Cronaca
Arrestati due topi d’appartamento
Avevano appena svaligiato un’abitazione estiva di Casalabate. In casa avevano orologi, utensili da lavoro ed elettrodomestici da cucina per un valore di qualche migliaio di euro, rubati qualche giorno prima da un’altra abitazione di Squinzano
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
In risposta alla recente escalation di furti che ha interessato le località di Squinzano, Casalabate e Trepuzzi, i carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno avviato un’importante operazione di “alta visibilità“, potenziando il pattugliamento del territorio al fine di scoraggiare i malintenzionati e proteggere i cittadini dai furti in abitazione che si verificano durante le ore di assenza da casa per motivi di lavoro o per le spese quotidiane.
Nel corso delle operazioni, sono stati effettuati numerosi posti di controllo e perquisizioni, che hanno portato anche all’arresto di due topi d’appartamento e al recupero della refurtiva.
In particolare, un 40enne e un 25enne, entrambi noti alle Forze dell’Ordine, sono stati arrestati in flagranza di reato dopo aver visitato un’abitazione sul litorale leccese.
I due, sono stati fermati da un equipaggio della Radiomobile della compagnia Carabinieri di Campi Salentina mentre si stavano allontanando da un’abitazione estiva di Casalabate, dove avevano rubato gli infissi, probabilmente con l’intenzione di rivenderli al mercato nero.
Durante la perquisizione, i militari dell’Arma hanno trovato sull’auto della coppia ladri anche gli attrezzi da scasso, utilizzati per smontare le finestre in alluminio dell’abitazione estiva.
A quel punto le indagini si sono spostate presso le abitazioni dei due fermati, dove sono stati trovati orologi, utensili da lavoro e vari elettrodomestici da cucina per un valore di qualche migliaio di euro, rubati qualche giorno prima da un’altra abitazione di Squinzano.
Al termine delle attività, i due sono stati arrestati per furto in abitazione in concorso e denunciati per ricettazione.
Dopo l’udienza di convalida, i due sono stati sottoposti dal giudice ai domiciliari.
Cronaca
Rapina in centro e arresto
Un individuo vestito di scuro e camuffato con una maschera di carnevale ha fatto irruzione e, dopo aver afferrato la commessa per un braccio, averla strattonata violentemente, minacciandola, ha “prelevato” dalla cassa i contanti
Momenti di panico in centro a Lecce per una rapina appena in piazza Mazzini presso un’attività commerciale.
Gli agenti della Polizia di Stato in servizio di volante sono intervenuti sul posto, raccogliendo le prime informazioni: un individuo vestito di scuro e camuffato con una maschera di carnevale aveva fatto irruzione all’interno dell’esercizio commerciale e, dopo aver afferrato la commessa per un braccio e averla strattonata violentemente, minacciandola, aveva prelevato dalla cassa circa 300 euro.
La donna ha raccontato che il malvivente, subito dopo la rapina, era fuggito a piedi in direzione Galleria Mazzini facendo perdere le proprie tracce.
Gli agenti della Squadra Mobile (pattuglia antirapina) hanno visionato alcuni fotogrammi estrapolati dal sistema di videosorveglianza e individuato il rapinatore, un 55enne di Lecce, già noto alle forze dell’ordine.
Ulteriori e più approfonditi accertamenti hanno consentito di determinare il domicilio dell’uomo e, dopo poco, personale in appostamento ha bloccato il sospettato al momento del suo rientro.
Dopo la perquisizione recuperata parte della somma rapinata ed un telefono cellulare, sottoposti a sequestro penale.
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
Castro
“No” al parco eolico offshore
Sit-in ed incontro tra amministratori. Paolo Pagliaro: «A Castro il grido del Salento, per difendere bellezza e identità. Pensare che un turista al tramonto possa vedere turbine anziché le montagne d’Albania è un pugno nello stomaco»
Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, dopo la mobilitazione contro il mega impianto Otranto – Leuca: «Il Salento non si arrende, e Castro è stato il cuore pulsante di una terra che lotta per difendere bellezza e identità. Il sit-in contro il mega impianto eolico offshore di Odra Energia è stato molto più di una protesta: un grido d’amore per un territorio unico al mondo, un inno alla unicità e alla storia di questa litoranea. Nessuno qui dice no al futuro, all’innovazione o all’energia pulita, ma questo progetto che minaccia le coste tra Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca, con le sue 73 (invece di 90) turbine alte quasi 300 metri, rischia di essere come uno sfregio su un’opera d’arte. Non si tratta solo di pale eoliche, si tratta di una ferita che il Salento non può consentire».
Ridurre il numero di turbine o spostarle di qualche chilometro, secondo il fondatore di Regione Salento, «è come cercare di nascondere un elefante dietro un cespuglio: non cambia nulla. Rimarrebbero le opere invasive a terra, gli scavi, l’impatto sui fondali marini e sul fragile ecosistema. Rimarrebbe soprattutto l’oltraggio al paesaggio che racconta la storia e l’identità di un popolo. Pensare che un turista al tramonto possa vedere turbine anziché le montagne d’Albania è un pugno nello stomaco».
Il Ministero dell’Ambiente ha concesso solo quindici giorni di tempo, fino all’11 dicembre, per presentare osservazioni.
Così ancora Pagliaro: «È una corsa contro il tempo per impedire che venga sacrificato il valore paesaggistico, storico e culturale di un’area che non ha eguali. Non si può trattare un territorio così prezioso anteponendo le speculazioni alle persone. E non dimentichiamo che la Puglia ha già dato. Con circa 4.500 ettari di superficie destinati all’eolico industriale, rappresenta oltre un quarto del totale nazionale. Per l’eolico offshore, le richieste lungo le sue coste raggiungono una potenza complessiva di 27,5 GW, oltre dieci volte l’obiettivo nazionale. Questi numeri raccontano una realtà schiacciante: il nostro territorio è già stato sfruttato al limite».
Pagliaro poi pone l’accento sui «danni collaterali: distruzione dei fondali marini, stress per la fauna, impatti devastanti su pesca e navigazione, inquinamento acustico e visivo che trasformerebbero il nostro panorama in un incubo metallico. Non è progresso, è un sacrificio inutile di un patrimonio unico al mondo. La nostra terra è come un’antica poesia scolpita nella pietra e nel mare. E noi, tutti insieme, la difendiamo con il cuore e la voce. Diciamo sì all’energia pulita, ma con intelligenza, indicando spazi lontani dalla costa, aree già industrializzate o in alto mare, dove non possano calpestare la bellezza che ci rende unici. Perché il progresso non deve essere una cicatrice, ma un seme piantato nel rispetto della natura e della nostra storia».
Al termine della manifestazione si è tenuto un incontro informativo nell’aula consiliare del comune di Castro, al quale hanno partecipato, oltre a Paolo Pagliaro: il sindaco e il vicesindaco di Castro, Luigi Fersini e Alberto Antonio Capraro; il sindaco di Muro Leccese, Antonio Lorenzo Donno; il sindaco di Salve, Francesco Villanova; il sindaco di Otranto, Francesco Bruni; Serena Gigante vicesindaco di Giuggianello; Edoardo De Luca, sindaco di Ortelle; Andrea De Paola, sindaco di Uggiano La Chiesa; Vincenzo Perrone, presidente del consiglio comunale di Caprarica Di Lecce; Raffaella Persano assessora di Castro; Elisa Rizzello vicesindaca di San Cesario di Lecce; Francesco Monteduro, presidente del consiglio comunale di San Cassiano; Massimo Martella consigliere comunale di Nociglia; il professor Francesco D’Andria e i rappresentanti delle associazioni Italia Nostra (Marcello Seclì), la Pro Loco Porto Badisco, l’associazione Belvedere di Santa Cesarea Terme e rappresentanti del Movimento Regione Salento, tra cui Domenico Serrone e Donato Pranzo del Dipartimento Ambiente e Energia.
Quest’ultimo ha sottolineato: «L’impianto andrebbe realizzato in aree idonee. Bisogna prestare molta attenzione alla trivellazione orizzontale. Interrare i cavi significa creare canali con all’interno elettrodotti, una pratica che non dovrebbe essere adottata».
Il professor D’Andria, durante il convegno, ha evidenziato come l’area in questione sia «uno dei punti più sensibili del Mediterraneo dal punto di vista storico, culturale e archeologico».
Marcello Seclì, ribadendo la contrarietà sua e dell’associazione Italia Nostra all’impianto, ha dichiarato di «non riuscire a comprendere come mai altre associazioni ambientaliste siano favorevoli o non prendano posizione.
Tutti i partecipanti si sono detti concordi nell’impegnarsi per continuare la battaglia contro questo scempio».
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
Cronaca
Mezzo pesante fuori strada: paura sulla statale
Foto gentilmente concessa da Protezione Civile Salento
Grande spavento questa mattina sulla statale 101 dove un mezzo pesante è finito fuori strada.
All’altezza dell’uscita per lo stadio di Gallipoli, un camion si è schiantato a bordo della carreggiata, finendo nel canale che corre lungo la via.
Non ci sono altri mezzi coinvolti. Sul posto sono accorsi soccorritori e forze dell’ordine. Il conducente del mezzo per fortuna non è ferito gravemente.
La dinamica non è nota, da chiarire se sia trattato di una distrazione o di un tentativo di evitare un ostacolo.
-
Cronaca3 settimane fa
Lupi nel Salento: altro avvistamento
-
Cronaca3 settimane fa
Choc a Patù: 17enne muore dopo alcuni giorni di influenza
-
Cronaca3 settimane fa
Incidente a San Dana, morto operaio nettezza urbana
-
Attualità1 settimana fa
Un tricasino Miglior Wedding Shooting
-
Cronaca2 settimane fa
Arresto cardiaco durante match di volley a Tricase
-
Copertino3 settimane fa
Narcotraffico, sgominata organizzazione criminale
-
Alessano3 settimane fa
Tragedia ad Alessano: 26enne muore nel giorno del suo compleanno
-
Cronaca2 settimane fa
Scontro all’incrocio: spavento a Gagliano del Capo