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Cronaca

«Tricasini con cani e gatti, rispettate le leggi!»

«Da parte di diversi cittadini pochissima attenzione al rispetto delle leggi che regolamentano la detenzione e conduzione di animali». Nel capoluogo e nelle frazioni molti cani vengono lasciati liberi di vagare incustoditi. Stesso discorso per i loro “bisogni” quotidiani: in quanti accompagnano il loro cane con le canoniche busta e paletta?

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Una nota del Nucleo di PG delle Guardie Zoofile Agriambiente di Lecce mette in risalto come «da parte di diversi tricasini o residenti nelle frazioni, vi sia pochissima attenzione al rispetto di quelle Leggi che regolamentano la detenzione e conduzione di animali, dei cani in particolare».


Tante le irregolarità rilevate a seguito di regolari servizi di Vigilanza condotti dal Nucleo di PG delle Guardie Zoofile Agriambiente Lecce, a partire da maggio 2023 mirati alla prevenzione, nonché alla repressione di illeciti, siano essi di natura amministrativa che penale sul territorio del Comune di Tricase, in accordo con l’Amministrazione Comunale, ed al Comando di Polizia Locale.


Moltissimi sono stati gli interventi durante i quali si è reso necessario identificare e/o addirittura recuperare attraverso il servizio veterinario Asl, “cani i quali vengono lasciati liberi di vagare incustoditi” sul territorio. Casi in cui sono state elevate le relative sanzioni previste.


«Malgrado da anni sia obbligatorio il microchip ed iscrizione in banca dati animali d’affezione BDR Puglia, malgrado la non poca informazione in riferimento al divieto di detenzione dei cani a catena, o in spazi inidonei, nonostante molte siano le associazioni di categoria  le quali attraverso il loro personale volontario cerchino di spiegare ai cittadini quali siano le corrette modalità di detenzione e conduzione degli animali, purtroppo», si legge nella nota della Guardie Zoofile, «ancora oggi, ci troviamo di fronte a queste realtà. Speriamo si possa cambiare, senza che sia necessaria l’azione repressiva da parte degli organi di vigilanza, in quanto basterebbe un po’ di buon senso civico e di rispetto».


Nel merito del fenomeno “vagantismo”, ricordano che «malgrado non esista una legge che obblighi i proprietari di animali  da compagnia alla loro sterilizzazione, sarebbe consigliabile procedere con questa tipologia di intervento e, per diverse ragioni che il veterinario di fiducia potrà spiegare, in primis quella di evitare cucciolate indesiderate. Le quali ad oggi sono causa primaria di abbandoni e di conseguenza di cani i quali inevitabilmente vengono ricoverati in strutture di ricovero a spese dei cittadini, o gatti, che bene che vada, vengono affidati alle cure di volontari di associazioni di categoria, le quali con molta fatica poi devono affrontare tutta una serie di pratiche, anche burocratiche, per poter garantire cani e gatti, vittime di abbandono, una vita dignitosa».


Non è poi così difficile, anche per chi gli animali non li ama, comprendere che trattandosi di esseri viventi/senzienti hanno il diritto di essere rispettati.


Basta, appunto, con gli isolamenti sociali e le detenzioni in luoghi lontani dal mondo o detenuti con delle modalità disumane.


Si parla di esseri che vivono al fianco dell’uomo e per le ragioni più disparate: basti pensare ai cani da salvamento in mare, montagna, ricerca persone a seguito di terremoti, cani per non vedenti, cani poliziotto, cani antidroga, cani da ricerca esplosivi. E si potrebbe continuare.


L’invito che le Guardie Zoofile Agriambiente –Lecce rivolgono ai cittadini di Tricase e delle frazioni in particolare, «ma il consiglio è esteso a tutti i lettori, è quello di evitare di lasciare liberi di vagare su suolo pubblico i propri animali da compagnia, e questo non solo per evitare di incorrere nelle sanzioni previste, ma per una questione di civiltà».


A proposito di civiltà: molta strada è ancora da fare anche nella gestione dei “bisogni” quotidiani degli animali, dei cani in particolare.


Sono ancora tanti, troppi, quelli che, senza rispetto per gli altri, in particolare per chi fa le cose per bene, lasciano liberi gli animali di fare i loro bisogni dove meglio credono o li accompagnano nella loro quotidiana passeggiata “liberatoria” senza fornirsi delle canoniche busta e paletta.

Vale la pena ricordare che il Codice penale punisce chi lascia gli escrementi del cane non raccolti in un luogo pubblico (per strada, sul marciapiede, nell’androne di un palazzo, ecc. Sono esentati solo i non vedenti accompagnati da cani guida e particolari categorie di portatori di handicap impossibilitati alla effettuazione della raccolta delle feci).


Non raccogliere la cacca del proprio cane da terra può portare a delle conseguenze molto gravi, tra cui una multa salata o addirittura l’arresto. Nello specifico, l’art. 639 c.p. stabilisce che: ”Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103 ”.


La pena si fa decisamente più severa se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, come auto, taxi o autobus.


In questi casi, il secondo comma dell’art. 639 c.p. prevede la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a mille euro.


Nei casi di recidiva, ossia se si commette più volte il fatto, per le ipotesi di cui al secondo comma, la pena prevista è quella della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a diecimila euro.


Viene quindi punito l’insozzamento dell’ambiente circostante da parte del padrone poco attento o semplicemente noncurante.


Altra cosa da tenere a mente è che si commette reato anche se l’imbrattamento è temporaneo, superficiale e di modesta entità.


Intanto l’avvertimento: «Le attività delle Guardie Zoofile saranno intensificate proprio nei luoghi più critici del Comune di Tricase e dei comuni convenzionati con Agriambiente».


 


 


Cronaca

Fiamme alte nella zona industriale tra Tricase e Miggiano

Incendi in serie in provincia: in arrivo supporto da Marche e Abruzzo

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Fiamme alte ed una nube di fumo nera si sono levate nel primo pomeriggio di oggi nella zona industriale tra Tricase e Miggiano.

È uno dei tanti incendi che stanno interessando nella giornata di oggi la provincia di Lecce. Una situazione di emergenza che vede impegnate praticamente tutte le squadre del comando provinciale e che ha portato ad una richiesta di supporto da parte dei colleghi di altre regioni: sono in arrivo in questi momenti squadre di vigili del fuoco da Pescara ed da Ancona.

A Tricase l’incendio è divampato poco prima delle 14, alimentato anche dal vento sostenuto della giornata odierna.

Sono in corso le operazioni per delimitare il rogo che sta minacciando alcune delle attività site sul rettilineo che porta dalla statale 275 all’incrocio in corrispondenza dell’autocarrozzeria Vantaggiato.

Seguono aggiornamenti.

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Cronaca

Avvocato ed evasore per 1,5 milioni di euro

Evasione fiscale: la Guardia di Finanza ha sequestrato il denaro contante nella disponibilità di un legale salentino

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I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, a seguito di complessa analisi di rischio, hanno individuato un avvocato, con studio legale in provincia di Lecce, che risulta aver dichiarato soltanto una parte degli ingenti compensi che avrebbe percepito dai propri clienti. Al termine dei riscontri contabili-fiscali e dei conseguenti controlli incrociati, si è accertato che il professionista, per gli anni d’imposta dal 2018 al 2023, si è indebitamente avvalso del regime forfettario, destinato ai contribuenti minori, omettendo tutti gli adempimenti I.V.A. previsti dal “regime ordinario” e indicando, nelle dichiarazioni obbligatorie ai fini delle imposte dirette, compensi notevolmente più bassi rispetto a quelli effettivamente percepiti per l’attività professionale svolta.

Nel corso dell’attività ispettiva i finanzieri hanno rinvenuto, nella disponibilità del professionista, una somma di denaro contante pari a circa un milione e 500mila euro, ritenuto il provento dell’illecito occultato al fisco.

Per questa ragione la somma è stata sottoposta a sequestro d’iniziativa (già convalidato dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce) e l’avvocato è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lecce, per dichiarazione infedele ed autoriciclaggio, e alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Lecce per il recupero delle imposte evase.

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Cronaca

Porto Rubino: «Tutto meraviglioso. O quasi…»

Un sogno rovinato, così ci scrive una donna nella mail spedita in redazione con la quale racconta il caotico dopo serata. Per tutta la serata tutto è stato davvero bello e l’organizzazione è apparsa inappuntabile. Alla fine, però, qualcosa non è andata per il verso giusto ed è giusto prenderne atto, per non farsi cogliere impreparati la prossima volta e correre ai ripari. La nostra letttrice ha partecipato alla magnifica serata al Porto e, seguendo le indicazioni, ha raggiunto la marina in navetta, lasciando l’auto a Tricase. Al ritorno, al posto designato per prendere l’autobus, ha trovato una grande «quantità di persone in attesa che si riversavano in strada, impedendo manovre che avvenivano ugualmente, con il rischio che qualcuno rimanesse schiacciato tra asfalto, gomme e gente, soprattutto nel momento in cui è anche andata via l’elettricità lasciandoci nel buio. Inutile dire la quantità di spinte, di grida, di piedi pestati e capelli tirati che si possa aver ricevuto…»

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

È il primo anno che riesco, finalmente, a ottenere le ferie per arrivare a Tricase in tempo per Porto Rubino.

Dopo una partenza non ottimale (un volo cancellato a causa del problema informatico e un altro, il giorno successivo, atterrato con due ore di ritardo), mi illudo di potermi finalmente godere il weekend. Eccomi a Tricase Porto: una gioia davvero difficilmente esprimibile per me che ci tenevo tanto.

Purtroppo, durata poco.

Subito dopo il concerto, magicamente accompagnato dal sorgere di una luna che così bella non avevo mai visto, mentre raggiungo il luogo designato a riaccompagnare gli spettatori a Tricase, dove avevo posteggiato l’auto, mi rendo conto che qualcosa non va.

Nonostante mi avessero assicurato che le navette avrebbero fatto la spola per tutta la serata e nonostante io mi sia spostata un’ora prima della conclusione, immaginando possibili ingorghi al termine, la quantità di persone che trovo al di là delle transenne supera le mie aspettative, oltre ad essere visibilmente nervosi.

Mi aspetto che ci sia più attesa del dovuto, non ideale, ma gestibile, penso.

Mi sbaglio proprio su quel “gestibile”.

Da quando arrivo a quando riesco, finalmente, ad accaparrarmi un posto, passa più di un’ora, ma non si tratta di navette mancanti o in ritardo, anzi, di pullman ce n’erano.

Quello che mancava era, appunto, l’organizzazione.

Chiunque, spaventato dalla quantità di persone in attesa, si riversava nella strada, impedendo manovre che avvenivano ugualmente, con il rischio che qualcuno rimanesse schiacciato tra asfalto, gomme e gente, soprattutto nel momento in cui è anche andata via l’elettricità lasciandoci nel buio. Inutile dire la quantità di spinte, di grida, di piedi pestati e capelli tirati che si possa aver ricevuto.

Quando ho, finalmente, visto arrivare l’auto della Polizia Locale mi sono sentita sollevata (prima, alquanto stupita che non ci fossero proprio forze dell’ordine nei paraggi) e, molto di più, sciocca e illusa quando ho visto l’auto sfilare incurante di quanto stesse succedendo.

C’è voluta più di un’ora, ma è andata bene perché non è successo niente. Davvero bisogna accontentarsi di questo? Davvero, con un biglietto pagato trenta euro, il volo, la notte in hotel, l’auto a noleggio, l’attesa piena di aspettative, mi devo accontentare di non essere stata investita o peggio?

Ci ho pensato molto se scrivere o meno questa lettera, poi, ho deciso di sì. Perché finché va tutto bene a tutti difficile che cambi qualcosa. Perché le cose belle non vanno rovinate nemmeno per sbaglio. Perché, amaramente, so già che non tornerò.

Lettera firmata

 

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