Attualità
Effetto Coronavirus flebile sull’economia del Salento: i dati

La provincia di Lecce sembrerebbe meno colpita dalle conseguenze del nuovo Coronavirus. Non solo in ambito sanitario, ma anche in quello socio-economico. Il tessuto imprenditoriale salentino, infatti, sta subendo di meno le ripercussioni di una crisi che sembrerebbe epocale.
È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, la sezione provinciale dell’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) e l’Unione dei giovani dottori commercialisti (Ugdcec) di Lecce.
Nei giorni scorsi, sono stati raccolti e successivamente elaborati una serie di indicatori, al fine di comprendere la reale situazione in cui versano le aziende.
In base ai dati presi in esame, solo il 6 per cento delle imprese salentine non verserà il secondo acconto delle imposte perché ha registrato un calo di almeno un terzo del fatturato nel primo semestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Tali attività possono pagare il secondo acconto entro il 30 aprile 2021 (e non entro il 10 dicembre), grazie all’articolo 1 (commi 3 e 4) del decreto «Ristori quater», recentemente approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il 49 per cento del “campione”, invece, deve rispettare la scadenza del 10 dicembre, per non incorrere in sanzioni, mentre il restante 45 per cento si riferisce ad imprese o professionisti esenti dal pagamento del secondo acconto, in quanto l’imposta risulta a credito oppure l’importo da versare è inferiore a 51,65 euro. Il “campione” analizzato è costituito da ben 11.012 imprese.
“Più iscrizioni che cancellazioni di imprese”
«Gli ingranaggi dell’economia italiana procedono a velocità diverse», fa notare Davide Stasi, responsabile dall’Osservatorio Economico Aforisma. «Non tutti i settori arretrano e non tutti i territori registrano un saldo negativo delle imprese e degli addetti. L’emergenza sanitaria innescata dal Covid-19 ha determinato, in alcune aree del Paese, una progressiva contrazione del numero delle aziende, ma, in altre, le aperture di nuove attività continuano a superare le chiusure. Si registrano, infatti, più iscrizioni che cancellazioni al Registro Imprese e il saldo della nati-mortalità delle imprese risulta positivo, nonostante la pandemia ancora in corso. Dal punto di vista dei volumi d’affari, è probabile una flessione che interesserà alcuni comparti, ma non tutti, in maniera trasversale. I settori della sanità, dell’assistenza sociale, del commercio elettronico, dell’agricoltura, dei servizi alle imprese e alle persone, infatti, chiuderanno l’esercizio 2020, con una crescita di fatturato».
«Il riferimento per stabilire il calo del fatturato è quello Iva», spiega Maurizio Renna, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti di Lecce e componente dell’Assemblea dei delegati della Cassa dei dottori commercialisti. «Si deve far riferimento all’importo delle fatture emesse e dei corrispettivi e non ai ricavi di competenza. Per le fatture differite, invece, occorre far riferimento al documento di trasporto o equipollente richiamato in fattura. Colgo l’occasione – aggiunge – per ringraziare il presidente dell’Ordine, Giuseppe Venneri, che ha favorito la raccolta di questi dati, al fine di avere un’idea su quante imprese della provincia di Lecce si trovino, oggi, nelle condizioni di poter beneficiare della proroga, recentemente confermata dal Governo».
Un primo differimento al 30 aprile 2021 era stato già riconosciuto dall’articolo 98 del «Decreto agosto». In particolare, spiega Daniel Cannoletta, presidente dell’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) di Lecce, «con il Decreto Agosto (numero 104, pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 203 del 14 agosto scorso) erano stati adottati nuovi interventi urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia. L’articolo 98, dopo la breve proroga concessa per il saldo 2019 e il primo acconto 2020 (dal 30 giugno al 20 luglio), interveniva sul secondo acconto di novembre, concedendo una proroga di più ampio respiro. Erano interessati, da questo provvedimento, tutti coloro che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, attualmente fissato a 5.164.569 euro». Erano ricompresi anche coloro che adottano il cosiddetto «regime fiscale di vantaggio» (articolo 27, comma 1, del decreto-legge 98 del 2011), il «regime forfetario» (articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 190 del 2014) e coloro che partecipano a società, associazioni e imprese (ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del Testo unico delle imposte sui redditi).
«Dallo studio emergerebbe un dato incoraggiante, se si considera la bassa percentuale di imprese che hanno registrato un calo di almeno un terzo del fatturato nel semestre preso a riferimento dal Decreto Agosto», aggiunge Marco De Franco, neo presidente dell’Unione dei giovani dottori commercialisti (Ugdcec) di Lecce. «Considerando il lockdown e la successiva riapertura in estate, molte delle aziende che compongono il nostro tessuto imprenditoriale hanno dimostrato di aver retto meglio alle conseguenze della pandemia. D’altro canto, però, ci sono anche quelle che hanno subìto un calo di fatturato, in termini percentuali, inferiore a quello previsto dal decreto. La situazione che ci troviamo ad affrontare ora è diversa da quella vissuta durante la prima ondata della pandemia. In questo momento, infatti, ci sono alcuni comparti che soffrono di più rispetto ad altri, per le limitazioni imposte o per la chiusura temporanea di alcune attività che, a lungo andare, potrebbero non farcela, come accaduto, invece, in estate. Sebbene molte aziende debbano versare il secondo acconto, alcune non saranno in grado di farlo, a causa della mancanza di liquidità. Ci auspichiamo, perciò, che la situazione possa presto tornare alla normalità per guardare al prossimo anno con maggiore fiducia».
Attualità
Acqua, lavori in corso: possibili disagi a Morciano
Giovedì 23, dalle 8,30 alle 16,30, sospensione della normale erogazione idrica in via Veneto, via Della Resistenza e parte di via San Bosco

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio a Morciano di Leuca.
I lavori riguardano interventi per la realizzazione e collegamenti di nuove opere acquedottistiche in progetto previsti nell’appalto di Risanamento Reti 4 -Lotto 7.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica giovedì 23 ottobre in via Veneto, via Della Resistenza e via San Bosco (nel tratto tra via Almirante e fine via San Giovanni Bosco al civ.82).
La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 08,30 con ripristino alle ore 16,30.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
Attualità
Olè, un laboratorio per la fruizione sostenibile della costa Otranto – Leuca
Domani presentazione del progetto in Provincia per uno strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise. Si intende promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero

Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.
Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, che sarà presentato a Palazzo Adorno a Lecce, domani, martedì 21 ottobre, alle ore 11.
L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.
Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.
Il progetto, prendendo come riferimento il Piano per Mobilità del Piano di coordinamento del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.
Illustreranno tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, interverranno il vicepresidente della Provincia di Lecce Fabio Tarantino, il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra, per Città Fertile Rino Carluccio e il presidente del comitato esecutivo del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase Michele Tenore.
“Olè” è un Progetto Integrato di Paesaggio (ai sensi dell’ art. 21 NTA Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance previsti dal Capo III del Titolo II delle NTA del PPTR per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.
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Attualità
Giovani, anziani e agricoltura: «Serve nuovo patto per il Sud»
Dati, analisi e richieste durante la Festa Interregionale dell’Associazione Nazionale Pensionati di CIA. In Puglia 1.214 centenari, tanti vivono nelle aree interne tra eccellenze agroalimentari e abbandono. Lecce e Brindisi le province più “anziane”. Servizi, pensioni, sanità, formazione e ricambio generazionale, il ruolo degli agricoltori, il fenomeno truffe

Sono 945mila, in Puglia, le donne e gli uomini con un’età superiore ai 65 anni.
Rappresentano il 24% della popolazione regionale, che ammonta complessivamente a 3.890.000 abitanti.
L’età media è 46,4 anni, inferiore dello 0,2% rispetto alla media nazionale.
Barletta-Andria-Trani e Foggia sono le province più giovani (rispettivamente 44,9 e 45,5 anni), Lecce e Brindisi quelle più anziane (47,5 e 47 anni).
Nella regione vivono 1.214 centenari, il 5,7% dei 21.211 che vivono in Italia; di questi ben 42 hanno almeno 105 anni.
Gli ultra 85enni pugliesi sono 140mila, pari al 3,6% della popolazione; i bambini da zero a 2 anni, invece, sono soltanto il 2%.
La popolazione anziana è in aumento, il numero dei giovani diminuisce anche a causa di una forte ripresa dell’emigrazione.
La combinazione di questi due dati comporta una serie di conseguenze che impongono un cambiamento radicale per quanto riguarda le politiche socio-sanitarie assistenziali, quelle sulla formazione e il ricambio generazionale in ambito lavorativo, l’esigenza di un nuovo patto intergenerazionale.
È sull’analisi e discussione di questi dati che si è incentrata la “Festa Interregionale ANP-CIA”, l’Associazione Nazionale Pensionati di CIA Agricoltori, che da venerdì 17 a domenica 19 ha riunito a Vieste 600 delegati provenienti da Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e da tutte le province della Puglia.
AREE INTERNE E RURALI
«Serve un nuovo patto per il Mezzogiorno d’Italia. Non solo in Puglia, ma in tutte le regioni del Sud Italia molti anziani vivono nelle aree interne e nelle zone rurali che stanno perdendo progressivamente sempre più abitanti», ha spiegato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di CIA Puglia.
«Gli agricoltori che vivono nelle loro campagne sono un presidio del territorio, se ne prendono cura contro fenomeni come il dissesto idrogeologico, producono le eccellenze agroalimentari italiane. Devono essere messi nelle condizioni di continuare a svolgere questo ruolo e di trasmetterlo ai giovani con un ricambio generazionale che contrasti l’abbandono del territorio e l’emigrazione», ha aggiunto D’Amico.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Noè Andreano, vicepresidente ANCI Puglia e delegato alle aree interne.
SERVIZI, PENSIONI MINIME, SANITÀ
Nei loro interventi, sia Alessandro Del Carlo, presidente nazionale di ANP-CIA, che Matteo Valentino, vice nazionale e presidente regionale dell’associazione, hanno richiamato l’esigenza di costruire una sanità territoriale più vicina a cittadine e cittadini delle aree interne e rurali.
Alessandro Mastrocinque, presidente nazionale Patronato INAC, ha rimarcato la necessità di aumentare le pensioni minime agricole, «spesso inferiori ai livelli di sussistenza».
Questioni sentite non solo al Sud, ma in tutta Italia, come ha fatto rilevare Cristiano Fini, presidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, intervenuto in remoto.
TRUFFE AGLI ANZIANI
Christopher Rossi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, ha presentato “Più sicuri insieme”, campagna contro le truffe agli anziani. In Puglia nel 2024 sono stati registrati 431 truffe contro gli anziani, oltre a più di 18.000 frodi informatiche. Il Maggiore Christopher Rossi ha illustrato le tipologie più frequenti dei raggiri. Bisogna denunciare, ad aver paura e a provare vergogna devono essere i criminali. A tutti può capitare di essere presi di mira o di essere truffati: informarsi, denunciare e collaborare è fondamentale per stroncare questo odioso fenomeno.
PREMIATI
Ciascuna delle cinque delegazioni regionali ha premiato le sue tesserate e i suoi tesserati storici: per la Basilicata, riconoscimento a Mauro Caprioli, storico dirigente della CIA di Lavello; per la Calabria, targa celebrativa a Cesare Cesario; la Sicilia ha premiato Adelina Monici, per aver contribuito con grande continuità alla crescita della CIA; la Campania ha dedicato il premio alla memoria di Alfonso Del Basso, storico presidente dell’organizzazione degli agricoltori.
Da ANP-CIA Puglia riconoscimento a Donato e Giuseppina, per aver condiviso 50 anni con CIA sin dai tempi dell’Alleanza dei contadini.
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