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Attualità

Galatina, il Sindaco Vergine: “Sostenere gli sforzi di imprese e famiglie”

«Il rispetto per i cittadini si dimostra avendo cura dei loro soldi e delle casse della casa comune. Abbiamo rilevato delle irregolarità e non abbiamo esitato ad intervenire. Non si può essere moderati in queste cose, sono soldi dei cittadini…

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Superati i primi tre mesi da primo cittadino di Galatina, Fabio Vergine, si confida ai nostri microfoni esordendo con un un: «Sono il sindaco di tutti. L’esito elettorale non sposta di un millimetro gli equilibri nella maggioranza. Siamo concentrati a lavorare, ognuno con i propri compiti»


Superato il primo step dei 100 giorni di amministrazione, avrà avuto modo di valutare lo stato di salute della sua città dal punto di vista politico economico e sociale…


«Galatina è una città importante, un centro non solo geografico ma anche sociale economico e politico del Salento. Esiste una innegabile vivacità imprenditoriale, commer- ciale, turistica che mi conforta e mi rende molto fiducioso per questi anni che dedicherò alla mia comunità.


Credo che i parametri economici siano in linea con i maggiori centri pugliesi e sia i dati di nati-mortalità delle imprese sia i dati di occupazione e risparmio medio parlino di una società, tutto sommato, in buona salute. È necessario sostenere gli sforzi di chi fa impresa, di chi lavora e mette su famiglia».


In questi primi 3 mesi (e più) è riuscito a realizzare ciò che si era prefisso? Ha cominciato riducendo la Tari come promesso in campagna elettorale…


«Abbiamo iniziato a fare ciò che era necessario: cogliere le occasioni senza proclamarci i migliori e autocelebrarci. Innanzitutto, abbiamo portato una innovazione: anziché parlare di ciò che non era stato fatto in passato o degli inevitabili fardelli che provengono dalle precedenti amministrazioni, abbiamo cercato di valorizzare ciò che di buono era stato fatto e creato le condizioni affinché si concretizzassero le nostre idee e la nostra visione di città.


Non solo la capacità di utilizzare le somme per ridurre la TARI (nonostante sia stata persa l’occasione di approvare questo sollievo per i cittadini all’unanimità), abbiamo creato l’entusiasmo e le condizioni affinchè privati investissero di nuovo nel quartiere fieristico e smaltito 3 anni di arretrati di pratiche edilizie.


Portata avanti un’efficace azione di ricognizione delle risorse e delle opportunità, siamo già in campo nella realizzazione e messa a terra di grandi opere già finanziate e abbiamo avviato la rivoluzione digitale e la semplificazione della macchina amministrativa e della semplificazione.


I nostri programmi si stanno concretizzando anche grazie all’entusiasmo dell’intera squadra che non avrei immaginato così forte e inossidabile».


Parcheggi pubblici: avete sospeso il servizio con la Ditta incaricata (San Luca Multiservice) e avviato una nuova procedura per l’affidamento in gestione. Ci spiega come sono andate le cose?


«Il rispetto per i cittadini si dimostra avendo cura dei loro soldi e delle casse della casa comune. Abbiamo rilevato delle irregolarità e non abbiamo esitato ad intervenire. Non si può essere moderati in queste cose, sono soldi dei cittadini. Questa, come altre iniziative avviate nell’ambito della finanza pubblica, mira alla definizione di un bilancio ordinato e orientato al bene comune.


Lo smaltimento delle pratiche edilizie, arretrate dal 2019, ha fruttato alle casse comunali decine di migliaia di euro mai riscossi prima. Nelle prossime settimane dimostreremo quanto sia importante per noi tenere i conti in ordine».


Di recente avete promosso un incontro pubblico sul futuro del Santa Caterina Novella: quali sono le prospettive per l’ospedale di Galatina?


«La decisione di affidare una commissione speciale all’opposizione, dimostra la nostra volontà di non rendere l’argomento di parte. L’incontro ha avuto risvolti controversi: da una parte abbiamo compreso che l’ospedale non è più destinato alla chiusura (non vogliamo certo prendercene il merito a favore della serenità di una parte dell’opposizione) ma è necessario un lavoro costante perché venga garantita una rinascita degna della sua storia.


La strada è tracciata ma è necessario ancora molto lavoro. Ed aggiungo: il fervore e anche la tensione palpabile della sera mi confermano le impressioni di questi mesi e cioè che, dopo anni di assordante silenzio, la città è assetata di confronto e dialogo. Invece, quella sera si è parlato degli interessi dei cittadini con i cittadini, magari con i toni accesi della democrazia ma con la franchezza possibile solo a chi si presta a parlare con tutti e tutti ascolta.


Senza nascondersi, senza lo sguardo basso di chi non è interessato a guardare negli occhi i sentimenti, le emozioni e le paure dei propri concittadini. Finalmente a Galatina si parla di diritti e di crescita e non più di declino e di futuro incerto. è un passo. Solo un passo, certo, ma il primo dopo anni verso una nuova grande Galatina».


Per il futuro a breve termine cosa dovremo aspettarci?

«Dobbiamo essere franchi e realisti. La crisi energetica non ha risparmiato nessuno, tanto meno il nostro Ente che si trova a dover fare i conti con bollette importanti da sostenere, come tutti d’altronde. Per questo, saremo costretti a fare dei sacrifici dal punto di vista della spesa pubblica.


Ricordo che questo Comune è ancora sottoposto al piano di riequilibrio e ci vorrà ancora qualche anno prima di uscire definitivamente dal tunnel.


Uno dei primi obiettivi prefissati non è stato quello di applicare il metodo del “No” ideologico, ma di valutare ogni opportunità e cercare quanto più possibile una stretta collaborazione con la filiera imprenditoriale della Città. Di concreto: nel breve le priorità sono concentrate a migliorare ulteriormente l’efficienza amministrativa.


Mi spiego meglio: la gestione di pratiche arenate da mesi e sbloccate al nostro arrivo; l’impegno costante per il decoro urbano; il reperimento di fondi regionali ed europei attraverso i bandi che teniamo costantemente sotto controllo.


Sempre a causa del caro energia, per Natale non potremo avere un’ampia libertà d’azione ma mi assumo l’impegno, come già avvenuto per l’estate, che garantirò una piena vivibilità delle feste ai nostri concittadini, alle famiglie e ai bambini, augurandomi possano sentirsi sempre orgogliosi del loro essere galatinesi».


Riguardo invece alla programmazione a lungo termine?


«Preferisco raggiungere gli obiettivi uno alla volta: questo il motto della mia vita professionale. Resta la volontà di rendere questa Città centrale e produttiva, favorendo lo sviluppo. Potremo farlo solo con una proficua collaborazione con i privati e gli Enti a noi vicini.


Tra 5 anni, vorrei vedere la mia gente felice, orgogliosa dell’ appartenenza alla propria Città. Sarebbe già un ottimo risultato in confronto agli anni precedenti».


Il 25 settembre scorso ha segnato il ritorno del centrodestra al governo. Dato per assodato che lei è il sindaco di tutti anche di chi non l’ha votata, l’esito delle elezioni sposta gli equilibri anche per la sua amministrazione?


«Dal 26 giugno sono il Sindaco di tutti. In ragion di questo, l’esito elettorale non sposta di un millimetro gli equilibri nella mia squadra e nella mia naggioranza. Siamo concentrati, fin dal primo giorno, a lavorare per la Città ed ognuno con i propri compiti. La nostra è una coalizione trasversale che vede nel bene di Galatina il suo unico comun denominatore».


Prima durante e dopo le elezioni comunali si è detto molto sulla sua militanza politica. A quale partito si sente più vicino?


«In passato ho sempre guardato la politica dall’esterno. Non ho mai avuto una tessera di partito, non ho mai militato. Ho solo pensato a svolgere bene il mio lavoro. La stessa mentalità cerco di inculcare alla mia squadra: impegno e dedizione sono tutto. Con questi ingredienti, i risultati arrivano».


Sono trascorsi più di tre mesi da quando ha indossato la fascia Tricolore. Essere il sindaco di Galatina, se lo aspettava così?


«Non ho mai creduto potesse essere una passeggiata. Ammetto che ho impiegato un po’ di giorni ad abituarmi. Noto tra le strade della Città ed anche sui social, un calore sempre costante e questo può solo farmi piacere. Solo con il lavoro quotidiano riusciremo a mantenere quest’affetto tra 5 anni. I presupposti ci sono tutti».

Luigi Zito


Attualità

Ayman, salentino d’Egitto. Arrivato in Salento dopo 12 giorni di mare…

È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia….

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Tutto da Zero. L’arrivo da minore straniero non accompagnato, l’integrazione e poi il sogno: “Qualcosa che posso condividere con la comunità che mi ha accolto
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Il nome è già un assaggio della storia che stiamo per raccontare: la pizzeria “Tutto da zero” di Ruffano è una nuova attività che cela molto più del semplice sogno di chi ha lavorato alla sua apertura.

Ayman, il titolare, ha 25 anni.

Il nome ne “tradisce” le origini, ma l’impeccabile parlata salentina spiazza chi ancora non lo conosce. È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia.

Ayman, torniamo indietro nel tempo. Cosa ricordi dei tuoi 15 anni?

«È l’età alla quale ho lasciato il mio villaggio, Asyut, nel sud dell’Egitto, in cerca di un futuro. In Egitto, soprattutto da dove vengo io, le opportunità sono pochissime. Andare via è stata un’esperienza che non si dimentica: dopo essermi separato dai miei affetti, ho affrontato 12 giorni di viaggio in mare, su una barca, fino alla Calabria. Da lì sono stato trasferito in una comunità per minori stranieri non accompagnati a Tricase. È stato un passaggio duro, fatto di paura e speranza. Ma è anche lì che è iniziato tutto per me».

Che tipo di percorso hai affrontato una volta arrivato a Tricase?

«Un percorso lungo, difficile, ma ricco. All’inizio era tutto nuovo: la lingua, le persone, le abitudini. Ma ho trovato educatori e operatori che mi hanno aiutato tanto. Ho iniziato a frequentare l’istituto alberghiero e, già a 17 anni, ho cominciato a lavorare nella ristorazione.

Il primo impiego è stato in una pizzeria di Tricase, come lavapiatti. Da lì ho voluto imparare tutto: come si impasta, come si stende una pizza, come si gestisce una cucina. Lavorare mi ha messo in contatto con tante persone e mi ha fatto sentire parte della comunità.

Oggi parlo perfettamente l’italiano, faccio anche da mediatore linguistico e, cosa più importante, ho costruito relazioni vere: ho una compagna con cui condivido la vita e, da due anni, ho qui anche mio fratello maggiore che lavora con me».

E adesso sei titolare della tua pizzeria. Come è nato il progetto “Tutto da Zero”?

«Quello della pizzeria è più di un nome, è la mia storia. Sono arrivato qui senza nulla, ho imparato appunto tutto da zero, e da zero riparto, ma con un bagaglio enorme fatto di esperienza, passione e voglia di fare.

Era da tempo che pensavo di aprire qualcosa di mio: volevo dimostrare a me stesso di saper mettere in pratica ciò che ho imparato e creare un luogo dove la gente potesse stare bene, mangiare bene, sentirsi accolta».

È una sfida grande

«Certo, ma sono pronto. Volevo qualcosa che potessi condividere con la mia famiglia, con mio fratello, con la comunità che mi ha accolto. È un modo per restituire un po’ di ciò che ho ricevuto. E ogni giorno mi alzo con l’idea di fare meglio, di offrire qualcosa di buono, non solo da mangiare».

Lorenzo Zito

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Attualità

La denuncia di una signora: “A Leuca coacervo della cafonaggine”

Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo…

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In occasione della “Serata Eventi” promossa dal Comune di Castrignano del Capo in collaborazione con la Proloco di Leuca, avevo deciso di partecipare alla serata dedicata alla rappresentazione teatrale che, come ogni anno, si svolge presso Piazza Asti, a Leuca.

Il manifesto che pubblicizza tale evento non parla, assolutamente, di eventuali biglietti da acquistare per godere della visione degli spettacoli.

Giunta sul posto, ho potuto notare che i posti a sedere destinati al pubblico erano stati ben sistemati e, udite udite, transennati, lasciando solo un piccolo varco d’ingresso dove era stato posizionato un tavolino con un’addetta che, bloccando ogni avventore, lo costringeva ad acquistare un biglietto per una riffa. 

Ai piedi del tavolino era stato posizionato un cartoncino, peraltro mezzo lacerato (volutamente? in modo che si leggesse e non si leggesse?) con su scritto appunto “RIFFA“.

Al momento di entrare, mi sono rifiutata di partecipare alla riffa e non ho voluto comprare il biglietto. 

Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo che se avessi voluto assistere allo spettacolo mi sarei dovuta portare la sedia da casa! Ma si può!?!?

Nello stesso istante si è avvicinato un membro della Proloco (non so che ruolo abbia nel direttivo ma è un uomo che mastica “abbastanza” il diritto) il quale, con voce stentorea in modo da essere ascoltato da tutti, come se stesse emanando una sentenza, si è rivolto al suo collega dicendo: “Non ti preoccupare, lascia stare la Signora che faccia quello che vuole, tanto i pensieri che possiamo rivolgere nei suoi confronti ce li teniamo per noi!” dimostrando di provare disprezzo per la mia scelta, quella, cioè, di voler assistere allo spettacolo senza versare l’obolo!

Quindi, l’uomo del diritto, afferrandomi per il polso (un gesto deplorevole) mi ha invitata ad uscire, usando le testuali parole: “Per soli 2 euro!!!! A questo punto io mi sento autorizzato a metterti alla porta!

Questi sono i membri del direttivo della Proloco di Leuca, persone che non si contraddistinguono certo per correttezza, educazione e, soprattutto per il rispetto della dignità altrui! Nella circostanza una donna.

Di fatto hanno usato questo escamotage (escamotage termine francese che indica un gioco di destrezza o inganno elegante) della riffa per autofinanziarsi e per eludere il pagamento di eventuali obblighi fiscali, ma la verità e che non possono, ASSOLUTAMENTE, pretendere un obolo che non è obbligatorio! 

Se così fosse dovrebbe essere ben pubblicizzato e non nasconderlo nei manifesti e pretenderlo sul posto!

Per questo voglio denunciare la censurabile condotta dei membri della Proloco che pubblicamente, a voce alta e con toni disdicevoli, hanno giudicato il mio comportamento solo perché, legittimamente, mi sono rifiutata di versare l’obolo.

Faccio notare, inoltre, che, secondo la legge sulla trasparenza (e il membro della proloco che è uomo di diritto lo dovrebbe ben sapere!) nessun pagamento può essere preteso (a gran voce peraltro) se prima non è stato ben comunicato ai partecipanti e quindi ben pubblicizzato.

E poi, rimarco quanto sia stata più grave l’aggressione verbale e fisica (ribadisco sono stata afferrata per il polso) da parte di coloro che dovrebbero difendere i diritti altrui ed invece li calpestano abbondantemente.

Lettera firmata 

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Sempre più spesso negli ultimi anni succede, nel nostro beneamato Salento, che, amministrazioni di ogni colore si arrabattino come possono, per offrire aggratis, estati salentine brillanti e scoppiettanti, ricche di premi e cotillion, con concerti, sagre, sfilate, eventi, ecc. 

E’ di qualche giorno fa, infatti, una interrogazione al Consiglio regionale pugliese, in cui si chiedeva come mai, un Comune barese con meno 6.000 abitanti, potesse permettersi un cartellone estivo ricco di eventi, concerti e appuntamenti vari che, a pagarli sul mercato, ci sarebbero voluti almeno centomila euro.

Ebbene, lì sembra sia intervenuta la Mano Santa di qualche Politico che, come Nostro Signore, davanti alla moltitudine degli astanti ha provveduto a moltiplicare concerti e spettacoli vari.

Ma non tutti hanno Santi in Paradiso e, poiché quasi ogni Comune deve fare i conti con squinternati bilanci e carenze di fondi, sfodera, con la calura, fantasiose trovate, da Mago Zurlì, o si accontenta di mettere in spolvero, ad ogni inizio stagione, le kermesse delle associazioni locali che, volentieri, si prestano a tale gioco.  

Per questo non mi stupisco di fronte a fantasiose trovate, stagionati raggiri bonari, di felliniana memoria; ma fatta la tara di ogni  situazione, mi chiedo e chiedo ai signori tirati in ballo: Non sarebbe più elegante (e da adulti) dichiararsi senza fondi e chiedere correttamente un prezzo se la pièce è tale richiederlo?  

Siamo certi che a questa domanda non mancheranno di risponderci i diretti interessati e che, come le serie su Netflix, ne vedremo delle belle negli altri episodi.

Luigi Zito

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Appuntamenti

#TAURISANOSVAPO, nuova apertura dopo Maglie e Tricase

“Abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore”…

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Nuova apertura a Taurisano per Svapo già presente a Tricase e Maglie.

«Già presenti sul territorio leccese con due negozi», spiega Dario Surano, «abbiamo deciso di arricchire il sud Salento con un terzo punto vendita. Lo scopo cardine è di espandere la nostra rete di negozi per avvicinare sempre più persone alla nostra visione».

Infatti, prosegue, «operando nel settore svapo dal 2015, abbiamo affinato esperienza e coltivato la clientela con un rapporto che va oltre il mero aspetto lavorativo. Vogliamo mettere a disposizione, tutta l’esperienza maturata in questo tempo per creare luoghi dove passione e professionalità incontrano il meglio che il mercato della sigaretta elettronica possa offrire. Al centro dell’attenzione mettiamo sempre le esigenze e le richieste di tutti coloro che negli anni si sono approcciati o che si vogliono avvicinare alla sigaretta elettronica».

Come si è arrivati alla nuova apertura?

«Insieme a tutti i nostri collaboratori», premette Surano, «abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore che amiamo e in cui mettiamo tutti noi stessi. Con l’apertura di #TAURISANOSVAPO ci rimettiamo in gioco ma siamo sicuri che riusciremo a vincere anche questa una sfida con l’aiuto e anche l’apprezzamento di tutti i consumatori che si affidano a noi con fiducia».

«Vogliamo che ogni cliente di senta parte del nostro progetto», insiste, «offrire il meglio nel mondo dello svapo, con prodotti di qualità e un servizio che faccia sentire ogni persona importante grazie alla professionalità dei nostri collaboratori.

Tutti insieme ci divertiamo, certamente, ma non dobbiamo mai dimenticare che lo svapo è prima di tutto salute, ovvero uno strumento per abbandonare il vizio del fumo. Se riusciremo a trasmettere questo messaggio in allegria e con il sorriso sulle labbra, secondo me, avremo ancora più successo».

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