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Cronaca

Non vede arrivare l’ambulanza: incidente all’incrocio sulla 275

Il sinistro nel territorio di Surano: sul mezzo del 118 una bambina in trasferimento dall’ospedale di Tricase a quello di Lecce

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di Lorenzo Zito


Tornerà ad alimentare le polemiche l’incidente registrato questa mattina all’incrocio semaforico di Surano sulla strada statale Maglie-Leuca.


Qui, proprio all’altezza delle già nota intersezione della 275 con le vie per Torrepaduli e Spongano, un’auto ed un’ambulanza, attorno a mezzogiorno, sono rimaste coinvolte in un sinistro che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi di quelle fortunatamente ed effettivamente riscontrate (foto a fine articolo).


La dinamica dell’incidente verrà dettagliatamente ricostruita dai Carabinieri, all’opera sul posto, ma gli elementi di contorno emergono già dalle prime testimonianze raccolte. Secondo quanto sin qui ricostruito, una macchina avrebbe impegnato l’incrocio con semaforo verde, non accorgendosi però di come da sud stesse arrivando un’ambulanza a sirene spiegate.


L’ambulanza, che stava operando un trasferimento in continuità secondaria, è finita contro la piazzola che direziona il traffico, colpendo in pieno il palo del semaforo ed abbattendolo, per poi arrestare la sua corsa.


A bordo del mezzo del 118 una bambina: lei la destinataria del trasferimento in corso, dall’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase al “Vito Fazzi” di Lecce.

Pochi minuti dopo il sinistro sono accorse sul posto tre altre ambulanze che si sono fatte carico dei coinvolti, oltre che della bambina trasportata. Nessun ferito grave. Una componente dell’equipe sanitaria ha riportato le conseguenze peggiori, con una contusione.


Il traffico, intenso in questa fascia oraria, è stato fatto defluire dai Carabinieri, che si sono anche occupati dei rilievi del caso.


Le polemiche relative all’incrocio, di cui in apertura si diceva, sono quelle relative alla mancata realizzazione di una rotatoria che sostituisca l’intersezione semaforica. A più riprese negli anni è stata richiesta, da cittadini ed istituzioni, una modifica di questo tipo, per limitare il rischio di incidenti, anche gravi, che in passato si sono già periodicamente registrati. La rotatoria non ha mai preso il posto del semaforo nell’attesa che fosse realizzato il nuovo tracciato della Maglie-Leuca, per il quale negli scorsi mesi sono stati finalmente fatti step importanti.


Le foto



Botrugno

In casa droga, seimila euro e banconote false, nei guai 19enne

Per ora è ai domiciliari. Dovrà rispondere di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e possesso di denaro falso

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I carabinieri della Stazione di Nociglia, hanno arrestato un 19enne di Botrugno con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio nonché per possesso di banconote falsificate.

I militari hanno proceduto al controllo del giovane, già noto.

Il suo nervosismo ha destato l’attenzione dei carabinieri che hanno approfondito i controlli e proceduto alla perquisizione, poi estesa al domicilio.

Presso l’abitazione del giovane, all’interno di uno zainetto nella camera da letto, sono stati rinvenuti quasi 100 grammi di hashish e 12 grammi di marijuana.

Sul ripiano di una scrivania, invece, è stato rivenuto materiale vario per il confezionamento delle sostanze mentre all’interno di un borsello vi erano banconote in vario taglio per un importo complessivo di quasi seimila  euro, probabile provento dell’attività di spaccio.

In un vano a parte, infine, sono state rinvenute banconote false per un importo pari a 180 euro.

Somma, anche questa è stata sequestrata per poi essere inviata presso il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria.

Al termine delle operazioni, il giovane è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Cronaca

Ancora spari in pieno giorno nel Salento, gambizzato 40enne

Agguato in viale Grassi a Lecce. Ferito ad una gamba Cristian Salierno già noto alle Forze dell’Ordine

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Appena 15 giorni dopo l’omicidio di Casarano si torna a sparare in pieno giorno nel Salento.

Un uomo di stato gambizzato vicino al bar New Caffè dell’angolo, in Viale Grassi, nei pressi della caserma dei Vigili del Fuoco.

Anche questa volta l’agguato si è consumato in pieno giorno, alle 9,30 del mattino, con i criminali noncuranti delle possibili conseguenze anche per ignari cittadini che avessero avuto la malaugurata sorte di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

La vittima è Cristian Salierno,  40 anni, già noto alle Forze dell’Ordine: era coinvolto nella nota operazione di polizia Final Blow ed aveva patteggiato una pena di 4 anni e sei mesi.

L’attentatore si sarebbe dileguato a bordo di una moto di grossa cilindrata.

Salierno era seduto ad un tavolino del bar quando è stato raggiunto dai proiettili, almeno due secondo le testimonianze degli astanti.

Proprio i clienti del bar insieme ai vigili del fuoco, di stanza a pochi metri dal luogo dell’agguato, hanno soccorso per primi l’uomo ferito.

Sul posto sono poi giunti i sanitari del 118 che lo hanno condotto al Fazzi in codice rosso. L’uomo ferito seriamente alla gamba destra, non correrebbe, però, pericolo di vita.

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Botrugno

Treni, Puglia isolata: «Viaggio tragicomico»

L’odissea raccontata da una nostra lettrice: «Oltre dieci ore da Lecce a Roma a bordo di pullman sostitutivi». Disorganizzazione totale, emblematico quanto avvenuto a Caserta: «L’autista si è preso tra le campagne e i passeggeri provavano ad indicargli la via col navigatore in mano…»

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In treno da Lecce a Roma, altro che alta velocità!

Per chi viaggia da e per il Salento continua l’odissea ferroviaria (e non solo).

I disagi ovviamente riguardano le tratte che transitano dalla Campania, in direzione Caserta e Roma.

La frana caduta ad Ariano Irpino, sei giorni fa, ha provocato danni ad una galleria e Ferrovie dello Stato ha già annunciato la necessità di almeno un mese per il ripristino della tratta ferroviaria.

Ma aveva anche annunciato soluzioni alternative che avrebbero ridotto al minimo i disagi per gli utenti.

Così invece non è stato, come testimonia Maria Grazia, di Botrugno, che ci ha raccontato l’odissea del suo viaggio per raggiungere Roma, dove lavora, sul Frecciarossa Lecce-Milano.

La nostra lettrice ci chiede di parlarne per «smuovere l’opinione pubblica ed impegnare i nostri politici perché non è giusto che tutto passi sotto traccia».

Anche perché, va detto per inciso, anche se chi ha già prenotato il biglietto del treno prima della frana, decidesse di acquistarne un’altra per un viaggio alternativo in bus o in aereo, non troverebbe vita facile. Ovunque posti esauriti o costi esorbitanti quasi a voler lucrare sulle difficoltà della gente.

Ferrovie dello Stato aveva annunciato un collegamento in pullmansolo” da Foggia a Caserta (o viceversa) per bypassare la zona colpita dalla frana. Non è, invece, andata così ieri, come conferma il racconto di Maria Grazia.

Vi riportiamo la sua (e quella di tanti altri viaggiatori) «paradossale domenica che, come passeggeri, ci siamo trovati a vivere. Tutti noi avevamo acquistato un biglietto per il treno Frecciarossa 9560 delle ore 13,10 in partenza da Lecce per Milano. Raggiungere Roma è stata un’odissea. A causa della frana, (purtroppo non prevedibile), dopo 5 giorni dall’evento, abbiamo dovuto fare i conti con i disservizi di Trenitalia e di chi dovrebbe gestire una situazione di emergenza».

I punti critici sono diversi e tutti a carico del povero viaggiatore:

«Siamo stati avvertiti delle novità in maniera assai approssimativa con una mail e, alla stazione di Lecce, non vi era alcun addetto di Trenitalia in prossimità del pullman sostitutivo per fornire informazioni ai passeggeri confusi»;

«Autisti dei pullman, come da loro stessi riportato, non informati sulla tratta da percorrere e convocati per il viaggio un’ora prima»;

«Pullman non confortevole sia nella tratta Lecce/ Barletta che nella tratta Barletta/Roma. A Barletta chi doveva proseguire per Roma, ha dovuto cambiare pullman».

«Assenza di bagni con disagio importante dei passeggeri a bordo costretti a servirsi dei bar della stazione con ritardi ulteriori»

«Non sono state date da Trenitalia informazioni chiare per poter scegliere tratte alternative, neanche via mail»;

«In prossimità di Caserta, gli autisti hanno vagato per un’ora tra le campagne, non riuscendo a raggiungere la stazione di Caserta. I passeggeri, smartphone con navigatore in mano, provavano ad indicare la strada ma si girava sempre intorno… Pareva quasi un film, non fosse la tragicomica realtà»;

«Molti a Caserta hanno provato a scendere dal pullman e prendere un treno per Roma Termini, ma il primo utile aveva 50 min di ritardo e così son ripartiti con lo stesso pullman. E, beninteso, nessun operatore di Trenitalia era presente».

Concludendo: «Siamo partiti alle 13,10 e arrivati a Roma alle 23,30 circa: a fronte della durata originaria del viaggio di 5 ore e 45 minuti, siamo rimasti in pullman per  10 ore e 20 minuti!».

Non mettiamo in dubbio che davvero occorra un mese per ripristinare la linea ferroviaria che attraversa l’Irpinia e comprendiamo la situazione di emergenza.

Emergenza che, però, può essere tollerata nelle 24ore successive alla frana.

Dopodiché non è più emergenza ma solo disorganizzazione sulle spalle di chi quel biglietto lo ha comprato e pagato.

Giuseppe Cerfeda

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