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Casarano

Presente e futuro di Casarano: il sindaco in Redazione

Ottavio De Nuzzo su situazione politico amministrativa, PNRR, sicurezza, e tutto quanto in cantiere per la città

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a cura di Giuseppe Cerfeda


Ospite in Redazione per un intero pomeriggio, il sindaco di Casarano Ottavio De Nuzzo, che ha da poco superato metà mandato, ha analizzato con noi la situazione politico amministrativa di Casarano, toccando tutti i punti nevralgici della vita della città. A cominciare dai finanziamenti già ottenuti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.



I FINANZIAMENTI DEL PNRR


Quali sono i finanziamenti su cui Casarano può già contare?


«Abbiamo ottenuto 5 milioni di euro per la rigenerazione urbana per i quali dovremo appaltare i lavori entro il 30 luglio: un milione e 20mila euro per alcune stradine del centro storico già basolate ma ancora non transitabili; un milione e 480mila euro per il rifacimento dei Giardini William Ingrosso; 2,5 milioni per la ristrutturazione di Palazzo De Donatis. Già appaltati i lavori di Piazza San Domenico, per cui abbiamo “strappato” ad inizio consigliatura un finanziamento di un milione e 480 mila euro; il nostro è stato l’unico Comune ad ottenere un finanziamento per la ristrutturazione di un immobile di edilizia pubblica. Con un milione di euro, ristruttureremo l’edificio di tre piani in via Saluzzo, risalente agli anni ’60 e abitato da 12 nuclei familiari. Altri 2,5 milioni  finanziati per la realizzazione ex novo di un asilo nido comunale, per la fascia 0-3 anni, nella Zona industriale».



Per il quale sono stati sollevati dubbi sulla conformità ed ipotizzate presunte carenze di salubrità dell’ambiente…

«Utilizzeremo un’area di un ettaro abbondante, di proprietà del Comune, situata all’ingresso della Zona industriale sulla via per Maglie. Le indagini effettuate hanno evidenziato come tutti i parametri siano sotto la soglia. Nelle vicinanze non vi sono fabbriche o altri fattori che possano influire negativamente. Diversamente non ci avrebbero neanche concesso il finanziamento».


Altri finanziamenti certi?


«Come Aro Lecce 9 abbiamo ottenuto due milioni di euro. Mentre Matino, Parabita e Ruffano realizzeranno ognuno il loro ecocentro, a Casarano è previsto l’acquisto di isole ecologiche, di cui una grande che comprende tutti i rifiuti della differenziata lunga 6-7 metri per 1,5 mt; altre per il vetro, la plastica, ecc., da dislocare soprattutto in centro città. Per l’efficientamento energetico abbiamo a disposizione 1,2 milioni in totale, frutto di 5 finanziamenti di circa 230mila euro con cui interverremo sull’edificio comunale, su quelli che ospitano gli Istituti comprensivi (di fronte al Municipio, in via 4 novembre e via Amalfi; in quest’ultimo compresa anche la sostituzione degli infissi esterni) e sul Tribunale. Infine, attingeremo a 320 mila euro per la digitalizzazione dei servizi erogati dal Comune».


Tra pensionamenti e difficoltà ad assumere, In molti centri si lamenta, l’esiguità di personale negli uffici comunali. A Casarano come siete messi?


«Veniamo fuori da sette anni di dissesto finanziario nei quali sono andati via dipendenti che non abbiamo potuto sostituire, al pari di chi ha raggiunto l’età pensionabile. Abbiamo attinto da vari Comuni e rimpolpato le fila ma siamo ancora decisamente sotto. La dotazione organica prevede tra 90 e 100 dipendenti, ora ne abbiamo circa 60.

Di recente abbiamo espletato il bando per i vigili urbani: oggi, sui i 23-24 previsti, sono in servizio 7 e quasi tutti sulla via del pensionamento».


Ci sono finanziamenti per i quali siete in graduatoria con discrete speranze?


«Abbiamo partecipato ad un progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico per un importo di 2,5 milioni di euro e ad un altro della Prefettura, sempre legato al PNRR, per il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza, per il quale abbiamo già stanziato 80mila euro di somme di bilancio per il cofinanziamento previsto. Il progetto complessivo ha un costo di 280mila euro e prevede telecamere ad alta definizione con lettura targhe, poste agli ingressi e alle uscite della città. In entrambi i casi pare ci siano buone possibilità di pervenire al finanziamento».


QUESTIONE SICUREZZA




Il tema sicurezza resta caldo per Casarano, quest’inverno, insieme a tutto l’hinterland, teatro di una serie di atti criminosi. Il riferimento è soprattutto ai mezzi date alle fiamme. Qual è la situazione oggi?

«Già al primo episodio, con l’incendio di cinque camion nella zona industriale chiamai in Prefettura. Il nuovo Prefetto, Luca Rotondi, appena arrivato, mi ricontattò subito, rivelandomi la sua intenzione di insediare proprio a Casarano il Comitato Ordine e Sicurezza (dedicato al tema della sicurezza urbana nel territorio comprendendo anche Ugento, Taviano, Taurisano, Matino, Racale e Ruffano, NdA). Da allora è aumentata la presenza delle forze dell’ordine, con tanti posti di blocco la sera e la situazione sembra decisamente migliorata. Il Prefetto ci ha assicurato che il potenziamento dei controlli sarà ancora prolungato. Continueremo a restare vigili sul fenomeno. Nel frattempo abbiamo provveduto a fornire il centro storico di un’illuminazione adeguata poiché alcuni vicoli, con il favore del buio, erano diventati ricettacolo di spaccio e consumo di droga. Una volta illuminate le strade, determinati personaggi non si vedono più».


Proprio sul tema sicurezza dalle minoranze è giunta la richiesta di un consiglio comunale monotematico. Richiesta però che non ha mai avuto seguito…

«Probabilmente dai banchi dell’opposizione non hanno ben compreso il senso dell’incontro tenuto col Prefetto. Incontro riservato solo ai sindaci del comprensorio e forze dell’ordine e non certo per mia volontà. Capisco che vogliano esprimersi a riguardo… quello che io posso fare e che ho sempre fatto, è rendere conto prontamente di tutto ciò che viene deciso».


VIABILITÀ E PARCHEGGI IN CENTRO


Sono molte le lamentele per la viabilità ed i parcheggi selvaggi in centro, soprattutto da quando non ci sono più le strisce blu.

Per un attimo il sindaco De Nuzzo perde il suo consueto aplomb: «A Casarano siamo piuttosto bravi a fare promozione del territorio all’inverso…

Per i parcheggi siamo quasi pronti. Ingiustificata anche la polemica della Zona a traffico limitato per la quale ci suggeriscono di adottarla solo il sabato e la domenica; guarda caso però quella della Ztl solo nei fine settimana è stata sempre la nostra intenzione.

Stiamo investendo tanto sul centro storico per il quale stiamo mettendo in atto un disegno organico di rilancio».


LA ZONA INDUSTRIALE


Anche dalla zona industriale giungono lamentele per la viabilità e ingorghi per le tante auto in sosta.


«Dobbiamo sistemare l’ultimo tronco che è già a senso unico, anche se non tutti lo rispettano con la conseguenza, a volte, di congestionare il traffico. Stiamo cercando di capire come intervenire».


Restando in Zona industriale, quella di Casarano è decisamente florida ed ospita numerosissime aziende. Qual è ad oggi, numericamente, la forza lavoro?

«Grazie a Dio la nostra Zona industriale testimonia l’operosità dei casaranesi ed è decisamente popolata. Tra tutte le aziende posso fare una stima di almeno 4-5mila lavoratori. Si può comprendere, dunque, la mole di traffico quotidiana. Anche per questo stiamo pensando, con la Provincia, titolare di quella strada, di realizzare una rotatoria in direzione Maglie per mettere in sicurezza quel tratto.

Inoltre stiamo cercando finanziamenti per dotare la Zona industriale di un suo depuratore. Gli impianti di acquedotto e fognatura, perfettamente funzionanti anche oggi, sono stati terminati negli anni ’90, al pari del depuratore. A quest’ultimo, però, non fu mai rilasciata l’agibilità perché, nel frattempo, era cambiata la legge e non poteva più essere utilizzato».


DIFFERENZIATA AL 63%


Raccolta differenziata: a che punto siete?

«Abbiamo promosso una campagna di sensibilizzazione in tutta la città, compresa la Zona industriale, che ci ha portato ad incrementare la differenziata di 7-8 punti. Oggi siamo complessivamente al 63% e contiamo quanto prima di arrivare al 65%».


Per restare in tema, la TARI, la tassa sui rifiuti, resterà invariata?

«Quanto deciso nel 2022 resta valido per il 2023, 2024 e 2025, ovviamente tenendo in conto l’aggiornamento Istat».


L’AREA MERCATALE


Ha superato metà mandato: cosa vorrebbe assolutamente vedere realizzato entro la fine dei cinque anni?

«Mi piacerebbe riuscire a completare quello che abbiamo previsto nel programma presentato a suo tempo agli elettori. E, secondo me, potremo farcela».


Un’urgenza in particolare?


«Sistemare l’area mercatale, trovare una zona adatta, oltre al mercato settimanale, anche per gli eventi, le giostre e quant’altro. Prima il mercato era ospitato in contrada Botte. Per Asl e Vigili del Fuoco la zona non rispettava i parametri di sicurezza. Così lo abbiamo spostato nel quartiere residenziale di Pietra Bianca. Abbiamo anche investito per realizzare i servizi igienici e potenziare la linea elettrica per gli ambulanti. Inutile tergiversare, però, non è la soluzione ottimale nonostante i nostri sforzi per calmierare i disagi ai residenti. Perciò abbiamo individuato allo scopo la zona a ridosso del cimitero, in direzione Matino, nei pressi della rotatoria. Si tratta di una zona comoda sia per la viabilità che, eventualmente, per i parcheggi, visto che insiste su un’area di circa 5 ettari. Non è piena città ma non è neanche tanto lontana, visto che dalla “Colonna” dista appena 800 metri».


DECORO URBANO


Il primo cittadino poi ci confida «quella che per me è una vera e propria fissa: il rifacimento di tutto il manto stradale per restituire decoro alla città. Ci è stata finanziata per 11mila euro la progettazione definitiva per il rifacimento delle strade, per concorrere ad un importo complessivo di 1,5 milioni. Abbiamo approvato in giunta il progetto esecutivo, ora l’Ufficio tecnico dovrà comunicarlo al Ministero. Speriamo ce lo finanzino».


CITTÀ DELLA CULTURA


«Vorremo anche spostare la Biblioteca comunale a Palazzo D’Elia, destinato a diventare il contenitore culturale della città. Sempre in ambito culturale mi preme dire che con noi per la prima volta, Casarano ha aderito alle Giornate del FAI con tutto quello che ne consegue».


Gli fa eco Emanuele Legittimo (assessore a Trasparenza, Pubblica Istruzione, Polizia Locale e Sicurezza del Territorio, Cultura, Attività Produttive): «Dopo tanti anni, abbiamo finalmente aperto una finestra sulla cultura, settore sul quale il sindaco sta investendo moltissimo. Ricorderei per tutte la mostra internazionale con Tarshito, realizzata a Palazzo D’Elia e nel centro storico, in collaborazione con la Regione Puglia ed il Museo di Castromediano. Inziativa che ci ha aiutato ad entrare nel circuito della cultura che conta. Pochi giorni fa, per espresso volere proprio del sindaco, abbiamo ospitato il Coro delle Voci Bianche della Cappella Sistina, per la prima volta nel Salento».


Cosa dobbiamo aspettarci per quest’estate?


Risponde sempre l’assessore Legittimo, anche se non si sbottona: «Appronteremo un cartellone da grande città che sicuramente non sarà da meno a quello dello scorso anno. Nomi? Sicuramente grandi personaggi ma li annunceremo quando sarà il momento».


PARCO CAMPANA


«Altra sfida importante dell’amministrazione De Nuzzo», aggiunge Giulia De Lentinis (assessore a Promozione del Territorio, Politiche Giovanili, Politiche Energetiche, Politiche Comunitarie e Cooperazione Internazionale, Innovazione Tecnologica, Contenzioso), «è quella della risistemazione del Parco Campana, per cui abbiamo appena affidato l’incarico di progettazione».


IL PALAZZETTO DELLO SPORT


Il Palazzetto dello sport avrebbe bisogno di essere ristrutturato ed omologato per i grandi eventi…


«Per un disguido il bando è stato pubblicato in un periodo non consono e la gara è andata deserta. Abbiamo chiesto al Ministero se si potesse procedere per affidamento diretto, nessuno ci ha ancora risposto.  Dalle notizie in nostro possesso, però, dovremmo avere presto il via libera».


«AI CASARANESI DICO…»




Cosa si sente di dire ai casaranesi?


«Che tutti stiamo profondendo il massimo sforzo non lesinando energie.

Un po’ di tranquillità in più non guasterebbe ma capisco che fa parte del gioco».


Si è già posto il problema di cosa farà tra poco più di due anni? Si ricandiderà?


«Ovviamente è presto per dare una risposta definitiva. Non dovrebbero esserci problemi per una eventuale ricandidatura ed io confermo la mia disponibilità. In due anni, però, possono accadere tante cose. Nella vita mai dire mai…».


Attualità

Maria Antonietta I di Puglia

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà….

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Unisalento, ecco la prima rettrice

Maria Antonietta Aiello: «Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità»

La professoressa sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Al primo turno il voto pesato per ciascuno dei tre candidati ammessi alla procedura elettorale era stato: Maria Antonietta Aiello, 338,269; Luigi Melica, 278,944; Salvatore Rizzello, 138,239.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione. Di Marzi (Cosenza), sarà dal prossimo 1° novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.

La vera sfida del futuro

di Hervé Cavallera

di Hervé Cavallera

Il 2025 è un anno importante per l’Università del Salento. Da non molto sono trascorsi i festeggiamenti per il suo 70° anno di vita ed è stato appena eletto, nella persona della prof.ssa Maria Antonietta Aiello, il suo 11° rettore, anzi la prima Rettrice di Unisalento.

Il primo rettore, e inoltre fondatore dell’Università, fu Giuseppe-Codacci-Pisanelli (nel 1955 rettore del Consorzio Universitario Salentino, dal 1956 al 1976 rettore dell’Università di Lecce), quindi Saverio Mongelli (1976-1979), Mario Marti (1979-1981), Alberto Sobrero (1981-1983), Donato Valli (1983-1992), Angelo Rizzo (1992-2001), Oronzo Limone (2001-2007) che mutò (2007) il nome da Università di Lecce in Università del Salento, Domenico Laforgia (2007-2013), Vincenzo Zara (2013-2019), Fabio Pollice (2019-2025).

In 70 anni, ovviamente, non solo è cresciuta l’offerta formativa dell’Università salentina (sorta con la Facoltà di Magistero a cui seguì quella di Lettere e Filosofia), ma è cambiato l’intero panorama nazionale.

L’Università di Lecce fu la terza ad esistere, dopo Napoli e Bari, nell’Italia meridionale continentale.

Oggi numerose sono le università statali nelle diverse regioni del Sud, a cui devono aggiungersi quelle non statali legalmente riconosciute e quelle telematiche. Il che, si capisce, comporta una serie di problemi di natura economica, che crescono ulteriormente pensando al numero consistente di studenti del Sud che preferiscono recarsi in università del Centro-Nord e, non ultimo, alla denatalità che riduce il numero dei giovani.

Mantenere al meglio l’esistente è ciò che diventa immediatamente evidente per chi assurge alla carica rettorale.

Ma “mantenere”, in una realtà sempre più complessa, concorrenziale e globalizzata, non è invero sufficiente. Nel mondo della flessibilità, non si mantiene: si sviluppa. Occorre crescere ulteriormente e divenire sempre più concorrenziali.

Sotto tale profilo il compito che attende la Rettrice, non è affatto facile.

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà.

Al tempo stesso è opportuno migliorare la qualità dell’assistenza studentesca, dei servizi che si offrono.

Basti pensare agli alloggi, ai collegamenti, alla viabilità, alle mense universitarie.

Si tratta di una serie di obiettivi che – una volta raggiunti – farebbero risaltare l’immagine di una università dinamica, accorta ai bisogni del presente e del territorio, volta all’innovazione.

E’ opportuno che per raggiungere tutto questo la Rettrice sia coadiuvata da uno staff efficiente e coeso.

Certo, quello che si è indicato pare necessario e tuttavia non facile da conseguire in quanto comporta in primo luogo una serie di interazioni con il mondo politico ed economico abbastanza complesse. Soprattutto non sono trascurabili, ad avviso di chi scrive, i dati già rilevati connessi alla denatalità e alla volontà giovanile di spostarsi altrove, anche fuori d’Italia, in vista di una più proficua occupazione dopo aver conseguito la laurea.

Alla luce di quanto sopra il problema diventa allora quello di rendere appetibile – mi si passi il termine – Unisalento.

Affinché questo sia, bisogna tornare ad essere quello che l’università ha voluto essere nel suo significato pieno, come del resto è attestato dalla storia.

Certo, è il luogo ove studiare le discipline che consentono di acquisire le conoscenze e le competenze di base della propria professione per il bene personale e del prossimo, ma in primo luogo è un centro di ricerca di alta cultura.

Solo puntando alla realizzazione di uno stimolante centro di ricerca è possibile dare veramente vita ad una università.

Si tratta, insomma, di mettere totalmente da parte sia l’idea di un mero titolificio sia quella di un’azienda che offre pure velleitarie illusioni.

Un centro di ricerca, con docenti scientificamente qualificati, sarebbe certamente in grado di diventare punto di riferimento dell’utenza studentesca e quindi motore di crescita territoriale proprio perché in sé garante della serietà e della qualità degli studi.

In un momento storico in cui prevale l’innovazione è evidente che solo un serio approfondimento nei diversi campi dello scibile umano può diventare forza attrattiva e positivamente propulsiva.

Come scrive Dante nel Canto VI del Paradiso, grande merito dell’imperatore Giustiniano fu quello di aver tolto dalle leggi, nel suo Corpus iuris, «il troppo e ‘l vano».

Ecco: il compito della Rettrice Maria Antonietta Aiello (e ciò in realtà vale per ogni università) è di snellire le lungaggini burocratiche e di puntare sull’essenziale, ossia sull’apporto di docenti veramente all’altezza del presente, che siano in grado di contribuire, ognuno per il proprio settore scientifico-disciplinare, allo sviluppo della ricerca nazionale e internazionale. Infatti, solamente rendendo ancor di più l’Università del Salento un polo di eccellenza scientifica non soltanto i giovani sarebbero indotti ad iscriversi, ma essa diventerebbe un notevole centro di promozione dell’intero territorio.

Tutto questo, si comprende bene, non si realizza in un batter d’ali e richiede lungimiranza e capacità di costituire un corpo docente di rilievo. È ciò che si augura alla Rettrice neoeletta in un momento storico in cui l’Occidente sembra scivolare nei vaniloqui e nell’asservimento alla tecnologia.

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Casarano

Pusher 23enne arrestato, beccato con droga e soldi in auto e a casa

La perquisizione estesa all’abitazione ha permesso di scoprire ulteriori grammi 4,5 circa di marijuana, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento…

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Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri di Casarano congiuntamente ai militari della locale Stazione, hanno svolto un mirato e specifico servizio che ha portato all’arresto in flagranza di reato un 23enne melissanese, già noto.

Il giovane è finito nei guai poiché responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’arresto è stato il frutto di un’attenta attività info-investigativa condotta anche grazie ad una profonda conoscenza del territorio e delle dinamiche illecite locali.

Gli uomini dell’Arma, infatti, hanno svolto la specifica e serrata attività di servizio nella periferia di Matino, centro dell’hinterland casaranese, che li ha condotti a procedere al controllo di un giovane presunto pusher.

L’uomo era a bordo della sua utilitaria, in una zona isolata, nelle ore più calde del pomeriggio.

Il 23enne ha da subito assunto un atteggiamento che ha destato l’attenzione dei militari tanto da indurli ad approfondire i controlli e procedere ad una perquisizione personale e veicolare.

Nel corso delle operazioni i militari hanno rinvenuto un primo involucro che il giovane teneva occultato all’interno di un pacchetto di sigarette, contenente sostanza presumibilmente stupefacente del tipo cocaina.

In seguito è stato rinvenute un contenitore in plastica celato in un vano porta oggetto nell’autoveicolo, all’interno è stata trovata analoga sostanza già suddivisa in 28 “cipollette” per un peso complessivo di quasi 10 grammi circa.

Il tutto, presumibilmente, destinato ad alimentare le piazze di spaccio locali.

Insieme alla droga, nascosta in un latro vano, è stata ritrovata la somma di quasi 500,00 euro in banconote di vario taglio: somma ritenuta quale provento di una probabile attività illecita di spaccio.

La perquisizione estesa all’abitazione ha permesso di scoprire ulteriori grammi 4,5 circa di marijuana, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento.

Al termine delle operazioni il 23enne è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, sottoposto alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari.

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Attualità

Donne Vittime di violenza: reinserimento al lavoro dopo il Centro

La Rete territoriale antiviolenza dell’Ambito di Casarano al lavoro per l’empowerment delle donne

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Presso l’Aula Consiliare del Comune di Casarano, il Prefetto di Lecce Natalino Manno ha presieduto una riunione operativa sul tema del “Reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza”.

Tale iniziativa rientra nell’area di intervento interistituzionale, dopo il “Protocollo d’Intesa per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere nell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano”.

L’argomento è stato affrontato ed esaminato da più punti di vista, con particolare riguardo al delicato momento di “uscita” delle donne dal Centro Antiviolenza, in seguito alla conclusione di un percorso riabilitativo, e alla fase di “accompagnamento” al reinserimento sociale, che non può ritenersi compiuto senza un lavoro.

Una platea di addetti ai lavori ben rappresentata dai sindaci dei comuni dell’Ambito Sociale Territoriale (quindi rappresentanti di Casarano, Collepasso, Matino, Parabita, Ruffano, Supersano e Taurisano), dai referenti del Centro Anti Violenza, delle Associazioni datoriali, di Arpal Puglia, dell’UDEPE e dai rappresentanti delle Aziende che operano nell’hinterland casaranese, ha tracciato le linee guida e individuato gli step del delicato percorso di reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, condividendo concrete strategie operative, tese a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, oltre a percorsi di risocializzazione, costruiti attraverso la formazione, il rafforzamento delle motivazioni personali e una maggiore consapevolezza dell’importanza di avere un’indipendenza economica, per uscire definitivamente da circuito assistenzialistico.

In particolare, con la collaborazione di Arpal e con il supporto delle Associazioni di categoria, saranno attivati canali privilegiati per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche alla luce dei benefici fiscali e contributivi riconosciuti dalle disposizioni normative vigenti, nonché della possibilità per la Cooperativa Medihospes che gestisce il Centro AntiviolenzaIl Melograno” di sostenere le donne nei percorsi di formazione e nei primi mesi dall’inserimento lavorativo, grazie a finanziamenti regionali.

Il Prefetto Natalino Manno ha già annunciato di voler «implementare la rete territoriale degli Organismi che, per la loro mission istituzionale, possono favorire tali percorsi ed è suo intendimento trasferire l’esperienza virtuosa avviata con l’Ambito Sociale di Casarano, negli altri territori della provincia, al fine dell’adozione di strumenti di intervento efficaci, di contrasto al terribile fenomeno della violenza di genere, che possano incidere parallelamente sulla crescita culturale di un territorio che merita di essere salvaguardato a trecentosessanta gradi».

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