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Attualità

«Ci vogliono soffiare l’Università!»

La proposta del rettore dell’Università barese: Ateneo unico, consiglio di amministrazione unico, un solo rettorato e un senato, naturalmente tutto a Bari. E le altre? Sedi distaccate! Paolo Pagliaro (La Puglia Domani): «Inaccettabile»

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L’allarme lo ha lanciato per primo il consigliere regionale de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro.


Il fondatore del Movimento Regione Salento fa riferimento alla paventata volontà di taluni di realizzare un Ateneo unico in tutta la Puglia le altre Università, Lecce compresa, che diverrebbero semplici sedi distaccate.


Ateneo unico, consiglio di amministrazione unico, un solo rettorato e un senato, naturalmente tutto a Bari.


L’idea del rettore dell’Università barese Stefano Bronzini è quella di «mettere intorno a un tavolo tutte le università pubbliche della regione per trasformarle in una federazione in grado di svilupparsi attraverso poli di ricerca sui singoli territori».


Ad esempio «a Brindisi metterei l’energia; a Taranto concentrerei archeologia e ambiente. A Lecce troverebbero posto le nanotecnologie, a Foggia l’agroalimentare e a Bari la sanità, la fisica, il calcolo, la chimica. Facoltà molto richieste come per esempio Giurisprudenza le lascerei su tutto il territorio, ma legate a un solo ateneo».


Il vantaggio, secondo il rettore dell’ateneo barese, consisterebbe in «investimenti che non siano in concorrenza ma in coesione. Le risorse sarebbero distribuite in modo equo e non ci sarebbe una contesa degli studenti fra atenei».


La possibilità, ha specificato Bronzini, «è offerta dall’articolo 3 della legge 240, la cosiddetta legge Gelmini. Ci sto ragionando da circa un anno, con l’obiettivo di diventare il più grande ateneo in Italia. Alcuni colleghi sono scettici, altri ottimisti. Il mandato di tutti noi scade insieme, nel 2025: abbiamo due anni per impegnarci in una politica diversa rispetto a quella di frammentazione tipica degli anni Novanta», ha aggiunto Bronzini. La decisione finale dipenderà comunque dal Curc, Comitato universitario regionale di coordinamento delle università pugliesi.

Questa è l’idea partorita dal rettore dell’Università di Bari ma «dietro la proposta di una federazione fra tutte le università pubbliche della regione cela una volontà accentratrice. L’ateneo barese fagociterebbe tutti gli altri, che resterebbero prive di autonomia».

Per Paolo Pagliaro e non solo per lui, sarebbe «una visione inaccettabile», e si dice pronto a pronti a contrastarla.


L’istituzione dell’Università del Salento, nel 1955, ha rappresentato per la nostra terra una conquista, motivo di riscatto e orgoglio.


Come evidenziato appena due settimane fa in occasione della commemorazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, fondatore e primo rettore di UniSalento, che ha dato la possibilità di laurearsi a tanti giovani salentini e che rappresenta una solida realtà formativa e culturale del nostro territorio.


«La proposta di Bronzini», punta l’indice Pagliaro, «ridurrebbe gli altri atenei pugliesi a periferie e ancelle di quello barese e non ci stiamo a questa ennesima cannibalizzazione. Per noi l’autonomia è un valore importante e non accetteremo incursioni nel perimetro di libertà della nostra università, che in meno di settant’anni è diventata un’istituzione culturale di prestigio, luogo di formazione di tante giovani menti».


Attualità

Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Attualità

Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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