Cronaca
Ritrovato sloveno scomparso, era ad Otranto
Individuato grazie alla videocamera del bancomat. Rra in uno stato di semi coscienza e si rifiutava di parlare sia con gli operatori che con il personale sanitario del 118 intervenuto sul posto. Ora è ricoverato in osservazione all’ospedale di Scorrano

Il 12 settembre scorso, la famiglia di un cittadino sloveno di 43 anni ne aveva denunciato la scomparsa dando l’input per l’attivazione delle ricerche anche grazie al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Della sua scomparsa si è anche interessato anche il noto programma televisivo “Chi l’ha visto?”.
Poiché, in sede di denuncia, la famiglia aveva riferito alla polizia slovena di aver tenuto contatti telefonici con lo scomparso fino al 30 agosto, quest’ultima, ha accertato che detti contatti agganciavano le celle telefoniche di Taranto, dove la persona scomparsa aveva riferito di doversi recare per lavoro.
È stata così allertata la Squadra Mobile jonica che ha avviato un’attività di indagine ed appurato che il segnale del telefono dell’uomo dava riscontro sino all’ 8 settembre.
Inoltre, il successivo 23 settembre 2023, gli agenti della Squadra Mobile di Taranto hanno registrato un pagamento con la carta di credito dello sloveno ad Otranto, presso un discount.
È stato quindi interessato anche il Commissariato di Otranto, i cui poliziotti hanno intrapreso le indagini.
Le registrazioni del sistema di sorveglianza nel giorno 23 settembre non davano alcun riscontro della presenza della persona con le caratteristiche indicate.
Da successivi accertamenti presso l’istituto bancario che ha rilevato la transazione, i poliziotti hanno verificato come la stessa, in realtà, fosse stata effettuata il giorno precedente e con valuta del giorno successivo.
Effettivamente, visionando le riprese relative al giorno 22 settembre, hanno individuato la persona scomparsa.
Allertate le volanti del Commissariato di Otranto questa hanno rintracciato il furgone con lo straniero a bordo, il quale, alla vista dei poliziotti, si è barricato all’interno.
I poliziotti, dopo più di due ore di tentativi di mediazione, per il timore che potesse commettere gesti autolesionistici, hanno forzato l’entrata del veicolo rinvenendo i documenti che confermavano l’identità della persona rintracciata.
L’uomo era in uno stato di semi coscienza e si rifiutava di parlare sia con gli operatori che con il personale sanitario del 118 intervenuto sul posto.
A quel punto è stato accompagnato presso l’ospedale di Scorrano dove ora è ricoverato in osservazione.
Cronaca
Nella notte, nuovo tentativo d’assalto a due sportelli bancomat
Tre individui con il volto coperto arrivati a bordo di un’auto di grossa cilindrata, hanno cercato…

La banda del buco ha provato il primo colpo nella notte a San Pietro in Lama.
Tre individui con il volto coperto, arrivati a bordo di un’auto di grossa cilindrata, hanno cercato, invano, di inserire una bomba nella “bocca” dei contanti del bancomat della banca MPS; l’allarme ed il sistema fumogeno hanno costretto i malviventi alla fuga.
Non paghi gli stessi malviventi hanno bissato il colpo: questa volta presso un’altra filiale dello stesso istituto, ma a Surbo. Anche qui i sistemi di allarme hanno sventato l’attacco, costringendoli i ladri alla fuga.
Cronaca
Boncuri, avviato monitoraggio sui servizi resi nella struttura
A tal fine, sono stati realizzati, anche nell’ambito delle iniziative volte a prevenire e contrastare il lavoro nero e il caporalato in agricoltura, servizi di controllo da parte degli organi preposti…

Lavoro stagionale in agricoltura e gestione della foresteria regionale Boncuri di Nardò.
A distanza di alcune settimane dall’intesa siglata per l’individuazione di una nuova gestione della foresteria regionale Boncuri di Nardò, è stato messo a punto un monitoraggio sui servizi resi nella struttura e sul rispetto delle norme e dei regolamenti in materia di salute, sicurezza e servizi alloggiativi per i migranti stagionali ospitati.
A tal fine, sono stati realizzati, anche nell’ambito delle iniziative volte a prevenire e contrastare il lavoro nero e il caporalato in agricoltura, servizi di controllo da parte degli organi preposti.
In particolare, l’Ispettorato del Lavoro di Lecce, e i Carabinieri, hanno effettuato attività ispettive in agro di Copertino e di Nardò.
Sono state così accertate violazioni amministrative e relative sanzioni in materia di orario di lavoro, nonché notificati verbali di prescrizione obbligatoria in materia di salute e sicurezza per mancata visita medica e aggiornamento della valutazione dei rischi.
Per quanto attiene alla cornice di sicurezza a protezione dei lavoratori migranti stagionali, pertanto, non si rilevano criticità particolari presso la foresteria regionale Boncuri di Nardò.
Infatti, dopo alcune settimane dall’avvio della nuova governance – condivisa in seno al Tavolo permanente di coordinamento provinciale sul lavoro dei migranti stagionali in agricoltura – appaiono evidenti irisultati di un modello virtuoso frutto dell’intensa collaborazione tra Regione Puglia, Prefettura, Provincia di Lecce, Comune di Nardò, Associazioni datoriali e sindacali, nonché organismi di vigilanza e mondo del Terzo Settore.
Tutti sono al lavoro sia per cercare soluzioni, finalizzate a reperire sistemazioni abitative, per quei braccianti agricoli che al momento non trovano posto presso la struttura di Boncuri, sia per consolidare e perfezionare la strategia avviata per affrontare l’ormai strutturale fenomeno migratorio e la conseguente necessità di strutturare un modello organizzativo più stabile a supporto delle imprese agricole di Nardò e territori limitrofi e dei lavoratori stagionali impegnati nella raccolta di prodotti ortofrutticoli locali.
A tal proposito è stato convocato per lunedì 21 luglio, alle ore 11.oo, una riunione finalizzata a verificare lo stato di attuazione dell’intesa pattizia firmata il 25 giugno scorso e valutare eventuali azioni correttive.
Attualità
Ufficio postale a Tricase: dopo 15 mesi di inerzia la risposta di Poste Italiane
Abbiamo più volte abbiamo sollecitato Poste Italiane a ragguagliarci sui tempi e modi per il recupero dell’immobile sito in Piazza Cappuccini, a Tricase.

A distanza distanza di 15 mesi dalla tremenda esplosione avvenuta presso l’ufficio postale di Tricase, abbiamo più volte sollecitato Poste Italiane a ragguagliarci sui tempi e modi per il recupero dell’immobile sito in Piazza Cappuccini, a Tricase.
Per questo abbiamo inviato loro alcune semplici domande:
“Ci piacerebbe far sapere, a quanti ns lettori ci interrogano dopo una striminzita nota arrivata per bocca del sindaco vecchia di mesi, a che punto sono i lavori dell’ufficio postale di Tricase?
Non sarebbero già dovuti partire da tempo?
L’immobile verrà abbattuto, rimesso a nuovo o recuperato?
C’è chi parla di un trasferimento dell’ufficio perché inutilizzabile, cosa c’è di vero?
Riuscite a darci una tempistica degli interventi, una tabella di marcia dei lavori, che indichi anche quando verranno rimossi gli scomodi container “appoggiati” alle spalle dell’edificio?”
Questa è la risposta inviataci per mezzo del loro addetto stampa:
“Poste Italiane precisa che presso l’ufficio postale di Tricase Centro sono attualmente in corso i necessari lavori di ripristino e messa in sicurezza dei locali.
La sede, come è noto, è stata oggetto di un assalto criminoso che ne ha imposto la chiusura. L’operatività è stata trasferita all’interno di una sede provvisoria, collocata nelle immediate vicinanze dell’ufficio postale, presso il quale sono in corso i citati interventi.
L’entità dei danni riportati dalla sede richiede interventi strutturali complessi che dovranno consentire il ripristino e l’erogazione dei servizi postali e finanziari in condizioni di piena sicurezza.
Si assicura che i lavori stanno procedendo con regolarità e che entro pochi mesi la sede di Piazza Cappuccini tornerà operativa”.
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