Cronaca
Patate straniere mascherate da salentine
Sporcavano di terra rossa del Salento gli ortaggi provenienti dall’estero per farli apparire come prodotte in loco
Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro 33mila Kg di patate per un valore di 56mila euro.
La Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli e gli Ispettori del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Masaf– Ufficio ICQRF Italia sud-est, nell’ambito dei controlli straordinari stabiliti dal protocollo d’intesa nazionale, hanno condotto un’attività investigativa a tutela dei consumatori, nei confronti di una società del basso Salento operante nel settore del commercio di frutta e ortaggi freschi.
Le indagini hanno appurato come l’impresa abbia mascherato la tracciabilità delle patate, provenienti dall’estero, in particolare dalla Francia, per rivenderle sul territorio nazionale come fossero made in Salento.
Una volta giunti in loco gli ortaggi, varietà Annabelle, venivano lavati ed immersi in vasconi contenenti terra rossa locale, affinché sembrassero effettivamente prodotti locali.
Il resto lo faceva la confezione ingannevole per evidenziare l’origine salentina delle patate.
Il rappresentante legale della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce per frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci.
Nel corso dell’intervento sono stati, inoltre, identificati quattro lavoratori intenti a prestare la propria attività ‘in nero’.
Sono in corso, da parte dei finanzieri di Gallipoli, ulteriori approfondimenti e riscontri documentali tesi ad accertare eventuali irregolarità di natura fiscale.
Casarano
Casarano, azienda a fuoco nella notte. Danni e paura
I malviventi hanno versato del liquido infiammabile utilizzando due taniche di carburante per accendere il rogo….
Nella scorsa notte un incendio è stato appiccato ai danni della ditta Til Caff srl, di Casarano, azienda che rifornisce distributori automatici di vivande, con sede nella zona industriale.
Un furgone semi incendiato, un’auto distrutta, un portone gravemente danneggiato, questi i danni provocati.
L’auto distrutta si è scoperto essere stata rubata poco prima.
I malviventi hanno versato del liquido infiammabile utilizzando due taniche di carburante per accendere il rogo.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, e i carabinieri di Casarano.
Alcune informazioni si spera possano darle le videocamere collocate agli ingressi della zona industriale dotate di sistema di rilevamento targhe.
Campi Salentina
Ruba auto, i carabinieri lo beccano e comincia l’inseguimento
Dopo aver seminato il panico sulla strada è stato raggiunto e fatto scendere dall’auto: non pago ha opposto resistenza, procurando lievi lesioni personali ad un carabiniere.
Un uomo di 62 anni, di Campi Salentina, dopo aver rubato un’auto, viene intercettato e inseguito dai militari.
Beccato sulla provinciale Porto Cesareo-Torre Lapillo, alla vista della pattuglia il ladro ha accelerato cercando di seminare i carabinieri.
A quel punto è iniziato un inseguimento ad alta velocità ed a sirene spiegate, ma vana è stata la fuga.
Dopo aver seminato il panico sulla strada è stato raggiunto e fatto scendere dall’auto: non pago opposto resistenza, procurando lievi lesioni personali ad un carabiniere.
Bloccato e arrestato è stato accompagnato in carcere.
Carmiano
Arrestato latitante della Sacra Corona Unita
Catturato Giovanni Parlangeli, esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano, resosi irreperibile da maggio 2023. Aveva trovato riparo in un casale di campagna tra Taviano e Racale.
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La Polizia di Stato ha catturato Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne di Magliano (Carmiano), esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano (consorterie criminali di stampo mafioso operanti nei territori di Monteroni e Gallipoli), resosi irreperibile da maggio 2023
Alle prime luci dell’alba è stato tratto in arresto il latitante Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne, esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano, appartenente alla Sacra Corona Unita.
L’arresto, risultato di un’articolata attività investigativa incardinata presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, è stato eseguito da personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Sisco di Lecce, unitamente a personale della Sezione Tecnologie Applicate alle Investigazioni del Servizio Centrale Operativo e il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.
Il latitante è stato destinatario di un provvedimento di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dalla Sezione Riesame del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziato, tra gli altri reati, di associazione mafiosa, ed in particolare di essere componente del clan Tornese, nonché anello di congiunzione con il clan Padovano.
Infatti, da pregresse inchieste giudiziarie, il clan Tornese, anche per una storica alleanza che per motivi di “comparanza” con il clan Padovano, ha esteso la sua influenza nel territorio gallipolino, tramite Parlangeli, il quale, operando come referente dei due clan, ne rappresentava gli interessi in relazione al controllo delle attività economiche sul territorio, sottoposte a pressioni (pizzo) dalle organizzazioni criminali.
Lo stesso inoltre risulta gravemente indiziato in concorso di estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose nei confronti di un operatore economico del territorio, obbligato a corrispondere, sotto pesanti minacce, la somma di oltre 60 mila euro.
Infine, nell’ambito della perquisizione del casale di campagna situato tra Taviano e Racale, in cui Parlangeli aveva trovato riparo, sono stati rinvenuti numeroso munizionamento e documenti falsi validi per l’espatrio.
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