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Gabellone sollecita Vendola sulla crisi del calzaturiero

Il Presidente della Provincia ha scritto al Governatore della Puglia in merito all’Accordo di Programma per l’attuazione coordinata dell’intervento

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Il Presidente della Provincia ha scritto al Governatore della Puglia in merito all’Accordo di Programma per l’attuazione coordinata dell’intervento nell’area di crisi industriale, ad elevata specializzazione nei settori del tessile, abbigliamento e calzaturiero del PIT n.9 territorio salentino-leccese. Questo il testo della lettera di Antonio Gabellone a Nichi Vendola: “Con riferimento all’Accordo di Programma in oggetto, siglato in data 1° aprile 2008, lo scrivente ha appreso dalla stampa che, in data 16 febbraio u.s., alla vigilia dell’incontro del Gruppo di Coordinamento Tecnico, con una Sua missiva indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, veniva richiesto di estendere l’A.d.P. ai 102 lavoratori della Franzoni filati S.p.A di Bari e al Gruppo Adelchi di Tricase. Mi preme porre alla Sua Cortese Attenzione che l’A.d.P. è stato sottoscritto con la finalità di un possibile riutilizzo ed ampio impiego dei lavoratori provenienti dalle imprese in crisi con prioritario riguardo di quelli rivenienti dal Cluster Filanto e di situazioni analoghe. Sulla base di tale dettame, in data 8 aprile 2010, si riunì presso il MiSE il Tavolo interistituzionale, alla presenza anche delle parti sociali e di Confindustria Lecce, a conclusione del quale fu concordato, tra l’altro, di richiedere, con misure e risorse aggiuntive, l’estensione dell’A.d.P. in oggetto anche a favore dell’area di incidenza del Cluster Adelchi attraverso la stipula di un atto integrativo richiesto ai sensi dell’art. 2 della l. 99/2009. Pertanto, pur comprendendo le azioni che devono essere attivate per far fronte alle sopraggiunte problematiche occupazionali nell’area del nord barese, ritengo che le risorse finanziarie rese disponibili sull’A.d.P. in oggetto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e da parte della Regione Puglia debbano essere utilizzate in via prioritaria per la reindustrializzazione del perimetro territoriale per cui è stato sottoscritto l’Accordo, nel cui ambito l’obiettivo concordato per il riassorbimento dei 700 lavoratori espulsi dal Gruppo Adelchi richiede di fare fronte comune tra le istituzioni e le parti sociali. Auspico che le soluzioni tecniche individuabili dalla Regione Puglia possano sostenere il rilancio dell’A.d.P. ed attrarre investimenti che possano consentire il riassorbimento di tutti i lavoratori interessati, condividendo anche una sua possibile estensione ad altre aree territoriali solo in presenza di ulteriori risorse aggiuntive e nel formale rispetto delle priorità definite con i succitati impegni sottoscritti in sede ministeriale”.


Lavoratori addetti al servizio di pulimento degli Istituti scolastici: iniziative della Provincia di Lecce

Ancora Gabellone: “La Provincia di Lecce, a seguito delle tensioni registrate sul territorio per i ritardi accumulati nel pagamento degli stipendi destinati ai lavoratori in oggetto ed in relazione alla complessa situazione relativa alla salvaguardia dei livelli occupazionali, si è attivata tempestivamente allo scopo di concorrere, di concerto con le Organizzazioni Sindacali, alla individuazione di possibili soluzioni mirate a fornire certezze alle legittime aspettative manifestate. Rilevato che il contesto emergenziale potrebbe determinare a breve significative ricadute sull’intero territorio provinciale, chiedo agli Illustri Rappresentanti del Governo di poter intervenire affinché sia affrontato l’attuale stato di incertezza facilitando l’erogazione dei fondi per il pagamento delle fatture da parte delle scuole ai Consorzi assegnatari in capo ai quali vi è l’obbligo retributivo per la corresponsione delle mensilità previste e maturate dai lavoratori che, nella quasi totalità dei casi, rappresentano l’unico sostegno economico per le proprie famiglie. Per la provincia di Lecce, le imprese affidatarie del suddetto servizio sono il Consorzio CNS di Bologna, la Meridionale Servizi S.p.A. di Bari, la società Euroservizi s.r.l. di Bari, il Gruppo Intini di Bari, la Manutencoop di Bologna, la Sitec di Brindisi. Al contempo, auspico che il futuro scenario, considerata la Direttiva del MIUR 30 dicembre 2011 nr. 103, non pregiudichi alle Istituzioni scolastiche di assicurare tutti i servizi essenziali per tutelare i raggiunti e apprezzabili standard di igiene e qualità non effettuabili con il solo ricorso al personale interno e che potrebbe comportare l’espulsione dal mercato del lavoro di un rilevante numero di lavoratori. Pertanto, allo scopo di poter informare le parti sociali interessate sui riscontri che saranno forniti dalle aziende affidatarie del servizio e con l’auspicio che possano essere assunte tutte le possibili iniziative allo scopo di assicurare la prosecuzione dei rapporti di lavoro,   resto in attesa di un cortese riscontro in merito”.


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Tricase, è ufficiale: Vincenzo Chiuri candidato sindaco

Giovedì 11 dicembre la presentazione del candidato di Partito Democratico, Cantiere cvico e Sinistra italiana alle elezioni amministrative della primavera del 2026

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Partito Democratico, Cantiere civico e Sinistra italiana mettono fine alla ridda di voci, ipotesi e congetture, comunicando «con soddisfazione» la candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco di Tricase per le prossime elezioni amministrative della primavera 2026.

«La candidatura del dott. Chiuri», fanno sapere dalla coalizione dei tre movimenti politici, «è il frutto di un lungo percorso partecipato che ha visto coinvolti partiti, movimenti, associazioni politiche e civiche che si riconoscono nei valori e nelle idee del centrosinistra. Un processo di confronto approfondito, che ha permesso di giungere ad una sintesi ampia e credibile attorno a un progetto politico condiviso con lealtà e senso di responsabilità, non solo in grado di superare le divisioni del passato, ma anche di offrire una visione chiara ed unitaria per il futuro della nostra Città».

Congiuntamente alla sintesi sulla figura del candidato sindaco, proseguono «saranno fondamentali l’elaborazione del programma e la formazione delle liste, sollecitando la partecipazione di tutte le componenti che costituiscono il tessuto sociale cittadino».

L’APPELLO

C’è spazio anche per un appello «alle realtà che hanno scelto di attendere o di non aderire ancora alla proposta comune, ribadiamo la necessità di unirsi e fare fronte comune, contribuendo alla costruzione di un progetto collettivo, lontano dalle frammentazioni e personalismi del passato».

«Il nostro obiettivo», spiegano, «è ricevere la fiducia dei cittadini di Tricase e, soprattutto, restituire loro quella centralità e protagonismo di cui da tempo sono stati privati, nonostante le ormai famose e vane promesse di “palazzi trasparenti” e “tavoli delle Responsabilità” degli ultimi anni».

«CANDIDATO AUTOREVOLE»

La scelta di sostenere Vincenzo Chiuri «nasce proprio da questa volontà: offrire a Tricase un candidato autorevole, competente e capace di rappresentare una coalizione larga, fondata sul dialogo, sulla partecipazione e sul rispetto, oltreché su una visione moderna e inclusiva di Città».

LA PRESENTAZIONE

Di tutto questo e altro ancora Partito Democratico, Cantiere civico e Sinistra italiana parleranno in assemblea pubblica giovedì 11 dicembre, dalle ore 19, presso le Scuderie di Palazzo Gallone.

L’incontro è aperto alla cittadinanza.

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Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”

L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo

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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.

Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase. 

Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.

Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.

Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi. 

La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali. 

Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.

In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.

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Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa

Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)

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Il convegnoSalento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlanteDonne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.

Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.

Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.

Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.

Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.

A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.

La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».

Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.

Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».

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