Diso
Traditi dall’allarme: tentata rapina all’Unicredit di Marittima
Ignoti si sono introdotti la scorsa notte presso la filiale bancaria di Unicredit a Marittima, ma l’impianto di sicurezza istallato all’interno dell’Istituto ha evitato il peggio.
Avevano prima oscurato le telecamere esterne della banca con della vernice nera, si erano poi introdotti all’interno forzandone la porta d’ingresso con l’ausilio di un piede di porco.
È accaduto la scorsa notte presso una filiale dell’Unicredit di Marittima (frazione di Diso).
Il colpo, tuttavia, non è andato a buon fine in quanto poco dopo l’arrivo dei rapinatori si è azionato l’impianto d’allarme presente nell’Istituto di credito. Sul posto sono immediatamente giunti i militari della Stazione di Tricase unitamente a quelli di Presicce, ma i malviventi erano già fuggiti.
È ora caccia ai rapinatori, le indagini proseguono.
Attualità
Uva e noci per i Santi Medici
C’erano, a Marittima, due coniugi, zi’ Franciscu e Pietrice, senza figli, già anziani o quasi vecchi all’epoca della mia infanzia, persone buone e pie, miti, generose, quasi una coppia di santi sulla terra….
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Intorno al ventisei – ventisette settembre, anche a Marittima di Diso, mio paese di nascita, vige la secolare tradizione e devozione di festeggiare i Santi Medici Cosma e Damiano: celebrazioni, sia di carattere civile (luminarie, addobbi, fuochi d’artificio, complessi bandistici), sia di impronta meramente religiosa (novena, processione del simulacro dei Santi per le vie cittadine, Messa solenne, panegirico).
Ovviamente, sull’insieme di riti, hanno man mano inciso l’evoluzione dei tempi e la modifica dei costumi, pur tuttavia, in seno alla sensibilità collettiva, la ricorrenza resiste ancora.
A proposito dei venerati fratelli “dottori” e martiri della fede, mi piace tratteggiare, con brevi e semplici accenni, come e con quanta intensità, nelle stagioni passate, fossero vivi il trasporto e l’autentico e convinto credo nei loro confronti, e ciò, indistintamente, in ogni famiglia.
L’occhio di riferimento e i pensieri di invocazione alla loro aureola e forza di santità rappresentavano, in pratica, una costante quotidiana, specie alla presenza di problemi o di timori inerenti alla salute e al benessere fisico, ma anche al di là di questi specifici, importanti aspetti esistenziali.
Inoltre, frequenti erano i racconti e le testimonianze su apparizioni in sonno delle figure dei Santi in discorso al capezzale del bisogno o dell’incertezza o del dubbio.
Sì, in ciò non mancava, verosimilmente, l’influsso della suggestione religiosa, ma, comunque, c’era la prova di un legame forte che si instaurava naturalmente in ciascuno sin dall’infanzia, senza mai cedere o venir meno in processo di tempo.
Soprattutto, non occorrevano miracoli o prodigi clamorosi, si era spontaneamente convinti di avere in Cosma e Damiano una sorta di ala protettrice.
In relazione e in concomitanza con la festa dei Santi Medici, mi sovviene un piccolo ma particolare ricordo.
C’erano, al paese, due coniugi, zi’ Franciscu (zio Francesco) e Pietrice (Beatrice), senza figli, già anziani o quasi vecchi all’epoca della mia infanzia, persone buone e pie, miti, generose, quasi una coppia di santi sulla terra. Abitavano in una piccola e modesta casetta terranea dietro la Chiesa Matrice, con adiacente giardino in cui campeggiavano due preule (pergole), antiche come i padroni, con altrettante varietà di grappoli, ovvero uva “minnivacca” (o “mennavacca”), per la vaga somiglianza degli acini alle mammelle delle mucche, e uva “brunesta” (prunesta) dallo smagliante e luminoso colore blu scuro.
Ebbene, il 27 settembre, insieme con la celebrazione della festa dei Santi Medici, si compiva puntualmente e immancabilmente un’altra cerimonia, sempre identica: zi’ Franciscu e Pietrice donavano alla mia famiglia un “panareddru” (piccolo paniere), contenente un discreto quantitativo degli anzidetti grappoli, nonché una manciata di noci appena abbacchiate e sgusciate, pure di loro produzione.
Un gesto di gentilezza, delicatezza, un atto disinteressato che non chiedeva nulla in cambio, cui i due anziani tenevano con la stessa intensità riferita ai festeggiamenti e alla devozione ai Santi e che, in fondo, era atteso e gradito molto anche dalla mia famiglia.
Per svariati anni, è toccato a me recarmi a casa di zi’ Franciscu e Pietrice per ritirare il mitico paniere di uva e noci.
Andrano
Copia e incolla: come ogni anno, prima pioggia e primi (grandi) disagi
In quasi tutto il Salento centri allagati, difficoltà nei pressi delle scuole (pressocchè isolate) e degli ospedali. Viabilità al limite anche sulle strada a lunga percorrenza
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Potremmo prendere quanto scritto l’anno scorso, quello prima o quello prima ancora e fare copia e incolla.
Tanto nulla è cambiato.
È bastato il primo acquazzone, consistente per carità, e tanti dei nostri centri sono praticamente in ginocchio.
Per la conta dei danni bisognerà attendere qualche ora per il momento è il caso di avere la massima prudenza in strada perché ci si imbatte in autentici torrenti d’acqua.
Anche su strade esterne, come a Tricase, dove la tangenziale, la cosiddetta Cosimina, in alcuni tratti pare il letto di un fiume.
Non è migliore la situazione se si entra in paese.
Vicino la scuola Giovanni Pascoli, l’acqua è arrivata quasi a metà cancello; la via dell’ospedale è quasi intransitabile come tante altre della città.
A Lucugnano chiusa per allagamento la cappella di San Rocco.
Eppure, che prima o poi piovesse (anzi in tanti se lo auguravano) si sapeva. Certo, magari si sperava non così tanto ed in così poco tempo, ma lo si poteva e doveva prevedere. Ed anche le precipitazioni copiose, quelle dal nome odioso ma esplicativo di “bombe d’acqua”, con il cambiamento climatico, sono un evento al quale dobbiamo abituarci.
Segnalazioni di allagamenti e disagi son già arrivate da Ruffano, Taurisano, Casarano, Melissano (scuole chiuse con ordinanza del sindaco), Andrano, Diso, Poggiardo, Corsano ed altri centri del Capo di Leuca; man mano che passerà il tempo ne arriveranno altre.
In particolare ad Andrano Marina è venuto giù parte del basolato e del muretto sul Lungomare delle Agavi.
Aspettando il sereno e incrociando le dita prima fare la conta dei danni, che speriamo ovviamente lievi, è triste ogni qualvolta ripetere “piove governo ladro”, ma fa davvero rabbia vedere i nostri paesi ridotti in queste condizioni ogni volta che Giove pluvio la manda giù.
Ed è così ogni anno. Copia e incolla…
Cronaca
Supermercato e impresa edile sconosciuti al fisco
Le Fiamme Gialle hanno rinvenuto una gran mole di documenti in nero nelle sedi legali di un supermercato della marina di Melendugno ed in una impresa edile a Diso. Oltre un milione di euro di ricavi non dichiarati. Nei guai anche una parrucchiera
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I Finanzieri della Compagnia di Otranto e della Tenenza di Tricase hanno scoperto, un supermercato nella marina di Melendugno ed una impresa edile a Diso, completamente sconosciuti al fisco.
In particolare, al momento dell’intervento presso le rispettive sedi legali delle due imprese, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto una gran mole di documentazione extra-contabile (in nero) che è stata sottoposta ai conseguenti opportuni controlli.
Al fine di ricostruire il reddito non dichiarato al fisco, i Finanzieri hanno effettuato una serie di approfondimenti di natura fiscale e finanziaria, anche attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, quantificando in oltre un milione di euro di ricavi percepiti in nero e, quindi, non assoggettati a tassazione per gli anni d’imposta dal 2017 al 2024.
Nell’ambito di ulteriori interventi, volti ad assicurare il corretto assolvimento degli obblighi fiscali, i finanzieri della Tenenza di Tricase hanno, altresì, individuato una parrucchiera, anch’essa sconosciuta al fisco per gli anni d’imposta dal 2021 al 2024.
Al termine degli accertamenti, i finanzieri hanno quantificato i ricavi sottratti a tassazione in circa 30mila euro.
*foto in alto di repertorio
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