Presicce-Acquarica
Terrarussa Ciclismo: amicizia, territorio e vittorie
Intervista a tre con Antonio Russo, Andrea Pagliara e Marco Palese campioni nazionali Uisp. Il presidente Salvatore Fiaschi: «Il nostro obiettivo è rendere il ciclismo uno sport accessibile e inclusivo»
																								
												
												
											Antonio Russo, campione regionale XCO FCI, insieme ad Andrea Pagliara e Marco Palese, campioni nazionali UISP rispettivamente nelle discipline XC e Marathon, portano in alto il nome di Terrarussa Bike ASD, associazione che promuove il ciclismo con una filosofia basata su agonismo, natura e sostenibilità.
In soli quattro anni, l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Terrarussa Ciclismo Presicce-Acquarica” ha già ottenuto risultati importanti.
Antonio Russo, vincitore del circuito XC Puglia nella categoria Elite Master Sport e il circuito UISP Lecce, mentre Andrea Pagliara e Marco Palese hanno conquistato i titoli nazionali UISP nella categoria M3.
Grazie ai loro successi, la squadra ha raggiunto i vertici del ciclismo amatoriale regionale e nazionale.
Un orgoglio non solo per l’associazione ma per tutto il territorio salentino.
LE EMOZIONI DELLA VITTORIA
Quando chiediamo loro delle sensazioni provate al momento della vittoria, la passione emerge con forza.
Andrea, il primo a prendere la parola, sorride ricordando l’adrenalina provata in quei momenti: «Vincere era un obiettivo che inseguivo da tempo. Mi sentivo pronto, fisicamente e mentalmente. Ogni allenamento è stato una battaglia, e quando finalmente sono riuscito a conquistare il titolo, è stato incredibile».
Marco annuisce, condividendo il suo pensiero: «Anch’io avevo questi obiettivi, ma non li davo per scontati. Le gare fuori porta sono sempre una sfida. Arrivare al traguardo vincente è un’emozione unica, come la prima volta, da brividi!».
Antonio, riflessivo, aggiunge: «Ogni anno ci prepariamo con attenzione, cercando di trovare la forma migliore. Non è semplice, tra lavoro e impegni familiari, ma la determinazione e il sostegno reciproco fanno la differenza. Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta».
IL SOSTEGNO DELLA SQUADRA
Non ci vuole molto per capire quanto il gruppo sia una forza motrice per i tre campioni.
«Siamo una famiglia non solo una squadra», sottolinea Andrea, «sono sempre stati lì per me, soprattutto nei momenti difficili, come dopo la caduta alla Marathon del Salento. Senza il loro supporto, non sarei riuscito a ripartire».
Gli fa eco Antonio: «Il sostegno del team va oltre quello degli sponsor. È l’energia che mi danno a spingermi oltre i miei limiti. Sapere che ci sono loro a tifare mi motiva sempre di più».
Marco, con un sorriso grato, aggiunge un aneddoto personale: «Il gruppo Terrarussa è fondamentale per me, poiché mi dà la carica quando mi avvicino al traguardo. È grazie a loro che ho ottenuto risultati soddisfacenti nelle gare. Nelle competizioni di cross country (XC), il supporto del tifo di Terrarussa è costante, ripetendosi ogni giro del circuito, e questo è un grande stimolo. Al contrario, nelle gran fondo, che sono più lunghe e con un tracciato non ripetitivo, il tifo si manifesta solo in alcune occasioni, ma quando arriva, è un’emozione unica e inaspettata. È un sostegno che vale tantissimo e che apprezzo profondamente. Grazie!».
GLI OBIETTIVI FUTURI
Guardando avanti, il desiderio di continuare a crescere è unanime.
Antonio vede nel futuro un’opportunità di condivisione: «Vorrei che più giovani si avvicinassero alla mountain bike. È uno sport meraviglioso e noi possiamo essere un esempio per loro. Noi che siamo già attivi da qualche anno possiamo essere un esempio, incoraggiandoli a unirsi a noi e a crescere insieme. Vedere nuovi volti entusiasti che scoprono la bici è ciò che rende questa esperienza ancora più gratificante»
Andrea, conferma il suo spirito combattivo e punta in alto: «Il mio sogno è vincere una gran fondo. Pedalare è una passione che mi accompagnerà per sempre, e finché avrò la possibilità, continuerò a farlo».
Marco conclude: «Non ho traguardi precisi in mente, ma ogni gara è una nuova sfida. L’importante è dare il massimo, non solo per noi stessi, ma anche per i giovani del team che ci guardano come esempi da seguire…Vogliamo che crescano con la stessa passione e determinazione che ci anima».
BILANCIARE VITA, LAVORO E PASSIONE
Tra un allenamento e l’altro, ognuno dei tre atleti vive il ciclismo in modo diverso.
Antonio racconta come la mountain bike sia entrata nella sua vita da giovane: «Gareggio da quando avevo dieci anni, ora mi alleno tre o quattro volte a settimana e chiudo la settimana con una gara la domenica. La passione è sempre la stessa, anche se con meno pressione. Ho ottenuto diversi titoli regionali nel ciclocross e nella mountain bike, e sono stato convocato alle giovanili per la Coppa Italia. Negli ultimi anni, ho rallentato per il lavoro, ma mi diverto ancora molto. La moto, la mia prima passione, è rimasta un amore secondario, ma la mountain bike è diventata la mia vita».
Marco aggiunge pragmatico: «Dopo il lavoro, salgo in sella e pedalo. Tre volte a settimana, un’ora e mezza ogni sessione. Non è facile, ma la passione mi spinge a farlo»
Andrea, con un sorriso che tradisce il sacrificio spiega che «tra famiglia e lavoro, devo allenarmi nei ritagli di tempo. Sfrutto al meglio quel poco tempo che mi rimane. La qualità degli allenamenti è tutto».
AMICIZIA, TERRITORIO E OBIETTIVI
Terrarussa Ciclismo Presicce-Acquarica è molto più di una semplice squadra.
Il nome stesso, “Terrarussa”, richiama la tipica terra rossastra dei campi salentini, simbolo delle radici e dell’identità territoriale.
Fondata l’8 settembre 2020 da 15 amici uniti dalla passione per la bicicletta, l’associazione è diventata un vero e proprio movimento ciclistico nel cuore del Salento.
Non sono solo gli atleti a partecipare alle gare, ma anche le loro famiglie e amici, che con il loro supporto colorano di rosso ogni circuito, fornendo assistenza tecnica e morale.
L’associazione ha una missione chiara: competizione, divertimento e promozione del territorio.
Da una parte, il “race team” compete con grinta nelle gare regionali e nazionali, mentre dall’altra parte il gruppo principale si dedica a ciclopasseggiate non agonistiche, godendo della natura e del benessere che il ciclismo offre.
Terrarussa è anche co-organizzatrice, insieme all’ASD MTB Casarano, della “storica” Marathon del Salento, la gara più partecipata del Trofeo dei Parchi e del circuito XCP Puglia, che ormai da anni vanta la partecipazione di oltre 1.000 atleti.
L’associazione promuove attivamente la mobilità sostenibile e guarda al futuro con l’ambizione di formare nuove generazioni di ciclisti, avendo in programma la creazione di un vivaio di giovani atleti nei prossimi anni.
PROGETTO CHE GUARDA AL FUTURO
In quest’ottica di crescita continua, abbiamo chiesto al presidente dell’associazione, Salvatore Fiaschi, cosa significa per lui questo percorso e quali sono i progetti futuri di Terrarussa: «Siamo felicissimi dei risultati di Antonio, Andrea e Marco, ed anche di quello di tutti gli altri nostri atleti che partecipano ai circuiti provinciali, piazzandosi spesso nelle primissime posizioni.
Penso, ad esempio, ad Andrea Rizzo e Giovanni Gianfreda, senza dimenticare Giuseppe Ciullo, il nostro atleta paraolimpico, che quest’anno si è dedicato maggiormente al crossfit, arrivando persino sul podio mondiale.
Il merito va a tutti i nostri atleti, perché ognuno di loro, ogni domenica, con dedizione e sacrificio, dimostra che il lavoro di squadra, la costanza e la passione possono portare a grandi successi.
Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il supporto dell’intero direttivo, dei soci e dei volontari, che mettono a disposizione il loro tempo e la loro passione.
Ovviamente grazie anche ai nostri sponsor, senza i quali la vita associativa non esisterebbe! Grazie a loro, l’associazione cresce continuamente.
Per il prossimo anno abbiamo molti progetti in cantiere: a novembre cominceremo con i nuovi tesseramenti per il 2025 e stiamo lavorando intensamente sui social per far conoscere la nostra realtà a un pubblico sempre più vasto.
Il nostro obiettivo è rendere il ciclismo uno sport accessibile e inclusivo.
Anche un semplice “mi piace” o un “segui” sulle nostre pagine Instagram e Facebook può fare la differenza, aiutandoci a far emergere nuovi talenti e a diffondere la passione per questo sport.
Invitiamo tutti a seguirci, a condividere le nostre storie e a far parte di questo splendido progetto: insieme possiamo fare molto per il ciclismo e per il nostro territorio».
Terrarussa non è solo una squadra, ma una grande famiglia che accoglie chiunque condivida l’amore per la bicicletta e la voglia di pedalare verso nuovi orizzonti.
Maria Elisa Scarcia
Cronaca
Scontrino al Bancomat, occhio alla truffa
Il nuovo trucco per svuotare i conti. I carabinieri mettono in guardia i cittadini. Attenzione: lasciare lo scontrino dopo un prelievo può innescare una frode, poiché contiene informazioni utili ai malintenzionati, tra cui parte del numero della carta, il saldo residuo e i dati identificativi del terminale, dettagli che possono essere utilizzati, insieme ad altre tecniche, per mettere a segno furti d’identità e truffe finanziarie
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Un’anziana salentina è stata vittima di una truffa tanto subdola quanto insospettabile.
Dopo aver effettuato un prelievo presso uno sportello automatico, ha lasciato lo scontrino nel cestino accanto al terminale.
Poche ore dopo è stata contattata telefonicamente da un sedicente operatore della banca che, fingendo di voler «verificare un tentativo di accesso anomalo al conto», le ha chiesto conferma di alcuni dati personali.
Convinta della buona fede dell’interlocutore, la donna ha fornito le informazioni richieste e, nel giro di poco tempo, si è vista svuotare il conto!
Non si tratti di un episodio isolato, rientra in un fenomeno in rapido aumento noto come la “truffa dello scontrino bancomat”, che vede la Puglia tra le regioni più esposte, con migliaia di conti correnti svuotati a seguito di reati legati al mondo bancario e digitale.
Lasciare lo scontrino dopo un prelievo è un gesto apparentemente innocuo che può aprire la porta a una frode, poiché contiene informazioni utili ai malintenzionati, tra cui parte del numero della carta, il saldo residuo e i dati identificativi del terminale, dettagli che possono essere utilizzati, insieme ad altre tecniche, per mettere a segno furti d’identità e truffe finanziarie.
Dalle indagini svolte dai militari dell’Arma è emerso che bastano pochi secondi affinché un’operazione di prelievo diventi l’occasione per una frode: i truffatori si posizionano nei pressi degli sportelli automatici, attendono che qualcuno dimentichi lo scontrino nel cestino o sul pavimento e, dopo averlo recuperato, lo utilizzano per risalire all’identità del titolare o contattarlo fingendosi operatore bancario.
LE RACCOMANDAZIONI DEI CARABINIERI
Le raccomandazioni del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce sono semplici ma fondamentali e si rivolgono in particolare alle persone anziane, categoria più vulnerabile:
non lasciare mai lo scontrino nello sportello automatico, conservarlo o distruggerlo immediatamente;
non fornire mai dati bancari o personali via telefono, SMS o mail, anche se il mittente si presenta come la propria banca;
attivare le notifiche SMS o push per ogni operazione sul conto corrente, così da essere informati in tempo reale;
controllare regolarmente l’estratto conto e segnalare subito alla banca ogni movimento sospetto;
in caso di dubbi o sospetto di truffa, contattare direttamente la filiale della banca o rivolgersi al numero d’emergenza 112 per ricevere assistenza dai carabinieri.
Chi ritiene di essere stato vittima di questo tipo di frode deve bloccare immediatamente la carta, informare la propria banca e sporgere denuncia presso qualsiasi caserma dei carabinieri, fornendo tutte le informazioni disponibili per agevolare le indagini.
I carabinieri ribadiscono l’importanza di non sottovalutare alcun segnale di possibili frodi e invitano i cittadini a diffondere queste informazioni tra parenti e conoscenti, in particolare tra le persone anziane – affinché nessuno cada vittima di simili raggiri.
Approfondimenti
Aumenta la produzione dell’olio nostrano, ma la qualità come è?
I numeri, però, non sempre bastano ad un’analisi esaustiva. Ecco perché abbiamo coinvolto alcune aziende del territorio per comprendere i contorni della campagna olivicola di quest’anno…
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Confermato il previsto aumento della produzione di olio a livello nazionale di circa il 30% rispetto all’annata precedente. La nuova annata sembrerebbe buona per qualità, con il novello già disponibile.
Buona qualità anche in Salento
La resa è influenzata dalla diminuzione della produzione (-30/40% in Puglia e circa il 20% in provincia di Lecce) ma con un aumento della qualità (e anche dei prezzi). La resa media in olio da olive varia dal 13% al 20%, ma il dato complessivo della produzione è in calo rispetto alle annate precedenti, in linea con quanto previsto da Confagricoltura.
Nel panorama complessivo, bisogna considerare che l’andamento climatico sfavorevole ha inciso in modo pesante sulla produzione di olive. Nei primi giorni di aprile, infatti, una serie di gelate improvvise ha colpito molte aree olivicole, compromettendo gran parte dei bottoni fiorali (mignole) e vanificando in buona parte le potenzialità produttive. Secondo le prime valutazioni tecniche, la flessione produttiva potrebbe essere legata anche a fattori varietali.
In particolare, la cultivar FS-17 (la “Favolosa”), che inizialmente presentava una buona prospettiva di raccolto, ha subito un crollo quasi totale della produzione a causa della cascola dei fiori non ancora aperti, verificatasi subito dopo le gelate.
I numeri, però, non sempre bastano ad un’analisi esaustiva. Ecco perché abbiamo coinvolto alcune aziende del territorio per comprendere i contorni della campagna olivicola di quest’anno.
Giacomo Palese, amministratore de L’Olivicola di Presicce–Acquarica, precisa: «La nostra è un’azienda produttrice di olive da mensa e stiamo riscontrando un’ottima qualità». Riguardo alle differenze, «le ritroviamo in termini di quantità, quest’anno abbiamo meno frutto». Gli operatori del settore salentini hanno dovuto fare i conti con le conseguenze della Xylella che «ha avuto un impatto significativo sulla nostra azienda, ha rappresentato una svolta difficile e ha messo a dura prova la sostenibilità economica, obbligandoci a ripensare completamente il modello di business. Abbiamo dovuto reinventarci e diversificare la produzione. Non potendo più contare sulle nostre olive abbiamo iniziato ad acquistare da altri produttori, mossa che ci ha permesso di mantenere una produzione continua e ci ha anche spinto a esplorare nuove strade. Un cambiamento rilevante e significativo è stata l’introduzione di nuovi prodotti come i sott’oli che in passato non trattavamo. Tale diversificazione ci ha aperto nuovi canali di mercato, diversi da quelli che conoscevamo, e ha comportato costi aggiuntivi e la necessità di finanziare nuove attività: importanti investimenti, la necessità di accedere a nuovi finanziamenti esterni e un maggiore impegno nella gestione del credito, parliamo di un accesso al credito più mirato per finanziare questi investimenti iniziali. Un percorso impegnativo che ci ha permesso di trattare prodotti che diversamente forse non avremmo trattato. Sebbene le sfide siano state tante, siamo riusciti a trovare opportunità che, a lungo termine, potrebbero rivelarsi vantaggiose per la sostenibilità economica dell’azienda. Oggi, dopo anni, siamo tornati alla lavorazione delle olive grazie ai vari reimpianti effettuati. Abbiamo reimpiantato olive leccino, perché lavorando olive da tavola riteniamo che tale cultivar sia un ottimo prodotto da mensa. Nonostante le difficoltà», conclude Palese, «questo percorso di trasformazione ci ha reso più resilienti e pronti ad affrontare sfide future».
Anche Pierangelo Tommasi di Olio Biologico Moruse di Calimera, conferma «un prodotto dalla qualità eccellente anche perché siamo stati risparmiati dall’attacco della “Mosca”». Le differenze rispetto all’anno scorso «sono notevoli ma le piante crescono di anno in anno e iniziano a produrre un po’ di più. Parliamo, però, di numeri minimi rispetto a dieci anni fa: da allora la sostenibilità economica è completamente cambiata. Prima si poteva vivere di agricoltura, adesso sono soprattutto spese. Nella speranzosa attesa di tornare ad avere i profitti di una decina di anni fa».
Nel frattempo, anche nella azienda di Calimera hanno «impiantato le varietà di Leccino e Favolosa, per la precisione 80% della prima e 20% della seconda». Colta al volo l’occasione per variegare la produzione: «Già da 4-5 anni stiamo curando una cultura di avocado. Per ora solo un piccolo appezzamento ma stiamo provvedendo ad estendere la produzione su un altro ettaro e mezzo».
Quintino Palma del Frantoio Palma di Cursi ricorda che «la raccolta 2025 è stata colpita da una gelata durante il periodo della fioritura, provocando un calo nella produzione che resta, comunque, sufficiente per un raccolto di buona qualità».
Rispetto all’ annata scorsa Palma rileva «un leggero calo di produzione sufficiente, però, a garantire il prodotto fino alla prossima campagna olearia».
Poi aggiunge: «Al momento abbiamo quasi completato i reimpianti mettendo a dimora varietà Favolosa, Leccina e Leccio del Corno (avevamo già olivi di Leccino di circa 30 anni). Purtroppo, la Xylella ha causato un crollo della redditività dell’azienda. Anche se sono stati erogati degli aiuti per i reimpianti, bisogna considerare che occorrono diversi anni prima che le piante raggiungano un target accettabile di produzione, di conseguenza siamo ancora in piena crisi. Fortunatamente», conclude Palma, «l’azienda si occupa anche di effettuare reimpianti olivicoli “chiavi in mano” per sopperire al calo di reddito post Xylella».
Attualità
Qui non c’è Lavoro
Percorso di ascolto e di dialogo con il territorio, che mette al centro i temi del lavoro e dell’inclusione. Domani (17,30) a Tricase, nella Sala del Trono di Palazzo Gallone, si affronterà il tema “Lavoro di cura e rischi di intermediazione illecita per colf e badanti”. Giovedì 30, a Presicce-Acquarica, l’incontro “Fare impresa nei territori che si spopolano”. Il 31 ottobre, presso il Centro per l’Impiego di Lecce, la presentazione di Robot Amico. Il 38° Report settimanale di ARPAL Puglia
														Con uno slogan d’effetto, parte la seconda edizione dell’evento dedicato al lavoro del Salento, promosso da ARPAL Puglia nell’ambito del progetto “Il Camper del Lavoro”.
“Qui non c’è Lavoro” è un programma ricco di incontri, dibattiti, servizi di prossimità e momenti di confronto diffusi nelle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto e si svolgerà fino al 7 novembre.
Non si tratta di un semplice calendario di appuntamenti, ma di un percorso di ascolto e di dialogo con il territorio, che mette al centro i temi del lavoro e dell’inclusione: dalla lotta al caporalato al contrasto allo spopolamento, dall’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e migranti al reinserimento sociale delle persone detenute, fino alla valorizzazione dei talenti locali, in coerenza con la Strategia #mare A sinistra della Regione Puglia.
La campagna di comunicazione “Qui non c’è Lavoro”, associata al festival, raccoglie quindici storie di “tornanza” e “restanza” che raccontano le possibilità inedite di lavoro nel Salento, rovesciando il cliché che convince molti a partire e a non investire professionalmente sul proprio territorio.
GLI APPUNTAMENTI
Nel corso di questa prima settimana, sono tre gli appuntamenti da non perdere.
A Tricase, martedì 28 ottobre, alle 17,30, nella Sala del Trono di palazzo Gallone, si affronta il tema “Lavoro di cura e rischi di intermediazione illecita per colf e badanti”.
L’incontro sarà un momento di confronto, di approfondimento e di formazione sul tema del lavoro di cura, con particolare attenzione ai bisogni delle famiglie di persone con disabilità e anziane, alle sfide legate alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, spesso provenienti da Paesi extra Ue, e ai rischi di caporalato nel settore.
Inoltre, saranno presentati i primi risultati di una ricerca svolta sul campo da ARPAL Puglia e Sale della Terra in sei comuni del sud Salento.
Focus specifici riguarderanno gli strumenti regionali a disposizione di Ambiti e famiglie e i corridoi lavorativi.
Saranno presenti, tra gli altri: Antonio De Donno, sindaco del Comune di Tricase; Gianluca Budano, direttore ARPAL Puglia; Marta Basile, dirigente U.O. Coordinamento Servizi per l’Impiego Ambiti Lecce e Brindisi-Taranto; Tiziana Colluto, responsabile Promozione dei Servizi e Animazione territoriale Ambito di Lecce ARPAL Puglia; Angela Verardo, psicologa e coordinatrice Sale della Terra; Emiliano Cazzato, direttore Ambito sociale di Gagliano del Capo; Letizia Carrera, docente di Sociologia del Territorio Università di Bari; Antonio Ciniero, docente di Sociologia delle Migrazioni Università del Salento e Consorzio Nova; Mauro Fioretti, coordinatore UIL Lecce; Valentina Romano, direttrice Dipartimento Welfare Regione Puglia.
L’evento è aperto a tutte e tutti e la partecipazione è gratuita.
Giovedì 30 ottobre, a Presicce-Acquarica, nel Castello di Acquarica, si terrà l’incontro “Fare impresa nei territori che si spopolano”, dedicato alle strategie di rilancio economico e sociale delle aree interne.
Venerdì 31 ottobre, presso il Centro per l’Impiego di Lecce, è in programma la presentazione del Robot Amico, il nuovo servizio di intermediazione linguistica di ARPAL Puglia basato sull’intelligenza artificiale, pensato per favorire l’inclusione delle persone migranti. Intervengono Lorenzo Simone, responsabile del CPI di Lecce, e Maria Francesca Cantore, specialista informatico-statistico del Centro.
Il programma completo è disponibile e scaricabile cliccando qui.
I NUMERI DEL 38° REPORT ARPAL PUGLIA
Il 38° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro dinamico nell’Ambito di Lecce, registrando complessivamente 285 offerte lavorative per un totale di 792 posizioni aperte.
Il settore che domina in termini di opportunità è quello delle costruzioni che si conferma il primo con 170 posti di lavoro disponibili.
A seguire, con un numero significativo di posizioni, si trova il comparto della riparazione veicoli e trasporti che ne offre 124. Subito dopo si posiziona il settore del turismo con 105 posti di lavoro.
Il comparto sanitario e dei servizi alla persona contribuisce con 98 posizioni aperte.
Si passa poi al settore pedagogico dove sono disponibili 65 posti, mentre l’area amministrativa e informatica ne offre 55.
Seguono il settore del commercio con 33 opportunità e le telecomunicazioni con 32.
I posti disponibili nel settore tessile-abbigliamento-calzaturiero (TAC) sono 21, mentre il comparto bellezza e benessere ne registra 19. Si ricercano poi dodici lavoratori nel settore metalmeccanico e otto in quello agroalimentare.
Chiude l’elenco, con il minor numero di posizioni, il settore pulizie e multiservizi che offre sette opportunità.
Per il Collocamento Mirato, sono 26 le posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette art.18 e 16 quelle riservate a persone con disabilità.
Il report segnala, inoltre, 16 tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
A proposito di Eures, è in programma martedì 18 novembre presso il Centro per l’Impiego di Lecce un recruiting day con CLUB MED per la ricerca di figure professionali nel settore ho.re.ca da inserire nelle diverse strutture in Italia e in Europa.
La prenotazione dei colloqui è obbligatoria (per maggiori info, si può consultare la sezione Eures nel report).
Dal 17 al 21 novembre, invece, ci si potrà candidare all’avviso pubblico per l’avviamento numerico di due unità lavorative con profilo di “operatore” per il Comune di Specchia.
A candidarsi possono essere anche persone con il titolo di studio della licenza media.
Le figure da selezionare svolgeranno le funzioni di operaio polifunzionale e operaio addetto alle affissioni.
Il contratto offerto è a tempo indeterminato e part time (18 ore settimanali).
Cliccando qui è possibile visionare l’avviso e scaricare i moduli di domanda.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente il profilo Linkedin di Arpal Puglia (tutte le offerte sono riportate nella sezione “Lavoro”), la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia“, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
PER CONSULTARE INTEGRALMENTE IL 38# REPORT DI ARPAL CLICCA QUI
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