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Cronaca

Incendio per mano di operatore protezione civile: “Ha offeso tutti i volontari”

Il presidente del coordinamento provinciale di Protezione Civile Bisanti: “Gesto vile. Non per ritorno economico: il contributo della Regione è fisso”

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Il Presidente del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato e dei Gruppi Comunali di Protezione Civile della Provincia di Lecce, Salvatore Bisanti, prende la parola sulla vicenda che ha portato ieri all’arresto di un operatore della Protezione Civile di Palmariggi per incendio boschivo doloso.





“A nome del Consiglio Direttivo e di tutti i Volontari, – esordisce – appresa la notizia dell’operazione svolta dai carabinieri forestali del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Lecce e della Stazione dei Carabinieri Forestali di Otranto sotto il coordinamento e la direzione della Procura di Lecce, stigmatizzo fortemente l’episodio e mi dissocio, nella maniera più categorica, dall’atto compiuto”.





“I Volontari”, continua , “sono i primi a sentirsi offesi da simili, vili gesti, che vanno senz’altro puniti a norma delle leggi vigenti”.




Poi una precisazione, in risposta a quanti hanno sostenuto che il gesto fosse finalizzato ad un ritorno economico: “Ogni associazione o gruppo comunale di protezione civile, convenzionato con Regione Puglia per il supporto alla lotta degli incendi boschivi, riceve un contributo annuale di 5mila euro, che prescinde dal numero degli interventi di spegnimento effettuati durante la “campagna AIB” e che tale contributo – per essere concesso all’organizzazione – deve essere preventivamente rendicontato con le spese effettivamente sostenute”.





“Il prestigio e la dignità di un faticoso lavoro quotidiano di costruzione del nostro operato di volontariato, – conclude – non possono essere intaccati da questo atto vergognoso e ingiustificato che penalizza la parte sana del volontariato della Protezione Civile”.


Cronaca

Tribunale fallimentare Lecce: serie di arresti in mattinata

Le accuse, contestate a vario titolo dal gip del Tribunale di Potenza, vanno alla concussione alla corruzione in atti giudiziari, passando per turbata libertà degli incanti ed estorsione

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Sono dieci, a vario titolo, le persone indagate dalla Procura di Potenza per tentata concussione, corruzione e turbativa d’asta in relazione alle attività della sezione Commerciale del Tribunale di Lecce, che hanno portato stamattina all’esecuzione di cinque misure cautelari ai domiciliari.

Tra gli arrestati c’è il giudice Pietro Errede, recentemente trasferito al Tribunale di Bologna, Alberto Russi, avvocato, compagno del Giudice e tre commercialisti: Massimo Bellantone, Emanuele Liaci, Marcello Paglialunga, tutti ai domiciliari.

Le accuse contestate a vario titolo, nel provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Potenza, sono di concussione, corruzione in atti giudiziari, turbata libertà degli incanti ed estorsione.

Gli arresti sono stati eseguiti dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta che ha riguardato ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione inerenti le consulenze concesse dal Tribunale fallimentare.

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Cronaca

Incidente sulla 275: strada chiusa e lunghe code

Due auto coinvolte nel territorio di Scorrano, in prossimità del distributore di carburante Samer

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Incidente stradale in mattinata sulla Maglie-Leuca, nel territorio di Scorrano.

Il sinistro si è verificato attorno alle 9e30 in prossimità del distributore Samer (l’immagine in evidenza è di repertorio).

Coinvolte un Jeep Compass ed una Opel Zafira, seriamente danneggiate dall’impatto e condotte rispettivamente da due uomini di 44 e 51 anni. Sono stati prestati soccorsi ai coinvolti: le loro condizioni non sarebbero gravi.

Il traffico ha risentito dell’accaduto per delle ore.

Lunghe code si sono formate in entrambi i sensi di marcia, con la chiusura temporanea del tratto stradale che ha costretto i mezzi in transito ad una deviazione. Dopo mezzogiorno la carreggiata e stata liberati, i rilievi ultimati e la strada riaperta regolarmente al traffico.

 

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Cronaca

Auto contro moto: incidente a Tricase sulla via per il porto

Soccorsi in prossimità della Quercia Vallonea dei Cento Cavalieri: apprensione per conducente della due ruote

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Mezzi di soccorso a sirene spiegate nel pomeriggio a Tricase per un incidente verificatosi, ancora una volta, sulla via per Marina Porto.

Un’auto (una DS4 Citroen) condotta da un uomo di Presicce-Acquarica ed una moto coinvolte all’altezza dell’area verde che accoglie la centenaria Quercia Vallonea, dividendo le corsie dei due sensi di marcia della provinciale.

Tra i coinvolti, ad avere la peggio R. E., 60 anni, il conducente del mezzo a due ruote, una Yamaha. Sono accorsi sul posto i vigili del fuoco del locale Distaccamento, il 118 partito dall’ospedale “Panico” di Tricase ed i carabinieri della locale Compagnia e la polizia locale.

La dinamica del sinistro non è ancora nota. I danni patiti dai mezzi raccontano di un impatto violento della moto contro la fiancata sinistra dell’auto.

Il conducente della Yamaha è rimasto bloccato contro l’auto dopo lo scontro, proprio all’altezza passaruota posteriore sinistro della vettura: i vigili del fuoco lo hanno recuperato e consegnato all’equipe sanitaria del 118, che è ripartita in direzione del nosocomio.

Giunto in ospedale, il 60enne è stato trasferito in sala operatoria: oltre alle ferite riportate, ha subito una copiosa perdita di sangue. Per fortuna, i primi riscontri che giungono dai sanitari sono ottimistici: sarebbe fuori pericolo.

La provinciale che collega il centro abitato di Tricase al porto è stata già più volte teatro di brutti incidenti. Il pensiero corre subito ad uno dei più tragici, nonché il più recente. L’incidente che, nell’ultimo weekend di aprile, è costato la vita ad un 21enne di Tricase, deceduto dopo uno schianto in sella alla sua moto appena poche decine di metri dal luogo del sinistro odierno.

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