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Cronaca

8 marzo, misure di prevenzione e una vicenda… locale

Il bilancio della Polizia di Stato è una storia tutta salentina, per fortuna a lieto fine

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Nell’ambito della prevenzione ai reati di violenza domestica, dal Questore della provincia di Lecce nel corso dell’anno 2023 sono stati emessi 17 ammonimenti mentre, solo dal 1° gennaio 2024 ad oggi, sono stati emessi 24 ammonimenti.


Questo incremento è dovuto all’entrata in vigore della c.d Legge ROCCELLA, un intervento corposo e di ampio respiro che rafforza la tutela delle vittime, incidendo sia sulla prevenzione dei fenomeni criminosi sia sul percorso di recupero dei relativi autori.


Il provvedimento in parola estende l’ammonimento questorile per “condotte di violenza domestica” – precedentemente previsto solo per i reati di percosse e lesioni – ad ulteriori relati, consumati o tentati, quali la violenza privata, la minaccia aggravata, lo stalking, la diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, la violazione di domicilio, il danneggiamento.


Tutte queste condotte sono considerate “reati spia”, e quindi campanelli di allarme che possono essere prodromici ad escalation di violenza.


Al fine di intercettare e bloccare il cosiddetto “ciclo della violenza”, in tutti i casi in cui alle forze di polizia venga segnalato, in forma non anonima, un fatto che debba ricondursi a uno dei c.d. reati spia, il Questore può procedere ad ammonire formalmente l’autore del fatto, anche in assenza di querela da parte della vittima.


L’effetto dell’ammonimento non è soltanto quello di intimare l’autore del fatto ad astenersi dall’ attuareulteriori simili comportamenti, ma è anche quello di rendere più grave l’eventuale reiterare le condotte.


Si riporta ad esempio una vicenda avvenuta nell’interland di Lecce, che vede la condanna in appello a 18 mesi di reclusione per un uomo di 50 anni.


Dopo la fine di una relazione extraconiugale, l’uomo tempestava con ripetute telefonate, anche contenenti insulti, a tutte le ore del giorno e della notte la sua ex amante, la pedinava e si appostava per controllarne gli spostamenti, la aggrediva verbalmente all’interno di un distributore di carburanti aprendo lo sportello della sua autovettura, impedendole di ripartire e insultandola alla presenza di altre persone. Mostrava alla donna delle foto compromettenti scattate nel periodo in cui avevano avuto una relazione e minacciava la stessa di tappezzarne il paese di residenza e il luogo di lavoro della stessa se questultima non avesse ripreso la relazione con lui.

Per tali fatti l’uomo venne ammonito dal Questore di Lecce nell’estate del 2019.


In seguito, il 50enne riprendeva a tempestare la donna di telefonate e messaggi, lettere anonime, arrivando addirittura a spargere nei pressi dell’abitazione della donna e dell’attività professionale di un uomo che la donna aveva preso a frequentare alcuni biglietti dattiloscritti in cui riportava il nome di battesimo della donna, il suo indirizzo di casa, il numero di telefono personale e l’indicazione di un presunto prezzario per varie


prestazioni sessuali.


La donna, in seguito agli atti persecutori che stava subendo, cadeva in uno stato di forte prostrazione, venendo sostenuta in questa fase soprattutto dagli operatori di Polizia che la seguivano costantemente, in ogni modo possibile.


Le attività di indagine poste in essere da personale della Divisione Anticrimine della Questura di Lecceriuscirono a provare che lautore degli atti persecutori posti in essere era proprio l’ex amante, già ammonito,che per questo fu denunciato per stalking.


Dopo la condanna in primo grado nel luglio del 2021, l‘uomo aveva appellato la sentenza che però, la settimana scorsa, è stata confermata integralmente dalla Corte di Appello di Lecce, che lo condanna a 18 mesi di reclusione.


Cronaca

Fiamme alte nella zona industriale tra Tricase e Miggiano

Incendi in serie in provincia: in arrivo supporto da Marche e Abruzzo

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Fiamme alte ed una nube di fumo nera si sono levate nel primo pomeriggio di oggi nella zona industriale tra Tricase e Miggiano.

È uno dei tanti incendi che stanno interessando nella giornata di oggi la provincia di Lecce. Una situazione di emergenza che vede impegnate praticamente tutte le squadre del comando provinciale e che ha portato ad una richiesta di supporto da parte dei colleghi di altre regioni: sono in arrivo in questi momenti squadre di vigili del fuoco da Pescara ed da Ancona.

A Tricase l’incendio è divampato poco prima delle 14, alimentato anche dal vento sostenuto della giornata odierna.

Sono in corso le operazioni per delimitare il rogo che sta minacciando alcune delle attività site sul rettilineo che porta dalla statale 275 all’incrocio in corrispondenza dell’autocarrozzeria Vantaggiato.

Seguono aggiornamenti.

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Cronaca

Avvocato ed evasore per 1,5 milioni di euro

Evasione fiscale: la Guardia di Finanza ha sequestrato il denaro contante nella disponibilità di un legale salentino

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I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, a seguito di complessa analisi di rischio, hanno individuato un avvocato, con studio legale in provincia di Lecce, che risulta aver dichiarato soltanto una parte degli ingenti compensi che avrebbe percepito dai propri clienti. Al termine dei riscontri contabili-fiscali e dei conseguenti controlli incrociati, si è accertato che il professionista, per gli anni d’imposta dal 2018 al 2023, si è indebitamente avvalso del regime forfettario, destinato ai contribuenti minori, omettendo tutti gli adempimenti I.V.A. previsti dal “regime ordinario” e indicando, nelle dichiarazioni obbligatorie ai fini delle imposte dirette, compensi notevolmente più bassi rispetto a quelli effettivamente percepiti per l’attività professionale svolta.

Nel corso dell’attività ispettiva i finanzieri hanno rinvenuto, nella disponibilità del professionista, una somma di denaro contante pari a circa un milione e 500mila euro, ritenuto il provento dell’illecito occultato al fisco.

Per questa ragione la somma è stata sottoposta a sequestro d’iniziativa (già convalidato dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce) e l’avvocato è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lecce, per dichiarazione infedele ed autoriciclaggio, e alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Lecce per il recupero delle imposte evase.

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Cronaca

Porto Rubino: «Tutto meraviglioso. O quasi…»

Un sogno rovinato, così ci scrive una donna nella mail spedita in redazione con la quale racconta il caotico dopo serata. Per tutta la serata tutto è stato davvero bello e l’organizzazione è apparsa inappuntabile. Alla fine, però, qualcosa non è andata per il verso giusto ed è giusto prenderne atto, per non farsi cogliere impreparati la prossima volta e correre ai ripari. La nostra letttrice ha partecipato alla magnifica serata al Porto e, seguendo le indicazioni, ha raggiunto la marina in navetta, lasciando l’auto a Tricase. Al ritorno, al posto designato per prendere l’autobus, ha trovato una grande «quantità di persone in attesa che si riversavano in strada, impedendo manovre che avvenivano ugualmente, con il rischio che qualcuno rimanesse schiacciato tra asfalto, gomme e gente, soprattutto nel momento in cui è anche andata via l’elettricità lasciandoci nel buio. Inutile dire la quantità di spinte, di grida, di piedi pestati e capelli tirati che si possa aver ricevuto…»

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

È il primo anno che riesco, finalmente, a ottenere le ferie per arrivare a Tricase in tempo per Porto Rubino.

Dopo una partenza non ottimale (un volo cancellato a causa del problema informatico e un altro, il giorno successivo, atterrato con due ore di ritardo), mi illudo di potermi finalmente godere il weekend. Eccomi a Tricase Porto: una gioia davvero difficilmente esprimibile per me che ci tenevo tanto.

Purtroppo, durata poco.

Subito dopo il concerto, magicamente accompagnato dal sorgere di una luna che così bella non avevo mai visto, mentre raggiungo il luogo designato a riaccompagnare gli spettatori a Tricase, dove avevo posteggiato l’auto, mi rendo conto che qualcosa non va.

Nonostante mi avessero assicurato che le navette avrebbero fatto la spola per tutta la serata e nonostante io mi sia spostata un’ora prima della conclusione, immaginando possibili ingorghi al termine, la quantità di persone che trovo al di là delle transenne supera le mie aspettative, oltre ad essere visibilmente nervosi.

Mi aspetto che ci sia più attesa del dovuto, non ideale, ma gestibile, penso.

Mi sbaglio proprio su quel “gestibile”.

Da quando arrivo a quando riesco, finalmente, ad accaparrarmi un posto, passa più di un’ora, ma non si tratta di navette mancanti o in ritardo, anzi, di pullman ce n’erano.

Quello che mancava era, appunto, l’organizzazione.

Chiunque, spaventato dalla quantità di persone in attesa, si riversava nella strada, impedendo manovre che avvenivano ugualmente, con il rischio che qualcuno rimanesse schiacciato tra asfalto, gomme e gente, soprattutto nel momento in cui è anche andata via l’elettricità lasciandoci nel buio. Inutile dire la quantità di spinte, di grida, di piedi pestati e capelli tirati che si possa aver ricevuto.

Quando ho, finalmente, visto arrivare l’auto della Polizia Locale mi sono sentita sollevata (prima, alquanto stupita che non ci fossero proprio forze dell’ordine nei paraggi) e, molto di più, sciocca e illusa quando ho visto l’auto sfilare incurante di quanto stesse succedendo.

C’è voluta più di un’ora, ma è andata bene perché non è successo niente. Davvero bisogna accontentarsi di questo? Davvero, con un biglietto pagato trenta euro, il volo, la notte in hotel, l’auto a noleggio, l’attesa piena di aspettative, mi devo accontentare di non essere stata investita o peggio?

Ci ho pensato molto se scrivere o meno questa lettera, poi, ho deciso di sì. Perché finché va tutto bene a tutti difficile che cambi qualcosa. Perché le cose belle non vanno rovinate nemmeno per sbaglio. Perché, amaramente, so già che non tornerò.

Lettera firmata

 

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