Attualità
Investitore asiatico punta su fashion designer salentina
La casaranese Jenny Monsellato pronta a debuttare sul mercato asiatico. È stata scelta dal Gruppo YMYX insieme ad altri Designer dopo una lunga ed accurata selezione tra innumerevoli brand emergenti e di ricerca provenienti da tutta Europa. Le creazioni Jenny Monsellato saranno vendute attraverso una piattaforma online attualmente in fase di ultimazione nel continente asiatico e successivamente in Boutique plurimarca in China, Giappone, Corea, per arrivare successivamente in Australia e negli Emirati Arabi
La fashion designer salentina Jenny Monsellato si prepara a debuttare nel mercato asiatico, il più grande mercato di moda al mondo. È stata scelta dal gruppo YMYX insieme ad altri designer dopo una lunga ed accurata selezione tra innumerevoli brand emergenti e di ricerca provenienti da tutta Europa, le selezioni si sono tenute non solo in Italia ma anche in Francia, Spagna, Portogallo e Inghilterra.
Quasi quarant’anni, gli ultimi venti vissuti nel campo della moda, diploma universitario in Fashion Design e Master in Cool Hunting conseguiti entrambi nel prestigioso Istituto Europeo di Design (IED) di Milano.
Dopo aver partecipato a numerosi concorsi arrivando, in alcuni, finalista come per Space2Tex promosso dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il quale è stata premiata nella Fortezza da Basso durante la fiera Pitti a Firenze e il “XVII° Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti” promosso da CNA Federmoda dove è stata fortemente voluta per partecipare alla sezione ricamo da Giorgia ed Emmanuel Schvili o, citandone solo alcuni, “Who is on next” realizzato da Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia, “Fashion House” Programma Televisivo di MTV, “European Wool Awards” a Parigi e “10th International Fashion Design” in Giappone.

Jenny Monsellato
Ha avuto esperienze a 360° nel campo della moda, da vestierista per sfilate e campagne vendite presso Giorgio Armani a Milano, a donna prodotto di “24/7 Suits” di Livio Graziottin a Treviso, sino a diventare consulente Ufficio Stile per piccoli e grandi marchi Italiani ed esteri, come per lo storico e centenario marchio Belstaff, specializzato non solo nell’abbigliamento per motociclisti ed aviatori ma che copre una ampia area della moda con collezioni uomo, donna e bambino, conosciuto a livello planetario per aver vestito personalità come Lawrence d’Arabia, Che Guevara e Arthur Miller prima e i più grandi film di Hollywood poi, tra cui Mission Impossible, The Aviator, La guerra dei Mondi e tanti altri ancora.
Dopo anni vissuti tra Milano e Treviso decide di trasferirsi nella sua terra d’origine, il Salento, dove diventa docente presso il Politecnico del Made in Italy di Casarano mettendo a disposizione il suo know how e la sua enorme passione, ma torna soprattutto per dare vita ad una delle sue più grandi sfide proprio partendo dalla sua terra, creare una linea che porterà il suo nome, Jenny Monsellato, una collezione total look donna che lei stessa racconta così: «Il mio concetto di abito spazia oltre il confine delle forme e delle cuciture, rievoca epoche passate con uno sguardo rivolto sempre verso la contemporaneità. Minimalismo accentuato da dettagli elaborati, a volte inconsueti, contrasti se non cromatici, di opacità e lucentezze o di spessori e trasparenze, mentre materiali differenti si incastrano esaltando la femminilità, il tutto in un’armoniosa distribuzione di elementi. Linee morbide richiamano una libertà lontana da costrizioni e fluidi tessuti ricordano una conquistata leggerezza. Un costante gioco di equilibrio tra semplicità e complessità. Questi alcuni tratti che mi piace esaltare in ogni singolo capo delle mie collezioni, facendo intravedere l’emotività nascosta in ognuno di essi».
A maggio 2018 è a Parigi nella ricerca di Showroom per la distribuzione della sua linea, a giugno sfila a Lecce e a settembre è la volta di Milano durante gli eventi organizzati da Mad Mood Milano Fashion Week riscuotendo premi ed approvazioni.
È proprio in questo periodo che il Gruppo cinese YMYX si interessa alla salentina.
Dopo vari incontri il contratto è stato siglato e le creazioni Jenny Monsellato saranno vendute attraverso una piattaforma online attualmente in fase di ultimazione nel continente asiatico e successivamente in Boutique plurimarca in China, Giappone, Corea, per arrivare successivamente in Australia e negli Emirati Arabi.
Attualità
Quando l’amore per lo sport fa cento
La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni
di Lorenzo Zito
Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.
Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.
Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.
I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.
L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.
Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.
Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.
4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.
Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.
A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.
Attualità
Uno contro uno e uno contro zero
Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…
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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.
E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.
La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.
E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.
Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.
Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.
Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.
Attualità
Tricase si fa arancione contro la violenza di genere
Manifestazione organizzata dall’Inner Wheel Club di Tricase – S. M. di Leuca e dal Rotary Club Tricase- Capo di Leuca con la partecipazione delle scuole del territorio per promuovere la cultura del rispetto, della parità e della non violenza
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si è svolta per le vie del centro di Tricase una partecipata marcia di sensibilizzazione volta a promuovere la cultura del rispetto e del contrasto alla violenza di genere.
L’iniziativa, che rientra nella campagna internazionale “Orange The World” di UN Woman, è stata organizzata dall’Inner Wheel Club di Tricase – S. M. di Leuca e dal Rotary Club Tricase- Capo di Leuca, realtà impegnate nella diffusione di valori di solidarietà, tutela dei diritti e sostegno alla comunità.
Evento particolarmente significativo anche per la presenza attiva delle scuole del territorio, che hanno aderito con entusiasmo e spirito di partecipazione: gli istituti comprensivi “Tricase – Via Apulia” e “Pascoli”, il Liceo “Comi”, e il Liceo “Stampacchia”.
Gli studenti, accompagnati dai loro insegnanti, hanno contribuito con cartelloni, slogan, riflessioni attestanti profonda sensibilità e momenti di condivisione, dimostrando consapevolezza e attenzione verso un tema che riguarda profondamente il presente e il futuro della società.
Il loro coinvolgimento ha rappresentato un messaggio forte: educare al rispetto fin da giovani è il primo passo per costruire comunità più giuste e sicure.
Alla marcia hanno preso parte anche diverse associazioni locali, che hanno voluto testimoniare la propria vicinanza alle donne vittime di violenza e ribadire l’importanza di fare rete tra istituzioni, scuola e terzo settore.
La presenza congiunta di enti, studenti e cittadini ha trasformato l’iniziativa in un momento di forte impatto emotivo e civile.
In chiusura, Pasquale Santoro in rappresentanza de “Le lanterne di Diogene”, ha reso partecipi tutti i presenti di riflessioni tratte dal libro “Cara Giulia” di G. Cecchettin, rivolte espressamente al mondo maschile.
Un appello condiviso con tutti i presenti: continuare a lavorare insieme per promuovere la cultura del rispetto, della parità e della non violenza, affinché giornate come questa non restino episodi isolati ma diventino parte di un percorso quotidiano di consapevolezza e impegno comune.
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