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Attualità

«Rimettiamo l’agricoltura al centro dell’agenda politica ed economica»

Intervista in esclusiva alla Ministra Teresa Bellanova: «Al primo posto la tutela del reddito di agricoltori, allevatori, pescatori. Altre mie priorità semplificazione, innovazione, difesa dell’agricoltura italiana e mediterranea in Europa e nel mondo»

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Ha dichiarato che al giuramento si è quasi commossa al ricordo di alcune sue amiche che non ci sono più…


«In quel momento ho pensato l loro, alle amiche che hanno perduto la vita nei pulmini dei caporali, che non hanno potuto farsi una famiglia, una casa, avere progetti. Alle persone con cui ho diviso e divido pezzi importanti di esistenza. In momenti così ti passa davanti la vita, è come tirare le somme, ed è naturale pensare che vorresti condividerlo con le persone più care, anche quelle che non ci sono più».


A proposito del giorno del giuramento, mi pare che la (stucchevole) polemica per il blu elettrico del suo vestito sia alle spalle…


«Non abbiamo tempo per discutere di abiti. In queste settimane l’ho ripetuto spesso: amo i colori perché amo la vita, e di questo non credo di dover dare conto a nessuno. Vorrei essere giudicata per quello che faccio, per la qualità del mio lavoro da Ministra delle politiche agricole. Il resto, me lo faccia dire, sono piccolezze di chi non ha altri argomenti».


Ha messo anche fine alle polemiche sul suo titolo di studio che alcuni hanno giudicato non idoneo a occupare un ruolo di guida di un dicastero. Però ha anche detto, rivolgendosi ai ragazzi di studiare perché è importante…


«Non mi stanco mai di ripeterlo, non solo a mio figlio ma a tutte le ragazze e ai ragazzi che incontro. Studiare, studiare, studiare! Perché più sai, più puoi. Anche quando incontro ragazzi impegnati politicamente, ci tengo ad essere chiara: va bene la passione politica ma non a costo dello studio».

Ha anche detto di aver avuto tanta paura. Perchè? «Quando hai responsabilità così grandi, e le scelte che puoi fare o non fare incidono sulla vita delle persone, provare un attimo di paura è il minimo. Sono abituata a rimboccarmi le maniche, scegliere fa parte della responsabilità che ho assunto. Ascoltare tutti, discutere e confrontarsi con tutti ma poi assumere su di sé la responsabilità della sintesi. Questo è il mio metodo. Comporta una grande responsabilità. Dunque anche il timore di poter sbagliare. Ma credo che l’errore più grande stia nel non farle, le scelte. Il tempo non è una variabile indipendente. E ritardare all’infinito il poter fare produce danni difficilmente rimediabili».


«Italia sia un Paese per donne»


Ritiene davvero che l’Italia non sia un Paese per donne?


«Questo Paese dovrebbe essere molto più attento al valore della presenza femminile. Che è una straordinaria leva di innovazione dei tessuti sociali e produttivi. Per questo nel presentare le linee programmatiche dell’azione di governo ho indicato tra i punti qualificanti l’impegno per una agricoltura sempre più attrattiva per le giovani generazioni e per le donne.


Lavoreremo con tutti gli strumenti a disposizione per favorire il ricambio generazionale e sostenere gli investimenti da parte dei giovani a partire dalle misure del subentro in agricoltura. Puntiamo a un incremento del credito e dei capitali per investimenti, così come vogliamo rendere più accessibile la terra. Con gli stessi obiettivi intendiamo sostenere l’imprenditoria femminile, che oggi rappresenta il 30% circa dell’agricoltura nazionale.


Possiamo e dobbiamo incrementare il numero di donne alla guida di aziende agricole e sostenere meglio chi già ha intrapreso questo percorso. In questo l’agricoltura multifunzionale è una risorsa straordinaria».


«Nessun aumento delle tasse»


Quali saranno e linee guida del suo dicastero? Quali le priorità e gli interventi non più differibili?


«Parto dalle ultime ore. Dal Consiglio dei Ministri sulla Manovra dove abbiamo iniziato a dare segnali concreti. Per valorizzare sempre più eccellenza e qualità e consentire alle nuove generazioni di considerarlo a pieno titolo un pezzo importante del loro progetto di futuro. Le tasse agli agricoltori non subiranno aumenti. L’azzeramento Irpef nel 2020 per chi vive di agricoltura significa quasi 200 milioni di euro che lasciamo alle imprese per investire. Non ci saranno aumenti sull’imposta di registro e, come avevamo già condiviso con il ministro Gualtieri, le agevolazioni per il gasolio agricolo non subiranno tagli. Cose concrete. Assumiamo l’impegno a promuovere il ricorso alle polizze assicurative che aiuterà a fronteggiare le emergenze e i danni da maltempo e non solo. Dedichiamo risorse per sostenere ricambio generazionale e imprenditoria femminile».


«Le mie 10 priorità»


«Rimettere l’agricoltura al centro dell’agenda politica ed economica del Paese è la parola d’ordine. E al primo posto c’è la tutela del reddito di agricoltori, allevatori, pescatori. Nei miei 10 obiettivi prioritari ci sono semplificazione, innovazione, difesa dell’agricoltura italiana e mediterranea in Europa e nel mondo.

Vogliamo lavorare per un’agricoltura dove giovani e donne siano protagonisti. Combattere l’illegalità con controlli rafforzati e contrastare il caporalato per difendere le persone e le migliaia di aziende oneste. Vogliamo filiere più forti, più inclusive e più eque, con consumatori più informati grazie all’etichettatura trasparente. Puntiamo sulla sostenibilità per essere in prima linea nel contrasto alla crisi climatica. E crediamo nell’economia circolare, che dovrà sostituire quella lineare che produce rifiuto o spreco alimentare. In audizione con le Commissione riunite di Camera e Senato ho detto: leviamo il freno all’agroalimentare. Io ci credo».

Xylella, il Piano


Lei è salentina e quindi segue con un sentimento particolare la questione Xylella e ha già fatto capire qual è la strada che intende perseguire: stop alle polemiche del passato e interventi decisi…


«È quello che ho detto nel corso dell’incontro di coordinamento che abbiamo tenuto al Ministero a pochi giorni dal mio insediamento e che poi ho ribadito anche a Lecce nell’incontro svoltosi nella sede del Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino. Una delle prime iniziative che ho voluto assumere per lanciare un segnale esplicito: alle nostre spalle ci sono le polemiche, noi dobbiamo mettere mano al Piano per il rilancio dell’olivicoltura e la rigenerazione del paesaggio agricolo salentino e pugliese, ed essere nella condizione di spendere proficuamente le risorse disponibili nei tempi dati. Non possiamo permetterci il lusso di sprecare altro tempo, di non contenere in tutti i modi l’avanzare della batteriosi, e dobbiamo tutelare come è sacrosanto il reddito delle imprese. Abbiamo condiviso un ordine di priorità chiaro: acceleriamo sugli investimenti per rilanciare le aree colpite, assicuriamo serietà nel contenimento, garantiamo massima disponibilità su tutti gli aspetti e nell’interlocuzione costante con Bruxelles. E facciamo del Salento un grande campo di sperimentazione a cielo aperto».


La piaga del caporalato


Ha fatto i conti con la piaga del capolarato prima da lavoratrice e poi da sindacalista. La nostra terra purtroppo continua ad essere teatro di tali soprusi, oggi anche e soprattutto con i migranti. Cosa si può fare per combattere seriamente il fenomeno?


«Abbiamo una delle Leggi più avanzate al mondo, che dovunque è considerata una best practice: va attuata per intero, nella parte repressiva e in quella preventiva. Mercoledì si è insediato il Tavolo interistituzionale sul caporalato. Lavoriamo insieme con le Ministre Catalfo e Lamorgese, Abbiamo presentato la bozza di Piano Triennale delle attività, con l’obiettivo di aprire un confronto con tutti gli stakeholders sulle linee di azioni e arrivare a una strategia partecipata e condivisa. Sconfiggere il caporalato è possibile. Dobbiamo spezzare il cappio che tiene sotto ricatto lavoratrici e lavoratori ma anche imprese. In questo l’organizzazione dei servizi, dai trasporti all’ospitalità, alla logistica, all’incrocio trasparente domanda e offerta di lavoro, è fondamentale. Azioni coordinate, riallineamento della filiera, alleanza con i consumatori. Se un prodotto costa meno del suo prezzo di produzione, da qualche parte quel costo si scarica. Non dobbiamo permettere che accada. L’alleanza con i consumatori è fondamentale. Come è fondamentale ricordare che la stragrande delle nostre imprese agricole sceglie quotidianamente legalità e lavoro buono. La lotta al caporalato la facciamo anche per loro e vogliamo farla insieme a loro».


Il dopo-Centinaio


Ci saranno elementi di continuità con il lavoro svolto dal suo predecessore, Gian Marco Centinaio?


«La continuità è nelle cose, nelle strutture, nei fascicoli aperti che sono tantissimi ed esigono risposte. La discontinuità non è a prescindere, è nel merito e nel metodo.

Subito dopo il Giuramento, ho voluto immediatamente incontrare i direttori generali e i capi dipartimento. L’ho fatto nella Sala Paola Clemente perché volevo che fin da subito emergesse uno degli obiettivi più importanti del lavoro che abbiamo davanti: sconfiggere il caporalato, appunto.

Di certo non ho mai pensato che i Ministeri, al cambio dei Ministri, dovessero essere rivoltati come un calzino. In ogni Amministrazione risiedono competenze e saperi importanti e preziosi. Sapersene giovare lo ritengo un tratto essenziale anche della buona azione di governo».


Il rapporto con i 5 Stelle


«Lavoriamo per la qualità della sintesi. Rimaniamo diversi ma questo non impedisce il confronto sui temi e la ricerca condivisa delle soluzioni».


Matteo Renzi e Italia Viva: «Ne sono entusiasta!»


Matteo Renzi l’ha indicata come “capo” del nuovo partito Italia Viva…


«Italia Viva è un nuovo soggetto politico che interpreta il bisogno di riformismo del Paese. E risponde alle domande del presente: questa è la nostra parola d’ordine. Perché il presente fa domande incalzanti e noi non possiamo dare risposte che hanno testa rivolta al passato. Alle ragazze e ai ragazzi che arrivano, a tutti coloro che condividono e condivideranno con noi questo progetto, non chiediamo “con chi stai? ” ma “dimmi come pensi di poter trasformare lo stato di cose”. Mettiamo in circolo entusiasmo, passione, saperi, competenze, visioni. Apriamo invece che chiudere. Io ne sono entusiasta».


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Perché la sicurezza online è importante e come protegge la tua vita digitale

Potete iniziare creando password complesse e uniche per ciascun account, aggiornandole regolarmente; per non impazzire a ricordarle tutte, un buon password manager può essere un grande aiuto. Dedicate poi qualche minuto a controllare i permessi concessi alle app sul vostro smartphone, limitando quelli non indispensabili…

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Oggi la nostra vita è quasi tutta digitale: paghiamo, compriamo, tutto passa da lì. E se non ci si protegge bene, si rischia. Anche quando ci si diverte online, bisogna stare attenti a cosa si sceglie.

Tanti, per esempio, nel gioco online cercano le promozioni per le slot; un’offerta come slot bonus senza deposito immediato è una di quelle che attira, perché puoi giocare senza spendere subito. Il bello è che così provi un po’ di slot, vedi come vanno, e non usi soldi tuoi, grazie al bonus che non chiede versamenti.

Quindi è chiaro: dobbiamo far attenzione a proteggere ogni cosa che facciamo su internet, dal gioco alle operazioni più importanti.

Cosa copre la sicurezza online

Quando parliamo di sicurezza online, spesso il pensiero va subito agli antivirus. Ma quindi, cos’è la sicurezza online nel concreto? In realtà, il concetto è molto più ampio e abbraccia diverse aree cruciali per proteggere la nostra vita digitale nella sua interezza. 

Si tratta innanzitutto di protezione dell’identità, ovvero difendere chi siamo nel mondo virtuale da furti o impersonificazioni. Altrettanto fondamentale è la privacy dei dati, che riguarda la tutela delle nostre informazioni personali e sensibili da accessi e utilizzi non autorizzati. 

Non meno importante è la sicurezza degli account, cioè garantire che solo noi possiamo accedere ai nostri profili social, email e servizi online. Infine, la sicurezza online si occupa attivamente di prevenzione delle frodi, proteggendoci da truffe, transazioni illecite e attività finanziarie dannose.

Minacce comuni

Per difenderci bene, è meglio sapere quali sono le “armi” più usate dai cybercriminali. Il malware è una parola un po’ generica che vuol dire tanti tipi di software cattivi: ci sono i virus che ti infettano i file, i ransomware che ti bloccano tutto e chiedono soldi per sbloccarlo, o gli spyware che ti spiano mentre sei online.

Va fortissimo anche il phishing: sono quelle truffe che ti arrivano via email, SMS o su siti finti, fatti apposta per fregarti e farti dare password, numeri di carte di credito o altre info importanti.

Poi ci sono le violazioni dei dati (data leaks), un altro bel guaio: succede quando rubano un sacco di informazioni personali dai database di aziende o servizi online, e spesso queste info finiscono sul mercato nero.

Infine, un errore che fanno in tanti e che è musica per i malintenzionati sono le password deboli o usare la stessa password per tutto. È come lasciare la porta di casa aperta. Queste sono le “entrate” principali che usano per farsi i fatti nostri e entrare nella nostra vita digitale.

Dati personali

Molto spesso sottovalutiamo il valore delle informazioni che condividiamo online. Comprendere l’importanza della sicurezza online significa anche capire quanto siano preziosi i nostri dati personali. 

Un semplice indirizzo email, la posizione geografica che postiamo sui social network, o i dettagli della carta usata per un acquisto online, se intercettati o raccolti impropriamente, possono trasformarsi in strumenti nelle mani sbagliate. Questi dati possono essere usati per creare profili dettagliati su di noi, venduti a terzi, o sfruttati per inviarci truffe mirate e molto più convincenti.

Il pericolo, inoltre, è che il danno non sia sempre immediato o palese. Informazioni frammentate raccolte nel tempo possono contribuire a un furto d’identità graduale o essere usate per accedere ad altri account, con conseguenze che si manifestano solo a distanza di tempo, rendendo più difficile risalire all’origine del problema.

In che modo la sicurezza online ti protegge

source: https://www.cybersecurity360.it/nuove-minacce/minacce-email-quali-sono-e-come-difendersi-dai-cyber-attacchi/ 

Per fortuna, non siamo da soli a combattere contro queste minacce digitali. Ci sono un bel po’ di sistemi e tecnologie fatti apposta per proteggerci online. Una delle più toste è l’autenticazione a due fattori (2FA o MFA): non basta la password, ti chiede anche un’altra verifica, tipo un codice che ti arriva sul telefono.

Poi c’è la crittografia (encryption), che è come se trasformasse i tuoi dati importanti in un codice segreto che solo tu (o chi ha la chiave giusta) puoi leggere.

E quando navighi o fai acquisti, le connessioni sicure (quelle con HTTPS e il lucchetto nel browser) fanno sì che le informazioni che scambi con il sito siano al sicuro da chi vuole origliare.

Infine, scegliere piattaforme serie e affidabili, quelle famose per la loro sicurezza, aiuta tantissimo a ridurre i rischi. Mettendo insieme tutte queste cose, e usandole con la testa, si costruisce una bella difesa digitale, solida e che funziona.

Impatto a lungo termine di una scarsa protezione

Sottovalutare l’importanza della protezione online può sembrare innocuo sul momento, ma le conseguenze a lungo termine possono essere pesanti. Anche una piccola falla nella sicurezza, come una password debole o riutilizzata su più siti, o un click incauto su un link sospetto, può aprire la strada a problemi ben più seri. Ignorare la sicurezza online cos’è e le sue implicazioni può avere un impatto devastante nel tempo.

Le ripercussioni possono variare da significative perdite finanziarie, dovute ad accessi non autorizzati a conti bancari o carte di credito, al ben più complesso furto d’identità, con qualcuno che agisce a nostro nome compiendo illeciti. A tutto ciò si aggiunge spesso un profondo stress emotivo, l’ansia di vedere la propria privacy violata e, in alcuni casi, anche danni alla propria reputazione personale o professionale, difficili poi da recuperare.

Cosa puoi fare oggi

La buona notizia è che migliorare la nostra protezione online è assolutamente possibile, iniziando da alcune semplici ma fondamentali azioni quotidiane. Mettere in pratica buone abitudini di sicurezza online è il primo vero passo per vivere il digitale con più serenità.

Potete iniziare creando password complesse e uniche per ciascun account, aggiornandole regolarmente; per non impazzire a ricordarle tutte, un buon password manager può essere un grande aiuto. Dedicate poi qualche minuto a controllare i permessi concessi alle app sul vostro smartphone, limitando quelli non indispensabili.

Siate sempre prudenti con link e allegati sospetti ricevuti via email o messaggio, anche se il mittente sembra conosciuto. Infine, un’abitudine cruciale: mantenete sempre aggiornati sia il sistema operativo che tutti i software installati sui vostri dispositivi, perché gli aggiornamenti spesso contengono patch di sicurezza vitali. Tenete a mente che la sicurezza online inizia da noi e dalle nostre scelte consapevoli.

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Attualità

«Governatore, fermi lo scempio del fotovoltaico»

La CIA Puglia consegnata al presidente della Regione una proposta per fermare l’invasione dei pannelli neri. Gennaro Sicolo: «Non facciamoci colonizzare da chi viene da lontano e sventra i nostri territori. Difendiamo la Puglia». Da Michele Emiliano rassicurazioni su decreto aree idonee e verifica soluzioni per maggiore tutela dei terreni agricoli

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«Per evitare che l’invasione del fotovoltaico sottragga migliaia di ettari di terreno produttivo agricolo», CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha consegnato a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, una proposta che modifichi l’attuale normativa sulle autorizzazioni per nuovi impianti. La proposta si basa su tre principi: considerare il suolo agricolo produttivo come bene comune da preservare e utilizzare per le colture; riservare la realizzazione di nuovi impianti in zone industriali, cave dismesse e su edifici pubblici; limitare l’utilizzo di suoli agricoli ai terreni incolti da almeno 5 anni.

Inoltre, secondo CIA Puglia, «occorre che le amministrazioni locali possano finalmente avere voce in capitolo nel processo autorizzativo, facendo valere le caratteristiche e la tutela del territorio, in modo che non vengano concesse autorizzazioni che presentino profili di inidoneità».

La proposta è stata consegnata a Michele Emiliano, nel corso di un incontro con gli agricoltori organizzato da CIA Puglia nella sede di Finoliva Global Service S.p.A. a Bitonto. Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, chiarisce: «È l’olivo a campeggiare nel logo della Regione Puglia, se si continuano a estirpare interi oliveti per far spazio al fotovoltaico, come è successo a Bitonto, tanto vale cambiare il logo e inserire una distesa di pannelli neri al posto dell’olivo. È assurdo, paradossale, che nella patria dell’olivicoltura italiana, succedano cose simili. Occorre normare in modo differente le autorizzazioni, tenendo presente valore e vocazioni del territorio, tutelando il bene primario della produzione agricola e agroalimentare. Non facciamoci colonizzare da chi sventra i nostri territori per interessi che risiedono spesso a migliaia di chilometri di distanza. Difendiamo la Puglia».

La proposta è stata studiata e redatta da Massimo Fragassi, responsabile dell’Ufficio Legislativo Cia Puglia.

Nel corso dell’incontro, Sicolo ha posto l’accento anche sulla questione Xylella, con l’avanzamento del batterio arrivato ormai a riguardare anche la BAT.

Il presidente di CIA Puglia è poi intervenuto sul tracollo delle quotazioni del grano duro, denunciando le manovre speculative che costringono i cerealicoltori a produrre in perdita: «L’agricoltura pugliese sta vivendo un momento estremamente delicato per il comparto primario pugliese, che affronta questioni cruciali per il proprio futuro, con una serie di problemi che erodono la redditività delle aziende agricole, incidono sull’export e sul riconoscimento del giusto valore ai nostri prodotti. Non ci sono soltanto i dazi a preoccupare, ma anche le soluzioni da trovare per le lacune del sistema idrico irriguo, l’avanzamento della Xylella, l’aumento dei costi di produzione a fronte del crollo dei prezzi di diversi prodotti, primo tra tutti il grano ma non solo»), e poi la necessità inderogabile di avere una Politica Agricola Comune attraverso la quale l’Europa tuteli e valorizzi il lavoro degli agricoltori come primi custodi della terra e principale motore per la rinascita delle aree interne».

Il governatore Emiliano ha spiegato agli agricoltori che ritiene «necessario approvare in fretta il decreto sulle aree idonee».

Il presidente della Regione Puglia, ricevendo la proposta di CIA, ha assunto l’impegno a «studiare tutte le possibili soluzioni, confrontandosi anche con governo nazionale e Ue, per tutelare il patrimonio ambientale e agricolo pugliese dall’invasione massiva degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli».

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Attualità

Le favole della diversità

Nella Giornata Mondiale della Diversità Culturale annunciato il progetto di ricerca di “Futuramente” (con la collaborazione del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e della Regione Puglia) sulle fiabe della tradizione locale che verranno messe a confronto con le favole della tradizione dei paesi dei ragazzi ospiti della cooperativa “Polvere di Stelle”

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Oggi l’Unesco celebra la Giornata Mondiale della Diversità Culturale o, come denominata da taluni, la Giornata dello Scambio Interculturale.

Quel che conta è che si celebrano la ricchezza delle culture del mondo e il ruolo essenziale del dialogo interculturale per raggiungere la pace e lo sviluppo sostenibile.

Per l’occasione, l’associazione culturale “Futuramente” e la cooperativa sociale “Polvere di Stelle” promuovono un progetto di scambio e contaminazione tra culture che valorizzi le tradizioni culturali specifiche e che coinvolga le fasce più giovani della popolazione.

Le due associazioni infatti, con la collaborazione del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e della Regione Puglia, nell’ambito delle azioni promosse dal SAI minori stranieri non accompagnati (Sistema di Accoglienza e Integrazione) del Ministero dell’Interno, e con la partecipazione operativa della casa editrice Licosia e della piattaforma culturale multimediale Stroncature, stanno lavorando già da settimane ad un progetto di ricerca sulle favole della tradizione locale che verranno messe a confronto con le favole della tradizione dei paesi dei ragazzi ospiti della cooperativa Polvere di Stelle, in uno scambio culturale e linguistico che costituisca un momento di crescita per tutti gli attori in campo e per la comunità.

Le favole o fiabe verranno presentate in tutte le lingue presenti nel progetto e pubblicate in un libro cartaceo e relativo eBook anche allo scopo di condividere la nostra esperienza in modo permanente, economico e globale.

Il progetto sarà presentato alla città, insieme alla relativa pubblicazione, nel corso delle prossime settimane.

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