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Attualità

Sandro Barone, sempre dalla parte dei più deboli

Con la sua associazione di volontariato, è sempre impegnato ad aiutare chi ha bisogno, senza distinzioni

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A Muro Leccese, come in gran parte della provincia, tutti conoscono bene Sandro Barone, 49 anni, che di professione prima della sua invalidità, faceva l’ambulante e che, praticamente da sempre, è impegnato nel sociale, provando con tutte le sue forze ad aiutare chi è in difficoltà senza alcuna distinzione né di etnia né di luogo.





Così è nata l’associazione il cui nome già spiega chiaramente tutta la mission: “Dalla parte dei più deboli”.
Un’associazione di volontariato che non ha fini di lucro neanche indiretto ed opera esclusivamente per fini di solidarietà sociale.
Anche se non è stato facile, abbiamo fermato per qualche minuto Sandro dal suo incedere, per fargli qualche domanda. Ha accettato ma «solo per dare visibilità ed ulteriore forza all’associazione.»





Da quanto tempo sei impegnato ad aiutare il prossimo?





«Da sempre. Chi mi conosce può confermarlo. Aiutare chi è meno fortunato di me è un valore che mi hanno insegnato i miei genitori».





Cosa ti ha spinto sulla via del volontariato?





«Aiutare il prossimo è un valore.
È un qualcosa che devi sentire dentro l’anima, nel cuore. Il resto la fa la società in cui viviamo: basti pensare allo spreco di tutto ciò che ogni giorno buttiamo via e a tutte quelle persone che, invece, sono costrette a rovistare nella spazzatura per trovare qualcosa da mangiare. A molti questo potrebbe sembrare uno scenario sconosciuto e lontano, apparentemente di altri mondi. Non è così! Accade anche dietro casa nostra, nei nostri paesi, nel nostro Salento».





Come, quando e con quali finalità è nata l’associazione “Dalla parte dei più deboli”?





«L’associazione è nata circa 11 anni fa, anche se in qualche modo il gruppo storico si è sempre adoperato per aiutare i più deboli, chi non ha voce. “Dalla parte dei più deboli” è nata per avere la possibilità di aiutare quante più persone possibile»





Quante persone collaborano con l’associazione?




«Siamo circa 80, ognuno di noi dà il suo contributo per quanto possibile, in base ai suoi impegni. Nei punti di riferimento che abbiamo sparsi per tutto il Salento, almeno una volta al mese consegniamo un pacco spesa. Ovviamente dipende anche dagli alimenti che riusciamo a recuperare. Le nostre attività, infatti, si basano sugli aiuti di prima necessità: alimenti, indumenti, ecc. Per tutto ciò che ci viene donato noi troviamo la famiglia che ne ha bisogno».





Durante il lockdown per il covid hai girato la provincia in lungo e in largo per aiutare chi era alle strette.





«È stato un periodo molto triste. Notte giorno ci chiamavano, siamo stati settimane senza riposare. Ci chiedevano di tutto: alimenti, mascherine, tamponi, igienizzanti, guanti, alcol etilico…. Davvero di tutto».





Un episodio che ti ha reso felice?





«Dopo aver aiutato la sua famiglia per anni un ragazzo è riuscito ad entrare a far parte dell’Esercito Italiano. La prima volta che ha avuto una licenza mi ha chiamato e voleva donarmi 100 euro. Abbiamo piantato il seme è questo ha dato i suoi frutti. Quello che era un ragazzo in difficoltà non ha dimenticato ed ha imparato la lezione».





Premesso che la solidarietà debba essere esercitata ogni giorno dell’anno, avete qualcosa in serbo per il prossimo Natale?





«Ogni anno per Feste chiediamo dei giochini per i bimbi e come sempre alimenti di prima necessità e non solo. Inizieremo a breve a pubblicare le richieste sulla nostra pagina facebook».





L’azione di chi promuove la solidarietà è certamente meritoria ma nulla si potrebbe senza il buon cuore di chi contribuisce.





«Dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci aiutano ad aiutare. È grazie a loro se riusciamo a dare un pasto a chi non potrebbe mangiare o a donare un sorriso ai bimbi meno fortunati»


Attualità

Poste Italiane: al via i lavori nell’ufficio Maglie Centro

Interventi di ammodernamento per migliorare la qualità dei servizi e dell’accoglienza. La continuità dei servizi postali e finanziari ai cittadini sarà garantita nell’ufficio postale di Maglie 1 con orario prolungato

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Poste Italiane comunica che da domani (mercoledì 23 aprile) l’ufficio postale di Maglie Centro sarà interessato da interventi di ammodernamento per migliorare la qualità dei servizi e dell’accoglienza.

La sede di via Regina Margherita, infatti, è inserita nell’ambito di “Polis – Casa dei Servizi Digital”, il progetto di Poste Italiane per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione nei Comuni con meno di 15mila abitanti, con l’obiettivo di favorire la coesione economica, sociale e territoriale del nostro Paese e il superamento del digital divide.

Durante il periodo dei lavori sarà garantita la continuità dei servizi postali e finanziari nell’ufficio postale di via Salvatore Fitto (Maglie 1), che, per l’occasione, verrà potenziato osservando orario di apertura anche pomeridiana: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle 19,05 e il sabato fino alle 12,35.

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Attualità

Gli Après La Classe lanciano “Casa di legno”

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Con “Casa di legno” gli Après La Classe inaugurano un nuovo capitolo del loro percorso artistico. Il singolo, in uscita oggi, martedì 22 aprile, è un brano che si fa rifugio e slancio, radice e orizzonte. Una traccia intensa e visionaria, capace di oltrepassare i generi e le sovrastrutture per restituire all’ascolto tutta la potenza di una musica autentica, viva, profondamente libera.

“Casa di legno è il posto in cui ci sentiamo in perfetta connessione con l’universo, un posto in cui il giudizio non esiste e la musica domina senza alcun limite stilistico. Una volta entrati, non vorrete più andar via!” – Après La Classe

Una band che ha consolidato nel tempo un’identità musicale riconoscibile, attraverso un lavoro collettivo che continua a evolversi tra studio e palcoscenico. Distribuito da Ada, registrato presso Funkeria Records, mixato da Alex Fazzi e masterizzato da Giovanni Versari, il brano si arricchisce della partecipazione speciale alla tromba di Gabriele Blandini, dando vita a una traccia intensa e coinvolgente, figlia delle mille anime musicali che da sempre abitano l’universo sonoro della band salentina. Il singolo sarà presentato dal vivo lunedì 21 aprile con un evento speciale al Parco Gondar di Gallipoli (LE).

Nati nel 1996 nel cuore del Salento, gli Après La Classe si fanno presto conoscere nei live club pugliesi, fino a conquistare l’intera penisola con l’uscita del primo album omonimo nel 2002 e una travolgente attività dal vivo. Nel 2004 pubblicano Un numero, che inaugura un viaggio musicale libero da etichette e costantemente aperto alla contaminazione. La vera casa della band è il palco, dove negli anni costruiscono una fanbase solida e appassionata. Il riconoscimento come Gruppo rivelazione dell’anno 2005 da Super Club Live ne è solo la conferma. Con gli album Luna Park (2006), Mammalitaliani (2010, prodotto da Caparezza), Riuscire a volare e Circo Manicomio (2017), il gruppo prosegue una crescita artistica segnata da importanti collaborazioni: Caparezza, Giuliano Sangiorgi, Alborosie, Tormento, Manu Chao. Numerosi i tour internazionali (New York, Los Angeles, Montreux Jazz Festival) e i successi radiofonici, tra cui Mammalitaliani, premiato come Pezzo Folk dell’anno dal MEI, e Sogno Otro Mundo con Manu Chao, pubblicato nel 2022 all’interno del disco Santa Marilena.

Nel 2024, gli Après La Classe pubblicano il singolo Estate a Monaco feat. Laioung e annunciano un nuovo album in arrivo. Nel frattempo, ci accolgono nella loro nuova Casa di legno.

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Oggi è la Giornata Mondiale della Terra

Quest’anno cade proprio il giorno dopo la scomparsa di Papa Francesco, sempre in prima linea per le battaglie in difesa dell’ambiente. Il Santo Padre parlava di «insensata guerra al Creato»…

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Istitutita nel 1970 dall’ambientalista statunitense Gaylord Nelson, Giornata Mondiale della Terra si svolge il 22 aprile di ogni anno ed è dedicata alla sensibilizzazione e all’azione per la protezione dell’ambiente.

L’idea nacque nel 1969, quando Nelson, allora senatore degli Stati Uniti, fu testimone di una devastante marea nera che colpì la costa di Santa Barbara, in California.

Questo incidente suscitò grande preoccupazione riguardo alla salute del nostro pianeta e spinse Nelson a cercare un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni ambientali.

Così, il 22 aprile 1970, Nelson organizzò il primo Earth Day negli Stati Uniti.

L’obiettivo principale era quello di creare un movimento che unisse le persone nella lotta per la salvaguardia del nostro pianeta.

Grazie al successo del primo Earth Day, l’evento si diffuse rapidamente in tutto il paese e presto divenne un movimento globale. Oggi, la Giornata della Terra è celebrata in tutto il mondo, coinvolgendo persone di diverse nazionalità e culture che si uniscono per promuovere la consapevolezza ambientale e adottare comportamenti sostenibili.

Il tema scelto per il 2025 è “Il Nostro Potere, Il Nostro Pianeta” e i volontari della Fondazione Internazionale La Via della Felicità di tutta Italia, continueranno le loro iniziative di riqualificazione urbana nel rispetto della guida al buon senso per una vita migliore dal titolo La Via della Felicità scritta dall’umanitario L. Ron Hubbard.

Si tratta del primo codice morale che ha come scopo quello di arrestare il declino morale nella società e ripristinare integrità e fiducia nell’uomo, riempie il vuoto morale in una società sempre più materialista e contiene 21 principi fondamentali che guidano una persona a un migliore tenore di vita.

Interamente non religioso, può essere seguito da persone di ogni razza, colore o credo per ripristinare i legami che uniscono l’umanità.

PAPA FRANCESCO: «INSENSATA GUERRA AL CREATO»

La casualità (o forse no) che la Giornata Mondiale della Terra cada proprio il giorno dopo la scomparsa di Papa Francesco, ci ricorda anche le battaglie del Santo Padre per la difesa dell’ambiente.

Bergoglio parlava di «insensata guerra al Creato».

Con gli effetti di questo conflitto che sono il prosciugamento di tanti fiumi, lo stravolgimento del ciclo dell’acqua prodotto da un «consumismo rapace», l’innalzamento delle temperature con le gravi siccità, effetto dell’uso sfrenato di combustili fossili e dell’abbattimento delle foreste.

«Inoltre», aggiungeva il Papa, «industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali».

Anche questa è l’eredità lasciataci da Papa Francesco. Non sciupiamola!

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