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Appuntamenti

“Storia degli ospedali della provincia di Lecce”

Venerdì 6, dalle 17, presentazione nella Sala del Trono di Palazzo Gallone a Tricase

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L’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri presenta a Tricase il volume “Storia degli ospedali della provincia di Lecce”, di Luigi Alfonso e Gino Peccarisi.


Appuntamento venerdì 6 maggio, alle ore 17, presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone.


Nell’occasione verrà proiettato il filmato realizzato dall’Ordine ed ispirato al volume.


In apertura i saluti del sindaco di Tricase Antonio De Donno, del rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice e di suor Margherita Bramato, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Panico” di Tricase.

Interverranno: Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Pdontoiatri della provincia di Lecce; il prof Hervé A. Cavallera dell’Università del Salento e di Società di Storia Patria per la Puglia; Luigi Alfonso e Gino Peccarisi, curatori del volume.


Modererà l’incontro il dottor Michele Accogli, direttore di Cardiologia del Panico di Tricase.


Le conclusioni saranno affidate a Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca.


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Mātram – Tra il gesto e il colore

Dal 28 aprile al 26 maggio, presso il “Must Off Gallery”, Museo Storico città di Lecce, la personale di pittura della tricasina Stefania Rizzo, a cura di Paolo Marzano

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Una serie di opere lungo un percorso ben strutturato; calibrato su elementi come il pigmento che per l’artista è un accumulatore di energia e il gesto inteso come azione nello spazio utile a costruire territori alternativi di conoscenza.

Queste due componenti diventano per Stefania Rizzo la misura della sua emozione ed espressione che ha voluto chiamare “Mātram” (come misura delle cose).

Sono quei caratteri energetici che, col passare del tempo, crescono di potenzialità comunicativa, derivata da una sentita e coerente costruzione di un paesaggio del tutto personale, consapevole di una intensa storia individuale.

Quello di Stefania è il lavoro paziente ed ancora coerente dell’artista; sempre alla ricerca di sentieri alternativi, pronto a presagire scenari ed a prevedere immaginari.

Il curatore Paolo Marzano ha indicato un cammino di lettura del lavoro della pittrice originaria di Depressa di Tricase, basato sulla crescita tecnica, sull’approccio alle varianti pittoriche moderne, dalle quali l’artista è passata con sicurezza, sull’evoluzione materico-gestuale e quindi visionaria dell’artista.

L’esperienza con le tecniche antiche della pittura o come la ricerca continua di superfici inattese nel realizzarla, crea una condizione per la quale Stefania Rizzo amplia la sua idea di intervento nello spazio-paesaggio.

Ed è proprio nel ‘suo’ paesaggio pittorico che, spostandosi dalle nature morte, ai chiarori notturni, dalle tempeste di vento sui mari, al loro impressionante moto perpetuo fino ai magmatici tramonti infuocati, Stefania Rizzo attraversa e si fa attraversare da quella moltitudine di esperienze espressioniste e astratto-informali riuscendo a sviluppare sensazioni come tumulti cromatici coinvolti in una progressione energetica, ella riconosce, appartenente alla libertà propria dell’agire gestuale.

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Erbe da Bere a Melpignano

Nel Giardino Marchesale, tra fioriture nobili, frutti antichi, curiosità archeobotaniche e degustazione di drink selvatici. Sabato 27 aprile, dalle 16 alle 19

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Un pomeriggio di scoperta che riporta all’essenza della natura e fa vivere intense emozioni olfattive. Una passeggiata in compagnia di un’archeologa nell’incantevole giardino del barone Giorgio Castriota a Melpignano che racchiude un’atmosfera di altri tempi e cela interessanti segreti.

Il percorso esperienziale “Erbe da Bere nel Giardino Marchesale” nato lo scorso anno all’interno del progetto “Melpignano promuove cultura” pensato dall’amministrazione comunale per valorizzare in ogni stagione il piccolo paese della Grecìa Salentina, oggi è riproposto da Vivarch Associazione di Promozione Sociale Pugliese, che propone durante tutto l’anno itinerari alla scoperta di arte, storia, natura e tradizioni.

Basta immergersi in questo spazio di cinquemila metri quadrati, disegnato a scacchiera attraverso viali ortogonali che conducono a una fontana tardo cinquecentesca, con un pergolato adornato da centosessanta colonne e sedute in pietra finemente decorate per ritrovarsi in un’oasi perfetta per l’ispirazione letteraria e il relax. Si è circondati da una ricca varietà di alberi da frutta antichi, tra cui il pero di San Giovanni e i nespoli, l’agrumeto, il roseto, le erbe aromatiche e le piante ornamentali.

Una visita guidata con l’archeologa Eda Kulja rivela il “giardino prima del giardino“.

Si scopre la storia degli alberi da frutto e delle piante durante il XV secolo, quando questo luogo era parte integrante della Terra Medievale di cui restano alcune evidenze archeologiche all’interno dell’attuale giardino e di come nel corso del XVII secolo si sia trasformato, evolvendosi in uno splendido giardino all’italiana, simbolo di bellezza e armonia.

Ma non solo, Eda racconterà anche delle indagini archeologiche, effettuate tra il 2016 e il 2017, che hanno portato testimonianze dall’età bizantina a quella tardo medioevale di tracciati stradali, fosse granarie, silos e vari ipogei e rivelerà delle curiosità archeobotaniche prima di lasciare i visitatori all’incredibile esperienza sensoriale offerta dal rinomato bartender Elia Calò e l’animatrice ambientale Betty Locane, ideatori de Il Giardino sotto il Naso Mita Spirits.

Appassionati di erbe spontanee ed esperti di cocktail nella loro innovativa postazione mobile Bar Mita Volante raccontano come le piante raccolte possono essere trasformate in infusi, sciroppi, distillati aromatizzati e liquori, come il loro Pineta da baby-pigne di Pino d’Aleppo. Ognuno può scegliere il proprio drink selvatico, come il Menta Fresh con rhum bianco, sciroppo alle tre mente, acqua tonica o il Dry Fennel con distillato al finocchietto selvatico di Otranto e acqua tonica o ancora il Negroni Salentino con Vermouth Mita, bitter rosso, amaro di Santoreggia e gin agli agrumi.

Erbe da Bere (27/4): passeggiata di 3 ore con racconti e visita del giardino del Palazzo Marchesale  con l’archeologa ed esperienza con Il Giardino sotto il Naso e i loro drink selvatici. Costo intero 15 €; costo ridotto 10 € per minori di 14 anni, gratuito sotto i 6 anni.

 

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Il 25 aprile a Tagliatelle con il papà di Ilaria Salis

Al mattino collegamento con il padre della docente antifascista rinchiusa in condizioni disumane nel carcere di Budapest da febbraio 2023. E poi musica, laboratori e installazioni artistiche

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È ricco il 25 aprile alla Masseria Tagliatelle, in via del Ninfeo, a Lecce, la festa più bella che ci ricorda da dove veniamo e cosa vogliamo costruire: un Paese più equo, che riconosca e tuteli la dignità della persona, che non tolleri discriminazioni, che non lasci indietro nessuno.

Un Paese che ripudia la violenza e che si adopera per la Pace.

Un Paese che sappia fare i conti con il passato e sappia, orgogliosamente, proclamarsi “Antifascista”.

Organizzato da Terra del Fuoco Mediterranea, al 25 aprile di Tagliatelle aderiscono Treno della Memoria, Arci Lecce, Anpi Lecce, Amnesty International Lecce, Casa delle Donne Lecce, Cgil Lecce, Link LecceCoordinamento Universitario, Udu LecceUnione degli universitari, Diritti X Scienze giuridiche, LaPuebla e Comune di Lecce.

Si comincia alle 11 con gli interventi dei partner.

Alle 11,30 il collegamento, curato da Arci Lecce, con Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, docente antifascista rinchiusa in condizioni disumane nel carcere di Budapest da febbraio 2023.

Poi, dalle 15, spazio alla musica con i Leggera Follia (cantautorato italiano) e la jam session de LaPuebla.

Inoltre, all’interno della struttura, le installazioni artistiche frutto dei laboratori delle volontarie e dei volontari di Tdf e le esposizioni antifasciste di Testi Manifesti.

Chi intenderà trascorrere il 25 aprile in via del Ninfeo potrà portare con sé piatti pronti (bevande escluse); chi invece preferirà raggiungere Tagliatelle “a mani libere” potrà rifornirsi dall’area break, con panini e rosticceria.

«Lo abbiamo anticipato un anno fa, quando ancora lo spazio non era stato inaugurato, e ora siamo felici di poterlo confermare: il 25 aprile a Tagliatelle sarà sempre festa», ha sostenuto Christel Antonazzo, presidente di Tdf Mediterranea, «accanto a noi ci sarà Anpi e altre realtà impegnate nel territorio per promuovere i valori di equità e giustizia sociale, con momenti di approfondimento, di riflessione, di festa e con il collegamento di Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, reso possibile dal lavoro di Arci Lecce. Nel solco del lavoro fatto negli ultimi diciannove anni da Terra del Fuoco Mediterranea, ora, in questa nuova avventura di gestione, vogliamo ribadire che Masseria Tagliatelle è uno spazio di comunità antifascista, pienamente ancorato ai valori costituzionali, che quotidianamente lavora per contrastare forme di discriminazione e di marginalità, che non dimentica gli orrori della dittatura fascista e che, ogni giorno, prova a dare corpo e sostanza ai valori che hanno animato la Resistenza di questo Paese. In un momento storico in cui sembra tornare a soffiare il vento della censura, pensiamo sia importante ribadirlo sempre, senza darlo mai per scontato».

STAZIONE NINFEO

Tagliatelle – Stazione Ninfeo è un progetto di rigenerazione urbana, nel cuore di Lecce, nato dall’incontro e dalla collaborazione di quattordici realtà, coordinate da Tdf Mediterranea, ente gestore dello spazio.

Il progetto nasce per restituire una funzione sociale a Masseria Tagliatelle, luogo storico della città, risalente al 1500 e ospitante, alle proprie radici, il magico Ninfeo delle Fate.

Le azioni, che permetteranno alla struttura di tornare ad essere un catalizzatore di comunità e nuove progettualità, vogliono coniugare “culturale” e “sociale”, consentendo la nascita a Lecce di un polo di contrasto alle povertà educative e a forme di marginalità sociale.

Tagliatelle è una nuova casa, nella città, per il teatro, la musica e l’arte, ma è anche una portineria di quartiere e un luogo che vuole diventare punto di riferimento per gli istituti scolastici del territorio.

Tagliatelle è comunità.

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