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Casarano

Casarano: tre arresti tra furti, rapine, spaccio e ingresso illecito di stranieri

Anche una denuncia per un altro soggetto trovato in possesso di cocaina

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Carabinieri di Casarano impegnati con una serie di arresti e denunce sul loro territorio di competenza.

Nello specifico, tre le persone fermate, per differenti reati, e una la denuncia.

Associazione a delinquere


Il primo fermo è scattato su provvedimento emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Lecce per un uomo del posto riconosciuto colpevole di associazione per delinquere, furto e rapina. Tutti reati commessi su Casarano ed aree limitrofe dal 2015 al 2018. Dovrà scontare la pena definitiva residua di 5 anni, un mese e 15 giorni di reclusione. L’uomo è stato accompagnato presso la casa circondariale di Lecce.

Favoreggiamento immigrazione illecita


Altro arresto su provvedimento emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Lecce per un uomo colpevole del reato di favoreggiamento di ingresso illecito di stranieri nel territorio dello stato italiano. Già nei giorni scorsi, sempre a Casarano, un altro arresto identico, per reati commessi tra Lecce ed il Casaranese e nello stesso periodo: dal 2005 al 2007. Diversa la pena. In questo caso si tratta di pena definitiva residua di anni 5 e mesi 4 di reclusione. Anche lui, tradotto presso la casa circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, così come disposto dall’autorità giudiziaria.





Cocaina e manette

Terzo arresto ai danni di T.M., 34enne del posto. Fermato dai militari del nucleo operativo radiomobile, in flagranza di reato, il giovane era reduce da perquisizione personale e veicolare a margine delle quali è stato sorpreso in possesso di sostanza stupefacente e contanti.

Aveva con se un involucro contenente 112 grammi di cocaina e la somma di 100 euro. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriori 13 involucri contenenti complessivamente 4,4 grammi di cocaina. La droga è stata sottoposta a sequestro, assunta in carico, debitamente repertata e custodita in attesa di essere versata presso l’ufficio corpi di reato del tribunale di Lecce. Mentre il contante – provento di attività illecita – sarà depositato su libretto postale intestato al “fondo unico giustizia”. L’arrestato, espletate le formalità di rito, tradotto presso la propria abitazione di residenza in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’a.G. Informata dal dipendente n.O.R. – sezione radiomobile che procede.


Cocaina e denuncia


Ancora cocaina addosso ad un altro soggetto fermato a Casarano. Per lui, però, solo una denuncia: in suo possesso una dose ritenute per uso personale, per un totale di circa un grammo e mezzo.






Casarano

Sconosciuti al fisco, fioccano le denunce

Guardi di Finanza in un’officina ad Otranto, una pescheria a Casarano ed un negozio di abbigliamento a Gallipoli

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I Finanzieri della Compagnia di Otranto e di Maglie, nell’ambito dei controlli volti a contrastare l’evasione tributaria, hanno scoperto, anche a seguito di mirate analisi di rischio, di controllo economico del territorio e di riscontri preliminari, una attività di riparazioni meccaniche di veicoli in genere, una
di vendita di pesce e molluschi e una di commercio al dettaglio di abbigliamento, ubicate rispettivamente ad Otranto, Casarano e Gallipoli, completamente sconosciute al fisco.

In particolare, l’attività di riparazioni, gestita da un ex meccanico in pensione, avveniva nel garage della propria abitazione in mancanza delle prescritte autorizzazioni; per tale ragione si è proceduto al contestuale sequestro amministrativo dell’attrezzatura presente nel garage dell’officina.

Al momento dell’intervento presso le rispettive sedi delle menzionate attività di impresa, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto svariata di documentazione extra-contabile (in nero), che ha consentito di ricostruire, grazie anche all’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, il reddito non dichiarato al fisco, quantificato in circa 700mila euro di ricavi sottratti a tassazione.

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Casarano

Casarano e il gioco delle tre carte

Tra le pieghe della sentenza sulla querelle che vedeva contrapposta la giornalista Marilù Mastrogiovanni all’ex sindaco Gianni Stefano

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dí Antonio Memmi

Sarà sicuramente successo anche a molti di voi, nei mercati o fuori dalle stazioni, incontrare qualche furbetto che ti propone il gioco delle tre carte.

Chi fa questo gioco ha generalmente un’abilità incredibile a cambiare quelle carte sotto al tuo naso e senza nemmeno che tu riesca a rendertene conto.

Un qualcosa di vagamente simile sembra essere successo anche a Casarano.

È comparsa infatti sui social una notizia che parla dell’assoluzione della giornalista Marilù Mastrogiovanni nella tristemente famosa querelle che la vedeva contrapposta all’ex sindaco Gianni Stefano.

“Quanto aveva scritto nelle sue inchieste sulla malagestione dei rifiuti nel basso Salento è tutto vero”, si legge in molti articoli e poi ancora, come dichiarazione a caldo dell’interessata: “Sono soddisfatta che la correttezza e il valore del mio lavoro giornalistico siano stati riconosciuti anche nella sentenza di secondo grado”.

Brava. Bisogna credere nella giustizia che, ancorché lenta e con mille problemi, riesce poi alla fine a sentenziare il giusto e, a differenza di chi sta dalla parte dei giudici solo quando emettono le sentenze che ci piacciono, bisogna essere tra quelli che credono sempre nel loro lavoro.

Poi però, sapete com’è la curiosità… per capire meglio di cosa si stia parlando e non essendo ancora disponibili le motivazioni complete della sentenza, ci si deve accontentare del cosiddetto documento dispositivo di tale provvedimento che però, onestamente, confonde un po’…

Sì perché se cercaste la frase in cui si parla della veridicità delle inchieste giornalistiche… non sareste in grado di trovarla, così come se cercaste anche il passo in cui la corte di Appello riconosce la correttezza ed il valore giornalistico della brava e coraggiosa giornalista… beh… nemmeno… anzi, non trovereste nemmeno scritto il verbo “assolve”!

Invece, qualora con un piccolo sforzo leggeste un po’ più avanti nel documento, trovereste un altro passo molto interessante che dice: “condanna, altresì, Mastrogiovanni Maria Luisa alla rifusione delle spese sostenute dall’imputato Stefano Gianni che liquida in euro 1500,00”.
Ammetto che non siamo tutti avvocati e forse al tribunale scrivono una cosa e vogliono dirne un’altra ma… non avete anche voi quel vago sentore che abbiano provato a farci il gioco delle tre carte?

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Attualità

Ospedale di Casarano “dimenticato”: i sindaci scrivono a Bari

Richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti del “Ferrari”

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I sindaci di Ruffano, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Racale, Supersano, Taurisano ed Ugento hanno indirizzato una richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti dell’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo spiega: “Si tratta del primo passo formale in risposta alle dichiarazioni divergenti e preoccupanti rilasciate dall’assessore Piemontese in questi giorni. Affermazioni che lasciano intendere un rinnovato disinteresse delle istituzioni per le sorti dell’ospedale di Casarano, dimenticato anche nell’ultima programmazione di rimodulazione dell’edilizia sanitaria pugliese.

Antonio Cavallo


Auspichiamo la convocazione di un incontro immediato. Urgente come urgente è la “questione Ferrari”, quella di un nosocomio sempre più abbandonato alla sua sorte. Il “Ferrari” vive ormai da tempo un mix di disservizi, assenza di tutele e disagi, tanto per l’utenza quanto per il personale, ridotto ai minimi termini e costretto a barcamenarsi per far fronte alle occorrenze professionali
(NdR, appena pochi fa l’ultima lettera alla Redazione sui disagi accusati da un paziente in pronto soccorso).
Chiediamo chiarezza, collaborazione e soprattutto ascolto. Non siamo portavoce di un bisogno politico, ma di una esigenza primaria di comunità.
Per questo continueremo strenuamente a portare avanti questa lotta istituzionale apartitica, che ci vede fortemente uniti per lo scopo oltre ogni apparentamento e colore”.

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