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Attualità

Record di donazioni alla Fratres di Muro Leccese

Nel 2019 la Fratres murese fa il pieno con ben 373  sacche di vita donate, un primato regionale; nell’anno appena conclusosi oltre il 13% della popolazione ha deciso di aiutare chi ha più bisogno

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Record di donazioni alla Fratres di Muro Leccese, che nel 2019 fa il pieno con ben 373  sacche di vita donate, un primato regionale. Nel centro messapico, paese del presidente regionale Antonio Spano, nell’anno appena conclusosi oltre il 13% della popolazione ha deciso di aiutare chi ha più bisogno.


Un gesto di solidarietà importante perché sono circa 76 sacche per mille abitanti, ben al di sopra della percentuale richiesta dall’organizzazione mondiale della sanità.


“Un successo, fanno sapere dal direttivo, che ci onoriamo di condividere con tutti coloro che si recano a donare e al quale va il nostro plauso.  Un risultato importante che è figlio dell’attenzione costante a tutti gli associati e della chiamata diretta, con cui si cerca di coinvolgere personalmente tutti. Una telefonata  dedicata a coloro che dimostrano più sensibilità e sentono la necessità di aiutare, donando gocce di vita con un gesto anonimo, chi è in difficoltà.


Una buona risposta è stata quella dei giovani, grazie al loro contribuito se siamo riusciti a raggiungere questi numeri considerevoli.”


Nel bilancio presentato sabato a tutti i soci è emerso che nel 2019 sono aumentati i donatori della fascia tra i 18 e i 25 anni, anche grazie al diciannovenne Niccolò De Pascali che è riuscito a coinvolgere i suoi coetanei.


Sono ben 232 i donatori che hanno dato il loro contributo per aiutare gli altri; 25 le nuove donazioni di cui 10 sono di ragazzi tra i 18 e i 25 anni.


Sono contento di essere riuscito a dare il mio contributo per questo importante traguardo, racconta emozionato Niccolò De Pascali, “una piccola percentuale di queste gocce di vita è anche il frutto della sensibilità di noi giovani, di solito si ha un giudizio negativo sulla mia generazione.

Donare una parte di sé a qualcuno che neanche si conosce spesso fa paura, soprattutto, perché si dona senza che dall’altra parte ci sia riconoscenza o senza sapere chi è l’artefice di questo gesto d’amore. Donare per noi giovani e per quelli della mia generazione è anche un’occasione per dimostrare che anche noi abbiamo qualcosa di positivo da dare. Non ho fatto nulla di speciale –spiega Niccolò– ho solo chiesto ai miei amici, conoscenti o coetanei semplicemente di provare a farsi trascinare da quella sensazione di benessere e di sostegno alla vita che coinvolge ogni donatore. Io, probabilmente, sono riuscito a fare breccia nei loro cuori perché sono uno di loro, l’adulto spesso non è visto positivamente perché i grandi sono distanti e lontani dal modo di fare e di pensare di noi giovani”.


Grande soddisfazione per il presidente regionale della Fratres Antonio Spano: “Avere questi grandi numeri nel mio paese mi riempie di orgoglio,  risultati a tre cifre che mi stimolano a fare sempre meglio. Consapevole che si possa dare sempre di più per il bene del prossimo e di coloro che ogni giorno hanno più bisogno della solidarietà come linfa vitale per superare le loro patologie e per ritornare a sorridere.


Sono numeri davvero eccezionali, la risposta di Muro Leccese, negli ultimi dieci anni, è sempre stata in crescendo, non è facile raggiungere queste percentuali. Un risultato raggiunto grazie alla risposta positiva dei giovani, fondamentali perché sono il nostro futuro e ci dimostrano che se li coinvolgiamo loro ci sono, non si tirano indietro, anzi, sono presenti con la loro sensibilità e loro collaborazione.


Un traguardo raggiunto anche con le donazioni pomeridiane nei mesi di luglio, agosto e settembre. Il periodo estivo è quello di maggior bisogno, sono state ben 136 le sacche di vita donate al centro di Muro Leccese. Mi auguro che questo risultato sia da incoraggiamento per tutti coloro che sono indecisi e che vorrebbero aiutare gli altri, ma spesso non lo fanno per timore o per poca conoscenza.”


Donare fa stare bene noi ed aiuta gli altri, un piccolo gesto che ci piace immaginare possa alleviare i problemi degli altri.


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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