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Cronaca

Salmonella nei wurstel Scarlino? «Notizie destituite da ogni fondamento»

Dopo la diffusione della notizia, la replica dell’amministratore unico del salumificio taurisanese: «Gravi danni ad una società che, in possesso di tutte le certificazioni, con controlli sanitari continui, da sempre ha posto, quale condizione imprescindibile della propria attività, il rispetto della salute pubblica»

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Attilio Scarlino, imprenditore di 61 anni, titolare del noto salumificio di Taurisano, sarebbe coinvolto in un’indagine per il presunto commercio di sostanze alimentari nocive.


La procura di Lecce, infatti, ha concluso le indagini preliminari in merito alle confezioni di würstel di pollo e tacchino prodotte dalla sua azienda, in cui è stata riscontrata una carica microbiota eccessiva, in particolare la presenza del batterio salmonella meleagridis”.


Il controllo su un campione è stato effettuato alla fine del 2022 dopo un prelievo a Napoli che avrebbe evidenziato la presenza del batterio.


Come immediata conseguenza le confezioni Le Cock”, del salumificio Scarlino, sono state tolte dal mercato.


Secondo quanto si apprende il batterio sarebbe stato riscontrato anche in un bambino del Casertano che dopo aver mangiato i würstel, ha accusato febbre, diarrea, dolori addominali e vomito.


Il Dipartimento di prevenzione della locale azienda sanitaria emise un’allerta pubblica per eseguire i controlli previsti nei punti vendita dove il prodotto, lotto 1 con scadenza al 2 marzo 2023, era stato distribuito in quei giorni, raccomandando la restituzione delle confezioni acquistate.


A stretto giro di posta dalla diffusione della notizia, Attilio Scarlino,  amministratore unico e legale rappresentante della “Salumificio Scarlino s.r.l.” ha diffuso una nota a propria firma.

«Nello sconcerto» di quanto appreso dai media circa la non conformità su alcuni campioni di wurstel per la presenza di salmonella rinvenuta nell’ottobre del 2022 presso i laboratori della regione Campania, «in primo luogo si osserva che, dall’indagine epidemiologica effettuata presso l’Ospedale AORN Moscati di Avellino del 26 ottobre 2022 emerge in maniera inequivocabile che il bambino di cui si fa menzione nell’articolo di stampa ha consumato un panino con hamburger e non con wurstel: trattasi di referto ospedaliero con valore di atto pubblico; in secondo luogo, nella nota avente ad oggetto “richiesta di sopralluogo congiunto presso il punto ristoro Zoo di Napoli del 27 ottobre .2022”, è scritto a chiare lettere che: “il paziente convive con i genitori e due fratellini che non hanno consumato lo stesso alimento, uno dei quali è risultato comunque affetto da salmonella”».


«Tanto», secondo l’imprenditore salentino «esclude in radice qualsivoglia rapporto di causalità con la produzione della Salumificio Scarlino srl».


Riguardo la presunta non conformità che sarebbe stata rilevata su campione di wurstel n°2/159/Ovest del 03 novembre 2022, «essa risulta riconducibile ad altre cause e non al produttore e nello specifico a carenze igienico-sanitarie rinvenute dagli stessi funzionari verbalizzanti presso il punto di ristoro dello Zoo di Napoli (dove sono stati effettuati i prelevamenti dei campioni) e documentate a chiare lettere, nel verbale del 28 ottobre 2022; infine, in pari data, sono state effettuate altre analisi dall’Asl di Lecce su campioni dello stesso lotto e conservati in condizioni idonee che hanno dato esito favorevole come da referti in possesso dell’ASL di Lecce».


Per tutto questo sostiene Attilio Scarlino, «le notizie diffuse sui quotidiani sono destituite di fondamento e cagionano gravi danni ad una società che, in possesso di tutte le certificazioni tra cui BRC e IFS, con controlli sanitari continui, da sempre ha posto, quale condizione imprescindibile della propria attività, il rispetto della salute pubblica».


In questa vicenda Scarlino è difeso dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi mentre l’inchiesta è affidata al sostituto procuratore Francesca Miglietta.


 


Cronaca

Porto Rubino: «Tutto meraviglioso. O quasi…»

Un sogno rovinato, così ci scrive una donna nella mail spedita in redazione con la quale racconta il caotico dopo serata. Per tutta la serata tutto è stato davvero bello e l’organizzazione è apparsa inappuntabile. Alla fine, però, qualcosa non è andata per il verso giusto ed è giusto prenderne atto, per non farsi cogliere impreparati la prossima volta e correre ai ripari. La nostra letttrice ha partecipato alla magnifica serata al Porto e, seguendo le indicazioni, ha raggiunto la marina in navetta, lasciando l’auto a Tricase. Al ritorno, al posto designato per prendere l’autobus, ha trovato una grande «quantità di persone in attesa che si riversavano in strada, impedendo manovre che avvenivano ugualmente, con il rischio che qualcuno rimanesse schiacciato tra asfalto, gomme e gente, soprattutto nel momento in cui è anche andata via l’elettricità lasciandoci nel buio. Inutile dire la quantità di spinte, di grida, di piedi pestati e capelli tirati che si possa aver ricevuto…»

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

È il primo anno che riesco, finalmente, a ottenere le ferie per arrivare a Tricase in tempo per Porto Rubino.

Dopo una partenza non ottimale (un volo cancellato a causa del problema informatico e un altro, il giorno successivo, atterrato con due ore di ritardo), mi illudo di potermi finalmente godere il weekend. Eccomi a Tricase Porto: una gioia davvero difficilmente esprimibile per me che ci tenevo tanto.

Purtroppo, durata poco.

Subito dopo il concerto, magicamente accompagnato dal sorgere di una luna che così bella non avevo mai visto, mentre raggiungo il luogo designato a riaccompagnare gli spettatori a Tricase, dove avevo posteggiato l’auto, mi rendo conto che qualcosa non va.

Nonostante mi avessero assicurato che le navette avrebbero fatto la spola per tutta la serata e nonostante io mi sia spostata un’ora prima della conclusione, immaginando possibili ingorghi al termine, la quantità di persone che trovo al di là delle transenne supera le mie aspettative, oltre ad essere visibilmente nervosi.

Mi aspetto che ci sia più attesa del dovuto, non ideale, ma gestibile, penso.

Mi sbaglio proprio su quel “gestibile”.

Da quando arrivo a quando riesco, finalmente, ad accaparrarmi un posto, passa più di un’ora, ma non si tratta di navette mancanti o in ritardo, anzi, di pullman ce n’erano.

Quello che mancava era, appunto, l’organizzazione.

Chiunque, spaventato dalla quantità di persone in attesa, si riversava nella strada, impedendo manovre che avvenivano ugualmente, con il rischio che qualcuno rimanesse schiacciato tra asfalto, gomme e gente, soprattutto nel momento in cui è anche andata via l’elettricità lasciandoci nel buio. Inutile dire la quantità di spinte, di grida, di piedi pestati e capelli tirati che si possa aver ricevuto.

Quando ho, finalmente, visto arrivare l’auto della Polizia Locale mi sono sentita sollevata (prima, alquanto stupita che non ci fossero proprio forze dell’ordine nei paraggi) e, molto di più, sciocca e illusa quando ho visto l’auto sfilare incurante di quanto stesse succedendo.

C’è voluta più di un’ora, ma è andata bene perché non è successo niente. Davvero bisogna accontentarsi di questo? Davvero, con un biglietto pagato trenta euro, il volo, la notte in hotel, l’auto a noleggio, l’attesa piena di aspettative, mi devo accontentare di non essere stata investita o peggio?

Ci ho pensato molto se scrivere o meno questa lettera, poi, ho deciso di sì. Perché finché va tutto bene a tutti difficile che cambi qualcosa. Perché le cose belle non vanno rovinate nemmeno per sbaglio. Perché, amaramente, so già che non tornerò.

Lettera firmata

 

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Cronaca

Sperona auto polizia locale, fermato dopo lungo inseguimento

Protagonista un 40enne campano a bordo di un mezzo privo di assicurazione e revisione

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Fermato per un controllo, sperona l’auto di servizio della Polizia Locale e fugge, ma viene fermato dopo un lungo inseguimento.

È accaduto lungo le arterie stradali della costa di Nardò, dove un 40enne campano a bordo di un’auto sportiva si è reso protagonista di un gesto tanto sconsiderato quanto pericoloso per l’incolumità degli agenti e di numerosi automobilisti che ne hanno intrecciato la corsa.

La pattuglia, in servizio a Santa Maria al Bagno per attività di polizia stradale, ha fermato il mezzo per sottoporlo a un normale accertamento di carattere amministrativo.

Dalle verifiche è emerso che l’uomo guidava la propria auto sprovvista di assicurazione Rca e di revisione, nonché già sottoposta a sequestro.

All’improvviso, è risalito a bordo e con una manovra molto pericolosa ha speronato l’auto di servizio ed è ripartito a velocità sostenuta lungo il lungomare, in direzione Santa Caterina.

Gli agenti si sono messi immediatamente sulle tracce dell’auto di grossa cilindrata, che ha azzardato sorpassi e rischiato più volte l’impatto con altre vetture in transito.

Peraltro, in un momento della giornata con notevole flusso di traffico e presenza diffusa di pedoni sui marciapiedi. Dopo un lungo inseguimento la pattuglia è riuscita a deviare la corsa in una zona meno affollata e a spingere il mezzo in un vicolo cieco in via Vincenzo Vergari (parte alta di Santa Caterina), bloccandolo in sicurezza.

Dopo gli espletamenti di rito, il conducente, al quale è stata ritirata la patente di guida, è stato deferito alla Procura della Repubblica.

Il mezzo, come detto, è risultato sprovvisto di assicurazione Rca e di revisione e già sottoposto a sequestro. È emerso, infine, che l’uomo era già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura.

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Cronaca

Leuca: scoperta evasione fiscale nel settore turistico marittimo

La Guardia di Finanza ha recuperato a tassazione basi imponibili ai fini reddituali e degli altri tributi per oltre 90 mila euro. L’imprenditore, tra l’altro, era stato già sanzionato per aver occupato in nero il conducente dell’imbarcazione. I finanzieri di Otranto hanno invece fermato un’imbarcazione di 22 metri impiegata abusivamente nell’attività di noleggio con conducente

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Le Fiamme Gialle della Tenenza di Leuca hanno eseguito un intervento finalizzato al contrasto all’evasione fiscale e all’economia sommersa.

In particolare, l’azione ispettiva è stata rivolta nei confronti di un imprenditore locale, attivo anche nel settore del noleggio e locazione di imbarcazioni da diporto per escursioni giornaliere lungo il tratto costiero e per trasferimenti verso destinazioni più lontane dall’altra parte dell’Adriatico, con imbarcazioni di proprietà ormeggiate nel porto della rinomata località di Santa Maria di Leuca.

Il controllo condotto dai finanzieri ha preso avvio da una mirata analisi di rischio sulla tipologia di attività e da qualificati elementi informativi raccolti nei confronti del contribuente che hanno consentito di recuperare a tassazione basi imponibili ai fini reddituali e degli altri tributi per oltre 90 mila euro.

L’imprenditore, tra l’altro, era stato già sanzionato per aver occupato in nero il conducente dell’imbarcazione.

Nel corso dell’ultimo fine settimana, invece, i finanzieri della Sezione Operativa Navale di Otranto, nell’ambito della vigilanza di polizia economico-finanziaria svolta in mare lungo il litorale salentino, hanno sottoposto a controllo un’imbarcazione di 22 metri risultata essere impiegata abusivamente nell’attività di noleggio con conducente.

Inoltre, nel corso dell’attività, le Fiamme Gialle hanno altresì accertato che lo skipper del natante era stato assunto in nero.

Per tali irregolarità al legale rappresentante della società armatrice sono state contestate le relative sanzioni amministrative mentre sono in corso gli approfondimenti di natura fiscale da parte della Compagnia della Guardia di Finanza di Gallipoli.

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