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Attualità

Rimettiamo Casarano… al centro

Come rifarsi a tutti quei Comuni capaci di trasformare i propri cenri storici da ghetti malfamati in gioiellini architettonici, salotti per la vita notturna

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C’era un tempo in cui, dall’Amministrazione Borbonica sino ai Governi della prima Repubblica, tutte le iniziative o quasi, erano centralizzate: il Governo mandava i soldi e le cose si realizzavano (magari ci impiegavano vent’anni e venivano a costare il doppio, ma si facevano). Medioevo burocratico si direbbe oggi, con una certa dose di verità.


Nei tempi moderni, invece, per prendere i soldi per fare qualsiasi cosa, devi fare consorzi, individuare i comuni capofila, istituire cabine di regia, fare progetti articolati e complessi grandi come i volumi della Treccani, che forse mai nessuno leggerà fino in fondo e spesso contenenti considerazioni e presupposti alquanto fantasiosi.

E poi c’è la giungla degli acronimi da cui provare ad uscirne vivi: GAL, PMI, PNRR, ICT… per i quali servono sempre almeno due professionisti: uno in grado di elaborare il progetto ed un altro che conosca almeno il significato di tutti questi acronimi.


Una di queste scatole misteriose si chiama DUC ed, a Casarano, qualche giorno fa, un convegno ha cercato di delinearne contorni e potenzialità.

Un DUC è un Distretto Urbano di Commercio ed identifica un’area con caratteristiche omogenee per la quale, soggetti pubblici o privati, studiano e propongono interventi per cercare di valorizzare e migliorare quello specifico contesto urbano.


Quando si partecipa, in platea, a questi convegni, sembra di entrare in un mondo da sogno, in cui tutto sembra possibile e facilmente realizzabile: queste sono le potenzialità, si potrebbe fare questo, si potrebbe fare quest’altro, potremmo chiedere finanziamenti e poi piovono sulla platea parole come potenzialità, sviluppo, indotto, crescita economica  che ti rimangono addosso come la pioggia autunnale.


Generalmente il pubblico apprende il 30% di quello che ascolta (e la percentuale di apprendimento cala tanto più quanto più si entra nel tecnico e si sparano altri acronimi), i giornalisti prendono preziosi appunti per il proprio articolo, interventi di indirizzo e di sunto e poi tutti al bar a prendere il caffè. Tutto ciò facendo finta di non sapere che la vera ricetta per migliorare le condizioni generali della città e che potrebbe innescare ed alimentare una vera e stabile crescita del commercio, già esiste ed è anche facilmente intuibile.


E, se non lo fosse, basterebbe copiare da chi magari c’è già riuscito.

Come hanno fatto tanti comuni a trasformare i propri centri storici da ghetti malfamati in gioiellini architettonici, salotti per la vita  notturna? Innanzitutto li hanno illuminati.  E questo non vuol dire semplicemente fare luce ma illuminarli rendendoli belli; così come belle dovrebbero essere le fioriere e le panchine che arredano le piazze (e magari far trovare pace soprattutto alle fioriere, senza spostarle ad ogni cambio della luna).


Casarano ha la peculiarità di avere le sue piazze non solo (potenzialmente) belle ma anche e soprattutto contigue e questo potrebbe essere un grande vantaggio.

Ma se consenti la sosta selvaggia… il parcheggio del supermercato diventa più bello o quantomeno ordinato!


Si potrebbe ad esempio incentivare la concessione di piccoli spazi nei palazzi antichi per incoraggiare ad aprire le piccole botteghe di artigianato locale, di prodotti tipici, far trovare le strade sempre pulite… e tante piccole accortezze che inviterebbero già da subito i turisti (ma anche gli stessi casaranesi) a frequentare la città, a creare quel movimento che muove anche, inevitabilmente, l’economia. Allora sì che avrebbe un senso spingersi oltre e pensare, su una base concreta, qualsiasi intervento programmatico in cui il DUC avrebbe non solo ragion d’essere ma anche e soprattutto reali possibilità di portare frutti concreti.

Ma siamo a metà novembre, c’è da pensare all’albero ed alle luci (nella speranza che riescano a movimentare l’ambiente almeno a Natale) e poi si sta facendo tardi, andiamo a prendere un caffè.


Antonio Memmi


Attualità

Surbo: Cataldi (M5S) entra in consiglio comunale

Come primo dei non eletti alle amministrative della scorsa primavera subentra ad un consigliere dimissionario

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Salvatore Cataldi, (nella foto con il presidente Giuseppe Conte) «militare, classe 1979, pentastellato storico del MoVimento 5 Stelle di Surbo, è stato chiamato, come primo dei non eletti alle amministrative della scorsa primavera, a subentrare in Consiglio comunale ad un consigliere dimissionario. La proclamazione avverrà nel primo Consiglio utile, verosimilmente mercoledì 24 aprile».

Lo dichiara in una nota il Coordinatore M5S per la Provincia di Lecce e già senatore, Iunio Valerio Romano che aggiunge: «Salvatore e tutta la comunità pentastellata di Surbo hanno sempre lavorato bene e quest’opportunità consentirà loro di essere direttamente incisivi nell’amministrazione di Surbo e Giorgilorio sui temi più identitari, quali il welfare e la transizione ecologica».

«Sono estremamente motivato a fare del mio meglio e l’impegno sarà massimo, unitamente al Gruppo M5S di Surbo e Giorgilorio, che ringrazio per il costante supporto, al fine di portare le nostre idee e i nostri progetti in Comune, al servizio dei nostri concittadini», le prime parole di Cataldi, «ringrazio, altresì, il MoVimento 5 Stelle, la mia casa da oltre dieci anni, che mi ha consentito di crescere, prima di tutto come persona, rappresentando sempre un luogo di confronto e condivisione».

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Depressa di Tricase: lavori al Calvario

La vice sindaco Francesca Longo: «Luogo di interesse religioso, oltreché culturale e identitario della nostra Città per questo abbiamo deciso di investire centomila euro utilizzando fondi del bilancio comunale»

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Avviati i lavori per la riqualificazione del Calvario a Depressa di Tricase.

Ne ha dato annuncio la vice sindaco di Tricase Francesca Longo: «Il Calvario, sito nella zona denominata “Largo Dei Pozzi Messapici”», la premessa, «venne costruito nel 1885 e abbellito nel 1973, su progetto e disegni di G. Villani, con le terracotte della prestigiosa ditta Garrisi di Galatina».

Ne consegue che «rappresenta un luogo di interesse religioso, oltreché culturale e identitario della nostra Città».

Per questa ragione, «l’amministrazione comunale ha deciso di investire centomila euro utilizzando fondi del bilancio comunale, per riqualificare l’intera area».

 

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Il piano antincendi per l’estate

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 Il Prefetto Luca Rotondi ha presieduto una riunione finalizzata a fare il punto sulle misure e strutture messe in campo per la previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e per la gestione delle emergenze.

All’incontro hanno partecipato i vertici delle Forze di Polizia, i comandanti di Vigili del Fuoco, Polizia Stradale, Polizia Provinciale, Gruppo Carabinieri Forestale, Capitaneria di Porto, Aeronautica militare, nonché i rappresentanti della Regione Puglia e del Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile e, in collegamento da remoto, i referenti dei comuni della provincia, di A.R.I.F. ed i soggetti gestori della rete viaria e ferroviaria.

In avvio dell’incontro, si è proceduto all’analisi dei dati relativi alla decorsa stagione estiva, che ha registrato un incremento degli incendi di vegetazione e sterpaglie in numerose aree del territorio provinciale, come risulta dalla mappa tematica elaborata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (foto a fine articolo).

In tale quadro, anche per quest’anno il sistema messo a punto dalla Regione Puglia, competente per la pianificazione e il coordinamento, mette a regime tutte le risorse disponibili, grazie alle diverse convenzioni in via di redazione e sottoscrizione con Vigili del Fuoco, A.R.I.F., Volontariato di Protezione Civile e altri soggetti competenti, nonché grazie all’intercettazione di fondi, anche di derivazione europea, per l’acquisto di ulteriori mezzi aerei e di altri mezzi che saranno in uso ad ARIF.

Inoltre, nell’ottica di implementare l’attività di monitoraggio e di segnalazione tempestiva di eventuali focolai d’incendio, l’ARIF metterà a disposizione su tutto il territorio regionale 60 droni con telecamere, anche termiche, tecnologicamente avanzate, mentre l’Arma dei Carabinieri garantirà la possibilità di utilizzo di un elicottero.

È stato altresì dato atto dell’impegno delle competenti articolazioni regionali ai fini del supporto agli Enti locali, anche con risorse economiche finalizzate alla promozione di progettualità in tema di monitoraggio, allertamento e avvistamento precoce, con il finanziamento di 7 comuni costieri della provincia per importi tra 50mila e 100mila euro, oltre ai consueti avvisi pubblici con cadenza annuale per il finanziamento di piccole attività di prevenzione, formazione ed informazione della popolazione.

È stato quindi rivolto un forte invito agli amministratori locali, nell’ambito delle attività di prevenzione, ai fini della sensibilizzazione dei privati circa la necessità di porre in essere le necessarie opere preventive sui terreni, al fine di evitare di incorrere in responsabilità amministrative e penali.

È stata inoltre ribadita la necessità di una immediata segnalazione di possibili focolai d’incendio, nella consapevolezza che la tempestività dell’intervento appare fondamentale ai fini della tutela del patrimonio paesaggistico ed ambientale e della pubblica incolumità.

Il Prefetto Luca Rotondi ha rivolto un ringraziamento a tutte le componenti del sistema di prevenzione e lotta agli incendi boschivi e di interfaccia riservandosi la convocazione di ulteriori incontri operativi in caso di necessità ed assicurando che, attesa la rilevanza del fenomeno nel contesto provinciale in particolare nei mesi estivi, saranno avviate interlocuzioni con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno ai fini della valutazione di un eventuale potenziamento di uomini e mezzi nel periodo di maggiore pericolosità.

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