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Melpignano: la dedica a tre donne straordinarie

Tre aree verdi intitolate ad altrettante donne straordinarie. In occasione della Festa internazionale della Donna, Melpignano celebra Caterina Durante, Marielle Franco e Agitu Ideo Gudeta

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Nel discorso di ringraziamento ai suoi sostenitori Elly Schlein, neo segretaria del Partito Democratico, ha voluto ricordare un’altra donna: Marielle Franco, attivista, politica e sociologa brasiliana ammazzata a Rio de Janeiro nel 2018.


Franco sarà una delle tre figure femminili alle quali l’amministrazione comunale di Melpignano, come stabilito da una delibera di giunta già due anni addietro,  ha deciso di intitolare altrettante aree verdi del proprio borgo, aderendo alla iniziativa portata avanti in tutta Italia dall’associazione Toponomastica femminile.


Oltre a quello di Marielle Franco, le tre zone pubbliche porteranno anche il nome di Caterina Durante e di Agitu Ideo Gudeta. Un omaggio al loro ingegno e al tributo lasciato alla storia con l’impegno etico, sociale, culturale e politico nelle rispettive comunità. Nello specifico si tratta dell’area a ridosso dell’ex Convento dei padri Agostiniani, intitolata alla studiosa salentina: lo spazio all’ingresso del paese e noto per il “Concertone” finale della Notte della Taranta. L’altra area è quella attrezzata a parco pubblico travia Verdi e via Po, nel rione residenziale, che ricorderà la figura di Marielle Franco. L’ultima è sempre quella di un altro parco pubblico, delimitata da via Dimidri e via Grecìa Salentina, nella zona riservata all’edilizia popolare: omaggerà la sociologa etiope.


La segnaletica dei tre luoghi, già predisposta, è stata realizzata da Marta Lagna, artigiana originaria di Galatina, calligrafa e artigiana. Nella parte frontale dei pannelli è riportato il nome di ciascuna delle tre donne. In quella posteriore una delle loro citazioni più note.


Caterina Durante detta “Rina”, scrittrice e giornalista salentina (collaborò con La Gazzetta del Mezzogiorno, l’Unità e il Corriere del Mezzogiorno) deceduta a Lecce nel 2004. È considerata una tra i massimi esperti di cultura del luogo, tanto da aver contribuito agli studi sul Tarantismo. Non a caso nel 1975 fonda il “Canzoniere grecanico salentino”, il primo gruppo di ricerca folklorica in Puglia. È famosa anche per il suo primo romanzo “La Malapianta”, pubblicato nel 1964, col quale dipingeva la fotografia di un territorio del Tacco lacerato dalla povertà dei conflitti mondiali. Come tutti i suoi lavori, anche qui sono al centro le vicende degli oppressi e le loro battaglie per un riscatto. Consigliera comunale del Partito socialista a Melendugno, sarà candidata anche nelle file del Partito Comunista a Lecce, ma senza successo.


A proposito di storie di riscatto, Marielle Franco è la seconda donna celebrata dal Comune di Melpignano. Nonostante provenisse da una favela di Rio de Janeiro, è riuscita ad accedere agli studi universitari e divenire sociologa. Molto giovane, nel 2016 viene eletta con 46mila voti nel consiglio comunale, nell’ambito di una coalizione in cui era presente anche il Partito comunista brasiliano. Dal momento del suo insediamento ha subito denunciato gli abusi della polizia federale nei confronti degli emarginati. È stata ammazzata il 14 marzo del 2018, quasi cinque anni addietro, in un agguato teso mentre si trovava a bordo di un’auto assieme al gruppo di sue strette collaboratrici.


La terza donna è Agitu Ideo Gudeta, sociologa di origini etiopi assassinata a colpi di martello a soli 42 anni, alla fine del 2020, da un collaboratore che confessò anche i futili motivi. Dopo gli studi presso un’università italiana e nonostante il padre fosse un accademico negli Stati Uniti, Agitu Ideo Gudeta aveva fatto ritorno nella sua terra d’origine per prendere parte alla lotta contro il Land Grabbing, ossia il prelievo ai contadini dei terreni da parte delle multinazionali per trarne profitto. Perseguitata dallo stesso governo e in più occasioni minacciata di morte e arresti, fece rientro in Trentino, lavorando come barista fino ad aprire un allevamento di capre. Con questa impresa recuperò i terreni abbandonati dove allevare una razza in via di estinzione: la capra Mochena. La sua attività ha ricevuto apprezzamenti da Slow Food e dall‟Expo di Milano nel 2015. Ha lasciato un solco indelebile per via della sua vita così piena di rispetto per la natura e senso di giustizia contro i soprusi vissuti dai contadini della sua terra.


«Il momento della festa dell’8 marzo rappresenti una riflessione quotidiana e non distolga l’attenzione da quanto sta avvenendo nel resto del mondo e dalle battaglie che barbaramente (anche in Italia) vengono condotte sui corpi delle donne», dichiara la sindaca di Melpignano, Valentina Avantaggiato «Basti pensare a quanto avvenuto in Iran pochi giorni fa, dove alcune bambine sono state avvelenate in una scuola: si preferisce uccidere, piuttosto che consentire alle donne di studiare, divenire cittadine libere coi propri diritti», aggiunge «ci piaceva l’idea di poter raccontare e restituire a queste donne  la dignità che meritano.  L’idea della nostra amministrazione è stata quella di celebrare, attraverso la toponomastica, il ricordo di figure femminili straordinarie riconsegnandole alla memoria collettiva. Come un monito per tutti: dalle nuove generazioni a coloro che attraversano questi luoghi. Una studiosa legata a questo territorio, una sociologa ammazzata per mano di un uomo e un’attivista e politica dalla vita stroncata prematuramente, in un contesto nel quale la politica è ancora appannaggio degli uomini. La stessa politica di Sinistra non ha mai ceduto il giusto spazio alle donne eppure, come sta avvenendo in questo momento, le donne stanno dimostrando coraggio e lucidità di pensiero per raggiungere obiettivi trasparenti e condivisi, riuscendo  a farlo senza compromessi e senza scontri. Come ha detto Elly Schlein: “Non ci hanno visto arrivare”. Ciò non significa che l’obiettivo non fosse chiaro o che non si sapesse dove andare. Si tratta di modalità differenti di azione politica probabilmente ancora più radicali nel rigore con cui vengono portate avanti», conclude la prima cittadina, «e, certamente, con un potenziale rivoluzionario che non è basato soltanto su una questione di genere, ma su idee che si nutrono delle peculiarità politiche e che, fortunatamente, stanno venendo fuori in maniera dirompente».






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Tutto il bello intorno ad Ugento

Sala ex Chiesa Santa Filomena, lunedì 29 aprile (dalle 18,30): conoscere e proteggere le risorse del territorio

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Proseguono gli appuntamenti del progetto “Ciceroni e custodi di comunità”, promosso da Pro Loco Ugento e Marine APS, vincitore dell’avviso pubblico Puglia Capitale Sociale 3.0.

Lunedì 29 aprile, alle ore 18,30, presso la Sala ex Chiesa Santa Filomena, ad Ugento, spazio all’incontro tematico Tutto il bello intorno. Conoscere e proteggere le risorse del territorio.

Cosa significa farsi custodi del proprio paese e abitare nel senso più profondo del termine la comunità: sono alcuni dei temi su cui si rifletterà nel corso della serata insieme a Marcello Seclì, referente dell’associazione “Italia Nostra – Sezione Sud Salento”, all’esperto in tematiche ambientali Nicolino Sticchi e allo storico dell’arte Giovanni Giangreco.

Modererà l’incontro Francesco Pacella, presidente della Pro Loco Ugento e Marine.

Ingresso libero.

IL PROGETTO

Da sviluppare nell’arco di 12 mesi, il progetto si rivolge ai giovani dai 10 fino ai 30 anni, con l’obiettivo di contrastare la disaffezione di questa fascia d’età verso il territorio e promuovere forme di cittadinanza attiva.

Attraverso l’attivazione di un articolato programma di laboratori multidisciplinari (fra cui fotografia e videomaking, storytelling, storia e cultura del territorio, arte e artigianato), i giovani saranno chiamati a costruire un racconto partecipato del territorio.

Questo percorso è finalizzato alla formazione dei cosiddetti “ciceroni di comunità”, che realizzeranno in prima persona percorsi di visite guidate.

Inoltre, i giovani coinvolti nelle attività formative avranno il compito di valorizzare i “presidi di pubblica bellezza” (piazze, corti, vicoli, ecc.) individuati sul territorio di Ugento.

Nella seconda parte del progetto ci sarà poi il lancio di un portale tematico dedicato alla promozione turistica della località Ugento: qui confluiranno i contenuti creati dagli stessi ragazzi durante i laboratori.

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A Corsano il campionato mondiale dei “puni”

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Il Campionato “mondale dei “puni” anche quest’anno è organizzato a Corsano dall’associazione Idee a Sud Est con il patrocinio del Comune di Corsano.

La sfida consiste nel far rotolare un’arancia sino a centrare una delle nove buche poste ad una distanza di una decina di metri dalla linea di lancio. 

Il torneo, che si svolgerà il 25 aprile alle 16:30 nella caratteristica piazza Santa Teresa nel centro storico diCorsano, è giunto alla nona edizione grazie alla collaborazione tra l’associazione Idee a Sud Est ed un gruppo di anziani corsanesi che hanno deciso di recuperare il gioco della loro infanzia e coinvolgere la comunità in un momento ludico che ha le chiare venature della tradizione. 

Il gioco dei “puni” è un divertimento che ha il sapore unico della memoria. Il torneo è il modo per rievocare uno svago che affonda le radici nell’infanzia degli anziani corsanesi che oltre 70 anni fa, da ragazzini, si divertivano allo stesso modo. 

La gara dalle coloriture agonistiche molto sfumate, sarà commentata in diretta, con incursioni nel pubblico e il coinvolgimento degli spettatori.

Gli “atleti” del lancio dei puni si sfideranno per stabilire chi è il “Campione Mondiale” – visto che è un gioco conosciuto solo a Corsano gli organizzatori posso permettersi di esagerare – il tutto, ovviamente, con buona dose di autoironia.

La novità di questa edizione sarà una sessione interamente femminile con in palio un apposito trofeo.

Un particolarissimo “campo di gara”, degli “atleti” speciali e una passione che non passa, sono gli ingredienti per un appuntamento con la memoria.

Con il Torneo dei Puni la tradizione è in gioco.

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Sessualità con la Treccani, si parte dal Salento

Tre giorni di dialoghi, incontri, laboratori e spettacoli: dal 3 al 5 maggio parte la settima edizione del Festival Treccani della lingua italiana dedicata alla parola sessualità

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Libera, repressa, infantile, presente anche nella fase senile, la sessualità comporta sotto il profilo linguistico una riflessione sempre più urgente e approfondita, considerando quante implicazioni e quanti equivoci determina nelle relazioni sociali. A questa parola è dedicata la settima edizione del Festival Treccani della lingua italiana #leparolevalgono, progetto ideato da Treccani Cultura – con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità ESG e la Media partnership di Rai Cultura e Rai Radio3 – per presentare i temi più rilevanti della costante ricerca di Treccani sulla lingua italiana, prestando particolare attenzione al valore delle parole come mezzo di espressione e di ragionamento, di condivisione e di rispettoso confronto tra diverse posizioni.

Dal 3 al 5 maggio il Festival partirà da Lecce con tre giorni di dialoghiincontrilaboratori e spettacoli.

Tra gli ospiti le teologhe Marinella Perroni e Shahrzad Houshmand, l’autore e conduttore dei programmi Radio3 Scienza Marco Motta, la psicologa Alice Mado Proverbio, lo storico dell’arte Lorenzo Madaro. Ed ancora, Maria Vittoria Dell’Anna, il critico letterario Marco Antonio Bazzocchi, la filosofa Elettra Stimilli, lo psicanalista e filosofo Sergio Benvenuto, il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai, la psicopedagogista Barbara Tamborini, le linguiste e i linguisti Marcello AprileBenedetta BaldiDebora De FazioBeatrice Perrone, Rocco Luigi Nichil e Carolina Tundo.

Sabato mattina Renzo Rubino e Rachele Andrioli saranno protagonisti del format “Le parole delle canzoni“.

Le tre serate si concluderanno con la lezione|spettacolo Saba, scritta e interpretata da Mauro Covacich in occasione dei centoquarant’anni della nascita del poeta triestino (venerdì), il live del progetto elettronico Queen of Saba (sabato) e il concerto Donna Ginevra e le Stazioni Lunari con Ginevra Di MarcoFrancesco Magnelli Andrea Salvadori (domenica).

L’insieme dei caratteri e dei fenomeni della vita sessuale“: la definizione di sessualità contenuta nel Vocabolario Treccani giustifica da sola l’idea di dedicare a questa parola il Festival Treccani della Lingua italiana 2024 che dopo il capoluogo salentino approderà anche a Roma il 25 e 26 maggio e Lecco dal 27 al 29 settembre.

Dalla mappa semantica realizzata dai condirettori dell’ultima edizione del Vocabolario Treccani, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, emerge quanto sia opportuno e necessario approfondire i significati di questo termine e di quelli a esso collegati.

Amore, affettività, desiderio, seduzione, piacere, erotismo, con riferimento agli aspetti meno controversi. Identità di genere, asessuale, transessuale o transgender, in relazione a realtà sempre più presenti nella nostra società.

Per arrivare infine a quelle voci che denotano evidentemente una totale ignoranza del valore profondo di questa parola, quali molestare, stuprare e violentare.

Attraverso l’analisi storica dell’evoluzione della sessualità nella società italiana, i dibattiti su temi contemporanei come l’identità di genere, i diritti LGBTQIA+ e la consapevolezza corporea, la rappresentazione artistica e letteraria della sessualità, sarà possibile promuovere la comprensione e il confronto su temi spesso mistificati.

Da qui l’attenzione anche ad altre parole come emozione, passione, fantasia, libertà sessuale e libertà morale, bisessuale, gender, genere fluido, binario e non binario e, più in generale, orientamento sessuale, oggi più che mai aperto a tante considerazioni e sfumature.

Perché l’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani, con il suo hashtag #leparolevalgono, cerca di migliorare ogni giorno l’uso e la conoscenza della nostra lingua.

«Per individuare questa parola abbiamo lavorato cercando di intercettare le esigenze di una nuova generazione per capire, grazie anche ai canali social, quali fossero le parole di maggiore attenzione e sulle quali fosse utile avviare un dialogo. Abbiamo così constatato che una delle parole più ricorrenti era sessualità, che sarà la parola chiave della settima edizione del Festival», sottolineano Della Valle e Patota, «mai come quest’anno abbiamo dedicato un’attenzione particolare anche a tutte le parole che ruotano intorno a quella principale, perché attraverso le relazioni linguistico-lessicali potremo orientare le persone a un uso consapevole e appropriato dei termini. Siamo convinti che dalla conoscenza del significato si possa migliorare la qualità delle relazioni personali e ridurre quegli eccessi, non solo verbali, che possono determinare intorno al tema sessualità situazioni spiacevoli, spesso estreme e motivi di incomprensione anche profondi».

Il Festival Treccani della lingua italiana è organizzato a Lecce da Fondazione Treccani Cultura in collaborazione con Regione Puglia (Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio) e Teatro Pubblico Pugliese grazie al Piano straordinario 2023 “Custodiamo la Cultura in Puglia – Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 – Art. 15 – Comma 3, Polo Biblio-Museale di LecceSOI – Società oftalmologica italiana e Fondazione Giancarlo Pallavicini, il contributo di Treccani Reti e con il patrocinio di Rai per la sostenibilità ESG, Provincia di LecceComune di LecceUniversità del Salento. Media partner Rai Cultura e Rai Radio 3.

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