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Attualità

Venduti ai Minori

Indagine del Movimento Italiano Genitori sulla vendita ai minori di prodotti vietati come alcol, tabacco, cannabis, giochi d’azzardo, pornografia, ecc.

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Perché i nostri figli entrano in contatto con prodotti vietati dalla legge o non adatti come alcol, tabacco, cannabis, azzardo, ma anche pornografia e videogiochi inadatti?


Quanti sono a conoscenza del divieto di vendita ai minori? Chi glieli vende?


Questi divieti sono segnalati e, soprattutto, rispettati?


Presso il Senato della Repubblica- Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Via della Dogana Vecchia, 29, Roma) il MOIGE – Movimento Italiano Genitori insieme alla Sen. Licia Ronzulli, Presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, hanno presentato i dati inediti dell’indagine “Venduti ai Minori”, coordinata dall’Università Europea di Roma, sulla vendita ai minori di prodotti vietati o inadatti: alcol, tabacco, cannabis, gioco d’azzardo, pornografia, videogiochi 18+.


La complicità dei venditori nelle cattive abitudini dei nostri ragazzi.


Pub, discoteche e bar (64%), sono il principale accesso all’alcol dei nostri figli,  mentre il 65% dei rivenditori non ha controllato la loro età.


Gravissimo il dato che segnala che quasi la  metà (48%) dei venditori di alcolici continua a somministrare alcol, nonostante lo stato di ubriacatura del minorenne.


Il 40% del tabacco ai minori viene venduto nelle tabaccherie, mentre il 15% dichiara di avere accesso ai distributori automatici che vendono senza chiedere tessera.


Mentre nei negozi che vendono la sigaretta elettronica, il 78% ha venduto ricarica di nicotina al minore, senza verifica età.


In 7 cannabis shop su 10 erano assenti indicazioni relativamente all’uso del prodotto da collezione non adatto alla combustione e in ben il 68% dei rivenditori (quasi 7 su 10) dei cannabis shop hanno venduto il prodotto nonostante fossero minorenni.


Rispetto al gioco d’azzardo, al 62% dei minori non è stato mai chiesto il documento per verificare l’età ed in un caso su due il rivenditore non si è rifiutato di farlo giocare d’azzardo.


Oltre 3 minori su 4 non hanno alcun filtro parental control sui propri device per impedire l’accesso ai siti porno. Solo il 15% dei rivenditori di connessione hanno avvertito del rischio pornografia utilizzando i device con le loro connessioni.


Ben il 56% dei rivenditori vende ai minori dei videogiochi 18+ cioè  con contenuti violenti o volgari.


Obiettivo della ricerca è stato quello di conoscere il fenomeno della vendita, da parte degli adulti, ai minori dei prodotti vietati dalla legge come Alcol, Tabacco, Cannabis, Giochi d’azzardo, Pornografia ed autoregolamentati come i Videogiochi 18+.


L’indagine del Moige apre uno squarcio molto ampio e decisamente preoccupante ed evidenzia la necessità di agire con urgenza per la tutela dei minori, rilanciando anche il tema dei controlli. Occorrono interventi normativi più stringenti verso chi compie atti così miserabili verso un minore. Come Presidente di Commissione intendo, quindi, garantire un concreto e vigile supporto alle iniziative parlamentari nella individuazione di regole efficaci e inderogabili, per ricordarci che la tutela dei minori non è un optional per un Paese come l’Italia che deve ripartire puntando sui più piccoli: il senso stesso della vita futura”, ha affermato la Sen. Licia Ronzulli, Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.


Sono dati molto gravi e preoccupanti che fanno emergere un grande pericolo per la tutela dei nostri figli. Occorre ripensare e ridefinire il sistema di sanzioni, controlli e formazione. L’impegno a proteggere  i minori non può essere confinato solo in famiglia, ma riguarda tutti coloro che producono tali prodotti nocivi ai minori, che devono attivarsi fattivamente per garantire che non vadano a finire nelle mani dei nostri figli”,  ha dichiarato Antonio Affinita, direttore generale del Moige, Movimento Italiano Genitori


I RISULTATI


L’indagine, curata prof. Tonino Cantelmi dell’Università Europea di Roma, insieme al suo team, riguarda un campione di ricerca di 1.388 minori tra gli 11 e i 17 anni delle scuole secondarie di primo e secondo grado, con un’età media di 14 anni.  Rispetto alla collocazione geografica: 30% dal Centro Italia, 21% dal Nord Italia, 49% dal Sud Italia.


ACCESSO ALL’ALCOL


I minorenni acquistano alcolici, principalmente, in pub o discoteche (41,5%) o nei bar (23%), al supermercato (18,5%), al ristorante (7%) o all’alimentari (2,4%).


Da parte dei rivenditori non emerge una particolare attenzione al rispetto della normativa di tutela dei minori considerando che solo il 14% del campione ha visto il cartello di divieto di vendita nei locali; mentre il 33% non lo ha visto in nessun locale e il 15% solo in alcuni. Ma appare molto più preoccupante che circa 2 volte su 3 (65% dei casi) nessuno ha controllato l’età al momento dell’acquisto della bevanda alcolica e nel 38% dei casi, nonostante si


a stata verificata la minore età dell’acquirente, gli esercenti non si sono rifiutati di vendere le bevande alcoliche. Inoltre, ancora più grave, nel 48% dei casi i venditori hanno continuato a vendere alcolici nonostante il visibile stato di ubriachezza degli under 18.

L’ACCESSO AL FUMO


L’accesso dei minori al fumo avviene attraverso le tabaccherie (51%) oppure sostengono di non acquistarle direttamente, ma di prenderle dagli amici (40%); Il 5% acquistano dai distributori automatici, mentre il 4% nei bar.


Considerando invece l’acquisto presso i distributori automatici, il nostro campione sostiene di aver aggirato il problema della verifica dell’età tramite tessera sanitaria chiedendo ad un amico più grande (66%) o utilizzando la tessera di un genitore o un fratello (19%). Un preoccupante dato il 15% dichiara, infine, che la verifica non era attiva, configurando quindi il macchinario come illegale.


Anche nell’accesso al fumo di sigaretta vediamo che nel 63% dei casi non è stato controllato il documento di identità oppure che è stato controllato sporadicamente (34%);  Stesso copione anche per quanta riguarda la sigaretta elettronica, i giovani dichiarano che nel 78% dei casi non è stato chiesto loro un documento prima dell’acquisto e che 3 volte su 4 il rivenditore non si è rifiutato di vendere il prodotto nonostante fossero minorenni.


CANNABIS LIGHT


Il campione intervistato riconosce come serie e permanenti le conseguenze del consumo di cannabis (68,1%) tuttavia non è da sottostimare il dato che il 7,5% dei minori ritiene che la cannabis non abbia nessun tipo di effetto sulla salute e sullo sviluppo.


Per quanto riguarda la cannabis ‘’light’’ i ragazzi, tuttavia, non conoscono la norma che ne regolarizza la vendita e l’utilizzo, tant’è che solo il 27% di loro sa che è un prodotto tecnico e da collezione, non adatto alla combustione (quindi ad essere fumata) e vietato ai minori di 18 anni.


Gli altri rispondono che è legale e si può fumare (27%) o che è sempre illegale (26%). Come per la cannabis, moltissimi (20%) rispondono che è legale su prescrizione medica; ancora una volta, probabilmente, le informazioni veicolate dai media tendono a confondere i giovani.


Dai dati risulta che all’interno dei negozi che vendono canapa “legalizzata/light”: nel 30% dei casi  non erano presenti cartelli di divieto di vendita ai minorenni e il 35% dichiara di non averci fatto caso (quindi non esposti in luogo visibile). Solo il 21% degli intervistati li ha visti in alcuni negozi e il 14% dichiara di averli visti sempre.


Inoltre: il 69,6% degli intervistati dichiara l’assenza di cartelli per spiegare il corretto utilizzo della sostanza; solo il 3,1% di loro dice di averli visti sempre.


Nel 72,2% delle risposte i ragazzi dicono che non è stato chiesto loro un documento prima dell’acquisto della sostanza; il 19,5% di loro dichiara che gli è stato chiesto almeno una volta e solo l’8,3% che è stato fatto sempre.


Infine, il campione afferma che nel 68% dei casi il rivenditore non si è rifiutato di vendere il prodotto nonostante fossero minorenni.


GIOCO CON VINCITA IN DENARO


L’83% dei ragazzi intervistati conosce correttamente la norma che vieta il gioco con vincita in denaro  ai minori di 18 anni, nonostante tra i minorenni che praticano il gioco d’azzardo solo il 38% ha visto il cartello relativo al divieto mentre il 62% non lo ha visto sempre o non ci ha fatto caso; anche in questo ambito, appare evidente la complicità degli adulti considerando che il 62% degli intervistati ha risposto che non è stato chiesto un documento per verificare l’età e, nel 54%, dei casi, anche qualora sia stata verificata la loro minore età, i rivenditori non si sono rifiutati di farli giocare; Sono le scommesse la principale azione di gioco d’azzardo che praticano i minori, che sono privilegiate nel 58% delle scelte dei minori.


Anche rispetto al gioco d’azzardo on line, pare che i controlli non siano efficaci a fermare i ragazzi: il 50% dei giocatori dice di essere riuscita ad aggirare il controllo dell’età. Un dato interessante emerge dalla domanda su come hanno conosciuto il gioco d’azzardo: il 45% del campione dice infatti di aver visto una pubblicità in tv.


CONTENUTI PORNOGRAFICI


Per l’accesso ai contenuti pornografici i ragazzi utilizzano principalmente smartphone (59,3%), tablet (14,1%), e pc collegato ad Internet (8,4%). È dunque, secondo il campione, attraverso Internet che hanno la possibilità di trovare materiale pornografico.


Il 76% dei minorenni partecipanti all’indagine dice di non avere alcun filtro parental control sui propri device, o di essere riuscito ad eliminarlo (6,3%). Rispetto a come si procurano il materiale pornografico il 95% di loro dice di non comprarlo ma di cercarlo gratuitamente navigando on line dai propri device. I pochissimi che lo acquistano, il 38,2% lo fa su internet; gli altri lo comprano presso attività commerciali (26,5%), sulle bancarelle (16,2%) o sulla pay tv (10,3%). Sia per quanto riguarda la vendita fisica (59,2%) che la visione on line (78,8%) di materiale pornografico i ragazzi del campione affermano che non c’è stata verifica dell’età; addirittura presso i rivenditori fisici per il 56,3% di loro, non è stato un problema acquistare materiale pornografico, nonostante avessero accertato la minore età. Ancora una volta Internet si conferma come un mezzo per trasgredire facilmente.


VIDEOGIOCHI 18+


Per quanto riguarda la dimensione della percezione del rischio e delle conseguenze, a breve e lungo termine, dell’utilizzo di videogiochi con contenuti violenti o volgari, il campione intervistato sottostima i rischi e, infatti, il 33,6% ritiene che non vi sia alcun rischio mentre il 42,3% che ce ne siano pochi; tra i minori che giocano è abbastanza diffuso il fenomeno del gioco on line e, infatti, spesso i ragazzi utilizzano la connessione on line per giocare con amici (26,8%) o con sconosciuti (4,8%).


Quando è stato chiesto ai ragazzi se avessero mai giocato a giochi con contenuti volgari o violenti il 49,6% dice di averlo fatto; interessante leggere che il 16% di loro “non sa rispondere, perché non ci ha fatto caso”. Sembrerebbe che i giovani non prestino attenzione ai livelli di violenza o volgarità presenti nei loro videogiochi e, allo stesso tempo, che non siano guidati a comprendere i rischi che corrono. Solitamente i ragazzi acquistano videogiochi non adatti ai minori in negozio (56,2%), o li fanno comprare ai genitori (9,9%). Secondo il campione in questi negozi non è presente alcun avviso informativo sul prestare attenzione all’età minima consigliata (26%) o non hanno fatto caso alla presenza di quest’ultimo (19%), né il rivenditore glielo ha fatto notare (65%). Anche rispetto alle piattaforme on line, i ragazzi riferiscono di non aver visto avvisi (34%) o di averli visti solo poche volte (34%).


Documento integrale dell’indagine e la relativa sintesi si possono scaricare su: www.moige.it/progetto/venduti-ai-minori


Attualità

Tricase, il sindaco su Villa Sauli e via San Demetrio

Il sindaco Antonio De Donno spiega come si è arrivati al nuovo ricorso al Tar e cosa potrà succedere. Su via San Demetrio: «Slittamento lavori di 20-30 giorni»

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In merito alla possibilità che si allunghino i tempi per l’abbattimento dell’ecomostro a Tricase Porto, così come anticipato dalle nostre colonne, il sindaco Antonio De Donno, ha spiegato: «Una delle eredi non si è mai costituita fino al Consiglio di Stato; lo ha fatto dopo.  Alla sua istanza al Tar il comune, asua volta, si è costituito».

Ed ora cosa accadrà?

«Bisognerà attendere gli eventi e capire se il Tar darà sospensiva o assegna nuovi termini per capire quali saranno i tempi effettivi. Dall’ordinanza avevano 90 giorni per ricorrere, termine già scaduto. Quindi stiamo aspettando la decisione del Tar per capire se rimarranno i 90 giorni iniziali che sono scaduti oppure se il Tar darà nuovi termini in virtù di questo nuovo giudizio».

«Sulla prima istanza», prosegue il primo cittadino, «gli eredi, in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che rimanda all’ordinanza del comune, hanno presentato una scia di demolizione di quelle opere che, in prima istanza, al Tar, il comune dichiarò non conformi. Noi abbiamo fatto notare che

quella loro scia, non corrisponde all’esecuzione della sentenza perché il comune ritiene che ci siano ulteriori problematiche, comprese quella della traslazione della sagoma».

Quindi dopo questa presa di posizione del comune molto probabilmente si aprirà un nuovo contenzioso. Vedremo che tempi ci vorranno.

Abbiamo approfittato della disponibilità del sindaco anche per chiedere lumi sulle lungaggini dei lavori su via San Demetrio che stanno paralizzando parte del cento storico: : «Stamani», spiega De Donno, «abbiamo tenuto un nuovo tavolo di concertazione per fare il punto della situazione. Su quella strada è necessario cambiare la tubatura della fogna, per cui, presumo, un inevitabile slittamento dei lavori tra i 20 e i 30 giorni». 

Giuseppe Cerfeda

Foto Villa Sauli di repertorio. Foto in alto di via San Demetrio di Roberto Panarese dal gruppo Facebook, “Sei di Tricase se…”

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Attualità

Lucugnano: Palazzo Comi, cantiere aperto

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«Sin dal giorno del nostro insediamento alla guida della Provincia di Lecce, nonostante la legge Delrio avesse eliminato dal raggio d’azione dell’Ente capitoli fondamentali quali cultura e turismo, abbiamo lavorato per far sì che il patrimonio provinciale a servizio delle comunità ritornasse a splendere con nuova luce. Ecco dunque che gli investimenti hanno una duplice valenza e ci consentono di attuare politiche di valorizzazione delle esperienze più importanti del territorio salentino. E Palazzo Comi ne rientra a pieno titolo».

Così il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva commenta l’avvio degli interventi di manutenzione straordinaria, per un investimento pari a 230mila euro, di Palazzo Comi a Lucugnano, residenza storica del grande poeta salentino Girolamo Comi, frequentata dai poeti dell’Accademia salentina, fra cui Alfonso Gatto, Michele Pierri, Oreste Macrì, Ferruccio Ferrazzi, Maria Corti, Luigi Corvaglia, Vincenzo Ciardo, Mario Marti, Luciano Anceschi, Rosario Assunto.

Con il sopralluogo tecnico, svoltosi questa mattina alla presenza del consigliere provinciale Ippazio Morciano, infatti, sono partiti i lavori in quello che sarà un “cantiere aperto” anche ai visitatori della celebre dimora storica.

Gli interventi previsti, infatti, si svolgeranno sul posto e in ambienti appositamente allestiti come laboratorio di restauro, in cui gli artigiani, sotto la guida di un restauratore esperto, lavoreranno in giorni e orari ben definiti, al fine di garantire l’accessibilità dei luoghi e la possibilità di assistere ad alcune fasi lavorative, divenendo così parte integrante del percorso di visite guidate che si tengono all’interno della Casa del poeta.

Nel dettaglio, l’intervento prevede il restauro degli infissi deteriorati, la sostituzione delle persiane pericolanti, così da garantire il giusto confort climatico e l’adeguata sicurezza alla Casa del poeta oltre ad un rinnovato aspetto estetico accuratamente studiato da selezionati professionisti del settore. E ancora, il restauro del portone monumentale, la sostituzione degli attuali corpi illuminanti con corpi di differente tipologia, la cui scelta è stata dettata da esigenze di continuità stilistica oltre che di necessità illuminotecniche, la revisione dei manufatti metallici, l’istallazione di diffusori sonori sia all’interno che nel cortile di accesso alla scalinata, contribuendo così ad una migliore fruizione del Palazzo da parte dei visitatori.

E proprio sulla fruizione culturale degli spazi di Casa Comi il presidente Minerva pone l’accento: “Gli interventi previsti dalla Provincia di Lecce si inseriscono in un quadro d’insieme che vede Provincia, Regione Puglia e Associazione Tina Lambrini lavorare per rendere il Palazzo centro del fermento culturale e sociale del territorio provinciale tutto”.

«A Lucugnano si celebra quotidianamente la bellezza, grazie a volontari che, con passione e coraggio, continuano a operare per garantire a cittadini, turisti e studenti l’accesso alla cultura. È un fatto di cui tutti dovremmo sentirci orgogliosi e responsabili. E le azioni dell’Ente vanno proprio in questa direzione», evidenzia ancora il presidente della Provincia che, insieme al consigliere provinciale Ippazio Morciano, ha seguito tutte le fasi di attuazione degli interventi dell’Ente.

«Ho più volte avuto modo di toccar con mano l’impegno quotidiano degli operatori e dei volontari di Tina Lambrini», conclude Stefano Minerva, «a loro va il mio ringraziamento più grande: è grazie a esempi di resistenza e passione come il loro se la Provincia di Lecce può occuparsi di cultura oggi. E questo, soprattutto per chi conosce la storia di Palazzo Comi, assume ancor più valore».

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Appuntamenti

I bimbi e gli ulivi

Bambine e bambini piantano 66 nuovi alberi di ulivo con Lions Club Lecce Santa Croce ETS e Associazione Olivami. Venedì 3 maggio, dalle 9,30 alle 12 in Località Grottelle a Carpignano Salentino

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Saranno le bambine e i bambini della Grecìa salentina a piantare 66 nuovi alberi di ulivo per celebrare la Terra e il paesaggio salentino venerdì 3 maggio dalle 9,30 alle 12 a Carpignano Salentino.

Protagonisti della giornata di sensibilizzazione organizzata da Lions Club Santa Croce ETS e Associazione Olivami i piccoli studenti delle terze classi dell’Istituto comprensivo di Martano con Carpignano Salentino e Serrano e dell’Istituto comprensivo di Corigliano d’Otranto, Melpignano e Castrignano de’ Greci.

Muniti di zappe, pale, secchi e ganti per giardinaggio, i piccoli agricoltori seguiranno le buone pratiche spiegate dagli esperti per piantare gli ulivi nel campo. Si comincia con la lezione di biodiversità e tutela dell’ambiente e una riflessione condivisa sull’importanza dell’olivicoltura e sugli effetti della xylella.

Saranno i volontari e gli esperti di Olivami a guidare i piccoli studenti nella piantumazione e cura degli ulivi, simbolo identitario del Salento.

E come ogni giornata in campagna che si rispetti, gli studenti avranno una pausa “marenna” (merenda) offerta da Lions Club Santa Croce.

Il programma mira a fornire agli studenti un’esperienza pratica e significativa nella tutela dell’ambiente, promuovendo al contempo la collaborazione comunitaria, il senso di responsabilità verso la natura e la consapevolezza della bellezza del proprio territorio.

Al termine dei lavori in campagna Lions Santa Croce Ets e Associazione Olivami consegneranno agli studenti il riconoscimento di “custode della Terra”. L’associazione Olivami attraverso lo strumento dell’adozione delle piante ha rigenerato 150 ettari nel Salento, piantato 30.000 nuovi ulivi e aiutato 230 contadini a riavviare l’olivicoltura. La Puglia è stata la regione più colpita dalla Xylella, il batterio killer degli ulivi. La produzione dell’olio pugliese è calata di circa l’80%, con oltre 20 milioni di ulivi andati persi.

IL PROGRAMMA

Ore 9,30 – Arrivo degli studenti e introduzione della storia degli ulivi salentini, delle tradizioni e del ruolo nell’economia del territorio. Breve introduzione alla xylella, ai suoi effetti e alle attività che OlivaMi sta realizzando per il ripristino del territorio.

Descrizione delle nuove varietà, dei sistemi di piantumazione e irrigazione, le fasi dalla raccolta delle olive alla produzione dell’olio.

Ore 9,50 – Introduzione dell’associazione Lions Club Lecce Santa Croce ETS, delle sue attività e dei suoi obiettivi.

Ore 10,10 – Dimostrazione pratica su come piantare correttamente un ulivo. Gli esperti dell’Associazione Olivami illustreranno le tecniche corrette per la piantumazione e la cura degli alberi.

Dalle 10,30 alle 11,20 – Attività di piantumazione degli ulivi. Gli studenti, divisi in gruppi, avranno l’opportunità di piantare gli ulivi sotto la supervisione degli esperti.

Dalle 11,20 alle 11,40 – Pausa ricreazione con un momento di riflessione e di condivisione.

Dalle 11,40 alle 12 – Conclusione dell’attività di piantumazione.

Dalle 12 alle 12,30 – Chiusura dell’evento e ringraziamenti. I Lions e l’Associazione Olivami ringrazieranno gli studenti per il loro contributo e distribuiranno piccoli riconoscimenti simbolici.

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