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Attualità

 «San Valentino rischia di essere un funerale per l’agricoltura»

Allevatori in difficoltà, dar da mangiare agli animali costa il doppio, aziende agrumicole al collasso. Fertilizzanti, urea passata da 35 a 100 euro al quintale e neanche se ne trova più sul mercato. Il solfato di ammonio da 19 a 50 euro al quintale, e intanto diminuisce il prezzo riconosciuto all’olio evo. Florovivaisti sul lastrico per alimentare le celle di conservazione e le lampade per l’infiorescenza. Carrabba, presidente di Cia Puglia: “Il costo di un pieno di benzina vale tre volte quanto riconosciuto all’ingrosso alle arance”

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È crisi nera. Da ogni singola provincia della Puglia, Salento compreso, si leva sempre più alto il grido d’allarme e la richiesta di aiuto delle aziende agricole strozzate dagli aumenti vertiginosi dei costi di produzione.


Il prezzo del gasolio agricolo, passato da 70 centesimi a oltre 1 euro al litro, ha aumentato del 30% il costo delle operazioni nei campi. I rincari dell’energia elettrica si abbattono come un macigno su interventi ordinari e necessari come le irrigazioni di soccorso per le colture che necessitano di essere preservate da una prolungata siccità.


IL MANGIME


Un prezzo altissimo all’ondata dei rincari lo stanno pagando anche gli allevatori: un sacco di mangime da 25 chili ha registrato rincari che vanno dai 2,5 ai 5 euro. Facile immaginare quale sia il costo aggiuntivo per le imprese zootecniche e per i produttori di latte che, quotidianamente, hanno necessità di nutrire decine e decine di animali utilizzando diversi quintali di mangime. Intanto, il prezzo del latte alla stalla continua a essere tanto basso da non coprire i costi di produzione.


I CONCIMI


Il solfato di ammonio, un concime “universale” utilizzato in agricoltura per la quasi totalità delle colture, è passato da 19 a 50 euro al quintale. Aumenti dal 30 al 50% anche per i trattamenti fitosanitari. Il diserbo delle colture, operazione che protegge la crescita sana delle stesse, può costare dal 20 al 40% in più. La crisi comincia dai campi e continua nei magazzini dove si fa imbottigliamento e nelle aziende e cooperative di prima lavorazione e trasformazione dei prodotti. Chi ha necessità di mantenere temperature costanti nelle strutture, arriva a spendere il 50% in più di energia elettrica.


FLOROVIVAISTI SUL LASTRICO


San Valentino rischia di essere il funerale dei florovivaisti: per alimentare le celle di conservazione e le lampade per l’infiorescenza devono spendere cifre esorbitanti tra gasolio ed energia elettrica. Un intero comparto attende il 14 febbraio per vendere i propri fiori, ma in queste condizioni sono tante le aziende che potrebbero decidere di rinunciare alla produzione


UREA A PESO D’ORO

L’urea, fertilizzante azotato massimamente utilizzato in agricoltura, è passata da 35 euro a 100 euro al quintale. Anche volendosene approvvigionare, però, comincia a scarseggiare sul mercato, con consegne dai tempi incerti che mettono a rischio la continuità e i tempi sempre più ristretti del ciclo produttivo a causa dei cambiamenti climatici e degli sbalzi termici.


EMERGENZA NAZIONALE


«La realtà dei fatti è che l’agricoltura soprattutto, vale a dire il primo e fondamentale anello della filiera produttiva del Paese, sta vivendo un’emergenza di dimensioni epocali, perché sul comparto primario e sulla zootecnia la crisi dei rincari si sta innestando su problematiche già in essere, come quella dei prezzi riconosciuti ai produttori», ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.


L’organizzazione sindacale degli agricoltori punta il dito sull’annosa questione della redditività. «Nessuno parla, ad esempio, del fatto che il prezzo base dell’olio extravergine d’oliva riconosciuto ai produttori è nuovamente in calo. Per non parlare di altri prodotti. Oggi, le arance pugliesi all’ingrosso vengono pagate circa 40 euro al quintale: un pieno di benzina può costare fino a tre volte di più».


RACCOLTI LASCIATI SUGLI ALBERI


A peggiorare un quadro a tinte fosche, c’è anche la carenza di manodopera che, assieme all’aumento spropositato dei costi di produzione, spesso costringe i produttori a rinunciare al raccolto. È quanto sta accadendo in varie zone della Puglia per ciò che attiene agli agrumi.


«La rabbia e l’esasperazione sono crescenti tra gli agricoltori. In tv continuiamo a sentir parlare di vax e no-vax, di crisi delle coalizioni politiche, di tutto fuorché delle migliaia di posti di lavoro che stanno andando in fumo e delle aziende costrette a chiudere. Va bene sostenere la nascita di nuove aziende, ma prima ancora è necessario fare in modo che le imprese già esistenti non chiudano. La politica non faccia finta di non vedere, rischiamo il collasso».


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Nuovo sede Comando VVF Lecce, i sindacati: “Si faccia presto”

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COMUNICATO CONAPO, CGIL, CONFSAL VIGILI DEL FUOCO LECCE
CASERMA VIGILI DEL FUOCO LECCE, CONAPO, CGIL, CONFSAL LECCE

CoNaPo, CGIL e Confsal raccolgono con grande soddisfazione le dichiarazioni del deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Finanze Saverio Congedo relative all’impegno preso dal Viminale nella persona del Sottosegretario al Ministero dell’ Interno con delega ai Vigili del Fuoco Emanuele Prisco per la costruzione di una nuova caserma su un’area compresa tra i 10.000 ed i 15.000 m2, area posta in posizione idonea alle attività di soccorso nella città di Lecce e nel territorio salentino.
Il progetto del Comando Prov.le VVF, fino a ieri destinato ad essere abbattuto e ricostruito sull’attuale area, è stato fin da subito fortemente contestato a tutti i livelli da quasi tutti i sindacati a causa della ridotta superficie non idonea a ospitare personale, mezzi, attrezzature, locali tecnici ed uffici amministrativi, una lotta che dura da anni e che oggi ha un riscontro positivo.
Continuerà con ancora più veemenza l’impegno di CoNaPo, CGIL e Confsal che seguiranno quotidianamente tutto l’iter burocratico, partendo al più presto dall’individuazione dell’area idonea.
Le condizioni in cui versa l’attuale sede centrale di viale Grassi non ammettono più ritardi di alcun genere tant’è che, nelle more della realizzazione della nuova sede, sono comunque improcrastinabili gli interventi straordinari a tutela della sicurezza operativa e delle condizioni igienico-sanitaria del personale che in essa presta servizio.

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Patu, scelta come location dal regista Saby Raphael

Recentemente ha focalizzato l’attenzione su questo tema, riunendo un gruppo di musicisti e ballerine, prendendo ispirazione dalla cultura della “Taranta”

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Riceviamo e Pubblichiamo

di Rosa Valiani
“Numerose iniziative sono state messe in atto per contrastare il fenomeno della violenza di genere, tra cui l’iniziativa panchine rosse, dibattiti, flash mob e campagne pubblicitarie. Queste piccole azioni sono volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una problematica sempre più diffusa.
La lotta contro questa piaga richiede interventi urgenti che mirino a eliminarla alla radice, attraverso l’educazione e, soprattutto, la promozione del rispetto sin dalle famiglie. Il regista Saby Raphael ha recentemente focalizzato l’attenzione su questo tema, riunendo un gruppo di musicisti e ballerine, prendendo ispirazione dalla cultura della “Taranta”.
Per questa iniziativa straordinaria, ha scelto come location il pittoresco paese di Patù, nel cuore dell’estremo sud. Le riprese si sono svolte nella piazza principale del centro e nei dintorni, con una coreografia che ha eseguito la rappresentativa danza del basso Salento, nota come “la Pizzica”.” Corpi Violati ” La danza sulla violenza sulle donne.
Nella prima parte dello spettacolo, gli artisti indossavano abiti bianchi a simboleggiare la libertà violata, alternando a vestiti rossi che rappresentavano la violenza, la rabbia e la ribellione.
Una rete è stata utilizzata per intrappolare inizialmente le donne, rappresentandole come fragili e sottomesse al loro destino di sottomissione.
Successivamente, le protagoniste si sono liberate da questa oscura oppressione, dando vita a una danza liberatoria, un atto di protesta e, allo stesso tempo, di speranza per il futuro”.
Lo spettacolo è andato in onda su Sky sabato 23 settembre, alle ore 21.
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Protezione civile: allerta per temporali, grandinate e raffiche di vento

stamani è stato diramato un messaggio di allerta gialla che riguarderà tutta la Puglia, dalle ore 8,oo…

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Finirà mai questo trapanante e colloso vento di scirocco? Sembra, stando al messaggio pervenuto dalla protezione civile, che ghibli abbia le ore contate.

Infatti, stamani è stato diramato un messaggio di allerta gialla che riguarderà tutta la Puglia, dalle ore 8,oo, di sabato 23 settembre, e per le successive 12 ore, a causa delle precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, che sono attese su tutta la regione.

I fenomeni, spiegano nella nota, potrebbero essere accompagnati da rovesci intensi, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

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