Attualità
Fermo pesca ricci di mare, finalmente le sanzioni
Multa di 2mila a 12mila euro, a meno che il fatto non costituisca reato. Oltre alla multa, per i pescatori subacquei professionali è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione alla pesca subacquea professionale, che non potrà riottenere per i successivi tre anni. È prevista inoltre l’esclusione dal progetto di monitoraggio e di recupero ambientale ed eventuale risoluzione anticipata e recesso del contratto stipulato con l’Agenzia Agris. La soddisfazione di Paolo Pagliaro

«Dopo sette mesi dall’entrata in vigore della mia legge per il fermo pesca triennale dei ricci nei mari pugliesi, la giunta regionale ha approvato le sanzioni per i trasgressori». In queste parole tutta la soddisfazione del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente del Movimento Regione Salento.
Dal 5 maggio la legge è stata in vigore, con tutte le sue prescrizioni.
Ora saranno applicate le sanzioni previste: una multa di 2mila a 12mila euro, a meno che il fatto non costituisca reato. Oltre alla multa, per i pescatori subacquei professionali è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione alla pesca subacquea professionale, che non potrà riottenere per i successivi tre anni.
È prevista inoltre l’esclusione dal progetto di monitoraggio e di recupero ambientale ed eventuale risoluzione anticipata e recesso del contratto stipulato con l’Agenzia Agris.
In caso di prelievo involontario di esemplari di riccio di mare da parte di qualunque soggetto, la cui natura accidentale deve essere debitamente giustificata e comprovata, gli esemplari devono essere immediatamente rigettati in mare nel luogo in cui sono stati pescati.
«Questo quadro sanzionatorio, che doveva essere pronto entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge e che ho più volte sollecitato», aggiunge Pagliaro, «ha finalmente superato le pastoie della burocrazia, anche grazie al pungolo dell’assessore all’agricoltura e alla pesca Donato Pentassuglia. Per supplire a questa mancanza, avevo proposto un emendamento per dare un quadro di riferimento alle Capitanerie di Porto che sono tenute ad erogare le sanzioni nei confronti dei trasgressori, attenendosi a quelle previste durante il periodo di fermo pesca biologico».
Le sanzioni approvate dalla giunta danno finalmente una bussola e ribadiscono la gravità del prelievo di ricci di mare durante tutto il periodo di fermo triennale votato dal Consiglio regionale.
Resta impellente la necessità di cercare di salvare una specie ormai in estinzione, da cui dipende l’equilibrio dell’ecosistema marino.
«La legge che vieta il prelievo, la raccolta, la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci di mare e dei relativi prodotti derivati freschi», continua Paolo Pagliaro, «è stata figlia di un lavoro lungo e complesso di concertazione con pescatori e ristoratori, mondo scientifico e ambientalisti. Siamo tutti chiamati a rispettarla e a farla rispettare».
E chi trasgredisce, sappia che va incontro a sanzioni severe.
Paolo Pagliaro, infine promette: «Il mio impegno per dare completa esecuzione a questa legge, sottoscritta da 49 consiglieri regionali, non si ferma qui. Il 3 aprile scorso ho presentato una mozione per impegnare la giunta regionale a stanziare le risorse necessarie a ristorare i nostri pescatori con licenza durante lo stop triennale, attraverso un avviso pubblico. L’impianto originario della legge prevedeva anche risorse per il monitoraggio dei fondali per misurare gli effetti del fermo, e fondi per la comunicazione e sensibilizzazione su questo provvedimento a tutela del nostro mare. E continuerò a premere affinché anche queste misure vengano finanziate e applicate».
Attualità
Perché la sicurezza online è importante e come protegge la tua vita digitale
Potete iniziare creando password complesse e uniche per ciascun account, aggiornandole regolarmente; per non impazzire a ricordarle tutte, un buon password manager può essere un grande aiuto. Dedicate poi qualche minuto a controllare i permessi concessi alle app sul vostro smartphone, limitando quelli non indispensabili…

Oggi la nostra vita è quasi tutta digitale: paghiamo, compriamo, tutto passa da lì. E se non ci si protegge bene, si rischia. Anche quando ci si diverte online, bisogna stare attenti a cosa si sceglie.
Tanti, per esempio, nel gioco online cercano le promozioni per le slot; un’offerta come slot bonus senza deposito immediato è una di quelle che attira, perché puoi giocare senza spendere subito. Il bello è che così provi un po’ di slot, vedi come vanno, e non usi soldi tuoi, grazie al bonus che non chiede versamenti.
Quindi è chiaro: dobbiamo far attenzione a proteggere ogni cosa che facciamo su internet, dal gioco alle operazioni più importanti.
Cosa copre la sicurezza online
Quando parliamo di sicurezza online, spesso il pensiero va subito agli antivirus. Ma quindi, cos’è la sicurezza online nel concreto? In realtà, il concetto è molto più ampio e abbraccia diverse aree cruciali per proteggere la nostra vita digitale nella sua interezza.
Si tratta innanzitutto di protezione dell’identità, ovvero difendere chi siamo nel mondo virtuale da furti o impersonificazioni. Altrettanto fondamentale è la privacy dei dati, che riguarda la tutela delle nostre informazioni personali e sensibili da accessi e utilizzi non autorizzati.
Non meno importante è la sicurezza degli account, cioè garantire che solo noi possiamo accedere ai nostri profili social, email e servizi online. Infine, la sicurezza online si occupa attivamente di prevenzione delle frodi, proteggendoci da truffe, transazioni illecite e attività finanziarie dannose.
Minacce comuni
Per difenderci bene, è meglio sapere quali sono le “armi” più usate dai cybercriminali. Il malware è una parola un po’ generica che vuol dire tanti tipi di software cattivi: ci sono i virus che ti infettano i file, i ransomware che ti bloccano tutto e chiedono soldi per sbloccarlo, o gli spyware che ti spiano mentre sei online.
Va fortissimo anche il phishing: sono quelle truffe che ti arrivano via email, SMS o su siti finti, fatti apposta per fregarti e farti dare password, numeri di carte di credito o altre info importanti.
Poi ci sono le violazioni dei dati (data leaks), un altro bel guaio: succede quando rubano un sacco di informazioni personali dai database di aziende o servizi online, e spesso queste info finiscono sul mercato nero.
Infine, un errore che fanno in tanti e che è musica per i malintenzionati sono le password deboli o usare la stessa password per tutto. È come lasciare la porta di casa aperta. Queste sono le “entrate” principali che usano per farsi i fatti nostri e entrare nella nostra vita digitale.
Dati personali
Molto spesso sottovalutiamo il valore delle informazioni che condividiamo online. Comprendere l’importanza della sicurezza online significa anche capire quanto siano preziosi i nostri dati personali.
Un semplice indirizzo email, la posizione geografica che postiamo sui social network, o i dettagli della carta usata per un acquisto online, se intercettati o raccolti impropriamente, possono trasformarsi in strumenti nelle mani sbagliate. Questi dati possono essere usati per creare profili dettagliati su di noi, venduti a terzi, o sfruttati per inviarci truffe mirate e molto più convincenti.
Il pericolo, inoltre, è che il danno non sia sempre immediato o palese. Informazioni frammentate raccolte nel tempo possono contribuire a un furto d’identità graduale o essere usate per accedere ad altri account, con conseguenze che si manifestano solo a distanza di tempo, rendendo più difficile risalire all’origine del problema.
In che modo la sicurezza online ti protegge
Per fortuna, non siamo da soli a combattere contro queste minacce digitali. Ci sono un bel po’ di sistemi e tecnologie fatti apposta per proteggerci online. Una delle più toste è l’autenticazione a due fattori (2FA o MFA): non basta la password, ti chiede anche un’altra verifica, tipo un codice che ti arriva sul telefono.
Poi c’è la crittografia (encryption), che è come se trasformasse i tuoi dati importanti in un codice segreto che solo tu (o chi ha la chiave giusta) puoi leggere.
E quando navighi o fai acquisti, le connessioni sicure (quelle con HTTPS e il lucchetto nel browser) fanno sì che le informazioni che scambi con il sito siano al sicuro da chi vuole origliare.
Infine, scegliere piattaforme serie e affidabili, quelle famose per la loro sicurezza, aiuta tantissimo a ridurre i rischi. Mettendo insieme tutte queste cose, e usandole con la testa, si costruisce una bella difesa digitale, solida e che funziona.
Impatto a lungo termine di una scarsa protezione
Sottovalutare l’importanza della protezione online può sembrare innocuo sul momento, ma le conseguenze a lungo termine possono essere pesanti. Anche una piccola falla nella sicurezza, come una password debole o riutilizzata su più siti, o un click incauto su un link sospetto, può aprire la strada a problemi ben più seri. Ignorare la sicurezza online cos’è e le sue implicazioni può avere un impatto devastante nel tempo.
Le ripercussioni possono variare da significative perdite finanziarie, dovute ad accessi non autorizzati a conti bancari o carte di credito, al ben più complesso furto d’identità, con qualcuno che agisce a nostro nome compiendo illeciti. A tutto ciò si aggiunge spesso un profondo stress emotivo, l’ansia di vedere la propria privacy violata e, in alcuni casi, anche danni alla propria reputazione personale o professionale, difficili poi da recuperare.
Cosa puoi fare oggi
La buona notizia è che migliorare la nostra protezione online è assolutamente possibile, iniziando da alcune semplici ma fondamentali azioni quotidiane. Mettere in pratica buone abitudini di sicurezza online è il primo vero passo per vivere il digitale con più serenità.
Potete iniziare creando password complesse e uniche per ciascun account, aggiornandole regolarmente; per non impazzire a ricordarle tutte, un buon password manager può essere un grande aiuto. Dedicate poi qualche minuto a controllare i permessi concessi alle app sul vostro smartphone, limitando quelli non indispensabili.
Siate sempre prudenti con link e allegati sospetti ricevuti via email o messaggio, anche se il mittente sembra conosciuto. Infine, un’abitudine cruciale: mantenete sempre aggiornati sia il sistema operativo che tutti i software installati sui vostri dispositivi, perché gli aggiornamenti spesso contengono patch di sicurezza vitali. Tenete a mente che la sicurezza online inizia da noi e dalle nostre scelte consapevoli.
Attualità
«Governatore, fermi lo scempio del fotovoltaico»
La CIA Puglia consegnata al presidente della Regione una proposta per fermare l’invasione dei pannelli neri. Gennaro Sicolo: «Non facciamoci colonizzare da chi viene da lontano e sventra i nostri territori. Difendiamo la Puglia». Da Michele Emiliano rassicurazioni su decreto aree idonee e verifica soluzioni per maggiore tutela dei terreni agricoli

«Per evitare che l’invasione del fotovoltaico sottragga migliaia di ettari di terreno produttivo agricolo», CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha consegnato a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, una proposta che modifichi l’attuale normativa sulle autorizzazioni per nuovi impianti. La proposta si basa su tre principi: considerare il suolo agricolo produttivo come bene comune da preservare e utilizzare per le colture; riservare la realizzazione di nuovi impianti in zone industriali, cave dismesse e su edifici pubblici; limitare l’utilizzo di suoli agricoli ai terreni incolti da almeno 5 anni.
Inoltre, secondo CIA Puglia, «occorre che le amministrazioni locali possano finalmente avere voce in capitolo nel processo autorizzativo, facendo valere le caratteristiche e la tutela del territorio, in modo che non vengano concesse autorizzazioni che presentino profili di inidoneità».
La proposta è stata consegnata a Michele Emiliano, nel corso di un incontro con gli agricoltori organizzato da CIA Puglia nella sede di Finoliva Global Service S.p.A. a Bitonto. Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, chiarisce: «È l’olivo a campeggiare nel logo della Regione Puglia, se si continuano a estirpare interi oliveti per far spazio al fotovoltaico, come è successo a Bitonto, tanto vale cambiare il logo e inserire una distesa di pannelli neri al posto dell’olivo. È assurdo, paradossale, che nella patria dell’olivicoltura italiana, succedano cose simili. Occorre normare in modo differente le autorizzazioni, tenendo presente valore e vocazioni del territorio, tutelando il bene primario della produzione agricola e agroalimentare. Non facciamoci colonizzare da chi sventra i nostri territori per interessi che risiedono spesso a migliaia di chilometri di distanza. Difendiamo la Puglia».
La proposta è stata studiata e redatta da Massimo Fragassi, responsabile dell’Ufficio Legislativo Cia Puglia.
Nel corso dell’incontro, Sicolo ha posto l’accento anche sulla questione Xylella, con l’avanzamento del batterio arrivato ormai a riguardare anche la BAT.
Il presidente di CIA Puglia è poi intervenuto sul tracollo delle quotazioni del grano duro, denunciando le manovre speculative che costringono i cerealicoltori a produrre in perdita: «L’agricoltura pugliese sta vivendo un momento estremamente delicato per il comparto primario pugliese, che affronta questioni cruciali per il proprio futuro, con una serie di problemi che erodono la redditività delle aziende agricole, incidono sull’export e sul riconoscimento del giusto valore ai nostri prodotti. Non ci sono soltanto i dazi a preoccupare, ma anche le soluzioni da trovare per le lacune del sistema idrico irriguo, l’avanzamento della Xylella, l’aumento dei costi di produzione a fronte del crollo dei prezzi di diversi prodotti, primo tra tutti il grano («ma non solo»), e poi la necessità inderogabile di avere una Politica Agricola Comune attraverso la quale l’Europa tuteli e valorizzi il lavoro degli agricoltori come primi custodi della terra e principale motore per la rinascita delle aree interne».
Il governatore Emiliano ha spiegato agli agricoltori che ritiene «necessario approvare in fretta il decreto sulle aree idonee».
Il presidente della Regione Puglia, ricevendo la proposta di CIA, ha assunto l’impegno a «studiare tutte le possibili soluzioni, confrontandosi anche con governo nazionale e Ue, per tutelare il patrimonio ambientale e agricolo pugliese dall’invasione massiva degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli».
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- Il presidente di Cia Puglia Gennaro Sicolo
- L’intervento di Massimo Fragassi
- Il governatore Emiliano e Gennaro Sicolo
Attualità
Le favole della diversità
Nella Giornata Mondiale della Diversità Culturale annunciato il progetto di ricerca di “Futuramente” (con la collaborazione del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e della Regione Puglia) sulle fiabe della tradizione locale che verranno messe a confronto con le favole della tradizione dei paesi dei ragazzi ospiti della cooperativa “Polvere di Stelle”

Oggi l’Unesco celebra la Giornata Mondiale della Diversità Culturale o, come denominata da taluni, la Giornata dello Scambio Interculturale.
Quel che conta è che si celebrano la ricchezza delle culture del mondo e il ruolo essenziale del dialogo interculturale per raggiungere la pace e lo sviluppo sostenibile.
Per l’occasione, l’associazione culturale “Futuramente” e la cooperativa sociale “Polvere di Stelle” promuovono un progetto di scambio e contaminazione tra culture che valorizzi le tradizioni culturali specifiche e che coinvolga le fasce più giovani della popolazione.
Le due associazioni infatti, con la collaborazione del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e della Regione Puglia, nell’ambito delle azioni promosse dal SAI minori stranieri non accompagnati (Sistema di Accoglienza e Integrazione) del Ministero dell’Interno, e con la partecipazione operativa della casa editrice Licosia e della piattaforma culturale multimediale Stroncature, stanno lavorando già da settimane ad un progetto di ricerca sulle favole della tradizione locale che verranno messe a confronto con le favole della tradizione dei paesi dei ragazzi ospiti della cooperativa Polvere di Stelle, in uno scambio culturale e linguistico che costituisca un momento di crescita per tutti gli attori in campo e per la comunità.
Le favole o fiabe verranno presentate in tutte le lingue presenti nel progetto e pubblicate in un libro cartaceo e relativo eBook anche allo scopo di condividere la nostra esperienza in modo permanente, economico e globale.
Il progetto sarà presentato alla città, insieme alla relativa pubblicazione, nel corso delle prossime settimane.
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