Attualità
Torna la Municeddha, la sagra più attesa dell’estate salentina
Una festa senza tempo e senza età che trascina, come un vortice, oltre 100mila persone in piazza per condividere la convivialità dei piatti tipici in un’atmosfera spensierata, con l’allegria e l’euforia della festa di piazza più autentica…

Torna Festa della Municeddha la sagra più attesa dell’estate salentina.
A Cannole, nel cuore del Salento, a pochi chilometri da Otranto e dalla costa adriatica, ad Agosto esplode la festa.
Una festa senza tempo e senza età che trascina, come un vortice, oltre 100mila persone in piazza per condividere la convivialità dei piatti tipici in un’atmosfera spensierata, con l’allegria e l’euforia della festa di piazza più autentica.
Festa della Municeddha è l’unica sagra pugliese inserita nel circuito Grandi Eventi della Regione Puglia e gode del patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce – Salento d’Amare e Comune di Cannole.
La kermesse gastronomica ruota intorno alla municeddha, una varietà di chiocciola denominata Helix Aperta e conosciuta come monachella.
Festa della Municeddha è dunque un’incredibile esperienza che conduce tra i sentieri della tradizione per raccontare di Cannole e del suo territorio, della cucina tipica e dei prodotti identitari, della bellezza dei luoghi e della straordinaria forza di un evento gastronomico diventato in 38 anni uno degli appuntamenti imperdibili d’agosto in Salento.
Cibo, musica, tradizioni sono elementi di qualità che hanno fatto grande Festa della Municeddha, una festa folkloristica che si fa custode della cultura popolare più autentica.
Piatti genuini e antiche ricette preparate con passione dai volontari della Pro Loco Cerceto di Cannole si possono gustare nelle due aree della Festa: l’Area stand e l’Area Ristorante in cui saranno presenti oltre 250 volontari che lavorano senza sosta per garantire un servizio puntuale e attento.
Un’esperienza enogastronomica da non perdere: regina della Festa, la municeddha che può essere gustata soffritta, al sugo o arrostita. E poi tantissimi sfizi della cucina salentina come peperoni ‘a salsa’, melanzane grigliate, peperonata, pittule, polpette, focacce rustiche, e ancora carne alla griglia, ‘pezzetti di carne di cavallo al sugo’, pane di grano con alici e ricotta forte, antipasto contadino e gli immancabili pasticciotti e spumoni da assaporare nell’immensa area stand o al Ristorante della Municeddha, comodamente serviti.
IL PROGRAMMA MUSICALE
Un grande palco per gli artisti che si alternano ogni sera con generi musicali per tutti i gusti e un innovativo spazio dedicato ai giovani con Cocktail-bar e Dj-set. Una rivoluzione nel mondo delle sagre e una festa di piazza che vuole essere sempre più vicina ai giovani e giovanissimi.
Sabato 10 agosto: dalle 22, Sandro Pellè e i Kaluria; dalle 23,30, Accasaccio; nell’Area Cocktail Bar, dall’una, dj set con Lady Dj
Domenica 11: alle 22 alle 23,25, Makaria; dalle 23,30 all’una, Orchestra all’italiana, tributo a Renzo Arbore; nell’Area Cocktail Bar, dall’una alle 3, dj set con Dj Muerch & PTK
Lunedì 12: dalle 22, Balla Balla in Tour, Gruppo Folk 2000 e I Scianari; dalle 23,30: Nessuna Pretesa; nell’Area Cocktail Bar, dall’una dj set con Alberto Minnella & Roby Tex
Martedì 13: dalle 22, Sciacuddhuzzi; dalle 23,30, Forte Forte… Live Show Story, tributo a Raffaella Carrà; nell’Area Cocktail Bar, dall’una, dj set con Raffy Dj
Mercoledì 14 agosto: dalle 22 alle 23,25, Post Meridian Dance Crew; dalle 23,30 all’una, Antonio Castrignanò; nell’Area Cocktail Bar, dall’una alle 3, dj set con Adamo Cotardo Dj.
Attualità
Campagna antincendio: il prezioso contributo delle Guardie Ambientali d’Italia
Il Coordinamento Provinciale di Lecce al lavoro per tutelare il patrimonio boschivo, in collaborazione con la Polizia Locale di Ruffano e le autorità competenti

Le Guardie Ambientali d’Italia – Coordinamento Provinciale di Lecce, guidate dal dirigente dott. Davide Rizzello, sono attive sul territorio per le operazioni di vigilanza e pattugliamento nell’ambito della campagna antincendio boschivo (AIB).

Fin dall’inizio della stagione estiva, le guardie stanno monitorando costantemente il territorio grazie all’ausilio di droni dotati di telecamere termiche. Un’attenzione particolare è rivolta alle Serre Salentine, aree a elevato rischio incendi, dove il controllo aereo consente l’individuazione tempestiva di focolai e movimenti sospetti, contribuendo a scoraggiare e individuare eventuali piromani.
Tali attività vengono svolte in stretta collaborazione con la Polizia Locale di Ruffano e le autorità preposte, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio naturale, prevenire disastri ambientali e garantire la sicurezza dei cittadini.

Le Guardie Ambientali d’Italia rinnovano l’appello alla cittadinanza a collaborare, segnalando ogni attività sospetta o situazione di pericolo.
Attualità
Ayman, salentino d’Egitto. Arrivato in Salento dopo 12 giorni di mare…
È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia….

Tutto da Zero. L’arrivo da minore straniero non accompagnato, l’integrazione e poi il sogno: “Qualcosa che posso condividere con la comunità che mi ha accolto”
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Il nome è già un assaggio della storia che stiamo per raccontare: la pizzeria “Tutto da zero” di Ruffano è una nuova attività che cela molto più del semplice sogno di chi ha lavorato alla sua apertura.
Ayman, il titolare, ha 25 anni.
Il nome ne “tradisce” le origini, ma l’impeccabile parlata salentina spiazza chi ancora non lo conosce. È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia.
Ayman, torniamo indietro nel tempo. Cosa ricordi dei tuoi 15 anni?
«È l’età alla quale ho lasciato il mio villaggio, Asyut, nel sud dell’Egitto, in cerca di un futuro. In Egitto, soprattutto da dove vengo io, le opportunità sono pochissime. Andare via è stata un’esperienza che non si dimentica: dopo essermi separato dai miei affetti, ho affrontato 12 giorni di viaggio in mare, su una barca, fino alla Calabria. Da lì sono stato trasferito in una comunità per minori stranieri non accompagnati a Tricase. È stato un passaggio duro, fatto di paura e speranza. Ma è anche lì che è iniziato tutto per me».
Che tipo di percorso hai affrontato una volta arrivato a Tricase?
«Un percorso lungo, difficile, ma ricco. All’inizio era tutto nuovo: la lingua, le persone, le abitudini. Ma ho trovato educatori e operatori che mi hanno aiutato tanto. Ho iniziato a frequentare l’istituto alberghiero e, già a 17 anni, ho cominciato a lavorare nella ristorazione.
Il primo impiego è stato in una pizzeria di Tricase, come lavapiatti. Da lì ho voluto imparare tutto: come si impasta, come si stende una pizza, come si gestisce una cucina. Lavorare mi ha messo in contatto con tante persone e mi ha fatto sentire parte della comunità.
Oggi parlo perfettamente l’italiano, faccio anche da mediatore linguistico e, cosa più importante, ho costruito relazioni vere: ho una compagna con cui condivido la vita e, da due anni, ho qui anche mio fratello maggiore che lavora con me».
E adesso sei titolare della tua pizzeria. Come è nato il progetto “Tutto da Zero”?
«Quello della pizzeria è più di un nome, è la mia storia. Sono arrivato qui senza nulla, ho imparato appunto tutto da zero, e da zero riparto, ma con un bagaglio enorme fatto di esperienza, passione e voglia di fare.
Era da tempo che pensavo di aprire qualcosa di mio: volevo dimostrare a me stesso di saper mettere in pratica ciò che ho imparato e creare un luogo dove la gente potesse stare bene, mangiare bene, sentirsi accolta».
È una sfida grande
«Certo, ma sono pronto. Volevo qualcosa che potessi condividere con la mia famiglia, con mio fratello, con la comunità che mi ha accolto. È un modo per restituire un po’ di ciò che ho ricevuto. E ogni giorno mi alzo con l’idea di fare meglio, di offrire qualcosa di buono, non solo da mangiare».
Lorenzo Zito
Attualità
La denuncia di una signora: “A Leuca coacervo della cafonaggine”
Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo…

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In occasione della “Serata Eventi” promossa dal Comune di Castrignano del Capo in collaborazione con la Proloco di Leuca, avevo deciso di partecipare alla serata dedicata alla rappresentazione teatrale che, come ogni anno, si svolge presso Piazza Asti, a Leuca.
Il manifesto che pubblicizza tale evento non parla, assolutamente, di eventuali biglietti da acquistare per godere della visione degli spettacoli.
Giunta sul posto, ho potuto notare che i posti a sedere destinati al pubblico erano stati ben sistemati e, udite udite, transennati, lasciando solo un piccolo varco d’ingresso dove era stato posizionato un tavolino con un’addetta che, bloccando ogni avventore, lo costringeva ad acquistare un biglietto per una riffa.
Ai piedi del tavolino era stato posizionato un cartoncino, peraltro mezzo lacerato (volutamente? in modo che si leggesse e non si leggesse?) con su scritto appunto “RIFFA“.
Al momento di entrare, mi sono rifiutata di partecipare alla riffa e non ho voluto comprare il biglietto.
Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo che se avessi voluto assistere allo spettacolo mi sarei dovuta portare la sedia da casa! Ma si può!?!?
Nello stesso istante si è avvicinato un membro della Proloco (non so che ruolo abbia nel direttivo ma è un uomo che mastica “abbastanza” il diritto) il quale, con voce stentorea in modo da essere ascoltato da tutti, come se stesse emanando una sentenza, si è rivolto al suo collega dicendo: “Non ti preoccupare, lascia stare la Signora che faccia quello che vuole, tanto i pensieri che possiamo rivolgere nei suoi confronti ce li teniamo per noi!” dimostrando di provare disprezzo per la mia scelta, quella, cioè, di voler assistere allo spettacolo senza versare l’obolo!
Quindi, l’uomo del diritto, afferrandomi per il polso (un gesto deplorevole) mi ha invitata ad uscire, usando le testuali parole: “Per soli 2 euro!!!! A questo punto io mi sento autorizzato a metterti alla porta!”
Questi sono i membri del direttivo della Proloco di Leuca, persone che non si contraddistinguono certo per correttezza, educazione e, soprattutto per il rispetto della dignità altrui! Nella circostanza una donna.
Di fatto hanno usato questo escamotage (escamotage termine francese che indica un gioco di destrezza o inganno elegante) della riffa per autofinanziarsi e per eludere il pagamento di eventuali obblighi fiscali, ma la verità e che non possono, ASSOLUTAMENTE, pretendere un obolo che non è obbligatorio!
Se così fosse dovrebbe essere ben pubblicizzato e non nasconderlo nei manifesti e pretenderlo sul posto!
Per questo voglio denunciare la censurabile condotta dei membri della Proloco che pubblicamente, a voce alta e con toni disdicevoli, hanno giudicato il mio comportamento solo perché, legittimamente, mi sono rifiutata di versare l’obolo.
Faccio notare, inoltre, che, secondo la legge sulla trasparenza (e il membro della proloco che è uomo di diritto lo dovrebbe ben sapere!) nessun pagamento può essere preteso (a gran voce peraltro) se prima non è stato ben comunicato ai partecipanti e quindi ben pubblicizzato.
E poi, rimarco quanto sia stata più grave l’aggressione verbale e fisica (ribadisco sono stata afferrata per il polso) da parte di coloro che dovrebbero difendere i diritti altrui ed invece li calpestano abbondantemente.
Lettera firmata
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Sempre più spesso negli ultimi anni succede, nel nostro beneamato Salento, che, amministrazioni di ogni colore si arrabattino come possono, per offrire aggratis, estati salentine brillanti e scoppiettanti, ricche di premi e cotillion, con concerti, sagre, sfilate, eventi, ecc.
E’ di qualche giorno fa, infatti, una interrogazione al Consiglio regionale pugliese, in cui si chiedeva come mai, un Comune barese con meno 6.000 abitanti, potesse permettersi un cartellone estivo ricco di eventi, concerti e appuntamenti vari che, a pagarli sul mercato, ci sarebbero voluti almeno centomila euro.
Ebbene, lì sembra sia intervenuta la Mano Santa di qualche Politico che, come Nostro Signore, davanti alla moltitudine degli astanti ha provveduto a moltiplicare concerti e spettacoli vari.
Ma non tutti hanno Santi in Paradiso e, poiché quasi ogni Comune deve fare i conti con squinternati bilanci e carenze di fondi, sfodera, con la calura, fantasiose trovate, da Mago Zurlì, o si accontenta di mettere in spolvero, ad ogni inizio stagione, le kermesse delle associazioni locali che, volentieri, si prestano a tale gioco.
Per questo non mi stupisco di fronte a fantasiose trovate, stagionati raggiri bonari, di felliniana memoria; ma fatta la tara di ogni situazione, mi chiedo e chiedo ai signori tirati in ballo: Non sarebbe più elegante (e da adulti) dichiararsi senza fondi e chiedere correttamente un prezzo se la pièce è tale richiederlo?
Siamo certi che a questa domanda non mancheranno di risponderci i diretti interessati e che, come le serie su Netflix, ne vedremo delle belle negli altri episodi.
Luigi Zito
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