Attualità
Riaperture, oggi incontro governo-regioni: le indicazioni per ristoranti, palestre e piscine
Sei pagine, tre capitoli: Ristorazione, Palestre e piscine e Cinema e spettacoli dal vivo.
Si lavora alle proposte per la riapertura. Proposte che oggi le regioni porteranno all’incontro con il governo.
I governatori, guidati dal neo-presidente leghista della Conferenza, Massimiliano Fedriga, vogliono alzare al più presto le saracinesche delle «attività maggiormente penalizzate». «In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico – si legge nel testo – le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo».
Ristoranti
E allora si valutano: ristoranti aperti sia a pranzo che a cena, idem per bar, pizzerie, trattorie, pub, pasticcerie, gelaterie e rosticcerie, anche nei territori con «scenari epidemiologici ad alto rischio».
L’idea è di integrare le misure attuali «con strategie di screening/testing». Misurazione della temperatura all’ingresso, divieto di assembramento davanti ai locali, ingresso su servizio prenotazione (non obbligatorio laddove gli spazi lo consentano).
I governatori giocano il jolly del distanziamento dei tavoli, che devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, dehors). Per il resto le misure non cambiano: mascherine anche per i clienti quando non sono al tavolo, menu digitale o in stampa plastificata, disinfezione delle superfici dopo ogni servizio.
Palestre
Seguendo le linee guida, anche le palestre, secondo le regioni pianificati (es.con prenotazione) e regolamentati per evitare assembramenti. Poi temperatura corporea da rilevare all’ingresso e macchinari disinfettati dopo ogni uso. Porte e finestre aperte «il piu possibile».
Piscine
Per le piscine si propone: densità di affollamento in vasca «calcolata con un indice di 7mq di superficie di acqua a persona». Prima di entrare in vasca è obbligatoria la doccia saponata. «È obbligatorio l’uso della cuffia, è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua». I frequentatori «devono rispettare rigorosamente le indicazioni di istruttori e assistenti ai bagnanti. I gestori dovranno privilegiare gli accessi tramite prenotazione.
Cinema
Per i cinema distanza interpersonale di «almeno 1 metro». Se possibile privilegiare l’accesso su prenotazione. Potrà essere rilevata la temperatura e vietato l’ingresso con febbre oltre 37,5. La cassa deve essere dotata di barriere fisiche. Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando «almeno 1 metro» tra uno spettatore e l’altro «sia frontalmente che lateralmente» con mascherina obbligatoria. Se viene lasciata la facoltà di non indossare la mascherina quando si sta seduti, la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile.
Attualità
Conchiglie: Storie di Mare e di Natura
All’Istituto Comprensivo Statale di Matino è stata inaugurata “La Teca delle meraviglie”
Nel Plesso D. Alighieri dell’Istituto Comprensivo Statale a Indirizzo Musicale di Matino, è stata inaugurata la mostra permanente di conchiglie donata alla scuola dal Cav. Vito A. Primiceri.
La collezione raccoglie oltre 100 esemplari provenienti dal Mar Mediterraneo e dai mari di tutto il mondo.
Le conchiglie, oltre ad essere oggetti da ammirare per la particolare e rara bellezza, raccontano l’evoluzione delle specie marine e le trasformazioni geologiche del nostro pianeta.
Primiceri, donando la propria collezione privata, ha inteso sensibilizzare i giovani alunni dell’Istituto sull’importanza della biodiversità marina, sul rispetto per il mare e le sue meraviglie, sulla sempre più evidente fragilità degli ecosistemi costieri.
L’allestimento e la presentazione della mostra sono stati curati dal dott. Plati e dalla prof.ssa Carluccio del Museo Civico del Corallo Bianco Leukos, che da diversi anni si impegnano nella diffusione di una cultura basata sul rispetto del mare e dei suoi abitanti.
L’inaugurazione della mostra è avvenuta alla presenza del sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma e dell’amministrazione comunale; di Vito A. Primiceri; della prof.ssa Veronica Laterza, dirigente scolastica dell’Istituto; del personale scolastico; del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze; di circa trecento alunni.
Non è stata solo un’occasione per ammirare la bellezza della natura, ma anche un appello alla sua salvaguardia.
A conclusione dell’evento di inaugurazione, la dirigente scolastica e il sindaco hanno espresso nei confronti di Primiceri un sentito ringraziamento per la generosa donazione e per il prezioso contributo alla formazione delle presenti e delle future generazioni.
«Quando ci si priva di qualcosa per cui si ha una grande passione si compie un gesto d’amore importantissimo per una comunità. Il dono del Cavaliere Vito Primiceri alla scuola di Matino contribuisce a corroborare quella condivisione fondamentale per la crescita di una città» ha dichiarato il sindaco Giorgio Toma.
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Attualità
Il Mezzogiorno si svuota, Tiggiano no
I numeri dipingono un quadro a tinte fosche. Con delle eccezioni, però. Come Tiggiano che, a differenza degli altri centri del Capo di Leuca, registra un trend in crescita. Il sindaco Giacomo Cazzato: «Pagano le buone politiche per l’inclusione e per costruire una rete familiare forte»
Le previsioni di popolazione al 2050 indicano come il declino demografico investa sia il Paese nel suo complesso sia quasi tutte le regioni che lo compongono (con la sola eccezione del Trentino-Alto Adige, che cresce, e dell’Emilia-Romagna, che rimane costante).
Tuttavia, l’intensità della decrescita demografica è attesa con incidenze molto diversificate: più contenute nel Nord e nel Centro Italia, decisamente significative nel Mezzogiorno, dove spiccano le realtà di Molise, Basilicata e Sardegna, che si prevede perderanno circa un quinto della loro popolazione entro il 2050.
IN PUGLIA
Anche per la Puglia le previsioni non sono rosee, tutt’altro!
Secondo le proiezioni dell’Istat, entro il 2042 il Tacco d’Italia perderà oltre 418mila cittadini (-11%).
Le riduzioni maggiori si osservano nelle giovani fasce d’età, con la popolazione che si contrarrà di oltre il 30%.
Si perderà forza lavoro, si andrà verso una senilizzazione della società, si smantellerà progressivamente il sistema di servizi all’infanzia, si svuoterà la scuola, cesseranno quelle attività rurali che da sempre caratterizzano l’ambiente, le tradizioni e lo stile di vita.
Non opinioni ma numeri per un quadro decisamente a tinte fosche.
A TIGGIANO
Con delle eccezioni, però. Come Tiggiano che, dopo la pandemia, ha registrato un trend in crescita.
Di cui si dice orgoglioso il sindaco Giacomo Cazzato: «Senza ombra di dubbio ha dato i suoi frutti il grande lavoro per garantire l’inclusione totale di tutti i cittadini e soprattutto per costruire una rete familiare che fosse forte. Non tutti i comuni hanno tre asili nido, di cui due nati grazie alla collaborazione con l’ente comunale, una casa di riposo, una biblioteca… Una realtà che funziona perché tutti i comuni del Capo di Leuca hanno progetti per accogliere i migranti, ma qui restano, comprano addirittura casa, sono una realtà. Penso che la competenza, insieme ad una grande passione ed un grande impegno, possano fare la differenza nelle piccole comunità».
I nuovi tiggianesi, in media, sono un trentina ogni anno. Come diretta conseguenza, la presenza, come ha sottolineato il sindaco Cazzato, di tre asili nido, una scuola paritaria, una scuola primaria e una media, dei parchi e una bella biblioteca di comunità.
Importante il progetto Sai per l’integrazione dei migranti.
Ma non basta da solo a spiegare il fenomeno Tiggiano anche perché lo stesso progetto è in corso anche negli altri centri del Capo di Leuca ma i numeri non sono uguali.
Proviamo ad analizzare i dati che riguardano Tiggiano.
Positivo il saldo tra nuovi arrivati (nascite) e persone scomparse (deceduti) negli ultimi quattro anni.
Sono 120 i nuovi nati (31 nell’ultimo anno, solo 2 i piccoli nati da rifugiati o richiedenti asilo) a fronte di 100 persone decedute (27 nell’ultimo anno). La popolazione in totale è passata dai 2.780 abitanti del 2021 ai 2.847 del 2.024, registrando un + 67 (+31 nell’ultimo anno).
Numeri tutt’altro che irrisori se si considera che stiamo parlando di un paese con poco più di 2.800 abitanti.
NEI CENTRI VICINI
Numeri che assumono ancora più rilievo se paragonati a quelli di alcuni paesi vicini, tutti più grandi.
Tricase, ad esempio, denuncia nell’ultimo anno un calo demografico di 115 abitanti derivante da un saldo naturale negativo, con 111 nuovi nati contro 184 deceduti (-73), così come il saldo migratorio con 389 iscritti a fronte di 431 che sono emigrati (-42).
Discorso simile anche nella confinante Corsano (-53): a fronte di 54 deceduti si sono registrati 39 nuovi nati (-15).
Negativo anche il saldo migratorio: a fronte di 79 nuovi corsanesi sono 117 quelli che sono andati via (-38).
Non cambia di molto la musica più a sud, a Castrignano del Capo: nell’ultimo anno il saldo positivo sul fronte dei migranti (177 nuovi castrignanesi contro 124 che sono partiti; +53) è vanificato dal saldo negativo sul fronte naturale (nell’ultimo anno 79 deceduti e 25 nuovi nati; -54).
Quindi quella di Tiggiano resta una piacevolissima eccezione che non può essere motivata (solo) dalla presenza di nuovi italiani o dal richiamo che possono esercitare personalità illustri come Helen Mirren, ormai tiggianese doc.
Probabilmente, ha ragione il sindaco: competenza, olio di gomito e le giuste politiche, alla fine, pagano.
Giuseppe Cerfeda
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Attualità
Cosimo De Benedetto, 40 anni dopo
Il 9 gennaio 1985 morì improvvisamente a 46 anni, lasciando moglie e tre figli in tenera età. Nato a Tricase nel 1938, era benvoluto dal popolo e lo dimostrò la grande partecipazione al funerale… Rimangono, nel cuore di chi l’ha conosciuto, la semplicità del suo stile; la dedizione completa agli ideali in cui credeva a partire dal bene comune; la capacità di vivere intensamente e onestamente in mezzo alla gente l’impegno politico-amministrativo; la dedizione alla sua famiglia
di Ercole Morciano
Il prof. Cosimo De Benedetto è stato Presidente della Provincia di Lecce dal 24 aprile 1984 fino al 9 gennaio 1985, giorno della sua morte. L’avevo visitato in ospedale qualche giorno prima, mi aveva accolto col sorriso di sempre, era pronto a riprendere il suo posto a Palazzo dei Celestini per continuare da Presidente l’azione amministrativa alla quale era stato chiamato e che egli aveva accettato con coraggio, ma consapevole delle difficoltà in atto.
Morì improvvisamente a 46 anni lasciando la moglie e tre figli in tenera età.
Nato a Tricase l’8 gennaio 1938 e conseguito il diploma di geometra, entrò da piccolo nella locale Azione cattolica in cui rivestì la carica di presidente della gioventù maschile (GIAC), passò giovanissimo alla CISL dove acquisto quella sensibilità sociale che l’avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Nel Movimento giovanile della Democrazia Cristiana si distinse per passione e serietà d’impegno e nel 1967 fu eletto giovanissimo consigliere comunale di Tricase, terzo suffragato tra 21 eletti DC su 30 dopo l’on. G. Codacci-Pisanelli e il sen. F. Ferrari, dei quali ebbe sempre la piena stima.
Eletto sempre al Consiglio comunale, tranne una consiliatura in cui non era candidato, vi svolse sempre le funzioni di capogruppo con spirito di dialogo e nel rispetto massimo delle persone degli avversari.
Candidato per la DC nelle elezioni provinciali del 1970 al collegio di Tricase (comprendente anche in Comuni di Andrano e Tiggiano) fu il primo degli eletti.
Mantenne tale primato in tutte le successive competizioni elettorali provinciali e partecipò sempre alle giunte, prima come assessore ai Servizi Sociali e poi alla Pubblica Istruzione.
In tutti gli incarichi ricoperti agì con sano pragmatismo ma nella fedeltà ai principi che ispiravano il partito di appartenenza.
Da tutti fu riconosciuta la sua onestà e rimase indenne dalla tentazione di arricchirsi che pure affligge coloro che si impegnano in politica.
La sua elezione a Presidente dell’Amministrazione Provinciale suscitò entusiasmo non solo a Tricase ma in tutto il territorio del Capo di Leuca per l’occasione che poteva rappresentare per la rinascita di tutto il territorio.
Cosimo De Benedetto era un uomo benvoluto dal popolo e lo dimostrò la innumerevole partecipazione al suo funerale.
Parlano di lui le sue opere (il liceo scientifico, la circonvallazione e non solo) e l’eredità che lasciò a tutti noi, valida ancora oggi.
Rimangono, nel cuore di chi l’ha conosciuto, la semplicità del suo stile; la dedizione completa agli ideali in cui credeva a partire dal bene comune; la capacità di vivere intensamente e onestamente in mezzo alla gente l’impegno politico-amministrativo; la dedizione alla sua famiglia.
Cosimino De Benedetto sarà ricordato domenica 12 gennaio, nella Messa delle ore 18, presso la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova.
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