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Attualità

A passeggio col cane? Occhio alla razza e agli obblighi di legge

Cresce la moda dei cani “pericolosi” e spesso si accompagna alla tendenza ad addestrarli alla violenza. La legge indica in proposito una lista di razze pericolose e degli obblighi da seguire per i relativi proprietari

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Il cane è da sempre il miglior amico dell’uomo, a detta di tutti o quasi. La compagnia di questo animale ci accompagna da secoli, così come il suo utilizzo per mansioni di vario genere, che vanno da sport o passioni come la caccia a fini nobili come la guida per non vedenti o la fondamentale collaborazione con le forze dell’ordine. Quello che invece non da sempre si verifica, ed anzi pare stia prendendo piede sempre di più negli ultimi anni anche in Italia, è la passione per cani di razze pericolose, pitbull su tutti. Sempre più cittadini sono allarmati da questo trend, non tanto per la razza di cane in sé e per sé, considerato che l’educazione e il comportamento di un animale dipendono quasi esclusivamente dal suo padrone, quanto appunto per il modo di custodire questi cani.


Il presidente  dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, ricorda come in si vedano passeggiare per i centri urbani giovani e meno giovani con al seguito, spesso privi dei prescritti guinzaglio e museruola, cani di razze ritenute pericolose anche per legge.


Al di là dei reati più generici in caso di lesioni o morte causati dall’aggressione di questi animali, è bene ricordare infatti che l’”omessa custodia” ed il “mal governo di animali” integrano la condotta penale stabilita dall’art. 672 del codice che prevede nel caso in cui colui che è proprietario di uno di questi cani “lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con la sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258”.


Inoltre  un’ordinanza, poi rivista, del Ministero della Salute, ha in passato introdotto un elenco di razze di cani, ridotto a 18, ritenute pericolose, per le quali, a tutela della pubblica incolumità, è stabilito, fra l’altro, il divieto di addestramento finalizzato ad esaltarne l’ aggressività.


Le razze classificate a rischio di maggior aggressività, sulla base anche del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, sono le seguenti: American bulldog; cane da pastore di Charplanina; cane da pastore dell’ Anatolia; cane da pastore dell’ Asia centrale; cane da pastore del Caucaso; cane da Serra da Estreilla; dogo argentino; fila brazileiro; mastino napoletano; perro da canapo majoero; perro da presa canario; perro da presa Mallorquin; pit bull; pit bull mastiff; pit bull terrier; rafeiro do alentejo; rottweiler; tosa inu.


L’ ordinanza precedente faceva invece riferimento a due gruppi di animali (per circa cento razze) inseriti nella classificazione internazionale della federazione dei cinofili. Tra i cani più noti, in passato giudicati a rischio di aggressività ed ora esclusi dall’elenco, figurano i dobermann, gli alani e gli schnauzer.

Tra gli ulteriori divieti previsti vi è quello di qualsiasi operazione di selezione o incrocio tra razze di cani per svilupparne l’aggressività ed il divieto di somministrazione ai cani di sostanze dopanti. Perché, sì, va anche detto che spesso l’aggressività di questi animali non dipende da una loro improvvisa o ereditata follia, bensì dalla pochezza dei proprietari che non solo li scelgono in base alle loro doti fisiche ma, sin da piccoli, li istigano alla violenza e li addestrano in questo senso.


Anche per questo vige l’obbligo di applicare la museruola ed il guinzaglio quando questi cani vengono condotti nei luoghi pubblici, nei locali pubblici e sui mezzi pubblici di trasporto. Inoltre, non va dimenticato che vige il divieto di acquistare, possedere o detenere cani delle 18 razze suddette ai delinquenti abituali o per tendenza, a chi è sottoposto a misura di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale, a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni, a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per specifici reati, ai minori di 18 anni e agli interdetti e inabilitati per infermità. Questi divieti non si applicano ai cani per non vedenti o non udenti, addestrati presso le scuole nazionali come cani guida.


Non da ultimo, nel provvedimento ministeriale è stabilito l’obbligo per i possessori di cani a maggior rischio di aggressività di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni causati dall’animale a terzi e si evidenzia che le previsioni normative non si applicano ai cani in dotazione alle forze armate, di polizia, di protezione civile e dei vigili del fuoco.


È quindi importante scegliere di adottare un cane consapevolmente, ricordando i rischi che possono derivarne e i propri doveri e gli eventuali obblighi di legge in merito. Ma è ancora più importante ricordare che non è semplicemente il tipo di razza dell’animale a giustificarne il comportamento, bensì, il più delle volte, l’educazione data dal suo padrone. Perché, appunto, il cane è il migliore amico dell’uomo, e un amico è compagnia, non arma da combattimento.


Attualità

Specchia, incidente nella Zona industriale

Scontro tra un furgone e un’utilitaria. Necessario l’intervento dei sanitari del 118

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Incidente stradale sulla provinciale tra Miggiano e Specchia, nei pressi della OLC.

Per cause in corso di accertamento, un furgone ed una Lancia Y si sono scontrate.

L’urto è stato decisamente violento tanto da richiedere per una delle persone coinvolte l’intervento dei sanitari del 118.

L’autista del furgone infatto è stato accompagnato con l’ambulanza in ospedale per accertamenti.

Sul posto per regolamentare il traffico e stabilire la dinamica dell’incidente anche gli agenti della Polizia Locale.

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Attualità

Ilaria D’Amico a Unisalento

“Comunicare lo sport: l’esperienza di una protagonista”, con la giornalista e conduttrice televisiva

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Si intitola “Comunicare lo sport: l’esperienza di una protagonista” l’incontro in corso, nell’aula 2 della palazzina R3 del Dipartimento di Scienze giuridiche, a Ecotekne.

Ospite d’eccezione, la giornalista e conduttrice televisiva Ilaria D’Amico.

I saluti istituzionali affidati al professor Attilio Pisanò, presidente del Corso di laurea in Diritto e management dello sport e alla professoressa Maria Vittoria Dell’Anna, presidente dei corsi di laurea di area Comunicazione.

A seguire l’intervista a D’Amico e, in conclusione, gli interventi del direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche, il professor Luigi Melica e del delegato alla Comunicazione, il professor Stefano Cristante.

Il seminario è organizzato con la collaborazione del Centro Studi di Diritto Sportivo Vittorio Mormando e rientra nell’ambito delle attività del Corso per Direttore Sportivo del Dipartimento di Scienze Giuridiche di UniSalento e della rassegna “Comunicazione incontra” dei corsi di laurea di Comunicazione.

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Attualità

RSA e Centri diurni, cresce il malcontento

Margilio (Aiop Puglia): «Disattesi gli impegni presi dalla Regione Puglia con le Associazioni di categoria. Auspichiamo adozione di un atto integrativo».

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«Gli impegni presi dalla Regione Puglia lo scorso gennaio su RSA e Centri diurni sono stati disattesi. Siamo dispiaciuti e amareggiati; non solo abbiamo atteso quattro mesi per leggere il provvedimento, ma il testo approvato dalla Giunta regionale non è corrispondente a quanto concordato in un incontro ufficiale con la Regione e le associazioni di categoria lo scorso gennaio».

Così Fabio Margilio, presidente dell’Aiop Puglia, la territoriale pugliese dell’Associazione italiana delle Aziende sanitarie ospedaliere sociosanitarie residenziali di diritto privato, dopo aver letto la delibera di Giunta notificata all’AIOP e con la quale la Regione ha stanziato le risorse necessarie a RSA e Centri Diurni per il 2025.

«In primis ci era stato garantito che i contratti con le strutture avrebbero avuto una valenza biennale per consentire alle Aziende sanitarie una pianificazione di più ampio respiro; invece», spiega il presidente di Aiop Puglia, «la delibera fa riferimento solo all’anno 2025, nonostante oramai siamo a maggio ed è già trascorsa quasi la metà del 2025. Inoltre, era stata stabilita la contrattualizzazione dalla data del 2 febbraio di tutte le strutture non ancora contrattualizzate per mancanza di risorse finanziarie in possesso dei requisiti normativi, così come la possibilità per le sei strutture pugliesi sociali ex art. 67 di convertirsi in RSA; di tutto questo, però, non c’è traccia nella delibera. Infine, non ci convince la procedura di assegnazione dei due posti letto aggiuntivi nelle RSA per i pazienti in Cure Estensive dimessi dagli Ospedali: così come è pensata e in assenza di ulteriori disposizioni e precisazioni, questa procedura arrecherebbe solo un danno economico ai gestori».

«Il provvedimento, dunque, è deludente», conclude Margilio, «il nostro auspicio è un atto integrativo pienamente rispondente a quanto concordato solo pochi mesi fa con la Regione».

Aiop Puglia è la territoriale pugliese dell’Associazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere sociosanitarie residenziali.

L’associazione ha tra i suoi obiettivi valorizzare il ruolo delle realtà imprenditoriali associate che gestiscono circa 30 cliniche con oltre 4mila posti letto, occupando più di 5mila persone tra medici, infermieri, tecnici e operatori di supporto.

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Fabio Margilio, presidente di Aiop Puglia

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