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Attualità

“Accettiamo il diverso ma non lasciamoci travolgere”

Una vita da insegnante, Rosa Muci, racconta la sua esperienza negli anni delle prime accoglienze ed esprime il suo parere sull’integrazione

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Ho seguito con interesse la decisione (e le reazioni che ha destato in tutta Italia) del dirigente scolastico di Rozzano di escludere dalle scuole i canti natalizi tradizionali. Sono stata insegnante per 40 anni fino al 2000 e ho vissuto le varie trasformazioni degli ultimi 50 che sono avvenute nelle scuole. Quando si sono affacciati i primi volti nuovi, diversi, ricordo la gioia nell’accoglierli e la curiosità che avevamo nel conoscere usi e tradizioni lontani dai nostri. Non c’era nessuna meraviglia da parte nostra quando i ragazzi si allontanavano dall’aula nelle ore di religione, ma non c’era neppure la pretesa da parte loro di togliere il crocifisso dalla classe. Il tutto avveniva nel massimo rispetto e nella più assoluta collaborazione. Capisco che negli ultimi tempi le cose sono cambiate in maniera vertiginosa e la presenza straniera è diventata esorbitante, ma non dobbiamo dimenticare la nostra identità e tener bene fermo che le tradizioni vanno rispettate , pur nell’accettazione e integrazione di altre culture. Siamo italiani e tali dobbiamo rimanere, accettiamo gli altri, ma non lasciamoci travolgere, aiutiamo queste persone a non sentirsi straniere, ma non permettiamo loro di scavalcarci. L’orgoglio nazionale non è solo cantare l’inno, ma sentirsi profondamente italiani e non rinunciare mai alla nostra storia, che tanto ha donato al mondo intero.  Roma era considerata “foro di civiltà”, ha sottomesso tanti popoli, ma ha saputo anche accettare la diversità e prendere il meglio dagli altri. Ha accolto tra le sue mura civiltà più avanzate della sua (dai greci agli arabi ai normanni), si è integrata ma non ha mai dimenticato la propria identità. Prendiamo esempio dalla storia e traiamo da essa insegnamento, sicuramente si eviterebbero queste inutili polemiche e forse si potrebbe vivere insieme e in pace, mescolando e integrando culture e civiltà diverse.


Rosa Muci

Attualità

“Mastodontica e pericolosa”: nasce comitato contro antenna 5G a Castrignano del Capo

La petizione: “Vicino ad una scuola e ad un parco pubblico. Si paventa anche svalutazione immobiliare”

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Una parte di Castrignano del Capo è in apprensione per la prossima installazione di un’antenna 5G non lontano dal centro abitato. In paese, un gruppo di cittadini si è riunito in un comitato spontaneo per opporsi all’opera e per segnalarne i presunti rischi.

In una nota diffusa dallo stesso comitato si legge: “Si tratta di un impianto mastodontico che prevede l’istallazione di un traliccio alto 28 metri (come un palazzo di 9 piani!), con 6 antenne ricetrasmittenti, da realizzare a 50 metri dal centro abitato e 150 metri da una scuola con annesso parco pubblico. Oltre all’impatto paesaggistico“, spiega il comitato, “preoccupano i potenziali rischi per la salute. Le radiazioni elettromagnetiche di un’antenna 5G sono state infatti classificate dall’Istituto Internazionale di Ricerca sul Cancro come “possibilmente cancerogene“. Senza trascurare che a poca distanza dal sito interessato esistono altre due infrastrutture analoghe. Si paventa anche una svalutazione degli immobili. Case e terreni ubicati nelle vicinanze subiranno un inevitabile deprezzamento“.

In queste ore il comitato spontaneo si è mobilitato anche per una raccolta firme per richiedere al Comune di bloccare l’autorizzazione all’installazione. Chi volesse unirsi alla petizione può contattare il 348 552 2243.

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Appuntamenti

Mafia Agroalimentare

Business criminale: campagne, allevamenti e supermercati nelle mire della criminalità organizzata. Fenomeno diffuso anche nel Salento. Domani a Lecce convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Lecce e dalla Fondazione Osservatorio Agromafie

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Dai campi, agli allevamenti fino ai supermercati, l’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 25,2 miliardi di euro.

Salato è anche il conto della criminalità spicciola che è diventata la porta d’ingresso principale nella vita degli imprenditori agricoli; significativo, inoltre, il livello dei reati di truffa e frode informatica.

L’agroalimentare è un settore strategico per l’economia e rappresenta un’opportunità di investimento per diverse tipologie di attori, compresi quelli criminali.

La presenza della malavita in questo settore può avere impatti negativi sulla concorrenza, sulla qualità dei prodotti e sulla salute pubblica.

La malavita può infiltrarsi nella filiera produttiva dell’agroalimentare attraverso l’acquisto di aziende agricole o di trasformazione, o attraverso il controllo dei canali di distribuzione.

Sempre più diffusa la malsana abitudine di usare manodopera irregolare per ridurre i costi di produzione e aumentare i profitti.

Da non sottovalutare, inoltre, la possibilità che la criminalità organizza possa essere coinvolta in frodi alimentari, come la contraffazione di prodotti o la vendita di prodotti scaduti o pericolosi per la salute pubblica.

Ovviamente tutto ciò danneggia l’economia locale e nazionale, attraverso la perdita di entrate fiscali e la distorsione della concorrenza; compromette la sicurezza alimentare e la salute pubblica attraverso la vendita di prodotti pericolosi o contraffatti.

In ultima fase, la presenza della malavita nell’agroalimentare può erodere ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella capacità dello Stato di garantire la sicurezza e la legalità.

Al fine di approfondire i fenomeni che si stanno sviluppando e diffondendo a macchia d’olio anche nel Salento e consentire agli stakeholder l’adozione di scelte consapevoli, promuovendo la cultura della legalità, domani, venerdì 18 luglio, dalle 10, nella sala conferenze dell’Hotel Torre del Parco a Lecce (Viale Torre del Parco 1), si terrà un convegno dal titolo: “L’economia leccese tra cultura della legalità e lotta alle infiltrazioni malavitose, organizzato dalla Camera di Commercio di Lecce e dalla Fondazione Osservatorio Agromafie.

Nella locandina in basso, programma e interventi

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Attualità

State guidando? Lasciate perdere il telefonino!

Basta un attimo e rischiate di rovinare la vita di qualcuno e la vostra. Lasciate il telefonino per quando arriverete a casa o in ufficio, se proprio è urgente parcheggiate fate quello che dovete fare e poi ripartite

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di Giuseppe Cerfeda

Ci permettiamo di rivolgere una preghiera a chi ci leggerà.

Per favore lasciate perdere lo smartphone quando siete in auto!

Sulle strade del Salento, ad ogni latitudine, sta diventando sempre più una consuetudine, nonostante sia severamente vietato (e punito) dalla legge, guidare e consultare contemporaneamente il proprio telefonino.

Messaggistica o cosa non importa: non si fa!

Basta un attimo e rischiate di rovinare la vita di qualcuno e la vostra.

Anche se siete in un centro abitato e andate piano.

Del resto, una moto, uno scooter, basta urtarlo per rischiare conseguenze anche gravi.

Guardare il telefono, leggere messaggi o controllare le notifiche porta a distogliere lo sguardo dalla strada.

Usare il telefono, anche con vivavoce o auricolari, richiede l’uso delle mani, togliendole dal volante.

L’attenzione del conducente viene deviata dal compito principale, cioè, guidare, causando una riduzione della consapevolezza della situazione stradale. 

Del resto, circa il 24% degli incidenti stradali in Italia (uno su 4!) sono causati dall’uso improprio del cellulare alla guida, provocando migliaia di incidenti e vittime ogni anno

Già l’alta velocità, la fretta che ci perseguita e distrazioni varie, provocano disastri a non finire in strada.

Non è proprio il caso di peggiorare la situazione.

Lasciate il telefonino per quando arriverete a casa o in ufficio; se proprio è urgente, parcheggiate, sistemate le vostre cose e poi ripartite.

È una questione di rispetto per gli altri e per voi stessi.

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