Cronaca
Tratta di esseri umani, prostituzione e sequestri: 22 arresti tra Salento e Bulgaria
Sono indagati di associazione per delinquere, di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, tratta di persone, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, alterazione di stato, estorsione, sequestro di persona, lesioni personali, minaccia e calunnia, con l’aggravante della transnazionalità

La Squadra Mobile di Lecce, coordinata dal Servizio centrale Operativo e FAST Italia, e con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Volo di Bari, ha dato contestuale esecuzione, in Italia e in Bulgaria, ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nei confronti di 22 persone, di cui 21 sono stati condotti in carcere e uno ai domiciliari.
I destinatari delle misure sono indagati, tra l’altro, per i reati di associazione per delinquere, di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, tratta di persone, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, alterazione di stato, estorsione, sequestro di persona, lesioni personali, minaccia e calunnia, con l’aggravante della transnazionalità, per fatti che si sarebbero verificati dal 2021 a oggi tra Lecce e la Bulgaria.
GLI ARRESTATI
Come scritto, 21 di loro sono in carcere.
Yanchev Anto Antov, 53 anni, detto “zio”, il figlio, Yanchev Yanek Antov, 30, e la nuora Mitkova Milena Yancheva, 28; Todoro Stefcho Avramov, 60; Panayotova Tsvetana Ristova, 50; Boyanov Kiril Kirchev, 49; Milenov Plamen Petrov, 21; Milenov Stefan Petrov, 24; Mitkova Trifonka Trifonova,22; Danchov Ivan Tsekov, 36; Mariyanov Marchelo Chakarov, 30; Kiril Aleksandrov, 26 anni; Linchko Samuilov, 24; Fidanova Kirilka Ivanova, 35; Aleksander Borisov, 39; Danailov Ivan Georgiev, 34; Andrianov Galin Iliev, 35; Rosistsova Petya Naydenova, 30; Kamenov Pepi Milchev, 32; Zahariev Ventsislav Naydenov, 29 anni. Tutti originari della Bulgaria.
Gennaro Hajdari, 40 invece, è originario di Palermo ma residente nel Campo Panareo a Lecce.
L’unico finito ai domiciliari è Luigi Ferrari, 51enne, residente a Porto Cesareo.
L’operazione si è svolta simultaneamente nel territorio di Lecce e provincia e in Bulgaria, in collaborazione con la polizia bulgara, in detto contesto ha partecipato anche personale dello Servizio Centrale Operativo, che ha coordinato le attività, la FAST italiana, unità del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip) della Direzione centrale della polizia criminale.
Le attività di localizzazione e arresto sul territorio bulgaro sono state svolte attraverso il canale europeo di ricerca latitanti ENFAST (European Network on Fugitive Active Search Teams), in particolare dal Fast Bulgaria, su attivazione e con il costante raccordo informativo del Fast Italia.
Anche avvalendosi di un continuo scambio informativo con l’Autorità Giudiziaria Bulgara, reso possibile grazie al fattivo contributo di Eurojust, le indagini, iniziate nel 2021 hanno fatto emergere l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione che agiva nei confronti di non meglio determinato numero di giovani donne, prevalentemente di nazionalità bulgara e anche di altri paesi dell’est europeo che, con l’inganno e con la promessa di una vita migliore, sono state condotte in Italia e costrette a prostituirsi nella periferia di Lecce, o in altre zone di questa stessa provincia.
Le donne erano sottoposte a violenze, minacce di morte ed altre angherie e violenze fisiche e psichiche, a volte anche private dei documenti di identità e del telefono cellulare al fine di farle sottostare alle volontà degli sfruttatori.
In particolare, sono stati documentati alcuni episodi di estrema violenza nei confronti di alcune vittime che, una volta giunte in Italia per essere avviate alla prostituzione, si erano dimostrate poco inclini ad assecondare le pretese degli aguzzini.
Secondo l’ipotesi accusatoria, allo stato confermata dal Giudice per le Indagini Preliminari, i sodali dell’associazione di cui trattasi, si sarebbero tutti adoperati, ognuno con compiti ben delineati, nel fornire il proprio e fattivo contributo finalizzato alla buona riuscita dell’attività illecite poste in essere, evidenziando come gli stessi avrebbero avuto una parallela rete di sodali operanti in all’estero.
Proprio attraverso detta operatività, sono il gruppo criminale riusciva a controllare tutti i necessari passaggi, dall’adescamento delle giovani nelle loro zone di residenza, al viaggio ed attraversamento delle varie frontiere, sino alla loro destinazione in Italia, ove poi hanno appreso la triste realtà che le attendeva.
Sempre sotto il costante controllo degli sfruttatori, controllori e gestori altresì delle collaudate piazze o postazioni per l’esercizio del meretricio, alcune ragazze erano finanche sottratte ad altre organizzazioni criminali, verso le quali sono state pagate delle vere e proprie estorsioni giornaliere.
Le investigazioni hanno consentito di delineare i ruoli di ogni membro dell’associazione criminale: è stato accertato come alcuni si occupassero prevalentemente di reperire le giovani donne, altri dei viaggi e dei vari degli spostamenti, altri della logistica, altri ancora del controllo delle ragazze sulle postazioni e delle piazze ove si esercitava meretricio.
Secondo l’ipotesi accusatoria, la fiorente illecita attività in danno delle giovani donne era agevolata anche da alcuni italiani che, approfittando di una maggior libertà di movimento sul territorio, favorivano lo sfruttamento della prostituzione, preoccupandosi o di accompagnare le donne sulla “postazione di lavoro”, provvedevano anche ai loro piccoli bisogni, senza essere retribuiti bensì accontentandosi, magari, di un rapporto sessuale gratuito.
I LUOGHI DOVE LE RAGAZZE ERANO COSTRETTE A PROSTITUIRSI
I principali luoghi in cui si svolgevano le attività di prostituzione erano, tra le altre, la SS101 in località Santa Teresa a Sannicola, la SS274 al km 6 sullo svincolo “Torre Mozza – Lido Marini”, la SS 16 nei pressi della rotatoria Trepuzzi-Campi Salentina, la SS101 all’altezza dello svincolo per via delle Industrie.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite congiuntamente ed in maniera coordinata e simultanea, grazie anche al coordinamento con il desk di Eurojust, in questa provincia ed in territorio bulgaro, mediante l’emissione da parte dell’Autorità Giudiziaria di Mandato di Arresto Europeo (M.A.E.) data la continua mobilità di alcuni soggetti da e per la Bulgaria ed anche in altri paesi europei.
Attualità
Incendi d’estate, sindaci avvisati
Il Prefetto Nicolino Manno raccomanda ad ogni amministrazione, organismo ed ente coinvolto nell’Attività di pianificazione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi e di interfaccia di mettere in atto le misure previste

Dopo l’incontro in Prefettura, il Prefetto Nicolino Manno “avvisa” gli amministratori e si raccomanda affinché vengano prese tutte le misure necessarie previste nell’Attività di pianificazione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia.
«In attesa dell’individuazione del periodo di grave pericolosità da parte della Regione», premette il Prefetto, «si richiamano i compiti, le responsabilità e le iniziative che ogni amministrazione, organismo ed ente, coinvolti a vario titolo nelle attività di pianificazione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia, devono assumere al fine di una più efficace attività di mitigazione del rischio incendi.
Al riguardo, si rinnovano le raccomandazioni di seguito riportate, oggetto dell’incontro operativo che ha visto il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, di enti e organismi scientifici, tra i quali il Dipartimento di Ingegneria delI’Università del Salento e la Fondazione CMCC di Lecce, dei Rappresentanti della Protezione Civile Regionale e dei vertici delle Forze di Polizia e Forze Armate presenti sul territorio».
In particolare, è emersa la «necessità di una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni comunali per tutte le attività preventive e di pianificazione che devono essere attuate entro il prossimo mese di maggio e comunque prima dell’inizio della stagione estiva e delle alte temperature».
Si fa riferimento a «tutte le attività di pulizia dei fondi rurali, dei terreni incolti e/o abbandonati e, conseguentemente, alle attività di controllo ed eventuale sanzionamento con ordinanza “in danno”, rivalendosi sui proprietari privati inadempienti».
Inoltre, come raccomandato da FS Security, «si sollecitano le amministrazioni comunali ad emettere le ordinanze sindacali contingibili e urgenti, con obbligo a carico dei privati cittadini proprietari di terreni confinanti con la sede ferroviaria, affinché provvedano a tutte le attività di pulizia e sfalcio dei relativi terreni evitando, in tal modo, criticità al sistema dei trasporti su rotaia e pericolo per la pubblica e privata incolumità».
È, altresì, «necessaria ogni altra attività post-incendio riguardante l’aggiornamento del catasto incendi e dei Piani Urbanistici Generali, anche al fine di evitare l’elusione della prescrizione normativa di divieto assoluto di edificabilità sui terreni percorsi dal fuoco per i successivi dieci anni».
È anche fondamentale che ogni amministrazione provveda con cadenza periodica all’aggiornamento dei “Piani comunali o intercomunali di Protezione civile”, «con l’elaborazione di specifici “Piani di emergenza” per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boschive o di vegetazione suscettibile di innesco e propagazione dell’incendio».
Anche «le iniziative di informazione e formazione rivolte alla cittadinanza, al fine di garantire la conoscenza dei comportamenti da seguire e delle aree di raccolta della popolazione in caso di evacuazione, risultano avere un ruolo chiave nella gestione delle emergenze da incendi».
Il Prefetto richiama, inoltre, l’attenzione sulla «necessità della preventiva comunicazione, da parte delle amministrazioni comunali al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, riguardante l’esatta collocazione dei punti di rifornimento idrico, da garantire sempre in efficienza mediante una continua attività manutentiva».
Le fonti idriche possono individuarsi in vasche, piscine, riserve idriche a cielo aperto oppure in tratti di acquedotto allestiti con attacchi di prelievo di adeguate caratteristiche e prestazioni idrauliche, così come raccomandato dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Lecce.
Non meno importante risulta essere la continua azione di prevenzione e contrasto con le squadre di Volontari di Protezione Civile, che nei territori comunali devono essere «immediatamente operative e debitamente formate al rischio per una efficace azione di controllo e pronto intervento».
Allo stesso modo, una particolare attenzione è da riservare alle aree boscate adibite a parcheggio pungo i litorali e le località turistico-balneari le quali «devono essere presidiate da operatori di protezione civile formati e dotati di strumenti e mezzi utili a garantire un immediato intervento».
Il Prefetto Manno rinnova l’invito a sindaci e commissari, nella loro qualità di autorità territoriali di protezione civile, ad «eseguire ogni opportuna attività volta alla mitigazione del rischio incendi nonché a vigilare, nell’ambito dei rispettivi territori, su ogni potenziale situazione di rischio» ed a «disporre, per il tramite della Polizia Locale e dei competenti Uffici comunali, ogni adempimento necessario a far sì che anche i privati proprietari di terreni insistenti sul territorio comunale di rispettiva competenza effettuino le opere di bonifica necessarie a mitigare il rischio».
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Cronaca
Omicidio a Galatone
Il corpo senza vita di un uomo di 64 anni ritrovato in una campagna vicino al santuario della Madonna della Grazia. Un grossa pietra l’arma del delitto

Grave fatto di sangue nel cuore del Salento.
Nelle campagne di Galatone, nei pressi del santuario della Madonna della Grazia è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo.
Era riverso per terra, a pochi metri dal Santuario.
La vittima il 64enne galatonese Sebastiano Danieli.
L’uomo, un pensionato ex dipendente di un mobilificio del posto, era noto in paese anche perché componente della banda locale.
Il terreno in cui è stato ucciso era di sua proprietà
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti era impegnato nella fase di concimazione quando qualcuno lo avrebbe raggiunto e colpito con una grossa pietra al capo.
Pietra che non è stata ancora rinvenuta dai carabinieri che indagano sull’accaduto.
I militari dell’Arma, però, avrebbero già interrogato un uomo, un 50enne, anch’egli del posto, sospettato dell’omicidio.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
- La campagna dove è avvenuto l’omicidio
- I carabinieri intervenuti sul posto
Cronaca
Soleto: ruba da lavanderia self-service, arrestato 46enne
L’uomo originario di Tricase e residente a Maglie ha scassinato la cassa automatica. Magro il bottino, appena 560 euro, ben più grave il danno arrecato

L’immediato e tempestivo intervento dei carabinieri a Soleto ha portato all’arresto in flagranza di reato di un uomo, già noto, ritenuto presunto responsabile di furto aggravato.
Si tratta di Paolo Sperti, 46enne originario di Tricase e residente a Maglie.
Il 46enne è responsabile di furto aggravato perpetrato presso una lavanderia self-service.
I carabinieri, allertati da alcuni passanti, hanno avviato una celere e tempestiva attività info-investigativa, anche attraverso un mirato servizio di osservazione e pedinamento, che li ha condotti sulle tracce dell’uomo.
Il 46enne infatti è stato bloccato dai carabinieri mentre, con il volto ancora coperto da passamontagna e con uno zaino in spalla, si stava allontanando dal luogo dell’evento nel tentativo di far perdere le proprie tracce per le vie cittadine.
Sottoposto a perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di attrezzi atti allo scasso nonché del denaro contante, appena 50 euro, che aveva arraffato dopo aver danneggiato la cassa automatica all’interno dell’attività commerciale.
Ben più consistente del bottino il danno arrecato, complessivamente di qualche migliaio di euro.
I militari hanno anche provveduto a riconsegnare alla titolare il denaro rubato.
Al termine delle operazioni di polizia, l’uomo è stato arrestato e come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
-
Andrano2 settimane fa
Operazione antimafia, arresti a Sud Est
-
Casarano3 settimane fa
Rinvenuto deposito di auto rubate
-
Attualità3 settimane fa
Giuggianello, ritrovate sepolture medievali
-
Approfondimenti2 settimane fa
«Meglio la Svizzera che la fame»
-
Cronaca2 settimane fa
Operazione antimafia in corso, 80 arresti
-
Cronaca3 settimane fa
Estorsione, atti persecutori e droga: arrestati padre, figlia e compagna
-
Cronaca2 settimane fa
Scontro auto-moto: codice rosso a Specchia
-
Cronaca2 settimane fa
Incidente sulla Depressa-Tricase: un ferito grave