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Castro

Marathon Castro: la carica dei 300

Gara indimenticabile e numeri da record per gli amanti delle due ruote e della natura

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“Avete creato un evento memorabile e gestito in maniera impeccabile. Siamo ancora tutti con la mente e il cuore lì” .


Questo uno dei tanti messaggi pervenuti agli organizzatori della prima Marathon Città di Castro sui sentieri del Parco, tenutasi lo scorso 30 settembre, che continuano a distanza di una settimana, a premiare il Ciclo-Club Spongano, presieduto da Giuseppe Maggiore.


Un battesimo di fuoco, di tutto rispetto, per questa prima esperienza con una Gran Fondo e con alle spalle solo la XC dello scorso anno.


Nonostante ciò le soddisfazioni confermano l’importanza storico sportiva di uno dei club più longevi del Salento: il Ciclo Club nasce infatti nel 1981.


Un ruolo di spicco nel panorama locale, sugellato dall’altrettanto longeva e intensa amicizia con Pascal Richard, campione olimpico Atlanta 1996, cittadino onorario del comune di Spongano nonchè ospite di questa prima edizione della competizione.


I VINCITORI DELLA I EDIZIONE


Si aggiudicano il podio del percorso lungo (agonisti): 1° Andrea Bleve (Asd Team Aurispa & C.), 2° Mattia Santoro (Asd Pro Racing Lecce Bike team), 3° Luigi Stomeo (Asdc Amici del Velodromo).


Sul corto: Salvatore Tarantino (Scuola Cicl. Vincenzo Nibali Tug-Sal) seguito da Giovanni Probo (Mtb Tricase) e Marco Antonazzo (Liberi).


Lo sforzo alacre degli organizzatori, impegnati nella performance sportiva in prima persona, sono stati largamente compensati dalla gioia degli atleti e del numeroso pubblico che ha preso parte ad un evento unico.


Siamo contenti anche della meravigliosa collaborazione con l’Ente Parco” concludono dal Ciclo-Club Spongano “in quanto siamo sicuri che questo tipo di eventi rappresenti un concreto esempio di competizioni sostenibili e contribuisca in modo vigoroso alla tutela e alla valorizzazione del nostro territorio, con ricadute importanti in termini di visibilità e appeal turistico. Vi diamo appuntamento pertanto al prossimo anno! “


I NUMERI


Veramente interessanti i numeri della gara, che serviranno anche da linee guida per l’organizzazione di eventi di questo tipo in area Parco:


300 atleti partecipanti


15 agenti delle forze dell’ordine (vigili urbani, carabinieri, polizia)


22 volontari della croce rossa italiana – Lecce


16 volontari del corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico

40 volontari della protezione civile


90 volontari su incroci e punti ristoro


2 medici


2 autoambulanze


3 moto (che hanno seguito la manifestazione ad esclusione dell’area parco)


2 ponti radio


1 servizio di pre-allerta con elisoccorso


L’ITINERARIO


La gara, presentata dalla frizzante ed energica Federica Costantini, si è svolta su un percorso di 50 km per gli agonisti (uomini e donne) e uno di 36 km per gli escursionisti (incluse le categorie Allievi/Under16 ed M8).Il tracciato ha attraversato anche i comuni di Santa Cesarea Terme e Otranto in un itinerario a forma di “8” che ha toccato i punti nevralgici e maggiormente rappresentativi del Parco Naturale Regionale “costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase”. Dalla zona “Monte Mattia” a Castro ci si è spostati a nord verso Masseria Grande e si è affrontata una discesa tecnica e veloce sulla direttiva di Porto Badisco. Un piccolo sali e scendi ha anticipato le storiche Masserie dell’entroterra “Cippano” e “Le Crestre”.


Un sentiero in discesa, di difficoltà tecnica medio-alta, ha condotto i biker in zona Sant’Emiliano un anfiteatro naturale delimitato da falesie relitte, praterie substeppiche, vecchi pascoli ed un piccolo isolotto posizionato al centro, che ricorda una ciliegina sulla torta.


Gli atleti dopo aver percorso un sentiero che ruota da nord a sud  intorno a Torre Sant’Emiliano sono giunti a Porto Badisco una delle tre più importanti insenature che puntellano il perimetro costiero del Parco. L’area custodisce nelle sue grotte un patrimonio preistorico riconosciuto a livello mondiale, Grotta dei Cervi. Da qui il tratto riservato agli atleti agonisti si congiunge a quello riservato agli escursionisti.


L’antica mulattiera in salita verso Masseria Consalvi (conosciuta anche come salita della Fraula) è stata l’ultima vera asperità della giornata il tratto è stato reso ancora più duro dall’antico selciato di età romana conosciuto come via Traiana. Un attimo di respiro sugli appena  500m di asfalto all’altezza della Chiesetta della “Madonna della Loia” alla periferia dell’abitato di Cerfignano. Arrivati in zona Masseria Grande il percorso ha ripreso i sentieri del  tratto iniziale, terminando dopo la discesa pietrosa che costeggia il  BluBay a Castro in via Di Mezzo proprio all’altezza della grande area parcheggio.


M.Maddalena Bitonti


 


Attualità

Strada litoranea invasa dalla vegetazione, la Provincia ha avviato le operazioni di sfalcio

Destinati 150mila euro solo per il quadrante Ovest che parte da Otranto e arriva fino a Morciano di Leuca. Sulla questione “velocità” lungo la litoranea si aspetta il Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto Santa Maria di Leuca”, progetto già finanziato che prevede l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori

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Non appena pubblicato l’articolo relativo alle multe comminate alle auto in sosta, ieri, sulla litoranea tra Tricase e Marina di Andrano, in cui si rimarcava la necessità di ripulire le banchine delle strade dalla vegetazione e di far rispettare i limiti di velocità vigenti, siamo stati contattati dalla Provincia.

Ci hanno informato che «sono già state avviate le attività di sfalcio nel cosiddetto “Quadrante Sud Ovest”, quello che va da Otranto fino a Morciano di Leuca».

Operazioni partite proprio da Otranto e che quindi giungeranno nei prossimi giorni anche sul litorale tricasino.

La Provincia ha comunicato che, «nonostante le esigue riorse e, nonostante abbia in carico la gestione di oltre 2mila chilometri di arterie stradali», ha destinato «solo per il suddetto “Quadrante Sud Ovest”, la somma di 150mila euro per lo sfalcio della vegetazione, nei pressi delle banchine stradali»

Sia ben inteso, “banchine stradali”, con la precisdazione che, quindi, «verrà ripulito solo il tratto che interferisce con la viabilità, il resto, quello più lontano è demanio marittimo e quindi di competenza dei Comuni».

Riguardo ai limiti di velocità lungo la Litoranea, la Provincia ci ha aggiornato sul Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa Otranto – Santa Maria di Leuca“, «già finanziato per 22milioni di euro (a valere su fondi CIS) e in stato avanzato di progettazione».

Quel progetto oltre alla riqualificazione dell’intera litoranea prevede anche «l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori per chi scambia quella strada per una pista di velocità».

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Castro

Castro: riapre il porto ma non ai mezzi pesanti

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto: «Le normali attività portuali possono essere garantite in sicurezza per attracco di piccole imbarcazioni da pesca e da diporto».  Vietata la circolazione, la sosta e la fermata lungo la banchina “Muraglione” dei veicoli adibiti per il trasporto di cose, di massa superiore a 20 tonnellate

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Come riportato sul nostro sito, la Capitaneria di Porto, per questioni di sicurezza, viste le cavità alla base delle banchine di ormeggio (sgrotti al piede), aveva disposto, relativamente all’area portuale, il divieto di: navigare, con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale; accedervi e praticare la balneazione; effettuare attività di immersione con qualunque tecnica; svolgere attività di pesca di qualunque natura; svolgere qualsiasi attività marittima.

Aveva in pratica chiuso in tutto e per tutto il porto di Castro.

Dopo gli esiti degli accertamenti subacquei eseguiti lungo il piede di tutte le banchine e pontili presenti all’interno dello specchio acqueo del porto di Castro, la Capitaneria di Porto, ha sostituito l’ordinanza del 30 maggio scorso con una nuova che vieta l’ingresso al porto solo ai mezzi pesanti.

Secondo la nuova ordinanza a firma del Tenente di Vascello Francesco Scarola, Capo del Circondario Marittimo di Otranto, dalla «documentazione tecnica e le evidenze documentali fornite dalla direzione lavori, si evince che le normali attività portuali possono essere garantite in sicurezza per attracco di piccole imbarcazioni da pesca e da diporto».

Allo stesso tempo, però, per «garantire i superiori interessi connessi alla sicurezza della navigazione portuale, nonché alla pubblica incolumità», si vieta con decorrenza immediata, «ai soli fini della sicurezza marittima e della salvaguardia della vita umana in mare», la circolazione, la sosta e la fermata lungo la banchina Muraglionedell’area portuale di Castro dei veicoli adibiti per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 20 tonnellate.

L’Ufficio Circondariale Marittimo, infine, intima al Comune di Castro, nel cui territorio ricade il porto, ad «adottare i necessari provvedimenti amministrativi restrittivi e fisici per l’accesso e l’utilizzo del tratto interessato; ad installare e manutenere idonea segnaletica stradale; a predisporre un piano di monitoraggio con ispezione periodica almeno ogni 30 giorni delle cavità al piede della banchina Muraglione riscontrate dalla direzione lavori».

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Castro

Castro: chiuso il porto!

Ordinanza dell’Ufficio Circondariale Marittimo per la presenza di numerose cavità alla base delle banchine di ormeggio. Vietato: navigare, con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale; accedervi e praticare la balneazione; effettuare attività di immersione con qualunque tecnica; svolgere attività di pesca di qualunque natura; svolgere qualsiasi attività marittima

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Clamoroso a Castro: l’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto ha emesso un’ordinanza di chiusura del porto.

Durante l’esecuzione dei lavori, la società di dragaggio ha accertato e segnalato la presenza di numerose cavità alla base delle banchine di ormeggio (sgrotti al piede).

Si è arrivati così all’ordinanza che inibisce l’ingresso e l’utilizzo del porto.

«Considerato», si legge nell’ordinanza, «che allo stato attuale non è stata fornita idonea documentazione tecnica e/o ogni altra evidenza documentale da cui si evinca il necessario gradiente di sicurezza che permetta lo svolgimento delle normali attività portuali e non è stata comunicata la fine dei lavori di dragaggio che hanno interessato lo specchio d’acqua prospicente il porto di Castro;  ritenuto necessario garantire i superiori interessi connessi alla sicurezza della navigazione e portuale, nonché alla pubblica incolumità»; si rende noto che «nell’area portuale del porto di Castro sussistono pericoli per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare».

«Ai soli fini della sicurezza marittima e della salvaguardia della vita umana in mare», con decorrenza immediata nell’area portuale di Castro è vietato: navigare, con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale; accedervi e praticare la balneazione; effettuare attività di immersione con qualunque tecnica; svolgere attività di pesca di qualunque natura; svolgere qualsiasi attività marittima.

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