorio».
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Attualità
Porto di Tricase, draga in azione
Avviate le operazioni di pulizia dei fondali che si protrarranno fino alla prima settimana di giugno per il bacino esterno del porto e fino alla prima settimana di luglio per il cosiddetto “porticciolo”

Fa un certo effetto il porto di Tricase svuotato di tutte le sue barche grandi e piccole che di solito lo popolano per tutto l’anno e, dalla primavera in poi, ne ricoprono ogni angolo dello specchio d’acqua.
Al posto loro c’è un unico grande natante con una gru al centro: è la tanto annunciata draga che ha fatto capolino al porto di Tricase il 4 maggio per espletare le necessarie operazioni di pulizia del fondale del bacino portuale.
Quest’anno i diportisti dovranno ancora pazientare perché le operazioni di dragaggio si prolungheranno fino alla prima settimana di giugno per il bacino esterno mentre la consegna di quello interno (il porticciolo) è prevista per la prima settimana di luglio.
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Attualità
Il nuovo Questore
È Giampietro Linetti e proviene dalla Questura di Brindisi dove si è distinto nella gestione delle delicate misure di sicurezza per l’organizzazione del G7 a Borgo Egnazia. Nella sua prima giornata ha reso omaggio ai caduti della Polizia di Stato, ponendo una corona di alloro ai piedi della stele commemorativa nel Giardino delle Rimembranze della Questura

Si è insediato il nuovo Questore della Provincia di Lecce, il Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Giampietro Lionetti.
Proviene dalla Questura di Brindisi e prende il posto del Questore Vincenzo Massimo Modeo che da oggi ricopre un incarico dirigenziale nella capitale presso la segreteria del Dipartimento.
Lionetti nasce a Cirò Marina (KR) il 13 agosto 1968 e intraprende la carriera nella Polizia di Stato dal 1987, frequentando il Corso Quadriennale di Formazione presso l’Istituto Superiore di Polizia, al termine del quale viene assegnato, come prima sede, alla Questura di Caltanissetta assumendo l’incarico di funzionario addetto al Commissariato di P.S. di Gela.
Successivamente nel ’95, viene trasferito alla Questura di Roma, dove rimane per ben 10 anni, assumendo progressivamente funzioni di crescente responsabilità, fino a ricoprire l’incarico di vicedirigente presso la DIGOS e specializzandosi nella polizia di prevenzione e nell’attività investigativa antiterrorismo.
Nel 2014, promosso al grado superiore di I Dirigente, inizia un periodo di formazione professionale nell’ambito delle dinamiche legate alle correnti eversive, dapprima a capo della DIGOS della Questura di Venezia e poi Dirigente della DIGOS della Questura di Torino.
Nel 2017 ritorna alla Questura di Roma a dirigere la DIGOS capitolina fino alla promozione a Dirigente Superiore nel 2023 quando viene assegnato alla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione prima di ricoprire l’incarico di Questore di Brindisi da febbraio 2024.
La formazione professionale del nuovo Questore di Lecce quindi, nel corso degli anni, si è orientata verso un’approfondita conoscenza dei fenomeni di antagonismo, di estremismo oltreché di tifoseria violenta e terrorismo internazionale.
Nel passato recente ha fronteggiato le proteste di movimenti quali No Tav e No Vax durante la pandemia e dal suo insediamento a Brindisi si è distinto nella gestione delle delicate misure di sicurezza per l’organizzazione del G7 a Borgo Egnazia nel giugno del 2024.
Il Questore Lionetti, durante la mattinata, ha reso omaggio ai caduti della Polizia di Stato, ponendo una corona di alloro ai piedi della stele commemorativa nel Giardino delle Rimembranze della Questura.
Subito dopo, ha incontrato i funzionari della Questura, i dirigenti dei Commissariati distaccati di P.S. e delle Specialità della Polizia di Stato e i rappresentati delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno.
Tutto il personale della Polizia di Stato della Provincia di Lecce augura al Questore un buon lavoro.
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