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Marco Macrì, di Alliste, al San Raffaele per essere “vicino” a Berlusconi

Marco lavora come segretario in un Istituto comprensivo di Roma, è fidanzato e non è mai stato in politica

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Marco Macrì con Berlusconi, foto Corriere del Mezzogiorno


Marco: «Da quando avevo 15 anni, vado ad Arcore per ogni suo compleanno»

Nella buona o nella cattiva sorte, sarò sempre accanto al Presidente“. È salentino uno dei fan di Berlusconi, arrivato in ospedale, al San Raffaele di Milano dal Salento, per manifestare la sua vicinanza al Presidente.


Si chiama Marco Macrì, ha 31 anni ed è di Alliste. Alla notizia del ricovero del Cavaliere, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, ha preso il treno ed è partito per Milano.


Marco lavora come segretario in un Istituto comprensivo di Roma, è fidanzato e non è mai stato in politica.


Ero appena tornato a casa, quando, saputo la notizia, sono partito per arrivare qui al San Raffaele e qui rimarrò finché Silvio non verrà dimesso. Non sono mai stato in politica, sono semplicemente un suo fan. Anche nel 2020, quando Berlusconi contrasse il Covid, io ero qui. Voglio solo manifestare la mia solidarietà ed il mio affetto nei suoi confronti. L’amore per Berlusconi”, racconta ancora Macrì “nasce quando, guardando la tv mi catturò la sua immagine perché  parlava al cuore della gente.


E poi è simpaticissimo. Con lui ormai c’è un rapporto di amicizia e confidenza. Lo conobbi di persona a 18 anni, quando per prima volta andai ad Arcore per il suo compleanno. Da 10 anni è diventata una tappa fissa: ogni 29 settembre, sono lì per fargli gli auguri».



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Opera Seme Farm ad Alliste

Una filiera etica che, nel Salento, genera solidarietà e promozione del territorio. 8xmille Chiesa cattolica: “Opera Seme Farm” è una delle opere protagoniste della nuova campagna informativa della CEI

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Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”.

Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno la realizzazione di migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

La campagna sottolinea la relazione tra la vita quotidiana degli italiani e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”: piccoli o grandi gesti di altruismo che capita di fare nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

«L’obiettivo della campagna 2023», afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni, «è far comprendere il valore di un gesto molto semplice come una firma, abbinandolo a momenti della vita di tutti i giorni. Gli spot ruotano intorno al concetto del ‘sentirsi bene’ prendendosi cura del prossimo grazie ad un’opzione, nella propria dichiarazione dei redditi, che si traduce in migliaia di progetti. Chi firma è protagonista di un cambiamento ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. In ogni iniziativa le risorse economiche sono messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari che, con le nostre firme, sono il vero motore dei progetti realizzati».

Ecco quindi che attraverso una semplice firma, quella per l’8xmille, è possibile moltiplicare ogni giorno la sensazione di benessere che si prova quando si fa un gesto d’amore. Come fa la Chiesa quotidianamente attraverso i suoi interventi arrivando capillarmente sul territorio a sostenere e aiutare chi ne ha più bisogno: poveri, senzatetto, immigrati, ma anche italiani che attraversano momenti di difficoltà.

Quest’anno la campagna fa tappa nel Salento, ad Alliste, dove la vocazione agricola e turistica del territorio, ricco di tipicità e di storia, fa da cornice al progetto “Opera Seme Farm”, voluto e promosso dalla Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli, per la promozione e la valorizzazione del lavoro e della persona umana.

È una realtà che si innesta sulla già avviata e consolidata esperienza di Opera Seme, progetto volto alla produzione e distribuzione di prodotti alimentari partendo da ciò che il territorio offre per potenziarlo e rileggerlo. Quest’iniziativa ha avviato un vero e proprio processo di rinnovamento coinvolgendo le realtà cooperativistiche sociali e alcune imprese agricole.

“Opera Seme Farm è uno spin off di Opera Seme», spiega don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas di Nardò-Gallipoli, «finalizzato alla promozione del lavoro, del rispetto dell’ambiente e del territorio, cercando di applicare una carità creativa che promuova integralmente la persona umana, creando opportunità per prevenire le povertà. Il nostro obiettivo consiste nel rivalutare l’agricoltura come strumento di sviluppo con un’attenzione ai valori anche per dimostrare che si può far economia senza caporalato nel rispetto di un lavoro etico. I beneficiari di Opera Seme Farm sono prevalentemente giovani o persone che sono rimaste tagliate fuori dal mercato del lavoro e che attraverso un’attività di qualità hanno trovato un’opportunità di crescita, di reinserimento oltre ad un’esperienza di comunione».

Nella prima fase attorno al marchio Opera Seme, si è costituita una filiera etica a sostegno di piccoli produttori del settore agro alimentare, già provati da diverse problematiche economiche e sociali (la piaga della Xylella fastidiosa, la crisi di mercato, il mancato sviluppo della cooperazione e il caporalato in agricoltura e turismo), che ha promosso la vendita dei prodotti, garantendo la tutela del lavoro, l’eticità della produzione, l’attuazione di meccanismi di economia circolare e di prossimità.

«L’Opera è nata nel 2019 a seguito dell’analisi dei dati che arrivavano alla Caritas diocesana dai centri di ascolto», spiega Roberto de Donatis, referente progetti 8xmille Caritas diocesana, «che segnalavano una situazione allarmante in relazione all’occupazione. Mai avremmo pensato, però, che nel giro di due anni avremmo dovuto potenziare il progetto e riconvertirlo in ambito aiuti alimentari per rispondere alla crescente domanda».

Sostenuto nel primo biennio, dal 2019 al 2020, dai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica, Opera Seme Farm è stato arricchito ed ampliato grazie ad altri 130.000 euro per il 2022.

«L’8xmille ci ha consentito di intraprendere iniziative in grado di raccogliere», aggiunge il direttore, «l’interesse e il sostegno anche di altri soggetti, con cui abbiamo attivato esperienze formative, come scuole, parrocchie, università e istituzioni. Abbiamo avviato un processo che, coinvolgendo le realtà cooperativistiche sociali, enti pubblici e privati cittadini, ha raggiunto gli ambiti della produzione, della vendita e della formazione realizzando un vero e proprio cambiamento culturale, con un percorso nelle parrocchie della diocesi per promuovere la sana alimentazione, il consumo critico, arrivando ad eliminare lo scarto dalle cucine delle mense. Senza il contributo determinante dell’8xmille Opera Seme Farm sarebbe rimasta solo un’idea».

Vasta la produzione sviluppata grazie alla sinergia tra diversi produttori locali: Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli e la Cooperativa Sociale Ipso F.A.C.T.O. Una rete solidale che accanto alla commercializzazione dei prodotti, con punti vendita diretti a Nardò, Galatone, Gallipoli e attraverso il portale operaseme.it, consente l’approvvigionamento delle tre mense della diocesi.

«Grazie ai prodotti della filiera il menù è molto vario», conclude don Venneri, «privilegiando la stagionalità dei prodotti. Di solito alle mense arrivano le eccedenze alimentari. Noi abbiamo voluto operare un cambio di rotta, per interrompere quella che riteniamo un’ingiustizia sociale e abbiamo chiesto alle aziende agricole della filiera di produrre il fabbisogno delle mense, che ogni anno erogano 50.000 pasti, e dei G.A.S (Gruppi di Acquisto Solidale). Allestiamo e confezioniamo i prodotti agricoli in un piccolo stabilimento da cui partono per le consegne alle varie sedi. È un circolo virtuoso di cui siamo molto orgogliosi, che crea sistema e promozione del territorio. Dopo la fase iniziale di avvio, le aziende adesso sono autonome e producono occupazione e reddito».

Un progetto articolato, dunque, reso possibile anche da un team di operatori che assicurano le competenze professionali necessarie. «Cerchiamo di diffondere», spiega Alessandra, operatrice, «un messaggio diverso di promozione della terra e di lotta agli sprechi. Opera Seme è stata una vera e propria rivoluzione per me.  Qui ho trovato un lavoro e, quest’anno, avrò la possibilità di aprire un Emporio nella nostra città, un sogno nel cassetto che si realizzerà e che sarà un riferimento per tante persone in stato di vulnerabilità».

Opera Seme Farm punta, inoltre, a promuovere la costituzione dei G.A.S. per sostenere i produttori agricoli che hanno aderito alla filiera etica per portare sulle tavole prodotti sani e genuini. È la prima esperienza in Puglia, tra le poche in Italia, di progettazione volta a sostenere il lavoro agricolo attraverso l’economia generata dalle opere segno Caritas.

Disponibile sia sul sito 8xmille.it che nel relativo canale YouTube il video relativo ad Opera Seme Farm racconta, attraverso la testimonianza del direttore, dei responsabili e degli operatori, le nuove opportunità create da un’iniziativa che coltiva speranza e inclusione sociale offrendo risposte concrete alla disoccupazione.

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Alessano

Il cerchio magico ad Alessano

Mercoledì 3 maggio, presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano, la prima rassegna di cori scolastici con l’esibizione di 400 coristi. L’evento organizzato dall’Istituto Comprensivo di Alessano fonde il rispetto e l’integrazione con il linguaggio universale della musica

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Quattrocento coristi, undici cori scolastici, nove Istituti Comprensivi della provincia di Lecce, ventuno fra direttori e musicisti accompagnatori, quattro associazioni; è questa la formazione di tutto rispetto per la prima rassegna di cori scolastici che si esibirà con la sua potenza vocale mercoledì 3 maggio, alle ore 17,30, presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano.

La kermesse ha l’obiettivo di favorire e promuovere l’integrazione e il rispetto fra individui attraverso il linguaggio universale della musica.

Gli alunni spazieranno lungo un repertorio ampio e moderno, imparando così a confrontarsi, a creare un’armonia d’insieme e ad affrontare il pubblico.

«Cantare in coro significa molte cose», spiega Salvatora Accogli, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Alessano – Specchia, «prima fra tutte sviluppare peculiarità psico-pedagogiche e musicali che sono capisaldi educativi nella formazione dell’individuo: giocare, immaginare, sperimentare, comprendere, rielaborare, ma non solo; cantare in coro significa imparare a mettersi in ascolto dell’altro, accogliere il prossimo senza discriminazioni di sorta, anzi valorizzare la diversità, sostenere chi ha difficoltà di apprendimento, coinvolgere chi fa fatica a intessere relazioni positive con i compagni e con gli adulti e molto altro».-

«Fare coro», come spiega ancora la dirigente scolastica, significa «sentirsi motore di un progetto che mira a prendersi cura l’uno dell’altro; un progetto di unità, come gocce che fanno mare, che conduce verso lo stare bene insieme, verso il ben essere della persona. Sviluppare negli alunni delle nostre scuole la capacità di a vicenda, è importante e opportuno, perché questa dote acquisita nelle aule possa essere portata anche fuori dalla scuola e dopo la scuola, come forza generatrice di una società migliore».

I CORI IN GARA

Coro In – Canto, Istituto comprensivo Antonazzo di Corsano – Tiggiano.

Coro Musicampolo, Direzione Didattica Statale V. Ampolo di Surbo.

Coro Apulia, Istituto comprensivo Tricase – Via Apulia.

Coro dell’I.c. Rina Durante di Melendugno.

Orientiamoci… in Coro, Istituto comprensivo di Squinzano.

Coro Piccole Voci, Istituto comprensivo di Ruffano.

Coro Smiling Notes, Istituto comprensivo di Maglie.

Piccolo Coro Specula, Istituto comprensivo di Alessano -Specchia.

CoroaQuore, Istituto comprensivo di Alessano – Specchia.

Coro Scolastico Italo Calvino, Istituto comprensivo “I. Calvino” di Alliste – Melissano.

Coro InCanto di Voci, Istituto comprensivo di Maglie.

GLI OSPITI DELLA SERATA

Coro Mani Bianche (di Melissano), direttore Mirella Zuccaro Bellisario;

Coro ArmoniaSonora (Melissano), direttore Erica Pizzileo;

Coro Femminile Studio D (Castrignano del Capo), direttore Lara Maria Inguscio;

Ensemble dei maestri di strumentodocenti del comprensivo Alessano – Specchia.

INTERVERRANNO

Osvaldo Stendardo, sindaco di Alessano;

Anna Laura Remigi, sindaco di Specchia;

il Vescovo, Mons. Vito Angiuli;

Vincenzo Melilli, dirigente UST Lecce;

Antonio Leo, vice presidente Provincia di Lecce; Pierfranco Semeraro, presidente ARCOPU (Associazione Regionale Cori Pugliesi).

La commissione artistica sarà formata dalle prof.sse Lara Maria Inguscio, Maria Grazia Chiarito.

Presenterà Mino Caliandro.

Alla realizzazione dell’evento hanno collaborato le associazioni: Leones Alessano, Pro Loco Alessano, Studio d APS Castrignano del Capo, Junior Band APS Melissano.

Info e prenotazioni: 0833 781118.

 

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Alliste

Gli ulivi e la Xylella al cinema con “Il tempo dei Giganti”

Di Davide Barletti e Lorenzo Conte, il film documentario girato anche a Lecce, Otranto ed Alliste, sulla più grave pandemia botanica del secolo. La programmazione inizia dalla Puglia con una serie di serate evento: nel Salento a Lecce, Calimera e Tricase. Per ogni biglietto venduto in sala, un euro sarà devoluto a Save the Olives, la Onlus impegnata nella salvaguardia degli ulivi monumentali e nella ricerca di nuove varietà di ulivo, produttive e resistenti alla Xylella. 

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Arriva al cinema giovedì 16 marzo “Il Tempo dei Giganti”, il film documentario diretto da Davide Barletti e Lorenzo Conte, prodotto da Dinamo Film e Fluid Produzioni con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020.

Il film è stato girato tra Bari, Valle d’Itria, Alliste, Erchie, Lecce, Brindisi, Otranto e Castellana Grotte, con l’impiego di 20 unità lavorative pugliesi.

In Puglia è in corso la più grave pandemia botanica del secolo: un batterio da quarantena, Xylella Fastidiosa sta uccidendo milioni di alberi d’ulivo, stravolgendo paesaggio, economia e relazioni umane. “Il Tempo dei Giganti” narra il viaggio di Giuseppe verso la terra del padre, nella Piana degli ulivi monumentali, laddove è imminente l’arrivo dell’epidemia. Dovrà spiegare all’anziano contadino come la loro vita verrà̀ sconvolta da questo batterio invisibile, finora sconosciuto in Italia e che lentamente sta diffondendosi in Europa.

Con “Il Tempo dei Giganti” i registi Davide Barletti e Lorenzo Conte portano avanti il racconto del territorio pugliese e della sua comunità iniziato con “Italian Sud Est” (2003), proseguito con “Fine pena mai” (2008), “Diario di uno scuro” (2009) e “La guerra dei cafoni” (2017).

Il documentario è liberamente ispirato al libro di Stefano Martella “La morte dei Giganti. Il batterio Xylella e la strage degli ulivi millenari”, edito da Meltemi.

Il film, senza pregiudizi o condizionamenti, lascia spazio a opinioni scientifiche, suggestioni e storie di chi, in prima linea, cerca di fornire una visione sul futuro di un territorio devastato dalla più grave pandemia botanica del secolo.

Dopo la proiezione a ogni tappa è previsto un incontro con autori e ospiti: alla prima barese (giovedì 16 marzo), che si terrà all’AncheCinema, parteciperanno Anna Grazia Maraschio, Assessore Ambiente Regione Puglia, Patrizio Ziggiotti, Save the Olives, Nicola di Noia, Unaprol, Donato Boscia, CNR, Giovanni Melcarne e Maria Valeria Mininni, Professoressa di Urbanistica e Paesaggio Unibas.

A Lecce (venerdì 17) tra gli ospiti oltre agli autori e al produttore saranno presenti al dibattito postproiezione moderato dal giornalista Pierpaolo Lala il premio Nobel Riccardo ValentiniLeo Piccinno, Direttore del Dajs, Francesco Gioffredi, vice direttore del Quotidiano, e Roberta Bruno, dell’associazione Karadrà.

Per ogni biglietto venduto in sala, un euro sarà devoluto a Save the Olives, la Onlus impegnata nella salvaguardia degli ulivi monumentali e nella ricerca di nuove varietà di ulivo, produttive e resistenti alla Xylella.

Il film è distribuito nelle sale da Dinamo Film, società di produzione cinematografica e audiovisiva indipendente.

LE DATE NEL SALENTO

Venerdì 17 marzo, ore 21 DB d’Essai Cinema e Teatro LECCE

Sabato 18 marzo, Cinema Elio CALIMERA

Giovedì 23 marzo, Cinema Paradiso TRICASE

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