Castrignano del Capo
Il racconto dell’incidente in barca a Leuca: “Sentivo il risucchio dell’elica, mi credevano morto”
Sulle colonne di Lecceprima, uno dei protagonisti della collisione tra natanti di domenica scorsa nel mare di Leuca racconta la sua disavventura.
È Federico Delli Noci, 40enne veterinario di Lecce. Colui che ha avuto la peggio nell’incidente (volando in mare e rimanendo ferito) ma al contempo, forse, il più fortunato (per come avrebbero potuto andare le cose).
“Eravamo un gruppo di amici con tre barche, avevamo deciso di raggiungere la marina di Felloniche, partendo dal porto di Leuca. Dato che la mia barca era la più lenta e che gli altri dovevano fare carburante, ci siamo messi in mare un poco prima”, racconta, spiegando come per fortuna i bambini fossero rimasti a bordo della seconda imbarcazione, evitando quindi il misfatto.
“Io ero a prua con mia moglie Laura, davanti c’erano mia cognata Teresa e suo figlio. A un certo punto, Teresa ha sgranato gli occhi e s’è messa a urlare, Laura s’è alzata in piedi, anche lei iniziando ad agitarsi. Giusto il tempo di girarmi”, ricorda, “e ho visto la prua di un gommone impennata piombare sul motore e poi sono caduto in mare. La lancia ha ruotato, dopo l’impatto, e così gli altri sono usciti fuori dalla traiettoria e sono rimasti a bordo. Ma la lancia ha iniziato a imbarcare acqua”.
“Quando sono finito sott’acqua, ho sentito il risucchio dell’elica. Ho retratto gli arti e li ho avvicinati al corpo. Poi, con le mani, mi sono spinto più in basso. In superficie, mia moglie e mia cognata urlavano, temevano che fossi morto. Ne erano certe. Mia moglie, Laura, è stata sotto choc a lungo. E quella notte non siamo riusciti a dormire”.
“Non sapevo se fossi stato colpito da qualcosa”, ammette. “Ho iniziato a osservare intorno a me, per capire se vi fosse sangue in mare, e per fortuna non ce n’era”, spiega. “Ma ho sento mia moglie urlare ‘è morto, è morto’! E così anche mia cognata. Mi sono avvicinato e Laura era traumatizzata. Poi la giornata è proseguita all’ospedale di Tricase. Ne siamo usciti alle 22e30. È stata una giornata assurda e non abbiamo dormito, siamo rimasti tutta la notte con il pensiero”, conclude.
Attualità
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Castrignano del Capo
Castrignano del Capo, altro colpo della Banda del Postamat
Poco prima delle 5 i ladri, con il collaudato metodo della marmotta hanno asportato l’erogatore automatico di banconote
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Alba col botto a Castrignano del Capo.
Non erano neanche le 5 del mattino quando un boato ha svegliato molti dei residenti.
La deflagrazione arrivava da via Grassi dove è tornata a colpire la banda dei postamat.
Con il collaudato il metodo della marmotta (viene infilato dell’esplosivo nella feritoia dello sportello automatico da dove vengono erogati i contanti, proprio come una marmotta che si infila in tana) hanno asportato l’erogatore automatico di banconote.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tricase che come prima cosa hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti della zona, alla ricerca di elementi utili all’identificazione dei malviventi.
Secondo le prime notizie trapelate ad agire sarebbero stati almeno in due, incappucciati, e sarebbero giunti sul posto (e poi scappati) a bordo di una Y10.
Non è ancora dato sapere quale sia stato il bottino del colpo portato a termine.
Attualità
Leuca: altro “no” all’uso sconsiderato dell’eolico offshore
Sit-in voluto e sollecitato dai sindaci del Capo di Leuca e promosso dal Movimento Regione Salento. Paolo Pagliaro: «Il messaggio è chiaro, no a questi scempi. Ho un consiglio regionale monotematico e siamo in attesa, ora, che venga convocato per mettere un punto fermo su questa questione»
La protesta continua e si fa sempre più vibrante.
A distanza di pochi giorni dalla manifestazione a Porto Miggiano, il Salento ribadisce ancora una volta il suo “no” all’eolico offshore selvaggio.
Il sit-in è stato voluto e sollecitato dai sindaci del Capo di Leuca, con Francesco Petracca sindaco di Castrignano del Capo “padrone di casa”, che si sono ritrovati dinanzi alla cascata monumentale di Santa Maria di Leuca per ribadire tutta la contrarietà del territorio alle mega centrali eoliche lungo la costa salentina.
Un’altra manifestazione popolare all’insegna dell’amore per il Salento, che continua la sua battaglia contro le pale galleggianti prospettate dalle multinazionali, autentica minaccia per il nostro mare e per le nostre coste.
In prima linea l’associazione Italia Nostra.
«La protesta, trasversale, ha coinvolto tutti», ha commentato soddisfatto il presidente del Movimento Regione Salento e consigliere regionale Paolo Pagliaro, «in uno dei punti più incantevoli del Salento, sul quale abbiamo coniato uno dei motti ispiratori di tante battaglie: “l’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari”».
«Non possiamo permettere che un manipolo di multinazionali calpesti la bellezza e ogni logica di corretta pianificazione dello spazio marittimo», ha aggiunto il consigliere regionale, «ringrazio i sindaci del Capo di Leuca per aver sollecitato e voluto questo momento e ne approfitto per ribadire, anche oggi, che noi siamo assolutamente a favore della transizione energetica e delle energie rinnovabili, ma ci sono luoghi sacri, come questo, che non possono essere profanati».
Pagliaro, poi ricorda come «in Regione stiamo lottando per un piano regolatore del mare che fissi regole certe per delimitare le aree destinate all’istallazione delle centrali del vento galleggianti. Dalle parole siamo passati anche ai fatti con la mia mozione presentata già nel 2021 e sostenuta da 72 Comuni: il messaggio è chiaro, no a questi scempi. Ho richiesto anche un consiglio regionale monotematico e siamo in attesa, ora, che venga convocato per mettere un punto fermo su questa questione».
Dai progetti al largo di Otranto a quelli prospicienti la costa di Leuca: il Salento è, dunque, compatto nel difendere il suo mare: «Anche questa volta il “no” è giunto perentorio: le coste, con la loro bellezza, ma anche l’entroterra con la sua storia e genuinità, non possono ospitare mostri in grado di deturpare il paesaggio in modo irreversibile».
Infine Pagliaro annuncia: «Dopo la manifestazione di oggi, ce ne saranno altre e rappresenteranno in modo univoco e compatto, l’unità dell’intero Salento contro le invasioni delle multinazionali».
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