Attualità
Terapia al plasma: parte la sperimentazione in Puglia
Coinvolti tutti gli ospedali pugliesi. il governatore Michele Emiliano, “La battaglia contro il Covid passa dalla difesa e dalla prevenzione, all’attacco, attraverso la ricerca”

La Regione Puglia inizia la sperimentazione per la immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19.
L’Azienda Ospedaliera – Università di Padova ha confermato la collaborazione con la Regione Puglia per la determinazione del titolo di Anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 sui campioni di sangue di pazienti guariti.
E l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata sta completando gli adeguamenti organizzativi necessari all’esecuzione del test, quindi entro poche settimane anche la Puglia potrà contare di un laboratorio per la sperimentazione sul proprio territorio.
“Saranno coinvolti nella sperimentazione tutti i reparti Covid pugliesi individuati dal piano ospedaliero dell’emergenza”, dichiara il governatore di Puglia Michele Emiliano, “la battaglia contro il Covid passa così dalla difesa e dalla prevenzione, all’attacco, attraverso la ricerca. Sono pochissimi in Italia i laboratori per la determinazione del titolo di Anticorpi neutralizzanti: da un lato quindi ci stiamo attrezzando per avere a Foggia con l’Istituto zooprofilattico tutto il necessario e dall’altro facciamo rete con altre eccellenze italiane, si parte subito con la collaborazione con il Laboratorio di microbiologia dell’Azienda Ospedaliera e universitaria di Padova che ringrazio. E ringrazio sin d’ora tutti i pugliesi guariti che stanno dando il loro assenso alla donazione di plasma. Un piccolo gesto di enorme importanza per tutti”.
TERAPIA AL PLASMA CONTRO IL COVID-19: LA REGIONE PUGLIA INIZIA LA SPERIMENTAZIONE
TERAPIA ANTICOVID19 AL PLASMA ANCHE IN PUGLIALa Regione Puglia inizia la sperimentazione per la immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19.Saranno coinvolti nella sperimentazione tutti i reparti Covid pugliesi individuati dal piano ospedaliero dell’emergenza.La battaglia contro il Covid passa così dalla difesa e dalla prevenzione, all’attacco, attraverso la ricerca. Sono pochissimi in Italia i laboratori per la determinazione del titolo di Anticorpi neutralizzanti: da un lato quindi ci stiamo attrezzando per avere a Foggia con l'Istituto zooprofilattico tutto il necessario e dall'altro facciamo rete con altre eccellenze italiane, si parte subito con la collaborazione con il Laboratorio di microbiologia dell’Azienda Ospedaliera e universitaria di Padova che ringrazio. E ringrazio sin d’ora tutti i pugliesi guariti che stanno dando il loro assenso alla donazione di plasma. Un piccolo gesto di enorme importanza per tutti.L’Azienda Ospedaliera – Università di Padova ha confermato la collaborazione con la Regione Puglia per la determinazione del titolo di Anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 sui campioni di sangue di pazienti guariti. E l'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata sta completando gli adeguamenti organizzativi necessari all'esecuzione del test, quindi entro poche settimane anche la Puglia potrà contare di un laboratorio per la sperimentazione sul proprio territorio.Secondo una prima stima del Direttore del Centro Regionale Sangue, abbiamo già 50 pazienti guariti potenziali donatori dimessi dall’Azienda Policlinico oltre i pazienti dimessi dagli altri Ospedali COVID regionali , che potrebbero avere le caratteristiche richieste dal protocollo.Potete leggere tutti i dettagli qui ➡ http://rpu.gl/AnjYW
Gepostet von Michele Emiliano am Dienstag, 5. Mai 2020
Il Comitato etico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari il 10 aprile ha approvato tempestivamente il protocollo “Studio interventistico per valutare l’efficacia e la sicurezza della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19 (“convalescent plasma” o “plasma iperimmune”), nel trattamento delle forme moderate/severe di Covid-19 . Il 16 aprile è stato approvato in via definitiva dal Centro Nazionale Sangue.
Secondo una prima stima del Direttore del Centro Regionale Sangue, abbiamo già 50 pazienti guariti potenziali donatori dimessi dall’Azienda Policlinico oltre i pazienti dimessi dagli altri Ospedali COVID regionali , che potrebbero avere le caratteristiche richieste dal protocollo.
La particolarità del protocollo della Regione Puglia è che non ci si è limitati ad individuare un solo ospedale, abbiamo inteso coinvolgere tutti gli ospedali inseriti nella rete ospedaliera COVID, ciò significa che potremo estendere la sperimentazione su tutto il territorio regionale.
In questa fase, il Centro Regionale Sangue dovrà organizzare l’applicazione del protocollo in collaborazione con i Servizi trasfusionali degli Ospedali COVID, al fine di poter reclutare i pazienti. Confidiamo nel gesto di solidarietà dei pazienti guariti, perché possano contribuire a donare speranza a chi è affetto da COVID.
“COSÌ SI CURA IL CORONAVIRUS”
“La terapia con il plasma, già utilizzata per Ebola e Sars, è una immunoterapia passiva sperimentale e consiste nella somministrazione al paziente degli anticorpi presenti nel plasma dei pazienti guariti”, spiega Angelo Ostuni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari, “le unità operative di Malattie Infettive e Medicina Interna Murri del Policlinico di Bari ci hanno già trasmesso un elenco di pazienti guariti che stiamo contattando per fare lo screening iniziale pre-donazione. Sulla base della valutazione anamnestica potremo individuare gli idonei alla donazione del plasma. Per l’applicazione terapeutica, prevista in pazienti con malattia di grado moderato e severo, si farà riferimento ai reparti clinici di Rianimazione e Pneumologia”.
Per il direttore del dipartimento Politiche per la Salute Vito Montanaro “La campagna “donaemozioni” ha ancora più valore in questo particolare periodo. Pur comprendendo la volontà dei pazienti guariti dal Covid di cancellare l’esperienza vissuta, la donazione del proprio plasma, può aiutare a guardare al futuro con ottimismo, nella consapevolezza di aver aiutato chi ancora sta soffrendo”.
“Firmiamo una convenzione tra Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari e Azienda ospedaliera Università di Padova che è molto più di un atto amministrativo, è un’alleanza per la ricerca e rappresenta una scommessa per il futuro”, dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, “la collaborazione tra aziende ospedaliere e sistemi sanitari che permette sperimentazione e innovazione e mette a confronto le eccellenze scientifiche costituisce il più efficace patto per la salute che possiamo stipulare con i cittadini”.
Alessano
Polizia Locale, un corpo unico per la Terra di Leuca
Progetto Italiae: un passo fondamentale verso un Corpo Unico di Polizia Locale dell’Unione. importante laboratorio del “Progetto Italiae” presso il Municipio di Tiggiano, che ha visto la partecipazione attiva dei comandanti e dei responsabili di Polizia Locale degli undici Comuni associati nella Terra di Leuca

I comandanti e i responsabili degli undici Comuni associati nella Terra di Leuca hanno partecipato, da assoluti protagonisti, al laboratorio del “Progetto Italiae” che si è tenuto presso il Municipio di Tiggiano.
Gli operatori della Polizia Locale, guidati e facilitati dalla squadra di esperti coordinati dal Dipartimento Affari Regionali (DARA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dopo aver analizzato e riflettuto approfonditamente sui punti di debolezza dei singoli uffici, hanno disegnato un cronoprogramma finalizzato dapprima intensificare progressivamente le proprie collaborazione, e, successivamente, a raggiungere ad una vera e propria istituzione di un Corpo Unico di Polizia Locale dell’Unione, in grado offrire con un miglior grado di efficienza i servizi sul territorio che per legge competono ai “vigili urbani”.
È il punto di arrivo di un percorso politico che ha impegnato i Sindaci e il Consiglio dell’Unione dal 2019 e che ha permesso di ottenere un quadro conoscitivo adesso chiaro.
Allo stesso tempo, rappresenta un punto di partenza, un tassello fondamentale per proseguire con lo sviluppo di una forma avanzata di gestione del comandi al servizio alla comunità del Capo di Leuca nei diversi settori che rientrano per legge nella competenza della Polizia Locale.
Erano presenti per i rispettivi Comandi Alessia Verardo (Alessano), Teodoro Maruccia (Castrignano del Capo), Luca Marzo (Corsano), Salvatore di Molfetta (Gagliano del Capo e Specchia), Lucio della Villa (Miggiano), Alberto Mancarella (Montesano Salentino), Giovanni Anastasio (Morciano di Leuca), Giovanni Greguccio (Patù), Agnese Rosafio (Salve), Veronica Verardo (Tiggiano), oltre al segretario dell’Unione, Davide Bisanti.
I lavori si sono aperti a cura del vicepresidente dell’Unione Giuseppe Maglie e i risultati sono stati presentati a tutti i sindaci dell’Unione, alla presenza del presidente Biagio Raona e del presidente del consiglio Gianvito Rizzini che hanno recepito le indicazioni dei Comandanti e dello Staff Italie, quest’ultimo composto da Antonello Piccucci, Federico Gusmeroli, Alessio Zonca, Riccardo Crosara.
Attualità
Tricase, il sindaco: «Finalmente via Valsalva!»
Antonio De Donno: «Sembrava impossibile asfaltarla tutta. E invece ce l’abbiamo fatta». Poi l’annuncio: «Altri 700mila euro dell’avanzo di bilancio dstinati a strade e marciapiedi. E con ulteriori 300mila euro dell’accordo quadro biennale, sistemeremo parti di strade ammalorate»

Proseguono i lavori di rifacimento del manto stradale in molti punti di Tricase.
Vi era un certa urgenza per Via Valsalva, sia per le condizioni in cui versava la strada sia perché è una delle arterie da imboccare se si è diretti al locale ospedale. È spesso per il malcapitato trasportato in ambulanza quel tragitto diventava un’ulteriore sofferenza.
Ora quella strada è stata (finalmente) riasfaltata e il sindaco Antonio De Donno con un post su Facebook parla di «sfida vinta».
«Una delle arterie più trafficate», scrive e «sembrava impossibile asfaltarla tutta. E invece ce l’abbiamo fatta», così come accadrà per «tutte le altre arterie che interessano luoghi pubblici e d’interesse».
«Grazie a tutti per la pazienza», aggiunge il primo cittadino rivolgendosi ai tricasini, «ma ne dovrete avere ancora».
Perché «altri 700mila euro dell’avanzo di bilancio abbiamo scelto di destinarli a strade e marciapiedi. E con ulteriori 300mila euro ancora (l’accordo quadro biennale), sistemeremo parti di strade ammalorate. E l’elenco potrebbe continua con i ripristini importanti di Aqp».
- Via Valsalva
- Via Gioacchino Rossini
- Zona Draghi 1
- Zona Draghi 2
- Zona Draghi, la nuova stradina di accesso
Attualità
INL: «Il nulla del nulla: andiamo avanti uniti!»
Lavoratori sul piede di guerra. I sindacati: «Ci si ricorda dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro solo quando ci sono morti o infortuni sul lavoro o vigilanze strategiche da fare. I lavoratori dell’INL sono tra i meno pagati del comparto!». Indette tre assemblee nazionali, seguirà la proclamazione di una giornata di sciopero nazionale

Le Organizzazioni sindacali (CISL FP, UILPA, FLP, CONFINTESA FP, CONFSAL-UNSA, USB P.I.) hanno avuto u incontro con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e i rappresentanti della parte politica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
«Abbiamo ribadito le tante questioni rimaste irrisolte e, soprattutto, l’urgenza di affrontarle in tempi rapidi e certi», fanno sapere in una nota congiunta, «ma le risposte ricevute sono deludenti o, addirittura, inesistenti e questo peggiora ulteriormente il quadro complessivo, già fosco».
Nodo del contendere, tra gli altri, agli arretrati della perequazione, il cui costo è stato quantificato in 26 milioni di euro: «Ci è stato comunicato che si intende presentare un’apposita norma solo nella prossima legge di bilancio, non avvalendosi degli altri veicoli normativi (Decreti-Legge in via di presentazione o in fase di conversione) che in questi mesi saranno presentati. Da parte nostra, oltre a non condividere affatto questa scelta, che preclude la possibilità di utilizzare ulteriori strumenti normativi, non siamo affatto convinti del conto di 26 milioni di euro prospettato: fino a poco tempo fa ci era stato detto che sarebbero stati necessari circa 37 milioni di euro per definire la questione degli arretrati. Ora come mai si è scesi di importo? Non vorremmo che si giochi al ribasso, ad esempio scomputando le cifre dell’una tantum, che non c’entrano nulla con gli arretrati, come avevamo condiviso al tavolo del Ministero del Lavoro, tempo fa».
I sindacati denunciano che «nulla ci è stato risposto» riguardo alla possibilità di presentare norme che:
«aumentino il Fondo Risorse Decentrate dell’INL e il Decreto Poletti; cambino la “destinazione d’uso” degli introiti delle sanzioni in materia di salute e sicurezza, al momento inutilizzabili; riconoscano una reale e non finta autonomia organizzativa e finanziaria all’INL, anche rispetto all’uso degli avanzi di bilancio».
«Questo deve far supporre che l’INL con le sue attività non è tra le priorità di questo Governo e del vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonostante tanti proclami e tante belle parole di facciata», puntano l’indice le sigle sindacali: «ci si ricorda dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro solo quando ci sono morti o infortuni sul lavoro o ci sono vigilanze strategiche da fare. Per il resto, nulla! I lavoratori dell’INL sono tra i meno pagati del comparto!».
Ad aggravare il quadro, «è stato comunicato che gli organi di controllo interni a INL non si sono ancora riuniti per deliberare sulle ipotesi di accordi relative a famiglie professionali e progressioni orizzontali. Considerato che dopo la deliberazione degli organi di controllo interni sarà necessario inviare le ipotesi agli organi di controllo esterni, questo significa che nel 2023 non si faranno né le progressioni orizzontali né le verticali e lo riteniamo uno schiaffo sia alle lavoratrici e ai lavoratori che alle loro rappresentanze sindacali».
Ma il «non plus ultra» è la vicenda dell’FRD 2022 (Il Fondo Risorse Decentrate, sul quale dovrebbe essere programmata la spesa per le progressioni orizzontali) a quanto pare impantanato al MEF: «Di fronte alle nostre specifiche richieste di chiarimenti ci è stato riferito che il MEF sta tardando nella certificazione del fondo a causa delle assunzioni effettuate nel 2022 e per le quali sembrerebbe che stiano chiedendo ancora numeri.
Non ci sono parole! Oltre al grottesco abbiamo assistito ad un vero e proprio scarico di responsabilità tra Amministrazioni a danno dei lavoratori!
Notiamo che mentre si è stati veloci nel far approvare la riorganizzazione, in ordine alla quale, su specifica domanda, nulla è stato risposto con quel che ne consegue (ad esempio in termini di aumento dei posti della dirigenza di prima fascia), la stessa celerità scompare del tutto quando si tratta di occuparsi delle questioni relative al personale. Non è possibile, né accettabile che siano sempre e comunque i lavoratori a doverci rimettere. Quei lavoratori cui si chiede di continuare a fare numeri, a raggiungere obiettivi strategici per farsi belli».
«Proprio per questo», si legge in calce alla nota congiunta, «riteniamo di andare avanti nella nostra mobilitazione in modo compatto e vi chiediamo di adottare tutte le iniziative di lotta già poste in essere in questi mesi, coinvolgendo anche gli organi di stampa, perché l’opinione pubblica sia messa a conoscenza delle condizioni in cui il personale dell’Ispettorato del Lavoro è costretto a lavorare».
Dopo l’assemblea nazionale in videoconferenza, indette tre ulteriori date di assemblee nazionali, già comunicate all’INL, che si terranno in modalità mista (in presenza e in videoconferenza): lunedì 2 ottobre a Roma, presso l’ITL, dalle 11 alle 13; il 12 ottobre a Milano, presso l’ITL, dalle 11 alle 13; il 26 ottobre a Napoli, presso l’ITL dalle 11 alle 13.
Seguirà la proclamazione di una giornata di sciopero nazionale, la cui data sarà comunicata nei prossimi giorni.
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