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Corsano

Pomeriggio di blackout tra Tiggiano e Corsano: ecco cosa succede

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Un problema sulla rete elettrica ha lasciato parte dei centri abitati di Corsano e Tiggiano senza corrente nel pomeriggio di oggi.





Si tratta di un imprevisto, un guasto ad una tubatura interrata che sarebbe addirittura esplosa, per motivi ancora non chiari.





E-Distribuzione è intervenuta dopo la prima raffica di segnalazioni sul disservizio. I tecnici hanno identificato l’area del guasto e sono ora al lavoro (in una zona alla periferia dei due centri) per ripristinare la fornitura di corrente elettrica.




Dalle ultime indicazioni fornite al sindaco di Corsano, Biagio Raona (in costante contatto con i tecnici) il ritorno della luce è atteso indicativamente tra le 21e30 e le 22, salvo imprevisti.





Il parziale blackout è scattato attorno alle 15. L’area rimasta senza luce copre parte di Tiggiano e la zona di Corsano che si estende tra il centro storico e la parte più a nord del paese. Il quartiere più a sud e la zona industriale di Corsano, che costeggia la provinciale in direzione Gagliano, non hanno avvertito il problema.





Lor. Zito


Attualità

Come influisce il cambiamento climatico nel Salento?

Il primo problema da affrontare è quindi quello di una viabilità che dovrebbe tener presente fenomeni atmosferici di una elevata intensità. Al che si potrebbe rispondere che il più è fatto e che l’esistente non si può più modificare. Ed è vero; però è pure doveroso che ogni Comune tenga conto delle esperienze negative e intervenga là dove possibile per prevenire che le strade si trasformino in torrenti d’acqua…

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BOMBE ACQUA

di Hervé Cavallera

L’ingresso dell’autunno 2024 si è segnalato soprattutto nel basso Salento con forti temporali. Il 24 settembre molte vie di centri come Tricase,  Ruffano, Casarano, Corsano, per fare qualche nome, sono state intransitabili per i fiumi d’acqua e, ad Andrano Marina, è crollato parte del muretto sul Lungomare delle Agavi.

Su www.ilgallo.it abbiamo prontamente riportato la gravità di quanto accaduto e, in verità, dopo un’estate che è ricordata come una delle più calde – se non la più calda – che abbiamo vissuto, la pioggia è veramente caduta come un’improvvisa “bomba d’acqua” che ha segnato la fine di una stagione e messo ancora una volta in risalto la fragilità del nostro sistema stradale.

Problema atavico, che naturalmente diventerà ancora più grave se il cosiddetto cambiamento climatico porterà nella nostra terra quelle tempeste tropicali con trombe d’aria e cicloni di cui una volta leggevamo sui libri e che siamo abituati a vedere in televisione.

Però, è anche vero che il nostro sistema viario non è da tanto tempo in grado di reggere piogge di forte intensità. Ricordo molto chiaramente che quando ero piccolo e frequentavo la scuola elementare, in alcune giornate di forte pioggia il Comune era solito mettere, in alcuni punti degli incroci del Paese, delle passerelle di legno in modo da consentire a noi bambini di tornare a casa senza inzupparci completamente. Piogge abbondanti, quindi, ci sono sempre state ed hanno provocato disagi non lievi anche perché non facilmente nelle strade si è riusciti a dare la giusta pendenza e la non attenta gestione urbanistica ha spesso consentito l’edificazione di case o di quartieri in zone facilmente  soggette ad allagamenti.

VIABILITA’ E CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il primo problema da affrontare è quindi quello di una viabilità che dovrebbe tener presente fenomeni atmosferici di una elevata intensità. Al che si potrebbe rispondere che il più è fatto e che l’esistente non si può più modificare. Ed è vero; però è pure doveroso che ogni Comune tenga conto delle esperienze negative e intervenga là dove possibile per prevenire che le strade si trasformino in torrenti d’acqua.

Una città è una realtà non immutabile e quindi è necessario che l’amministrazione comunale elabori dei miglioramenti per evitare che si presenti il fenomeno delle strade-fiume o, ancor peggio, che edifici possano essere invasi dalle acque.
Certo, il Salento è la terra du sule, du mare, du ientu, ma non è detto che essi siano sempre benevoli e le precauzioni non sono mai troppe, come peraltro si vede da case che non hanno previsto che possano essere oggetto di penetrazione acquea, per così dire.

Vi è poi un altro e più complesso problema: quello del cambiamento climatico. Gli studiosi non sono tutti d’accordo, ma è chiaro che è in atto un riscaldamento globale molto elevato soprattutto a causa di alcuni Stati, ma di cui sono responsabili in vario modo tutti gli umani poiché l’utilizzazione delle risorse energetiche fa comodo a tutti. Ma la comodità ci può costare molto cara.

La deforestazione – pensiamo a quanto sta accadendo nella foresta amazzonica – conduce non solo all’estinzione di numerose specie animali e vegetali, ma al cosiddetto effetto serra (aumento di anidride carbonica), quindi ad una crescita delle temperature e ad uno squilibrio ecosistemico che può favorire fenomeni estremi come cicloni, tornado e così via.  E che non si tratti di un discorso astratto è attestato dallo scioglimento dei ghiacciai che sta avvenendo non solo nella lontana Antartide e nella Groenlandia, ma nelle Alpi e negli Appennini (si è calcolato che stando così le cose i nostri ghiacciai potrebbero sparire entro 20-30 anni).

Ciò porterebbe tra l’altro all’aumento del livello degli oceani con la conseguente minaccia che le terre costiere (si pensi a Venezia e dintorni, per citare una città che viene subito in mente) possano essere sommerse.
In questo modo i problemi di uno spazio relativamente esiguo (quello di una provincia) si incontra con quello enormemente più complesso di una trasformazione planetaria, generando una serie di prospettive minacciose che possono mettere in repentaglio la stessa sopravvivenza della specie.

Per carità, non si vuole essere apocalittici; è tuttavia necessario ricordare che il processo di cementizzazione e di eccedenza energetica non giova né alla qualità della vita né all’equilibro del pianeta, così da rendere possibili fenomeni atmosferici una volta impensabili e ai quali non si può restare indifferenti. Tutto questo comporta una strategia che deve coinvolgere Regioni e Comuni, sì che da un lato operino sul territorio per evitare che burrasche estreme generino tragedie e da un altro possano sfruttare per quello che è possibile le piogge, in modo da impedire la desertificazione.

Ora, visto che già il grande poeta latino Orazio (65 a. C. – 8 a. C.), nato a Venosa, aveva definito la Puglia una terra siticulosa (sitibonda) e considerate le alternanze di siccità e di piogge torrenziali perché non pensare alla creazione di invasi, a dei serbatoi artificiali che possano raccogliere il flusso dell’acqua piovana e depurarla? Si entra in tal modo nella gestione del territorio che ormai è sempre di più una risorsa da tutelare e non una realtà da sfruttare. L’essere umano non è separato dalla natura; ne fa parte integrante e deve saper operare in maniera oculata per non alterare un equilibrio che è condizione della esistenza dei viventi nel pianeta.

Accade così che il caldo torrido dell’estate appena passata e la forte pioggia autunnale possano essere intesi come un monito per conservare adeguatamente le risorse (l’acqua e la flora) e per migliorare la situazione viaria delle cittadine. E si tratta di un compito che coinvolge tutti nella propria coscienza di cittadini, i quali non devono pensare al proprio tornaconto, e in particolare gli amministratori che dovrebbero quanto meno ben comprendere che in gioco è anche il futuro dei loro figli e nipoti.
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Appuntamenti

Corsano riabbraccia il magistrato Ilario Martella

Ospite del suo paese natio per presentare il volume sul caso Orlandi, che tanto sta facendo discutere per le scottanti rivelazioni, e ricevere le chiavi della Città

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 Corsano accoglie un suo cittadino illustre, il magistrato Ilario Salvatore Martella, con un doppio appuntamento di carattere istituzionale e culturale.

Domani, sabato 28 settembre, alle 17,30, l’amministrazione comunale ha organizzato nella Sala Consiliare la presentazione, in anteprima nazionale, del volume “Emanuela Orlandi, intrigo internazionale. La verità che nessuno ha ancora raccontato sul mistero più oscuro della storia italiana”, scritto proprio da Ilario Salvatore Martella.

Il libro origina dall’impegno professionale di altissimo livello svolto nel corso della sua brillante carriera conclusasi come Presidente aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.

Lo sforzo storico-narrativo prende le mosse da una prospettiva privilegiata atteso che Martella è stato il Procuratore che si è occupato delle indagini sull’attentato a Papa Giovanni Paolo II e che, quindi, ha intrecciato la propria attività investigativa con il famigerato caso Orlandi.

La ricostruzione puntuale della vicenda storica, così come della intricata matassa che avviluppa il sequestro di Emanuela Orlandi, restituisce un filo narrativo che mette in sequenza tutte le piste investigative (anche le più ardite) che nel corso dei decenni sono state avviate anche a causa di non poche cortine fumogene create sull’argomento.

Lo sviluppo narrativo, però, ha un tratto di indubbia originalità, in quanto la riflessione dell’autore mette insieme il contenuto dei documenti provenienti dagli archivi della Stasi (il Servizio Segreto della Germania Est), tracciando i contorni di un vero intrigo internazionale, sviluppatosi sotto la cortina di ferro e che ha avuto quali vittime e strumenti Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, l’altra adolescente romana rapita anch’essa nel medesimo periodo.

Un libro che con le sue rivelazioni ha fatto decisamente scalpore e continua a far discutere facendo del magistrato corsanese “l’uomo del giorno”. Proprio quest’oggi, infatti, in tarda mattinata (12,40 circa) il magistrato dal Salento sarà in diretta su Radio 2 per un’intervista alla Radio di Stato.

L’appuntamento di domani per la presentazione del libro, che è già in ristampa, invece, sarà introdotto da un intervento del sindaco di Corsano Biagio Raona, e dai saluti del senatore Rosario Giorgio Costa.

Il dialogo sul volume vedrà come protagonista, oltre all’autore, Giovanni Romano, già presidente di sezione della Corte d’Appello di Lecce, e sarà moderato dal giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia Giuseppe Martella.

Al termine dell’incontro, si svolgerà poi una seduta del Consiglio Comunale che avrà come unico punto all’ordine del giorno il riconoscimento onorifico della consegna delle chiavi della Città a Ilario Salvatore Martella in ragione della sua brillante carriera, che lo ha impegnato oltre che nelle indagini già menzionate, anche in ulteriori attività di contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata ed ai reati contro la pubblica amministrazione come il famoso “Scandalo Lockheed”, alla quale ha affiancato un tratto umano di ineguagliabile valore.

«Abbiamo fortemente voluto riabbracciare un concittadino che ha dato lustro alla nostra comunità», dichiara il sindaco Biagio Raona, «realizzando, nella medesima serata, un approfondimento culturale di altro profilo, essendo una anteprima di caratura nazionale, ad un altrettanto importante momento istituzionale quale è la consegna delle chiavi della Città. Davanti alla figura del dott. Martella», conclude il sindaco Raona, «la comunità corsanese può dichiararsi orgogliosa tributando il giusto riconoscimento ad un magistrato che è specchio di competenza giuridica e cristallina limpidezza umana».

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Appuntamenti

Per amore e per gioco al Museo Storico Città di Lecce

Le opere di 18 artisti salentini della Scuola di Pittura di Maurizio Muscettola espongono nella Sala Must Off Gallery dal 14 settembre all’11 ottobre

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La Scuola di Pittura di Maurizio Muscettola presenta, nella Sala Must Off Gallery del Museo Storico Città di Lecce, la mostra “Per amore e per gioco”.

L’inaugurazione si terrà sabato 14 settembre , a partire dalle ore 18 con una presentazione a cura del critico d’arte Paolo Marzano.

La mostra resterà aperta fino alll’11 ottobre e sarà visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 21.

L’ingresso è gratuito.

Tanti gli artisti che espongono: Alba Fiordalisi, Albina Olive, Anna Basile, Claudia Bortune, Cristina Prenner, Francesco Giuseppe Buttazzo, Gabriella Famularo, Gianluca Macari, Giuliana Stallo, Lucrezia Germinaro, Maria Giovanna Costantini, Marina Passamonti, Marisa Pagliara, Paola Facilla, Roberta Paola Rollo, Rosaria Piccione, Valentina Franco Vincenza Cortese.

Sono tutti salentini: tre vengono dalla provincia di Taranto, tutti gli altri dal Leccese.

Le opere, tre per ogni partecipante, saranno accorpate per tematiche principali: paesaggi, figure e nature morte.

La scelta espositiva vuole mettere in evidenza la grande diversità di approccio a una tematica comune, evidenziando così la sensibilità pittorica di ognuno.

Il progetto “Per amore e per gioco” nasce da un’idea dell’artista Maurizio Muscettola, che da molti anni si dedica all’insegnamento della pittura e della storia dell’arte, sia pubblicamente che privatamente.

La mostra, a cadenza annuale, oltre a presentare le opere realizzate dai suoi allievi durante l’ultimo anno di corso, focalizza l’attenzione sull’importanza della tradizione nelle arti figurative.

La scuola di pittura diventa il luogo ideale per trasmettere e tramandare le basilari nozioni tecniche, quell’antico ma sempre attuale “mestiere” indispensabile alla buona pittura.

Si viene così a ricreare l’ambiente propizio alla creatività, dove incontrarsi e avere l’opportunità di un confronto costruttivo, un luogo di reale aggregazione in aperto contrasto all’individualismo imperante.

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