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Attualità

Volantino anonimo a Specchia: «Atto vile e denigratorio»

Roberto Musio: «Varcate le porte della cattiveria, della denigrazione, dell’odio e violato, nella notte, il coprifuoco»

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Si continua ancora a discutere a Specchia dopo la diffusione a tappeto di volantini anonimi durante lo scorso fine settimana.


Della vicenda ci propone una lettura diversa l’ex amministratore Roberto Musio che ricorda come tutto sia avvenuto «domenica scorsa, in occasione della ricorrenza dell’anniversario della morte di Giovanni Falcone».


Musio ha definito quanto avvenuto «un atto vile (la viltà fu proprio l’elemento caratterizzante della strage di Capaci), qualcuno ha ben pensato di riempire, nella notte, il paese di volantini anonimi con riferimenti, più o meno espliciti, tesi a colpire l’onestà, l’onorabilità e la dignità di alcuni cittadini di Specchia a cui va la mia piena solidarietà».


Roberto Musio


Questa pratica, purtroppo in uno dei Borghi più belli d’Italia, viene eseguita con periodicità e dovrebbe finalmente trovare un epilogo, «perché il Borgo diventi ancora più bello e pulito, anche negli animi».


Musio si augura che «gli organi inquirenti, in questa occasione, ci permettano di conoscere il soggetto o soggetti che per anni hanno fatto uso di questi metodi per screditare, con odio personale, in maniera becera e cattiva, persone oneste e incensurate. Vorremmo, finalmente, avere un volto/volti da guardare per capire con chi abbiamo e abbiamo avuto a che fare fino ad oggi. Speriamo che sia la volta buona».


Poi l’annuncio: «Nel caso venisse individuato l’autore/autori (gente che non dorme di notte per fare del male), come cittadino e come ex amministratore, mi costituirò parte civile in un eventuale processo che, al riguardo, dovesse essere incardinato. In caso di condanna dell’autore/autori devolverò le somme al Comune di Specchia (per vincolati interventi nel sociale) per il grave danno di immagine che tali episodi provocano al nostro paese, fatto di persone per bene, senza interessi e che desiderano un clima sociale di pace e che sa che ogni eventuale illegalità deve essere denunciata nei modi e nei luoghi previsti dalla legge, salvo persone che non riconoscendosi in tale categoria hanno necessità di muoversi di nascosto, nel buio della notte…».

«Dalla vostra testata», prosegue Musio, «ho appreso che l’on. Antonio Lia, al riguardo, ha presentato una denuncia presso i competenti organi amministrativi/giudiziari perché si faccia chiarezza sui contenuti della lettera anonima i cui autori, a differenza dell’onorevole, domenica scorsa e probabilmente anche altre volte in passato (non è escluso che ci siano precedenti denunce al riguardo) non ha/hanno, invece, varcato le porte istituzionali per denunciare. Hanno varcato invece le porte della cattiveria, della denigrazione, dell’odio e violando, molto probabilmente, e prima di ogni altra, la legge in ordine al coprifuoco in atto, per il bene della salute pubblica».


«Concordo con l’ex sindaco Lia», aggiunge, «sulla necessità di fare chiarezza circa i contenuti del documento preparato e capillarmente distribuito dallo sciacallo/sciacalli e, non conoscendo i termini della dichiarata denuncia, spero si sia pure impegnato per rimarcare la necessità di combattere azioni squallide e di basso profilo, come quelle di domenica scorsa, che mai e in nessun caso potranno trovare una giustificazione».


Poi Musio punta il dito: «Perché non passi, nel nostro paese, in secondo piano la necessità che venga/vengano finalmente  identificato/i e punito/i, lo/gli “pseudo-sputtanatore seriale” che sceglie/scelgono la viltà per tentare di mettere alla gogna una serie di persone (a Roma si dice ndo’ cojo cojo) e, quando lo/gli conosceremo, se lo/gli conosceremo, capiremo anche perché l’avrà/avranno fatto. Non sarebbe stato più semplice fare come ha fatto l’on.le Lia? Andare cioè a denunciare direttamente? Per quale motivo non è stato fatto? Lo potremmo scoprire soltanto con l’identificazione del soggetto/soggetti che passano la notte e la propria vita, evidentemente, tentando di tormentare e rovinare quella degli altri in maniera subdola. E’ un atto dovuto alla popolazione intera per il vile gesto, aggravato dalla circostanza che sia avvenuto nella giornata del 23 maggio, un giorno speciale per la legalità e per togliere finalmente la paura ad ogni cittadino: quella che, una domenica o l’altra si possa ritrovare, ignaro, a cura di loschi anonimi individui, citato in un misero e becero volantino da qualcuno che “gli vuole male” e, fino ad oggi, impunito. Certo di raccogliere le aspettative della maggior parte della gente, al riguardo, rivolgo un invito all’autore/autori a dichiararsi, ad autodenunciarsi e chiedere scusa a tutti i cittadini di Specchia. Un paese, il nostro, che ha sempre dimostrato di saper accogliere e perdonare».


«Il prossimo autunno a Specchia è previsto il rinnovo del Consiglio Comunale», evidenzia l’ex amministratore, «sarebbe veramente importante conoscere le posizioni, su quanto accaduto, delle tante (spero) persone che intenderanno proporsi per dare il proprio contributo al paese con la propria candidatura a sindaco o Cconsigliere, che in questa occasione è inevitabilmente necessario dover prendere pubblicamente, secondo me. La posizione dei cittadini, invece, verrà espressa a tempo debito anche in base agli atteggiamenti di tutte quelle che saranno le parti in causa».


«La loro posizione sarà quella che poi, tutti quanti, dovremmo accettare con rispetto», conclude Roberto Musio, «anche se dovessero scegliere, se nel frattempo non venissero scoperti, quindi inavvertitamente e a loro insaputa, rappresentati autori di atti vili e vigliacchi».


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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