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Attualità

Italiani: i benefit più desiderati

Welfare, da ipsos la classifica dei benefit più desiderati dagli italiani: sul podio sostegno alla famiglia, benessere personale e shopping card

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In Italia l’offerta dei benefit, utilizzati da oltre 4 italiani su 10 (44%), è molto articolata. Ma se da una parte i più proposti sono buoni pasto, dispositivi hi-tech e assicurazioni, i lavoratori rivelano di desiderare rimborsi per servizi scolastici, agevolazioni mediche e buoni shopping utili in ogni contesto che, con l’avvicinarsi del Natale, riscuotono successo innescando la nascita di prodotti come il Pass Shopping di Sodexo che, mettendo al centro i bisogni dei lavoratori, creano una nuova esperienza di fruizione.


Il welfare sta vivendo una fase di forte sviluppo in Italia, ma nella “giungla” dei benefit a disposizione delle aziende, quali sono quelli preferiti dai lavoratori italiani? Se i benefit più utilizzati sono buoni pasto (70%), strumenti hi-tech (38%) e polizze assicurative (36%), quelli più ambiti dai dipendenti italiani sono i servizi di sostegno alla famiglia (59%) come rimborso di tasse e testi scolastici e servizi nursery, di benessere personale (54%) come rimborsi delle spese mediche e viaggi ricreativi,e di shopping (52%) come buoni benzinagift card e regali materiali. Sempre più aziende so no infatti interessate ad erogare un premio di produttività sotto forma di fringe benefit per incrementare la motivazione e la produttività dei dipendenti, oltre che a godere dei vantaggi fiscali previsti. Un trend che spinge le imprese erogatrici a pensare a nuovi prodotti dedicati ai lavoratori, come il nuovo Pass Shopping (http://pass-shoppingsodexo.it) lanciato da Sodexoper soddisfare la sempre maggiore richiesta di buoni da utilizzare sia nei negozi che online, da sfruttare ad esempio a Natale. Inoltre i benefits diventano sempre più personali: il vero protagonista non è l’azienda che li richiede, ma il beneficiario finale che può scegliere quando, come, dove e con chi utilizzarli, tornando concretamente al centro del processo decisionale ed emozionale.


È quanto emerge da una recente ricerca svolta da Ipsos Marketing per Sodexo Benefit&Rewards Servicessu un target di 800 dipendenti dai 25 ai 60 anni appartenenti ad aziende private, che ha voluto indagare su quali siano i servizi welfare più amati dai lavoratori italiani tra le diverse proposte sul mercato e raccogliere gli ultimi trend del welfare e i bisogni in evoluzione dei consumatori.


“Dalla ricerca è emerso che l’area dedicata alla cura personale e allo shopping riveste un ruolo importante nella motivazione e nell’engagement nei confronti dell’azienda – spiega Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo Benefit&Rewards Services – Infatti, conscia dell’importanza del benessere dei dipendenti, Sodexo supporta le aziende da oltre 50 anni fornendo servizi che migliorano la qualità della vita mediante soluzioni adatte in ogni momento dell’anno e per molteplici occasioni, dai regali di Natale ai programmi benessere e servizi welfare per i dipendenti. Per rispondere al trend, Sodexo ha lanciato un nuovo prodotto attento ai bisogni extra lavorativi: il Pass Shopping, un buono acquisto che consente alle aziende di incentivare e premiare i propri co llaboratori, donando la piena libertà di scegliere dove effettuare i propri acquisti. Inoltre, in linea con le evoluzioni sociali e tecnologiche e per rispondere positivamente alle esigenze di comodità e velocità, Sodexo ha implementato la digitalizzazione dell’offerta e dell’erogazione attraverso servizi sempre più hi-tech: i collaboratori potranno decidere in autonomia dove utilizzare il voucher, sia online che in negozi fisici, anche semplicemente dal proprio smartphone”.


Infatti, se da un lato viene dedicato uno spazio sempre più rilevante all’approccio multichannel, che permette la fruizione di alcuni benefit anche in versione mobile, dall’altro la tecnologia permette una nuova esperienza di shopping, in linea con l’evolvere dei bisogni dei consumatori, sempre più attenti alla loro individualità, pronti ad esser protagonisti delle loro scelte in ogni fase, partendo dall’individuazione di quale strumento utilizzare, alla tipologia di canale per l’acquisto, al momento migliore in cui sceglierlo e poi utilizzarlo. In questo contesto il benefit assume un significato differente, ancora di più all’interno di un piano di welfare, diventando uno strumento che, grazie all’adattabilità e ai vantaggi per tutti gli attori in campo, permette di soddisfare le esigenze sempre più flessibili e specifi che dei singoli dipendenti.


I benefit aziendali infatti sono da sempre un plusvalore a doppio impattomigliorano e semplificano la vita lavorativa perché fonte di risparmio e mantengono alto il livello di performance dei dipendenti sviluppando l’engagement nei confronti dell’azienda e facendoli sentire capiti e coccolati. Secondo l’indagine, il 44% dei lavoratori italiani gode di benefit, ma la classifica dei servizi erogati non combacia con i desideri dei dipendenti. Infatti, nonostante i benefit più utilizzati siano buoni pasto (70%), strumenti tecnologici (38%) e polizze assicurative (36%), gli intervistati considerano Must Have quei servizi a supporto della famiglia,come sconti per libri scolastici, per le tasse degli asili nido e l’assistenza alla vecchiaia, e Nice To Have quelli legati a trasporto e pendolarismo come buoni per parcheggio, acco rdi con compagnie di noleggio, abbonamenti per car e bike sharing.

Ma quali sono nel dettaglio i benefit più apprezzati? Nella classifica stilata da Ipsos, primeggia il settore del supporto alla famiglia perché il senso di tranquillità conseguente al soddisfacimento delle spese di routine legate a figli e persone anziane è considerato fondamentale dal 59% degli intervistati, in particolare da dipendenti sposati con figli a carico e provenienti dal Sud. Tra i benefit più richiesti il rimborso delle tasse scolastiche dei figli (23%), le agevolazioni sui libri di testo (23%) e sugli asili nido (15%), per non parlare della cura degli anziani (17%), la baby sitter (7%) e i campi estivi per i figli (5%).


Al secondo postoil 54% degli intervistati pone i servizi adibiti alla cura personale. In particolare, le donne dai 35 ai 44 anni del Nord-Est con figli maggiori di 16 anni, aventi una laurea e un’occupazione in ambito amministrativo in aziende di piccole dimensioni, preferiscono il rimborso delle spese mediche per il 45%, i viaggi ricreativi (12%) e le agevolazioni per visite specialistiche (9%). Si aggiungono inoltre buoni per centri benessere (6%), rimborsi per i trasporti (6%) e biglietti per le attività ludiche come cinema e giochi (5%).


Sul terzo gradino del podio (52%i servizi legati allo shopping: come emerso dall’indagine, i dipendenti sono entusiasti dell’opportunità di gioire di servizi slegati dal lavoro e quest’iniziativa aiuta a percepire l’azienda come più “umana”, attenta ai bisogni emotivi e personali delle sue risorse interne. Molto apprezzati i coupon per la benzina (67%), seguiti dalle gift cards (27%) e dai regali materiali come dispositivi tecnologici e cesti di Natale (6%). In questo caso sono i dipendenti che risiedono nelle periferie del Centro, tra i 35 e i 44 anni, aventi figli di 4-5 anni, un’istruzione di scuola superiore e un lavoro in grandi aziende nel settore produttivo, a percepire come bisogno tali servizi ( 52%).


Rispettivamente al quarto, quinto e sesto posto della classifica invece si attestano i servizi assicurativi (47%), i buoni pasto (46%) e i rimborsi per il trasporto (42%), perché tendenzialmente dati per scontati e legati al tempo lavorativo. Ma non è tutto, perché l’aera dei benefit tocca un vasto range di esigenze: dall’abbonamento per la palestra a quello per la pay tv, dal colloquio psicoterapeutico all’assicurazione sul cane, dal buono pasto per la mensa scolastica dei figli al rimborso del trasporto per il tragitto casa lavoro. Quindi un benefit per tutti i gusti e per ogni tipo di dipendente.


Attualità

Dona ora per fare il pieno

Nel decennale della sua nascita IO POSSO lancia in tutta Italia la sua richiesta d’aiuto per garantire la riapertura delle sue spiagge accessibili anche per l’estate 2024. Obiettivo 100mila euro in un mese per evitare di ridurre i servizi o il tempo di apertura delle tre strutture con servizi gratuiti presenti a San Foca dal 2015, a Gallipoli dal 2022 e Porto Cesareo dal 2023

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“Attualmente le nostre casse coprirebbero solo  120mila sui € 220mila necessari a garantire l’apertura per tutta la stagione ad orario pieno di tutte e tre le spiagge. È per questo che chiediamo a tutti i nostri amici e sostenitori di poterci aiutare con una donazione straordinaria”.

È l’appello lanciato in tutta Italia dall’associazione 2HE-IO POSSO che proprio nel decennale della sua nascita rischia di non poter garantire la riapertura completa delle sue spiagge accessibili anche per l’estate 2024.

Ed è per questo che 48 ore fa è partita la campagna Dona ora per “fare il pieno”: obiettivo 100mila euro in un mese, utili ad evitare di ridurre i servizi o il tempo di apertura delle tre strutture con servizi gratuiti presenti a San Foca dal 2015, a Gallipoli dal 2022 e Porto Cesareo dal 2023.

Sono centinaia ogni anno le persone con disabilità motorie, anche gravi, o malattie come la SLA che, insieme ai loro familiari, vengono accolte in completa sicurezza e gratuità, ormai da nove anni, seguendo la traccia lasciata dal Gaetano Fuso (1976-2020).

“Dal 2015 la nostra associazione si impegna a dare a tutti gli ospiti ausili ed assistenza perché il mare sia un diritto di tutti, raccogliendo i fondi necessari all’apertura e alla copertura dei costi. Negli ultimi due anni – dice Giorgia Rollo, presidente di 2HE-IO POSSO – ci siamo ingranditi aprendo anche le strutture di Porto Cesareo e Gallipoli, ma le donazioni che riceviamo non sono aumentate in maniera proporzionale e costante all’aumento del servizio che offriamo.C’è il rischio, pertanto, di dover ridurre i servizi o il tempo di apertura, creando notevoli disagi ai nostri ospiti, togliendo a molti il diritto di vivere l’esperienza rigenerante ed unica di un bagno nel mare del Salento. Se riusciremo a raccogliere la cifra mancante entro il 30 aprile 2024, avremo la certezza di poter riaprire col massimo della qualità nell’accoglienza, come fatto in tutti questi anni. È un obiettivo ambizioso, ma la grande vicinanza che abbiamo sperimentato in tutti questi anni da parte dei nostri amici e donatori, ci fa confidare di poterlo raggiungere… se ciascuno farà la sua parte” conclude Rollo.

Ai 120 mila euro attualmente disponibili si aggiungono i contributi pubblici dei comuni che verranno erogati a rendicontazione ovvero solo dopo aver sostenuto le spese (il Comune di Melendugno partecipa con un contributo pari ad 1/10 dei costi della struttura di San Foca che ammontano a 110mila euro, Porto Cesareo con un contributo pari ad 1/6 e Gallipoli con 1/5 dei costi delle rispettive strutture, di 55mila euro ciascuno; la Asl con 20.000 euro totali).

La raccolta fondi per raggiungere la somma di 220.000, necessaria per gestire a pieno regime le strutture, sarà attiva per tutto il mese di aprile. Ne verrà comunicato lo stato di avanzamento.

Si può donare con carta di creditoPayPalSatispay o con un bonifico sull’ IBAN IT79C0306909606100000134087 (BIC/SWIFT: BCITITMM) intestato ad “Associazione 2HE”, causale: “Progetto IO POSSO”.

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Anna Palmisano è il nuovo direttore dell’Automobile Club Lecce

La 45enne proviene dalla direzione della Direzione Territoriale ACI di Cagliari e subentra nel ruolo a Francesca Napolitano

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Anna Palmisano è il nuovo direttore dell’Automobile Club Lecce.

L’incarico è stato conferito dalla Direzione Risorse Umane dell’Automobile Club d’Italia per il prossimo triennio.

Quarantacinquenne, di Bari, con laurea in giurisprudenza, la dirigente pugliese proviene dalla direzione della Direzione Territoriale ACI di Cagliari e subentra nel ruolo a Francesca Napolitano.

Esprimo un sincero augurio di buon lavoro al nuovo direttore – dichiara il presidente Aci Lecce Francesco Sticchi Damiani sono certo che la dott.ssa Palmisano svolgerà il proprio ruolo con impegno e dedizione nell’interesse dell’Ente”. 

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Una Pasqua di speranza e… Dalla Parte dei più Deboli

Salvatore Giannetta, imprenditore di Minervino di Lecce, ha donato 200 uova pasquali e 200 colombe pasquali alle famiglie indigenti del Salento, affidando la distribuzione all’associazione di volontariato di Muro Leccese

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In vista della Pasqua, la comunità salentina si è unita in un gesto di solidarietà senza precedenti, mirato a sostenere le famiglie più vulnerabili, particolarmente colpite dalle conseguenze economiche post-pandemia e dall’escalation dei prezzi dovuta al conflitto globale.

Al centro di questa ondata di generosità, spicca la figura di Salvatore Giannetta, imprenditore di Minervino di Lecce, non nuovo ad azioni a favore dei meno fortunati.

Giannetta ha donato 200 uova pasquali e 200 colombe pasquali alle famiglie indigenti del Salento, affidando la distribuzione all’associazione “Dalla Parte dei Più Deboli“. L’associazione di volontariato, che ha sede a Muro Leccese, guidata da Sandro Barone, è da tempo impegnata nel supporto delle fasce deboli della regione.

Il Presidente Barone ha espresso la sua gratitudine: «Siamo profondamente riconoscenti a Salvatore Giannetta per il suo sostegno continuo. La sua generosità non si limita alle donazioni pasquali, ma si estende anche a un significativo contributo morale alla nostra associazione, che ci permetterà di assistere ulteriormente le famiglie in difficoltà, soprattutto nel pagamento delle bollette, una sfida crescente per molti in questi tempi difficili».

La solidarietà può fare la differenza nella vita di chi si trova in condizioni di bisogno. Non dimentichiamolo mai, specie ora che ci approssimiamo a vivere le festività pasquali, simbolo di rinascita e nuovo inizio.

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