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Copertino

Fumo “nemico comune”

Nel Salento circa 127mila fumatori (una persona su 4); un quarto sono ex fumatori, più del 50 per cento sono i non fumatori. In corso uno studio per capire il perché dell’alta percentuale di tumori polmonari in provincia

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Un’alleanza trasversale per la lotta al fumo, il “nemico comune”, capace di coinvolgere tanto il popolo dei non fumatori quanto quello dei tabagisti per “liberare l’ambiente dal fumo”. La suggestione, che è anche un impegno concreto, arriva dal convegno svoltosi stamane a Nardò, in occasione della seconda Giornata per la Prevenzione dal fumo di tabacco.


L’evento, moderato dalla giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia Maddalena Mongiò e organizzato dal Centro Antifumo di Copertino, ASL Lecce, Distretto Socio Sanitario di Nardò (diretto dal dr. Oronzo Borgia) e Comune di Nardò, in collaborazione con il Distretto Socio Sanitario di Galatina (diretto dal dr. Cosimo Esposito), ha chiamato a raccolta esperti, operatori, medici e cittadini di ogni età, soprattutto studenti ai quali l’attività di prevenzione si rivolge in modo particolare.


La lotta al fumo, infatti, coinvolge tutti, uomini e donne, giovani e anziani e da diversi punti di vista: tabagismo, patologie fumo-correlate, stili di vita, dipendenza, diffusione nelle scuole, impatto sanitario e sociale. Ma incrocia anche questioni come l’inquinamento o le patologie tumorali. Vicende importanti rispetto alle quali le istituzioni devono costruire, a tutti i livelli, un fronte coeso in grado di andare ben oltre la constatazione che “il fumo fa male”, ma certificando che esso crea una vera e propria dipendenza, contro la quale opporre una forte e accresciuta consapevolezza.


Come? “Adottando una comunicazione profonda”, ha spiegato il prof. Francesco Calamo Specchia, docente di Igiene dell’Università del Sacro Cuore di Roma, “uno strumento capace non solo, classicamente, di convincere le persone, ma di costruire con esse relazioni, rapporti di condivisione, evitando d’essere centrati su di sé ma rivolgendosi all’altro suscitandone l’interesse, la prima vera forma di comunicazione. Insomma non convincere qualcuno, ma convivere con qualcuno, entrarci in relazione”.


Anche la prevenzione, per essere realmente efficace deve usare le “parole giuste”, va quindi costruita insieme e intessendo relazioni, condividendone il senso e realizzando così non un rapporto tecnico tra medico e paziente ma una alleanza terapeutica.


Su questo versante il dr. Francesco Tarantino ha raccontato l’esperienza del Centro Antifumo, che nasce per contrastare una vera emergenza sociale: “C’è un morto per fumo ogni 8 secondi nel mondo e sette milioni in un anno”,  ha detto snocciolando le cifre, “11 milioni di fumatori in Italia, 1,5 milioni in Puglia. Il fumo è una dipendenza, una malattia del cervello nella sua parte più antica, il cervello emotivo, ma è anche qualcosa di più: un disagio che coinvolge la nostra esistenza”.


Una dipendenza da curare, instaurando una relazione attiva con i fumatori: “In sette anni”, ha ricordato Tarantino, “il Centro ha erogato circa 10mila tra interventi medici, psicologici, psicoterapeutici, ipnotici, educativi, di gruppo, prevenzione, formazione e sensibilizzazione. Sappiamo che, statisticamente, l’un per cento delle persone smette di fumare da solo, mentre chi entra in un Centro Antifumo ha maggiori possibilità di riuscita, circa una probabilità su tre di smettere di fumare. E su questo lavoriamo con l’obiettivo di non far iniziare i giovani a fumare o fermare chi ha già cominciato, di frenare il fumo passivo e il fumo di terza mano all’aria aperta, pericolosi quanto il fumo attivo”.

Quanto” lo ha ricordato il dr. Marco Tarantino, pneumologo del Centro Antifumo, che ha parlato del tabagismo: “Una malattia che crea danni a tutti gli organi e provoca tosse, bronchiti, allergie, sinusiti, ictus, infarto, ipertensione. Per le patologie fumo-correlate si registrano 84mila decessi l’anno in Italia. Nelle sostanze nocive, poi, ci sono componenti che legandosi al dna alterano l’equilibrio con cui il nostro organismo si difende dai cancerogeni, esponendoci così all’insorgere di tumori. Fumare venti sigarette al giorno per un anno”, ha scandito, “equivale a sottoporsi a 25 esami ai raggi X”.


Uno scenario ampio che il dr. Alberto Fedele, direttore del Servizio igiene e Salute Pubblica della ASL Lecce, ha ristretto alla realtà salentina: “La prospettiva di contrasto su cui spendersi è nel fare sistema. Svolgiamo un’indagine costante sul territorio e possiamo dire che la provincia di Lecce è messa meglio rispetto alla Puglia: una persona su 4 è fumatrice, circa 127mila fumatori, un quarto sono ex fumatori, più del 50 per cento sono i non fumatori. È in corso uno studio per capire il perché dell’alta percentuale di tumori polmonari in provincia di Lecce, causata forse da vecchie abitudini di 15-20 anni fa, il tempo in cui si manifestano i problemi legati al fumo. Per questo è fondamentale adottare stili di vita corretti e contrastare certe dinamiche. Le donne stanno fumando sempre di più, con rischi aggiuntivi per la gravidanza e per il bambino in grembo. Gli anziani fumano di meno, anche perché vedono sul proprio corpo i danni provocati dal fumo, mentre i giovani sono meno consapevoli, per cui bisogna evitare di pensarci quando il fumo ha già prodotto danni”.


Il trend di fumatori, è stato detto, è in diminuzione ma questo non può bastare. Vincenzo Leone, da lustri impegnato con il Consorzio Emmanuel nel campo delle dipendenze, ha aperto un altro fronte: “Combattere il fumo aiuta ad agire sull’uso di altre sostanza, così come al contrario cominciare a fumare può fare da ponte per arrivare ad altro. La dipendenza, dietro cui c’è sempre un inganno, lascia spazio alla mancata consapevolezza di ciò che può accadere. La nicotina è una sorta di “cavallo di Troia” per alcool e droghe come cocaina ed eroina”.


E allora deve toccare anche alla scuola svelare l’inganno. Impegno fatto proprio dal prof. Massimo Viva, docente e referente del progetto Antifumo dell’Istituto Superiore “Bachelet” di Copertino: “A scuola siamo partiti con una fase di prevenzione per gli studenti delle prime classi e poi di cura per quelli più grandi. Il percorso antifumo parte dalla curiosità di sapere come va a finire e poi, acquisite le tecniche e crescendo la consapevolezza, possono aumentare anche i risultati positivi. Bisogna tener presente, però, che farlo a Scuola è difficile, perché il fumo è un piacere visto come un momento socializzante, una dinamica di gruppo difficile da sconfiggere. Perciò bisogna rompere questi legami, cancellare l’idea dell’immunità, perché tanto fa male agli altri”.


Infine, il ruolo dell’azienda sanitaria nell’offrire soluzioni e strategie durature. Una “visione lunga” descritta dal Direttore Generale, dr. Ottavio Narracci: “Oggi abbiamo avuto un esempio di come un’azienda sanitaria deve agire in termini di promozione della salute, accogliendo i contributi di grande rilevanza scientifica degli esperti e collaborando con i docenti. Proprio la scuola e gli studenti devono essere il terreno privilegiato per l’azione di un’azienda sanitaria: è proprio qui che noi dobbiamo intervenire, concentrandoci anche contro l’abuso del fumo. Ai miei dico di continuare su questa strada, estendendo questo modello di prevenzione, perché la missione essenziale di un’azienda sanitaria è proprio questa: essere veicolo di promozione e di tutela della salute”.


Copertino

Contro il lavoro nero: sequestri, sanzioni salate e chiusure

I Carabinieri, in collaborazione con i colleghi  del (N.A.S.) e dell’Ispettorato del Lavoro, hanno condotto un approfondito servizio di controllo finalizzato a contrastare il lavoro sommerso e le irregolarità nelle attività commerciali e garantire la tutela della salute pubblica.

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Quattro attività commerciali controllate e varie difformità: lavoratori irregolari, mancanza di documentazione di sicurezza e violazioni sanitarie.

Sanzionate e sospese due aziende; deferiti due uomini per guida in stato di ebbrezza e segnalato un giovane per possesso di droga.

I Carabinieri di Gallipoli, in collaborazione con i colleghi  del (N.A.S.) e dell’Ispettorato del Lavoro (N.I.L.), hanno condotto un approfondito servizio di controllo finalizzato a contrastare il lavoro sommerso e le irregolarità nelle attività commerciali e  garantire la tutela della salute pubblica.

A Copertino, presso un autolavaggio, sono state riscontrate gravi irregolarità quali il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.), l’assenza di sorveglianza sanitaria e la presenza di lavoratori irregolari.

A Galatone, un’attività di somministrazione di alimenti e bevande è stata sottoposta a controlli che hanno evidenziato omissioni sulla sorveglianza sanitaria, mancata attuazione delle procedure di autocontrollo e la presenza di un lavoratore irregolare. Anche in questo caso, sono state applicate sanzioni per oltre diecimila euro e la sospensione dell’attività.

A Neviano, sono state controllate due attività di somministrazione di alimenti e bevande, riscontrate violazioni riguardanti la mancata prevenzione degli incendi e il mancato aggiornamento del D.V.R.

In questo caso le sanzioni comminate sono state di oltre tredicimila euro.

Nel complesso, le attività di controllo hanno coinvolto quattro aziende, verificato l’impiego di otto lavoratori, comminate sanzioni amministrative per quasi cinquantamila euro.

Sul fronte della sicurezza stradale, i militari dell’Arma hanno deferito in stato di libertà due uomini, rispettivamente di Nardò e Parabita, trovati alla guida di autovettura con tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti.

Inoltre, un giovane gallipolino è stato segnalato alla Prefettura di Lecce per il possesso di circa 0,5 grammi di sostanza stupefacente, verosimilmente marijuana.

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Appuntamenti

Miss Mamma 2025, le salentine con la fascia

A Carmiano si sono svolte le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2025”, concorso nazionale di bellezza e simpatia che sostiene “Arianne”, Onlus per la lotta all’Endometriosi

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Proseguono in tutta Italia le selezioni per Miss Mamma Italiana edizione 2025, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del concorso) e riservato a tutte le mamme di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.

Miss Mamma Italiana sostiene Arianne, associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia cronica, progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce quasi 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.

Al cine teatro “Fratelli Lumiere” di Carmiano, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di Miss Mamma Italiana 2025.

Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità (come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche), che rappresentasse la loro personalità.

La giuria ha proclamato vincitrice della selezione Eva Agrimi, 30 anni, estetista, di Carmiano, mamma di Rachele ed Ester, di 7 e 3 anni; la fascia Miss Mamma Italiana Gold (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata ad Alessandra Semeraro, 47 anni, coreografa, di Arnesano, mamma di Nicholas e Michael, di 16 e 14 anni; mentre la fascia Miss Mamma Italiana Evergreen (riservata alle mamme con più di 56 anni) è andata a Rosa Stringano, 56 anni, casalinga, di Modugno (BA), mamma di Nancy e Sharon, di 39 e 21 anni.

LE ALTRE MAMME PREMIATE

Miss Mamma Dolcezza, Lisa Pierri, 44 anni, avvocato, di Copertino, mamma di Marco di 10 anni;

Miss Mamma Eleganza, Mery Martina, 42 anni, cassiera, di Galatina, mamma di Anastasio e Ginevra;

Miss Mamma in Gambe, Angela Antonaci, 34 anni, imprenditrice, di Botrugno, mamma di Giada e Gioia, di 14 e 10 anni;

Miss Mamma Solare, Maria De Jesus, 40 anni, imprenditrice, di Otranto, mamma di Fabrizio e Salvatore, di 24 e 13 anni;

Miss Mamma Sorriso, Klaudia Zaneta, 34 anni, casalinga, di Monteroni, mamma di Diletta, Jonela, Silvia, Viviana ed Enga, di 13, 10, 8, 6 e 3 anni;

Miss Mamma Sprint, Serena Rizzelli, 45 anni, assistente sociale, di Tricase, mamma di Angelica di 15 anni e dei gemelli Jacopo e Francesco, di 11 anni;

Miss Mamma Simpatia, Verena Tarantino, 30 anni, casalinga, di Copertino, mamma di Kevin, Nicolò e Giulio, di 12, 10 ed 1 anno;

Miss Mamma Gold Fashion, Anna Panico, 52 anni, avvocato, di Monteroni, mamma di Gabriele, Alessandro e Nicolò, di 14, 13 e 10 anni;

Miss Mamma Gold Radiosa, Loredana Zaccaro, 55 anni, imprenditrice, di Valenzano (BA), mamma di Angelo ed Asia Pia, di 30 e 21 anni;

Miss Mamma Gold Sportiva, Anna Giusy Perrone, 46 anni, casalinga, di Lequile, mamma di Melany, Jacopo e Matteo, di 16, 12 e 7 anni;

Miss Mamma Gold Simpatia, Simona Manca, 55 anni, casalinga, di Arnesano, mamma di Tania e Nicholas, di 31 e 30 anni;

Miss Mamma Evergreen Glamour, Maria Chimienti, 62 anni, casalinga, di Manduria (TA), mamma di Andrea e Simone, di 33 e 29 anni.

L’evento è stato presentato da Lucia Dipaola, referente del concorso, per la Puglia.

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Da sinistra, Rosa Stringano (vincitrice di selezione categoria “Evergreen”); Eva Agrimi (vincitrice di selezione categoria “Miss Mamma Italiana”); Lucia Dipaola presentatrice dell’evento ed Alessandra Semeraro (vincitrice di selezione categoria “Gold”). Nella foto in alto le 12 mamme della provincia di Lecce premiate

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Copertino

Gioco illegale, denuncia e sequestro di beni

Pignorati in beni mobili e immobili fino a 165mila euro quale provento illecito derivante dal volume di giocate irregolari al netto delle vincite effettivamente corrisposte agli ignari avventori. Imprenditore indagato per l’ipotesi di frode informatica

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I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Lecce, nei confronti di un imprenditore indagato per l’ipotesi di frode informatica.

Il provvedimento giunge al termine di un’attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Porto Cesareo, alle dipendenze del Gruppo Guardia di Finanza di Lecce, volta al contrasto al gioco illegale.

In tale ambito, già lo scorso 6 dicembre, i militari – unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari – erano intervenuti presso un circolo privato, sito a Copertino, dove avevano individuato due slot machine manomesse: all’interno erano state irregolarmente installate delle schede gioco”scollegate dall’A.D.M., sulle quali sarebbe stata canalizzata gran parte dei volumi di gioco, così sottraendoli ai controlli ed alla prevista tassazione (Prelievo Unico Erariale).

Le successive investigazioni e gli ulteriori accertamenti tecnici eseguiti sulle schede gioco sottoposte a sequestro, hanno consentito alle Fiamme Gialle di ricostruire i reali volumi d’affari e di quantificare in oltre 500mila euro l’importo delle giocate illecitamente effettuate.

Pertanto, il G.I.P. del Tribunale di Lecce, su proposta della locale Procura delle Repubblica, ha emesso il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca di valori, beni immobili e mobili nella disponibilità dell’indagato, fino alla concorrenza del valore di oltre euro 165mila quale provento illecito derivante dal volume di giocate irregolari al netto delle vincite effettivamente corrisposte agli ignari avventori.

Nella fase esecutiva, i finanzieri di Porto Cesareo hanno proceduto al sequestro della somma di 145mila euro in contanti, rinvenuta durante le perquisizioni locali, nonché delle quote di una società e di un autocarro.

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