Connect with us

Attualità

Tra fede e invidia: anche i preti litigano

Galatina: “Un muro al posto di un ponte”, la pubblica denuncia di don Mario, ex parroco
della chiesa di S. Sebastiano, in lotta con la Diocesi per una lapide commemorativa

Pubblicato

il

Anche i preti bisticciano. Potrebbe iniziare così la storia nata negli ultimi mesi attorno alla chiesa di San Sebastiano a Galatina. Potrebbe, non fosse per i diversi ruoli ricoperti dalle parti ed il diverso peso dato dalle cariche che, stando alle provocazioni del sacerdote, permettono all’Arcivescovo di tacere e “innalzare un muro laddove si sarebbe dovuto costruire un ponte”.

Il casus belli è l’apposizione di una lapide sulla facciata della chiesa di San Sebastiano, a ringraziamento di suoi parrocchiani benefattori. Le due controparti (se così le vogliamo chiamare) sono don Mario Rossetti e Monsignor Donato Greco, Arcivescovo della Diocesi di Otranto. A far rumore è la decisione di don Mario di pubblicare la corrispondenza a senso unico con l’Arcivescovo, a riprova della mancata risposta a tanti convinti tentativi di persuasione.


Don Mario Rossetti

Don Mario Rossetti


È proprio don Mario ad aver intrapreso una battaglia che non sta prendendo la strada sperata. Sacerdote della parrocchia di San Sebastiano a Galatina dal 1970 al 1990, ne fu nominato guida spirituale quando ancora la chiesa in onore del santo martire era solo un progetto su carta. Si impegnò in prima persona nel raccogliere i fondi necessari alla sua costruzione e ne seguì tutti gli eventi cruciali, dalla consacrazione nel 1983 al ventennio dall’istituzione della parrocchia, nel 1990, nonostante nel frattempo, nel 1985, fosse diventato rettore di un’altra chiesa, quella di Santa Lucia dove tuttora svolge la sua attività pastorale. Qualche mese fa don Mario, raccogliendo la richiesta di alcuni fedeli della parrocchia di San Sebastiano, ha deciso di richiedere alla Diocesi la possibilità di aggiungere una nuova lapide a quella già esistente nella chiesa. La presente, apposta nel 1983, rende onore a coloro che donarono il terreno sul quale è stata innalzata la chiesa. Quella mancante, che don Mario ha già pronta ed ha realizzato a sue spese, ricorda l’impegno dei benefattori che hanno sostenuto economicamente, ognuno secondo la sua disponibilità, le spese affrontate nella costruzione del luogo sacro.


“Non mi sono preoccupato di collocarla quando, da parroco, non dovevo chiedere il permesso a nessuno perché”, spiega don Mario, “ero sicuro che lo avrebbe fatto uno dei miei successori. Ma visto che gli anni passano e nulla si è mosso, ho deciso di attivarmi”. Nell’attesa di ottenere l’esito sperato, don Mario ha anche pubblicato due opuscoli per riportare agli “ansiosi benefattori” l’evolversi della vicenda. Se il primo ha una valenza prettamente storica e commemorativa, il secondo ha tinte polemiche e (passateci il termine) scandalistiche. Racconti e ricordi, in questo dépliant, lasciano spazio all’elenco dei contributi ricevuti negli anni per la costruzione della chiesa e, soprattutto, a tutti gli scritti intercorsi tra don Mario ed altri parroci, nonché a tutte le lettere inviate all’Arcivescovo e senza risposta. È lo stesso don Mario a chiedere a Monsignor Greco “a chi giova questo scandalo? A nessuno. Chi danneggia? Tutti”. Eppure il parroco, consapevole del peso che avrebbero avuto le sue pubblicazioni, non ha indugiato nel mandarle in stampa.

“Aria malsana nel clero”!


Convinto più che mai non solo nel conseguire il suo scopo (vedi lapide) ma anche nel togliere il velo da quella “aria malsana che si respira tra il Clero della nostra città. Dove abita l’amicizia?”, si chiede, “dove la fraternità? Si coltiva la gelosia, il dispetto, il puntiglio, l’invidia. Se in tutte le chiese sono state poste lapidi anche alla presenza dei benefattori con delle offerte particolari, perché non può avvenire anche nella parrocchia di San Sebastiano?”. Una risposta alla domanda di don Mario non l’abbiamo. Un’eco del pensiero dell’Arcivescovo arriva però da una lettera di don Dario De Pascalis, attuale parroco della parrocchia di San Sebastiano, il quale, nello smentire l’esistenza di gelosie, ricorda come il Monsignore abbia “già dato le sue motivazioni sulla inopportunità della posa della lapide e non sembra voglia fare alcun passo indietro in merito”. Materiale non sufficiente a frenare l’impeto di don Mario che, in extrema ratio fa appello all’anno Giubilare: “Sarebbe stato sufficiente dialogare serenamente come avveniva in passato. Un incontro, una telefonata. Invece, portavoce e cattivi consiglieri hanno innalzato una barriera silenziosa. Dopo tanta attesa”, conclude, “questo è il tempo favorevole dell’Anno del Perdono e della Giustizia”. È infatti il Giubileo della Misericordia, voluto fortemente dal Papa, da cui si sarebbe potuto prendere spunto, prima ancora che nei gesti, nel titolo di Pontefice che, da “pontem facere”, significa appunto costruire un ponte, e non un muro.


Lorenzo Zito


Aradeo

Ragazzi SottoSopra. Generazioni verso l’autonomia

Giovanissimi a rischio marginalità sociale. Per 18 mesi l’associazione “Ariadne” ha operato tra gli adolescenti nell’Ambito di Galatina: «Un felice bilancio conclusivo»

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

È un felice bilancio conclusivo quello di “SottoSopra: Generazioni verso l’autonomia”, progetto realizzato nel Salento dall’associazione di promozione sociale Ariadne. Per 18 mesi una rete di professionisti ha operato nell’Ambito territoriale di Galatina tra adolescenti a rischio marginalità sociale e famiglie.

Le attività hanno visto l’associazione al fianco di enti, realtà sociali e istituzioni (Comune di Aradeo, Consultorio Familiare di Galatina e Cooperativa sociale Polvere di Stelle), costruendo nel tempo una rete di lavoro e partenariato.

Ariadne ha presentato i primi risultati di “SottoSopra” al teatro comunale “Modugno” di Aradeo alla presenza del sindaco Giovanni Mauro, dell’assessora comunale alle Politiche sociali Tania D’Acquarica e dell’equipe di progetto.

«Destinatari», spiegano da Ariadne, «sono stati i ragazzi della fascia d’età 13-18 individuati attraverso i Servizi sociali dei Comuni o l’Ambito di zona, ma siamo intervenuti anche sulle famiglie».

«Seguirli, nonostante il supporto degli enti citati, non sempre è stato semplice, tranne in quei casi», sottolineano, «in cui si è creata una buona interazione con le famiglie. Abbiamo operato attraverso l’accompagnamento individualizzato, metodologia finora mai sperimentata in Puglia ma molto sviluppata in Lazio, Piemonte e Lombardia, prevedendo incontri tra il ragazzo e il cosiddetto “compagno adulto”, ruolo che abbiamo sempre assegnato a uno psicologo. Gli incontri non sono avvenuti in luoghi strutturati o prestabiliti ma scelti liberamente di volta in volta: una piazza, un cinema, il mercato o anche a casa se non si aveva voglia di uscire».

«Questo metodo, che ad Aradeo e paesi limitrofi fornisce servizi e prestazioni di consulenza, sostegno psicologico, psicoterapia individuale e di gruppo», precisano ancora quelli di Ariadne, «mira a rendere l’adulto un punto di riferimento diverso da figure come genitori o professori, per adolescenti che spesso non hanno amici, non escono e non vedono nessuno. La figura del compagno-adulto serve proprio a questo: sperimentarsi in una nuova relazione. Poi abbiamo formato, parallelamente, gruppi per adolescenti e altri per i genitori. I primi con incontri bisettimanali mentre i secondi una volta al mese, sempre alla presenza di un terapeuta».

«Un’esperienza», concludono dall’associazione, «che rivela l’importanza del lavoro di gruppo e in rete con il territorio».

SottoSopra: Generazioni verso l’autonomia” è un progetto realizzato da Ariadne APS attraverso il Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore (artt. 72 e 73 D.Lgs. 117/2017) – Avviso “PugliaCapitaleSociale 3.0″ – CUP: B65I22000640009.

Continua a Leggere

Attualità

Caldo africano, Caronte pronto a soffiare sul Salento

Temperature ancora una volta in aumento, caldo sempre più intenso, al Centrosud nella prossima settimana…

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

DAL WEEKEND CALDO AFRICANO IN DECISO AUMENTO, TEMPORALI SOLO ISOLATI

Confermata una rimonta dell’alta pressione africana nei prossimi giorni sul Mediterraneo e Italia.

Temperature ancora una volta in aumento, caldo sempre più intenso, al Centrosud nella prossima settimana potremo nuovamente registrare picchi di 38°-40°.

Qualche grado in meno lungo le coste complici le brezze marine, ma qui si farà sentire maggiormente l’afa.

Il caldo del giorno farà aumentare anche le temperature notturne, solo sulla costa, a ridosso del mare, le minime potranno scendere sotto i 23°-25°.

Questo caldo africano, secondo le previsioni di 3bmeteo, ci terrà compagnia fino a fine mese ed anche nei primissimi giorni di agosto, quando tuttavia l’anticiclone potrebbe iniziare a mostrare qualche segnale di cedimento.

Continua a Leggere

Alessano

Un film su Don Tonino

“Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello): riprese da gennaio nei luoghi amati e frequentati dal Venerabile

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Un film per raccontare la vita dell’indimenticato (ed indimenticabile) vescovo don il grembiule. Le riprese avranno inizio a gennaio e coinvolgeranno i luoghi appartenuti a don Tonino che la produzione visiterà in agosto. Quindi, certamente, Alessano, paese natio, Tricase dove don Tonino ha lasciato un’impronta indelebile e Molfetta dove da vescovo ha indossato mozzetta e zucchetto.

Il religioso sarà interpretato dall’attore Francesco Oranges, chiamato a riprodurre la serenità del vescovo nella frenesia delle sue giornate, cogliendone attivismo e spiritualità.

La regia del lungometraggio, nato dall’idea di Andrea Coppola, autore di una biografia su don Tonino, sarà curata da Luciano Silighini Garagnani (regista e produttore cinematografico).

Proprio il regista ha anticipato che «sarà un film che rispecchierà fedelmente la vita del Venerabile, come chiesto dalla famiglia in una bellissima lettera».

Il film inizia con una delle tante giornate frenetiche vissute, anche se Don Tonino sembra sorridere sempre e far passare quella frenesia come quotidianità.

È in auto con Michele, un ragazzo che lo guarda tra l’emozione e lo stupore: «Dobbiamo correre verso sud… il sud del sud».

Michele non capisce dove quel prete riesca sempre a trovare la forza di sorridere. E così inizia un racconto, quasi una confessione, di un sacerdote con chi un giorno, scopriremo, proprio da quelle chiacchierate troverà la sua vocazione.

Il titolo del film già spiega molto: “Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello)’’.

Don Tonino è stato innanzitutto un grande uomo, segnando la sua epoca aldilà del Credo che ognuno di noi professa (se ne ha uno). Il presente è solo una logica conseguenza: il Vescovo con il Grembiule è già considerato un Santo dalla sua gente, soprattutto da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, anche se per la Chiesa, ufficialmente, è ancora “solo” Venerabile.

Ma è questione di tempo…

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus