Connect with us

Castrignano del Capo

Leuca, i pescatori esultano: “Quel peschereccio andrà via”

La protesta di questa mattina ha portato i primi risultati in maniera pacifica e grazie al dialogo

Pubblicato

il

Fermento nel porto di Leuca (foto a fine articolo) questa mattina dove decine di pescatori, professionisti e non, si sono ritrovati per far sentire la loro voce in difesa del mare locale contro le pratiche di pesca messe in atto da alcuni pescherecci venuti da lontano.


Come vi abbiamo raccontato in settimana, il malessere dei pescatori è dovuto alla mattanza di pesce attuata da questi grandi pescherecci con le pratiche della “cianciola” e della “circuizione”.


Con la protesta pacifica di questa mattina, i pescatori sperano da un lato di richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine sul pieno rispetto della legge nelle pratiche di pesca (che, seppur regolamentate dalle normative, non sono illegali), dall’altro di spingere il legislatore stesso a pensare a nuove norme che tutelino i pesci che popolano i nostri mari, sempre più soggetti a rischio estinzione.




Alla fine della mattinata, facce soddisfatte. Uno degli organizzatori della manifestazione afferma: “Siamo riusciti a raggiungere un accordo con il comandante del peschereccio Eva, dimostratosi comprensivo e rispettoso delle nostre decisioni e delle nobili motivazioni che ci hanno spinto a tali iniziative. Ci ha promesso che andrà via nei prossimi giorni (senza pescare), quindi rimaniamo uniti per portare questa nobile battaglia più in alto, per il futuro dei nostri figli e per la salvaguardia del pianeta mare”.




Piccola soddisfazione da cui partire per una missione più importante, quella nazionale e continentale. Quella che punta ad una revisione netta delle leggi attuali in materia di pesca.




Elemento d’orgoglio ulteriore della giornata, l’aver raggiunto un accordo col dialogo: la tensione, in questi giorni, aveva talvolta spinto alcuni a protendere per una strategia meno diplomatica. L’approccio “pacifico” invece sembra aver sortito i suoi primi effetti, per la gioia di tutti.



Per approfondire il tema rileggi i nostri articoli:


Mattanza tra Leuca e Torre Pali: i pescatori non ci sanno


I pescatori organizzano la protesta


“Giù le mani dal Mare Nostrum”






Andrano

«La Otranto-Leuca sia vera strada parco»

Documento firmato da numerose associazioni e sigle sul progetto di percorso ciclo-pedonale proposto dalla Provincia di Lecce. «Fermare per sempre le corse pirata delle moto»

Pubblicato

il

«La litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca si trasformi in una vera “strada parco” mettendo fine una volta per tutte al fenomeno delle moto che la percorrono, come se si trattasse di una pista da corsa».

È quanto chiedono una trentina di associazioni in un documento unitario sul progetto di massima predisposto dalla Provincia di Lecce, con cui sono stati intercettati finanziamento di 22 milioni di euro del C.I.S. e sul parallelo progetto del Comune di Otranto.

Il documento, inviato alla Provincia, al Parco Otranto-Leuca e ai sindaci interessati, è firmato da un cartello di numerose associazioni e sigle: Ciclo Club Spongano, Legambiente Puglia, Federazione Ciclistica Italiana provincia di Lecce, Salento.bike, ASD MTB Tricase, Cammino del Salento ETS, ASD Cicloclub Nociglia, ASD Lupi del Salento, manumanuriforesta!, Comitato SS275, Salento e-Cycling ASD, Asd DieNneAvventura, Associazione MTB Monteroni, Asd Oreca Trekking, Presente è futuro ODV, Fondazione Moschettini, Associazione Casa delle Comunità Ospitanti degli itinerari francigeni della Puglia meridionale, Casa delle AgriCulture Tullia e Gino ODV e Città Fertile.

«L’idea che la litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca sia una strada da percorrere a passo dolce, un percorso preferenziale per la mobilità attiva e, quindi, anche ciclabile», si legge nel documento, «è ormai acquisito nell’immaginario di utenti locali, turisti, amministratori, tecnici e cittadini. Di fatto questa strada litoranea, soprattutto per le sue peculiarità paesaggistiche e naturalistiche, è già oggi in molti tratti densa di pratiche d’uso con mobilità attiva: corsa, trekking, escursionismo, bici da strada, gravel, bici da off road e cicloturismo».

L’idea della litoranea come strada che sia anche ciclabile ha radici nella pianificazione di area vasta della Provincia di Lecce (PTCP), oltre che nel PPTR e nel Piano Territoriale del “Parco regionale Otranto-Leuca”, dove trova la sua formulazione nel concetto di “Strada del Parco”, con tratti da interdire ai mezzi pesanti.

Una ulteriore proposta avanzata da Salento Bici Tour la vorrebbe “autostrada delle biciclette” con limiti di velocità di 30 km/h.

Inoltre la stessa litoranea è il naturale tratto conclusivo della Ciclovia Adriatica, secondo il Piano della mobilità ciclistica della Regione Puglia.

Le associazioni concordano sull’idea che questa strada sia da considerarsi un bene non intangibile e quindi “riprogettabile” per soddisfare esigenze e usi contemporanei; in tale direzione formulano la proposta di considerarla come “strada parco”, riducendo al minimo la presenza di infrastrutture e di elementi comunque invasivi in modo da esaltare la sua interazione con gli ecosistemi che attraversa e che racconta.

L’idea progettuale di cui intendono farsi portavoce è quella di una “strada parco” ad uso ciclabile e pedonale e fruibile, comunque, dagli automobilisti in ambo le direzioni, ma con limite di velocità non superiore ai 40 km/h e con regole d’uso magari differenziate per stagione, per tratti o per particolari momenti o esigenze.

Una “strada parco” ciclabile in tutta la sua sezione e percorribile in ambo i sensi di marcia dalle auto e dai mezzi pubblici collettivi, come navette e bus, interdetta ai mezzi pesanti e in cui si abbia la chiara percezione di trovarsi in un luogo fatto per la mobilità lenta.

«La strada parco che immaginiamo», scrivono ancora le associazioni, «è quella che tuteli sempre la vista mare, ampliando, se possibile, il numero di piazzole di sosta per ammirare il paesaggio, ed elimini qualsiasi detrattore paesaggistico, in cui sia limitata la segnaletica, non siano collocati cordoli (in quanto pericolosi) o altri manufatti e segni il passaggio solo sulle soglie di ingresso ai/dai centri abitati e non nella continuità del percorso».

E ancora: «Una strada parco in cui la sicurezza del pedone e del ciclista è affidata alla sua riconoscibilità, e cioè alla riconoscibilità delle soglie di ingresso/uscita lavorando sul manto stradale e introducendo elementi di radicale moderazione del traffico: cuscini berlinesi, attraversamenti pedonali rialzati, restringimenti di carreggiata con alberature e magari tratti con senso unico alternato, la videosorveglianza tutor, gli autovelox, la segnaletica ad hoc di ingresso».

Il progetto, sempre secondo le associazioni, potrebbe essere l’occasione per caratterizzare la strada con un fondo più chiaro, come ad esempio le strade bianche, al fine di rendere il suolo permeabile e di restituire d’impatto la riconoscibilità del percorso come percorso prevalente ciclabile e pedonale, dove possano trovare accoglienza inserti di macchia mediterranea coerenti con la biodiversità dei luoghi utili anche ad ombreggiare il lato sud per renderla più confortevole d’estate.

La “strada parco” deve anche prevedere il miglioramento dei collegamenti ciclopedonali tra la litoranea e l’immediato entroterra, creando, dove possibile, una rete funzionale di percorsi complementari alle strade asfaltate.

Bisognerebbe inoltre «saper adattare le regole alle esigenze dei diversi fruitori anche lavorando sulla dimensione temporale: ad esempio introducendo le stagioni cicloturistiche («primavere e autunni in cui alcuni tratti siano completamente interdetti alle auto ed estati in cui ci siano maggiori concessioni per le auto per accedere ai punti di interesse costiero»).

Una “strada parco” come una grande linea bianca e verde da Otranto a Leuca che entri ed esca da marine e località costiere e che serva anche ai locali che vogliono muoversi tra le località costiere e i tanti porti.

Il progetto può essere «occasione per fare una strada che consenta alla fauna selvatica che la attraversa di poter disporre di corridoi sicuri, dei bypass di riconnessione tra ecosistemi a monte e a valle della litoranea, da realizzare nei tratti in cui sussistono situazioni morfologiche e naturalistiche appropriate e in cui risulti ridotto al minimo l’inquinamento luminoso».

Per quanto riguarda la fruibilità pedonale, «sarebbe opportuno pensare alla realizzazione di sentieri naturalistici con materiali perfettamente compatibili con il Parco, fuori dalla sede stradale, recuperando i tantissimi sentieri già presenti, collegandoli al meglio con la “strada parco”. Il progetto potrebbe comunque prevedere il ripristino e/o il collegamento con gli antichi sentieri interrotti con la realizzazione della litoranea, rimuovendo o rimodulando guardrail e muretti di protezione».

Un altro aspetto «che risulta necessario affrontare in fase di progettazione definitiva è quello di evitare, soprattutto nel periodo estivo, il parcheggio delle auto ai bordi della litoranea che, oltre al restringimento della strada, innalzerebbe in maniera significativa il livello di pericolosità. Per questo può risultare utile l’attivazione di servizi navetta e di piccole zone sosta/parcheggio, senza l’utilizzo dell’asfalto, nei tratti in cui le condizioni ambientali lo consentano».

Inoltre si chiede che «la Provincia di Lecce si impegni. fin da ora,  a destinare risorse per la manutenzione regolare e per il controllo, più volte l’anno, della vegetazione a bordo strada e nel parco, in modo da scongiurare il pericolo incendi in tutta l’area e la sicurezza degli utenti e una maggiore presenza della Polizia provinciale e di quella locale».

Pertanto si auspica che, «in fase di redazione del progetto definitivo, si tengano in debito conto le suddette considerazioni e proposte affinché la strada litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca possa realmente diventare una splendida “strada parco”, e in quanto tale, anche un eccezionale attrattore turistico del Salento, ove siano tutelate la sicurezza e la fruibilità delle diverse utenze, l’integrità degli aspetti paesaggistici, delle visuali panoramiche e la sostenibilità ambientale».

Continua a Leggere

Attualità

Offerte di lavoro, 1.230 posti nel Leccese

La discoteca Praja cerca 26 prsone tra facchini, cassieri, camerieri e giardinieri; parco acquatico di Gallipoli cerca 45 dipendenti. Sono 48 le opportunità in ambito amministrativo e informatico:, si selezionano otto visual merchandiser a Salice Salentino; tre web marketing manager, social media manager e business developer a Ortelle; un ingegnere gestionale a Surano; un coordinatore di agenzia immobiliare a Castrignano del Capo. Ulteriori due figure sono richieste nel settore pedagogico e altrettante in quelle dello spettacolo, in particolare per un’azienda di Miggiano che è alla ricerca di tecnici audio-luci per allestimento di palchi per eventi. sono 40 gli addetti call center da impiegare a Galatina, Lecce, Casarano e Presicce-Acquarica. Nasce lo speciale “report laureati”

Pubblicato

il

Da questa settimana, il report delle offerte di lavoro dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia contiene anche una speciale selezione di annunci riservati, in via esclusiva o preferenziale, a chi ha conseguito il titolo di studio della laurea.

Uno strumento di immediata consultazione, pensato per agevolare l’incrocio domanda offerta anche per i laureati e contenente, in questa edizione, 33 offerte provenienti da aziende del territorio e relative a diversi settori.

Il tradizionale report settimanale, redatto dall’U.O. Coordinamento Servizi per l’Impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia, veicola nel complesso 375 offerte di lavoro per un totale di 1.230 posizioni aperte. Buona parte di queste riguarda il settore turistico, con 171 attività ricettive e ristorative impegnate a completare gli organici il prima possibile: sono ancora alla ricerca di 385 lavoratori.

Tra le altre offerte, spiccano quelle della discoteca Praja per 26 tra facchini, cassieri, camerieri e giardinieri e di un parco acquatico di Gallipoli che cerca 45 dipendenti. Sono 48 le opportunità in ambito amministrativo e informatico.

Ad esempio, si selezionano otto visual merchandiser a Salice Salentinotre web marketing manager, social media manager e business developer a Ortelle; un ingegnere gestionale a Surano; un coordinatore di agenzia immobiliare a Castrignano del Capo.

Ulteriori due figure sono richieste nel settore pedagogico e altrettante in quelle dello spettacolo, in particolare per un’azienda di Miggiano che è alla ricerca di tecnici audio-luci per allestimento di palchi per eventi.

Ci sono, inoltre, offerte per 15 lavoratori nella sanità privata e assistenza alla persona; 5 nel comparto bellezza; 10 nell’artigianato; 23 nell’industria del legno; 13 nel metalmeccanico; 28 nella riparazione veicoli e trasporti. Cospicue le offerte negli altri settori: 111 in agricoltura e agroalimentare; 108 nel tessile-abbigliamento-calzaturiero; 110 nel commercio; 254 nell’edilizia; 81 nel settore pulizie.

Infine, sono 40 gli addetti call center da impiegare a Galatina, Lecce, Casarano e Presicce-Acquarica.

A questi si aggiungono venti operatori inbound e outbound che saranno selezionati durante il recruiting day organizzato dal centro per l’impiego di Lecce assieme a Ranstad: compilando il seguente Google Form https://forms.gle/UwjXQsgkNvkuSrwJ6 si può prenotare un colloquio per giovedì 8 giugno, dalle 14.30 alle 16.30, presso la sede di viale Giovanni Paolo II (presso il Centrum).

I candidati devono possedere il diploma superiore e preferibilmente patente di guida B e buone conoscenze informatiche.

È previsto contratto Co.Co.Co. della durata di un mese con possibilità di proroghe. Durante il recruiting day, è preferibile portare con sé copia del proprio curriculum vitae. Ulteriori recruiting day sono in programma a Copertino, il prossimo 13 giugno, per il settore industria e metalmeccanica, e a Galatina, giovedì 15 giugno, con diverse aziende locali coinvolte.

CLICCA QUI PER CONSULTARE IL REPORT NELAL SUA VERSIONE INTEGRALE.

Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e diffuse anche sulla pagina Facebook “Centri impiego Lecce e provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego. Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici.

Continua a Leggere

Appuntamenti

Miggiano e le Suore

In attesa della cerimonia di beatificazione in programma il 25 giugno a Leuca, un pensiero alle suore della sua congregazione, le “Figlie di Santa Maria di Leuca”, nata a Miggiano negli anni Trenta ed oggi diffusa grazie allìopera delle oltre 600 suore in tutto il mondo

Pubblicato

il

È davvero difficile per un laico scrivere di figure appartenenti al mondo ecclesiale, c’è sempre il rischio di passare per bigotti o irriverenti.

È difficile perché sono persone che esercitano la professione religiosa, dopo essersi consacrate a Dio.

Per vocazione, per chiamata divina ed altro che spesso sfugge a noi persone comuni.

Dedicano la loro opera al prossimo: agli indigenti, agli scartati, ai segregati, ai figli della miseria e della povertà.

Anche ai più piccoli, all’infanzia, impegnandosi nel campo educativo e pedagogico, onere che si somma alle incombenze parrocchiali anch’esse talvolta impegnative e gravose.

Il loro compito è svolto nello spirito della fratellanza, dell’altruismo e della carità cristiana, in ossequio al principio biblico, e ai precetti di Nostro Signore Iddio.

Donne che quotidianamente si prodigano con zelo e amore  (in alcuni casi in condizioni di rischio per la propria incolumità quando si trovano in luoghi dove un certo fanatismo religioso prende il sopravvento) nella comunità della Chiesa sparsa in tutto il mondo. Anzi “Nella Chiesa del Mondo!”.

Ho fatto questa premessa per parlare nella fattispecie delle suore “Figlie di Santa Maria di Leuca”. Sono tante, più di seicento sparse per il mondo: in America, in Asia, in Europa.

L’istituto delle Figlie di Santa Maria di Leuca ebbe origine, quale Pia Unione fin dal 1934, ma iniziò una vita di stabile convivenza nel marzo 1938, prese posesso di una casa messa a sua disposizione a Miggiano

La congregazione è nata sempre a Miggiano nel 1941 ad opera della fondatrice Madre Elisa Martinez, protagonista di un fatto eccezionale e straordinario, la cui beatificazione avrà luogo sul sagrato della Basilica Minore di Santa Maria di Leuca, meglio conosciuta come Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae.

La fondatrice della Congregazione sarà la prima suora in tutta la Puglia ad essere beatificata.

Domenica 25 giugno, alle 9 si terranno la Celebrazione Eucaristica e il Rito di Beatificazione presieduti da Sua Eminenza Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

IL MIRACOLO

Per la beatificazione, la Postulazione della sua causa ha presentato il caso occorso a una mamma di Loreto (An) in gravidanza, alla quale, sottoposta ad alcune ecografie, fu indicato che la situazione del feto non era nella norma, anzi, si assisteva a un rallentamento della crescita fetale.

In pari tempo fu diagnosticata la diminuzione del liquido amniotico e fu confermata l’assenza di vascolarizzazione dell’arteria ombelicale sinistra.

La donna fu ricoverata all’ospedale di Rimini, quindi trasferita a quello di Ancona. A causa della mancanza di liquido amniotico, il feto aveva subito gravissime malformazioni.

In quel periodo, la Superiora generale delle Figlie di Santa Maria di Leuca fu informata da un amico di famiglia della signora: fece quindi iniziare, nelle varie comunità della Congregazione, una novena di preghiera, chiedendo espressamente l’intercessione della Fondatrice. Anche familiari e conoscenti della signora si unirono alla preghiera.

Il 24 gennaio 2018, al termine di un’ulteriore novena, un’ecografia eseguita presso il Centro Unico Regionale Diagnosi Prenatale di Loreto rilevò quantità regolare di liquido amniotico e flussimetria fetale regolare, meravigliando i medici.

Una successiva ecografia, effettuata l’8 marzo 2018 presso il Presidio Ospedaliero di Rimini, riscontrò che il feto aveva ripreso a crescere in modo sostanzialmente normale. Il 19 marzo 2018, presso l’ospedale di Rimini, la donna diede alla luce una bambina, la quale apparve in ottime condizioni locali e generali.

L’avvenuta guarigione della donna e la nascita senza problemi della bimba hanno stupito l’equipe che si era adoperata. Per i medici quanto avvenuto è «inspiegabile sul piano scientifico».

L’Inchiesta “super miro”, svoltasi presso il Tribunale ecclesiastico della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca dal 1° giugno al 19 agosto 2020, ha avuto esito positivo. Il 23 febbraio 2023, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui la guarigione veniva riconosciuta come un miracolo attribuito all’intercessione di madre Elisa, aprendo la via alla sua beatificazione.

Madre Elisa Martinez, fondatrice delle “Figlie di Santa Maria di Leuca” ha dedicato la sua vita e la sua opera alla Congregazione Mariana.

Imprimendo e trasmettendo alle consorelle, la migliore formazione per l’opera di consacrazione cui Dio l’aveva chiamata sin dalla tenera età.

Madre Elisa Martinez, nasce nella primavera del 1905, il 25 di marzo a Galatina.

La sua famiglia di origine era una famiglia numerosa, composta da otto figli ma di estrazione economica agiata. Sin dalla prima infanzia è attratta dalla fede e dai principii morali e religiosi che, in famiglia gli erano stati inculcati. Muore nel 1991 dopo aver dedicato l’intera esistenza alla chiamata che Dio gli aveva fatto.

Il patrimonio spirituale lasciato in eredità continua la sua opera attraverso le 55 Comunità create i diverse parti dei 4 continenti della Terra, composte da 600 suore “Figlie di Santa Maria di Leuca” che svologono la loro missione con gli stessi intenti e la stessa dedizione che Madre Elisa Martinez aveva loro insegnato.

Le Figlie di Santa Maria di Leuca

Chi scrive ha un ricordo personale verso quelle suore, che ha frequentato tramite la Parrocchia del paese. Ho preteso che il mio secondogenito frequentasse la loro Scuola dell’Infanzia. Nel corso del tempo ho mantenuto con loro un buon rapporto di amicizia ed anche di affinità religiosa. Ho animato per diversi anni le celebrazioni delle messe di tante domeniche insieme a loro e di molti eventi parrocchiali. Voglio qui ricordare, in questo pensiero, soltanto qualche nome delle “Figlie di Santa Maria di Leuca” che non ho dimenticato. Ricordo con affetto suor Marcellina; suor Larina; suora Ermenegilda; suora Isabella e suor Virginia per la sua straordinaria e viva capacità comunicativa, la sua semplicità ed il suo carisma religioso di cui ho ancora viva memoria.

La beatificazione di Madre Elisa Martinez, non sarà soltanto un momento di solennità religiosa. Come dice papa Francesco: «Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno».

Alberto Scalfari

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus