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Attualità

Salve: case popolari e lavori che non finiscono mai!

E’ giunta alla nostra Redazione una segnalazione relativa agli alloggi di edilizia residenziale pubblica che insistono sul territorio comunale…

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Da Salve è giunta alla nostra Redazione una segnalazione relativa agli alloggi di edilizia residenziale pubblica che insistono sul territorio comunale.


Sono dei privati cittadini, lettori del nostro giornale, a scriverci per riportarci dei disagi relativi alla struttura che abitano.


In particolare, ci raccontano di «lavori nell’area circostante la struttura che avrebbero dovuto concludersi nell’estate del 2023 ma che ancora tardano a terminare» e di condizioni «di pericolo ed indecorose in cui versa una parte degli edifici».


A corredo di questo descritto, riceviamo anche delle foto dal posto, che pubblichiamo.


La questione, di recente, è stata portata anche all’ordine del giorno in consiglio comunale dalla minoranza. Per questa ragione, abbiamo chiesto un ragguaglio all’amministrazione comunale, che ci ha risposto con il sindaco Francesco Villanova ed il vicesindaco Giovanni Lecci.


PAROLA ALL’AMMINISTRAZIONE


Innanzitutto, giunge un distinguo per scongiurare fraintendimenti circa le competenze.

«A differenza di quanto avvenuto in altri centri, il Comune di Salve non ha mai chiesto ad Arca Sud Lecce, proprietario di questi immobili (ubicati in via Roma e via Falcone) il loro riscatto. Pertanto, sono di esclusiva proprietà e competenza del predetto ente, anche per quanto riguarda qualsivoglia intervento su di essi. In merito ai lavori che ne riguardano gli spazi circostanti, invece», continuano dalla casa comunale, «l’amministrazione ha avuto accesso al finanziamento Regionale “Abitare Sostenibile”, per l’ammodernamento e la riqualificazione delle aree esterne e della retrostante pajara “Trausceddo”, che sono, queste sì, di proprietà del Comune di Salve».



Qual è quindi lo stato di questo cantiere?

«I lavori di nostra competenza stanno proseguendo. Vero è, infatti, che si è pavimentato l’intero spazio antistante le due palazzine, che versava in uno stato di degrado e abbandono (vedi foto). A breve saranno pavimentate le restanti aree di cui al progetto».


A cosa sono dovuti i ritardi sin qui accumulati?

«Nell’esecuzione dei lavori si sono resi necessari e prioritari degli ulteriori e delle impellenti lavorazioni, legate anche alla sanità pubblica. Parliamo dell’allaccio degli impianti fognanti delle palazzine alla rete pubblica della fognatura che, proprio in questi giorni, anche grazie ad un’ordinanza sindacale legata all’igiene ed alla sanità, si stanno completando».


Vi aspettate quindi di poter sgonfiare al più presto anche il caso politico che ne è derivato?


«In casi come questi, riteniamo che tutto ciò debba rimanere fuori dal contesto politico, in quanto le persone che occupano gli alloggi hanno bisogno di aiuto e non di mera politica strumentale, come purtroppo sta accadendo».


Con Arca Sud si è instaurato un rapporto proficuo?


«Ad onore del vero abbiamo più volte sollecitato Arca Sud Salento, proprietario esclusivo degli immobili al quale gli assegnatari corrispondono il relativo canone di affitto, a verificare lo stato di abitabilità, decoro e staticità degli alloggi, per eventualmente intervenire al fine di scongiurare criticità. C’è di più: la nostra amministrazione non ha potuto partecipare al bando pubblico regionale per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica: il bando dispone che possono presentare domanda di finanziamento i Comuni e le Arca proprietari di patrimonio di edilizia residenziale pubblica. In virtù di ciò, abbiamo sempre e comunque sollecitato e chiamato a responsabilità l’ente proprietario, Arca Sud Salento, anche di recente con una nota dello scorso 2 settembre a firma del sindaco Villanova e dell’assessore al ramo Lecci».


Che messaggio volete inviare ai cittadini che chiedono soluzioni?


«Come esposto sin qui, è evidente che l’amministrazione comunale abbia sempre manifestato interesse e vicinanza ai cittadini interessati, per eliminare situazioni incresciose. Tant’è che negli scorsi anni siamo anche intervenuti per il ripristino del servizio idrico, allora sospeso dall’ente competente. Ci auguriamo in futuro che anche le altre parti in causa favoriscano il raggiungimento di soluzioni e che queste tematiche, che vanno affrontate con impegno, responsabilità e competenza, non tornino al centro di sterili (se non dannose) strumentalizzazioni».

Lorenzo Zito


Attualità

Minervino di Lecce: ecco i semafori

Sulla S.P. 62 Minervino – Giuggianello, incrocio via Lecce svincolo per Specchia Gallone e sulla S.P. 59 Minervino – Palmariggi. Il consigliere Fredy Cursano: «Finalmente!»

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Finalmente il semaforo installato circa un anno fa, sulla S.P. 62 Minervino – Giuggianello, incrocio via Lecce svincolo per Specchia Gallone, frazione di Minervino di Lecce, funziona.

Attivato, infatti il progetto, che ha terminato tutta la trafila burocratica, dopo circa un anno dalla sua istallazione, da parte della Provincia di Lecce.

L’incrocio, molto pericoloso per la circolazione, finalmente è stato messo in sicurezza.

Fredy Cursano, consigliere comunale di Minervino (lista il “Pumo”) ringrazia, «in primis, per il grande impegno a favore del territorio, il presidente della Provincia Stefano Minerva, che ha accolto la richiesta del Comune di Minervino di Lecce, avvenuta con la passata amministrazione, quando il sottoscritto era assessore. Allo stesso modo ringrazio il Dirigente del settore ed i suoi collaboratori per aver dato la disponibilità per poter di installare i due semafori, su due incroci differenti, del nostro territorio, pericolosi per la circolazione».

Uno, come dicevamo, sulla S.P. 62 Minervino – Giuggianello e l’altro sulla S.P. 59 Minervino – Palmariggi.

Quest’ultimo in fase di allaccio contatore da parte dell’Enel.

Su questi due incroci, non si possono realizzare rotatorie, in quanto su sulla S.P. 62 Minervino-Giuggianello, proprio sull’incrocio per Specchia Gallone, insiste una vasca dell’acquedotto pugliese. Invece sulla S.P. 59 Minervino – Palmariggi, l’incrocio si trova a ridosso di un ponte, dove passa il canale delle acque bianche.

Cursano ne approfitta per lanciare un appello a tutti gli automobilistici: «Prestate attenzione al semaforo è regolarmente in funzione. Dico questo perché molti, forse non abituati alla presenza del semaforo acceso, passano con il rosso».

Cursano si congeda rivolgendo anche un pensiero «ai nuovi amministratori e a tutti coloro che dietro alle quinte hanno collaborato per l’istallazione del contatore e per l’accensione del semaforo. Vi posso garantire, che non è stato facile districarsi in quella matassa burocratica che abbiamo iniziato a sbrogliare con la passata amministrazione».

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Attualità

Il 9^ raduno nazionale estivo di Protezione Civile e Rotary

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Giovedì 26 settembre, presso la Struttura Operativa Territoriale di Campi Salentina, si è svolto il 9° Raduno Nazionale Estivo della Protezione Civile. 

È stato un Service congiunto Rotary Club Distretto 2120 e Rotary Club Tricase – Capo di Leuca in collaborazione con la Sottocommissione Disastri del Distretto 2120 a sostegno della Protezione Civile Nazionale. 

Dopo i saluti istituzionali del Dott. Vito Augusto Capurso, Responsabile della Protezione Civile Puglia e del Dott. Alberto Barsanti, Presidente della Sottocommissione Disastri Distretto 2120 del Rotary International è intervenuta la Dott.ssa Luigia Morciano del Rotary Club Tricase–Capo di Leuca, dirigente medico presso l’A.O.”Card.G.Panico”, che ha approfondito i temi del primo soccorso sanitario.

A tale scopo ha trattato gli argomenti fondamentali quali gli interventi autorizzati, le tecniche di trasporto, la gestione dell’emorragia, dell’ipertermia e delle ustioni.

Erano presenti più di cinquanta volontari della Protezione Civile che hanno partecipato attivamente all’evento. L’obiettivo è stato quello di rafforzare le competenze tecniche dei volontari già operanti da anni nel settore e la formazione delle nuove leve che potrebbero trovarsi in contesti operativi che richiedono il superamento degli stessi per il bene della collettività. Sono stati sottolineati i passaggi chiave che, in una condizione di elevato stress, potrebbero essere disattesi a discapito dell’infortunato.

A seguire sono intervenuti Gianluca Corvaglia, infermiere specialista in Emergenza-Urgenza operante presso il Servizio118 e  PS dell’A.O.”Card. G.Panico” e Giulio Cazzato,  autista soccorritore in servizio presso 118 di Lecce postazione Tricase e docente formatore BLSD-Accademy.

Nella sua relazione il Dott.Corvaglia ha fornito non solo i dati epidemiologici riguardo  l’incidenza e la frequenza di condizioni di emergenza/urgenza, ma ha anche spiegato le tecniche di rianimazione cardio-polmonare. Ampio spazio è stato lasciato al dialogo con i volontari che hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso con simulazioni su manichino adulto/bambino organizzate e guidate da Gianluca e Giulio.

I relatori e gli organizzatori del Raduno hanno sottolineato l’importanza di creare una cultura di prevenzione e di formazione per una corretta gestione laica dell’arresto cardio- respiratorio. Si tratta infatti di una condizione patologica tempo-dipendente che ogni cittadino e ogni volontario dovrebbe essere in grado di gestire e di affrontare al meglio. Questo potrebbe evitare le complicanze ipossico-celebrali e ridurre la mortalità che, in assenza di un adeguata rianimazione, aumenterebbe il rischio del 10% per ogni minuto trascorso. 

 Al termine il Dott. Capurso ha preso la parola sottolineando la valenza della collaborazione tra il mondo del volontariato e le istituzioni e, in questo caso del Rotary, a favore della comunità.

La sessione si è conclusa con il messaggio lanciato ai volontari e che è stato il filo conduttore della giornata: “…..la vita ci sta a cuore “.

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Attualità

Otranto: oltre 25mila firme per l’accesso alla Baia delle Orte

Petizione online dopo l’interdizione del passaggio allo stradone privato ora riservato ai soli clienti del bar ristorante o dello stabilimento

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«L’Orte di Otranto è di tutti!».

Ha raggiunto oltre 25 mila firme la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org per chiedere l’accesso pubblico alla baia.

A lanciare l’appello un cittadino, Ippazio Coluccia, che scrive: «Ad Otranto esiste una baia incantevole, all’interno del parco regionale Otranto – Santa Maria di Leuca e all’interno della zps (zona protezione speciale), limitrofa al famoso “lago rosso” ex cava di bauxite. Sino a qualche anno fa, la baia era accessibile da uno stradone da percorrere a piedi ed il comune, nei mesi estivi, metteva a disposizione una navetta che arrivava alla costa, costeggiando la pineta».

Fino a quando, continua l’appello, i nuovi proprietari hanno interdetto il passaggio allo stradone privato «riservandolo ai soli clienti del bar ristorante o dello stabilimento».

Da qui nasce la necessità della mobilitazione sul web per chiedere «all’amministrazione comunale un’azione per il riconoscimento dell’uso pubblico del sentiero e poter rendere possibile a tutti (comprese persone con disabilità e soggetti fragili) la libera fruizione di un tratto di costa così bello».

 

 

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