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Cronaca

Indagini chiuse, fidanzato di Noemi unico indagato

Il pubblico ministero della Procura per i minorenni Anna Carbonara indica L.M. come unico indagato e spuntano le aggravanti di crudeltà e premeditazione

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L.M. rimane l’unico ad essere iscritto attualmente nel registro degli indagati per l’omicidio della piccola Noemi brutalmente assassinata il 3 settembre dello scorso anno.


Per ora, pare siano state abbandonate le piste che vedrebbero coinvolti il padre di L.M. che venne accusato dallo stesso ragazzo in una lettera scritta dall’istituto penale di Bari insieme ad F.N., 49enne di Patù amico di entrambi i fidanzatini.


Nell’avviso di conclusione delle indagini, il pubblico ministero della Procura per i minorenni Anna Carbonara indica L.M. come unico indagato e spuntano due aggravanti: quella della crudeltà e quella della premeditazione.


La crudeltà, secondo il p.m. sarebbe dovuta al modus operandi con il quale la giovane sarebbe stata uccisa.

Pare infatti che Noemi fosse ancora viva quando fu seppellita da vari sassi strappati da un muretto a secco, la ragazza agonizzante morì infatti per soffocamento dopo essere stata ripetutamente colpita.


La premeditazione, invece, si evincerebbe dall’appuntamento accordato tra i due ragazzi tramite messaggi sul telefonino.


Il p.m. parla inoltre di motivi abietti e futili dal momento che gli psichiatri che hanno seguito L.M. e che hanno ricostruito il rapporto tra i due fidanzatini, indicano un L.M. come geloso e ossessionato da Noemi e dalle sue frequentazioni.


Cronaca

Prima il litigio, poi spara alla compagna

Ha fatto partire tre colpi nella sua direzione mentre lei si trovava nel suo giardino. Solo la scaltrezza ed il rapido chinarsi ha scongiurato il peggio ed evitato che la donna venisse colpita. Arrestato per tentato omicidio il 42enne che ha esploso i tre colpi di pistola

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I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce unitamente ai colleghi della Stazione di Lecce Santa Rosa hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di un 42enne leccese, già noto, per tentato omicidio ai danni della propria compagna, una 31enne, anche lei salentina.

Essenziale per l’arresto l’esame dei filmati delle telecamere presenti in zona oltre che alle testimonianze raccolte, sia della vittima che di altre persone.

Ad allertare i Carabinieri al numero di emergenza 112 è stata la stessa vittima.

La donna ha riferito ai militari di essere stata oggetto di colpi di arma da fuoco, esplosi in sua direzione, dal proprio compagno convivente.

Secondo il racconto della donna, l’uomo è giunto presso la sua abitazione a bordo di un’utilitaria; dopo essere sceso dal veicolo, condotto da un conoscente, ha impugnato un’arma da fuoco e fatto partire tre colpi nella sua direzione mentre lei si trovava nel giardino antistante l’abitazione.

Solo la scaltrezza ed il rapido chinarsi ha scongiurato il peggio ed evitato che la donna venisse colpita.

Dopo aver sparato l’uomo, in violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. cui già da tempo era sottoposto, si è allontanato dal suo domicilio e, al fine di eludere le indagini, si è recato presso l’ospedale di Lecce dove è stato rintracciato e bloccato dagli uomini dell’Arma.

Dall’attività di indagine condotta dai Carabinieri è emerso inoltre che la donna, già nel corso del pomeriggio avrebbe avuto un diverbio, scaturito da futili motivi, con il proprio compagno che si è poi allontanato, sfociato in violenza fisica, tanto da richiedere le cure mediche presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Nel corso della lite la donna sarebbe stata anche minacciata di morte.

Al termine dell’attività di indagine il 42enne è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica del capoluogo salentino, condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

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Cronaca

Sant’Isidoro: sequestrati pattini ormeggiati abusivamente

Erano destinati al noleggio non autorizzato in una zona protetta. Denunciati i responsabili

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In un’operazione di tutela ambientale la Capitaneria di Porto di Gallipoli, insieme all’Area Marina Protetta “Porto Cesareo” e all’Ufficio demanio della Città di Nardò, ha sequestrato, a Sant’Isidoro, una quindicina di pattini ormeggiati abusivamente e destinati al noleggio non autorizzato in una zona protetta.

L’intervento ha portato al sequestro e alla custodia giudiziaria dei natanti ed all’emissione di due denunce penali e relativi verbali ai responsabili dell’abuso.

L’operazione ha consentito di restituire alla libera balneazione oltre 5mila metri quadri di specchio acqueo di elevatissimo valore ambientale e paesaggistico.

L’attività continuerà anche nei prossimi giorni al fine di recuperare e portare a smaltimento i corpi morti abusivi impiegati per legare i natanti e al sequestro di ulteriori unità presenti in altri tratti di costa.

Si è trattato di un’azione significativa di ripristino della legalità e del decoro in una marina e in un tratto di costa al centro negli ultimi anni di importanti interventi di riqualificazione, a cominciare ovviamente dell’intervento di rigenerazione urbana del lungomare nell’ambito del Pnrr.

«Il demanio e le aree costiere più importanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico», sottolinea l’assessore al Demanio e alle Aree protette Andrea Giuranna, «devono essere difese da intrusioni e azioni di sostanziale occupazione illegittima, come l’ormeggio di pedalò. Norme alla mano, ma in verità ancora prima facendo riferimento al buon senso, è necessario intervenire per liberare il demanio e tutelare i contesti, come spesso abbiamo fatto in passato. A Sant’Isidoro, negli ultimi anni, sono stati investiti diversi milioni di euro per la sua riqualificazione e questa operazione non è altro che un modo per continuare la strategia di difesa e recupero di una marina splendida».

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Cronaca

Fiamme alte nella zona industriale tra Tricase e Miggiano

Al momento l’incendio è sotto controllo e le squadre rimangono sul posto per l’estinzione di alcuni focolai e per mettere in sicurezza l’area

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Dalle ore 13,40 di oggi i Vigili del Fuoco sono impegnati con numerose squadre nel territorio di Miggiano dove un incendio ha interessato un’ampia area di macchia mediterranea e alcuni uliveti.

È uno dei tanti incendi che stanno interessando nella giornata di oggi la provincia di Lecce.

Una situazione di emergenza che vede impegnate praticamente tutte le squadre del comando provinciale e che ha portato ad una richiesta di supporto da parte dei colleghi di altre regioni: sono in arrivo in questi momenti squadre di vigili del fuoco da Pescara ed da Ancona.

A Tricase le fiamme si sono propagate all’interno dell’area industriale, in via Monti del Sala, e hanno investito una tettoia in lamiera adibita a deposito di legname, all’esterno di un fabbricato adibito a lavorazione di profilati in legno per cornici.

Nel suo percorso l’incendio ha lambito alcune abitazioni e la linea ferroviaria ma è stato contenuto prima che compromettesse tali strutture.

Oltre ai Vigili del Fuoco sono state impegnate 4 squadre di protezione civile accorse in ausilio.

Al momento l’incendio è sotto controllo e le squadre rimangono sul posto per l’estinzione di alcuni focolai e per mettere in sicurezza l’area.

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