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Attualità

Giacinto Urso ha segnato un’epoca per il Capo di Leuca

È scomparso l’ultimo vessillo di una stagione esaltante per il Capo di Leuca, l’ultimo testimone di tante battaglie vinte per il progresso e lo sviluppo del nostro territorio

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nella prima foto il Preside Cassati, sindaco di Tricase, Giacinto Urso, Francesco Ferrari e l'avv. Girolamo Vergine presidente della Provincia

Un’amicizia vera.


di Fabrizio Licchetta


Giacinto Urso non è più tra noi.


Ricordare Giacinto Urso per me è facile perché egli era legato a mio padre, Pietro Licchetta, da una fraterna amicizia che perdurava dall’immediato dopoguerra.


Ritengo necessario, pertanto, tracciarne per quanto possibile il suo profilo, umano, politico e sociale.


L’on. Urso era un amico, vero e sincero, a volte spiazzante ma sempre animato dallo spirito buono e solerte di chi aveva principalmente a cuore il risveglio delle coscienze e la tutela e lo sviluppo del Sud.


Ha vissuto pienamente gli anni che gli sono stati concessi, mettendo a frutto le sue competenze al servizio dello Stato come parlamentare e sottosegretario e, già molti anni prima, come assessore della giunta provinciale del presidente Girolamo Vergine e, dopo, quale presidente della Provincia e, infine, da Difensore Civico della Provincia, sempre a tutela dei cittadini più deboli.


La fitta corrispondenza di messaggi, auguri, opinioni minime e semplici attenzioni, era una costante nel rapporto con mio padre con il quale allacciò sin da subito un sincero e stretto connubio politico, sociale e personale, capace di creare, nel tempo, una mirabile sinergia tra soggetti che condividevano l’attività politica come lo strumento più idoneo per lo sviluppo e la crescita del Capo di Leuca.



Il senatore Francesco Ferrari e Giacinto Urso


L’ACME DELLA POLITICA


Giacinto Urso ha rappresentato, negli anni ’70, uno dei punti fermi nel panorama politico salentino e, per il Capo di Leuca, è stato, senza alcun dubbio, una delle migliori espressioni della politica sociale sul territorio.


Insieme all’onorevole Urso, originario di Nociglia, vi erano Egidio Grasso e Ciccio Rausa di Poggiardo, Nicola Za di Montesano salentino, Francesco Ferrari di Casarano, Codacci Pisanelli di Tricase, Pietro Licchetta di Corsano e Cosimo De Benedetto di Tricase.


Tra loro si creò un rapporto continuo fatto di intensa e fattiva collaborazione con i sindaci del Capo di Leuca e con i segretari di sezione della Democrazia Cristiana.


Il tutto finalizzato alla crescita infrastrutturale, economica e sociale delle nostre cittadine.


Tali figure avevano in comune la forte fede ed il pieno rispetto della dottrina sociale cristiana che riverberava nella loro azione politica quotidiana.


Essi hanno rappresentato, tra il 1970 ed il 1980, l’acme mai più ripetutosi, in un decennio d’oro del Capo di Leuca. Basti pensare che in quel periodo la Terra del Capo di Leuca esprimeva tre deputati (Giacinto Urso, Ciccio Rausa e Codacci Pisanelli) già sottosegretari e Codacci Pisanelli anche Ministro, due presidenti della Provincia (Egidio Grasso e Pietro Licchetta), un vice Presidente, poi divenuto presidente della Provincia (Cosimo De Benedetto) un consigliere regionale (Nicola Za), un senatore (Francesco Ferrari).


Dopo di loro il sud Salento ha perso progressivamente la fiducia nei propri mezzi preferendo delegare ed affidare ad altri le sorti del proprio territorio.

Così si esprimeva Giacinto Urso in occasione del centenario dalla nascita di Pietro Licchetta il 26 novembre 2021, nel considerare le condizioni politiche e sociali del Capo di Leuca: «È triste, oggi, dover registrare la desolazione complessiva di quel che fu il Capo di Leuca, incautamente, anni or sono, definito “basso Salento”, sino, al momento, divenire “nano” e quasi orfano di classe dirigente. Meraviglia che, perfino, i giovani risultino distratti, indifferenti e chiusi al proprio e all’altrui bene. Ma, anche, gli anziani appaiono storditi, incasati nelle quattro mura domestiche oppure in palesi improvvisazioni superbe, mancando, oramai, ogni aggancio al sapere politico e alla militanza democratica».



Giacinto Urso ed il senatore Francesco FerrariDopo di loro il Sud Salento ha perso progressivamente la fiducia nei propri mezzi preferendo delegare ed affidare ad altri le sorti del proprio territorio.


Così si esprimeva Giacinto Urso in occasione del centenario dalla morte di Pietro Licchetta il 26 novembre 2021, nel considerare le condizioni politiche e sociali del Capo di Leuca;


È triste, oggi, dover registrare la desolazione complessiva di quel che fu il Capo di Leuca, incautamente, anni or sono, definito “basso Salento”, sino, al momento, divenire “nano” e quasi orfano di classe dirigente. Meraviglia che, perfino, i giovani risultino distratti, indifferenti e chiusi al proprio e all’altrui bene. Ma, anche, gli anziani appaiono storditi, incasati nelle quattro mura domestiche oppure in palesi improvvisazioni superbe, mancando, oramai, ogni aggancio al sapere politico e alla militanza democratica” .


Egidio Grasso, Pietro Licchetta, codacci Pisanelli, Cosimino De Benedetto , giuramento da presidente della provincia Pietro Licchetta, vice De venedetto, nov. 1975



La giunta provinciale presieduta dall’avvocato Girolamo Vergine.

Tra gli altri il Prof. Pietro Licchetta, Giacinto Urso, il dr. GAETANO Renda, Nicola Za ed Egidio Grasso


L’EREDITÀ MORALE


Ci lascia un’eredità morale. Innanzitutto, la speranza non intesa come supino abbandono alla provvidenza o al destino degli sconfitti e degli ignavi.


Al contrario, l’idea di Giacinto Urso modella una speranza fecondata dagli uomini costruttori di pace sociale, artefici dello sviluppo per la difesa dei valori e la crescita sociale della nostra terra.


Una speranza che va coltivata quotidianamente con lo studio, la preparazione, la competenza, l’abnegazione e l’altruismo, tutti ingredienti fondamentali per una vita spesa cristianamente a favore degli ultimi nel quadro dell’affermazione del cattolicesimo democratico e della dottrina sociale della chiesa


La speranza di una nuova politica che sappia far emergere una classe nuova che affondi le proprie radici nelle nostre comunità, ispirata, nell’azione politica, da quei modelli del passato che hanno offerto la loro vita per gli altri, nel solco di una tradizione lontana da ogni forma di egocentrismo.


Solo così la speranza di una nuova classe dirigente potrà divenire concretezza e potrà far ritrovare alle popolazioni salentine le ragioni di un florido avvenire.


L’on. Urso troverà certamente altrove il modo di riunirsi ai tanti uomini di fede e di buona volontà che lo hanno preceduto e con i quali tanto ha dato al Salento ed al Capo di Leuca.


Attualità

Scoperta in Giappone: il tè verde protegge dalla demenza

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Sebbene attualmente non esista una cura per la demenza, il rischio di svilupparla può essere significativamente ridotto attraverso abitudini sane. Per esempio potrebbe essere particolarmente efficace iniziare la giornata con un tè speciale. Oltre 55 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza e il numero delle persone colpite è in costante aumento. Gli scienziati sono intensamente alla ricerca di modi per prevenire e ridurre il rischio di questa malattia, poiché attualmente non esistono cure. Uno studio recente suggerisce che il consumo regolare di tè verde, soprattutto come parte delle abitudini mattutine, potrebbe ridurre significativamente il rischio di sviluppare demenza. Oltre agli effetti positivi già noti delle sedute regolari di sauna e del consumo di alcuni tipi di frutta, un nuovo studio evidenzia i potenziali effetti protettivi del tè verde I ricercatori giapponesi hanno analizzato in modo approfondito questi risultati e li hanno pubblicati sulla rivista “Science of Food”. Hanno esaminato i dati di oltre 8.000 bevitori giapponesi di caffè e tè di età superiore ai 65 anni. Utilizzando le scansioni MRI, hanno confrontato l’intero volume del cervello e cinque specifiche regioni cerebrali dei soggetti del test. Lo studio mostra che le persone che consumavano tre tazze di tè verde al giorno avevano in media il 3% in meno di danni ai tessuti della sostanza bianca del cervello rispetto alle persone che ne bevevano solo una tazza. Con il consumo da sette a otto tazze al giorno, la riduzione dei danni è aumentata al 6%. Un effetto paragonabile non è stato riscontrato nei bevitori di caffè. Il tè verde è ricco di antiossidanti, in particolare di catechine come l’epigallocatechina gallato (EGCG), che hanno forti effetti antinfiammatori e proteggono le cellule dallo stress ossidativo. Questo stress, rileva Giovanni D’Agata presidente dello Sportello dei Dirittiè considerato uno dei principali fattori scatenanti del danno alle cellule cerebrali e quindi anche dello sviluppo di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson. Oltre al suo effetto sulla salute del cervello, il tè verde supporta anche il metabolismo, rafforza il sistema immunitario e promuove la salute del cuore.

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Attualità

Unisalento: è tempo di Sessione dottorale di filosofia moderna

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Il Dottorato in Filosofia: Forme e Storia dei Saperi Filosoficidell’Università del Salento, consorziato con la Sorbonne Université di Parigi e l’Università di Colonia, organizza dal 27 al 30 gennaio 2025, presso il Padiglione Chirico del Monastero degli Olivetani, la Sessione dottorale di filosofia moderna. 

La sessione costituisce uno degli eventi del corso dottorale 2024/2025, dedicato al tema Oggetto / Objet / Objekt

Programma
Nel corso delle quattro giornate, si alterneranno conferenze, discussioni di tesi dottorali e presentazioni di opere, secondo il programma seguente:

• 27 gennaio

o Ore 10:00: Conferenza inaugurale di Gilles Olivo(Université de Caen Normandie), L’enjeu de l’ego.

o Ore 15:00: Discussione della tesi dottorale del Dott. Pasquale Marino dal titolo Il concetto di vivente nella filosofia monadologica di Leibniz.

• 28 gennaio

o Ore 10:00: Philippe Hamou (Sorbonne Université), “L’objetmême de l’esprit”: John Locke a-t-il défendu une conception arnaldienne des idées et de leur réalitéobjective?.

o Ore 15:00: Discussione della tesi dottorale del Dott. Mattia Galati dal titolo La filosofia di Gassendi attraverso il prisma della Disquisitio Metaphysica.

• 29 gennaio

o Ore 9:30: Elena Rapetti (Università Cattolica del Sacro Cuore), L’Ontologia di Jean Le Clerc: una prima ricognizione.

o Ore 11:00: Presentazione del libro di Carlo Borghero, Mitologie cartesiane (Le Lettere, 2023), con introduzione di Vincent Carraud e interventi di Igor Agostini e Giulia Belgioioso.

o Ore 15:00: Discussione della tesi dottorale del Dott. Carmine Taddeo dal titolo La natura dell’uomo in Descartes. Da l’Homme alla Description du corps humain.

• 30 gennaio

o Ore 15:00: Atelier dottorale: Presentazione dei lavori di ricerca dei dottorandi Lucas Brunet ed Elie Collin, coordinata da Igor Agostini, Vincent Carraud e Gilles Olivo.

o Ore 17:00: Conferenza di chiusura di Vincent Carraud(Sorbonne Université), Descartes et la Bible.

La sessione di filosofia moderna sarà seguita, nei prossimi mesi, dalla sessione co-organizzata con il Centro Dipartimentale di Studi su Descartes ‘Ettore Lojacono’, dalla sessione di filosofia medievale in collaborazione con il CETEFIL e, infine, dalla sessione conclusiva dedicata alla filosofia contemporanea, con la partecipazione dei maggiori studiosi internazionali dei rispettivi ambiti di ricerca. 

Il 24 febbraio, inoltre, si terrà un workshop interdisciplinare dedicato alla Folkbiology, nell’ambito del quale si presenteranno, in aggiunta, le ricerche dei dottorandi titolari di borse ‘green’ e ‘pubblica amministrazione’, ossia i curricula innovativi del Dottorato. L’evento si inserirà nel quadro delle iniziative d’Ateneo orientate al conseguimento degli obiettivi strategici relativi alla sostenibilità, alla Terza Missione e alla valorizzazione del territorio, in linea con le priorità europee e gli obiettivi del PNRR e del PON.

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Aradeo

Lavoratori Ambito Territoriale Sociale Galatina: «Situazione di grave incertezza e preoccupazione»

I contratti sono scaduti il 31 dicembre 2024 e il rinnovo tarda ad arrivare. Il Segretario Generale Cisl Fp Lecce, Fabio Orsini: «Non è accettabile che tali lavoratori vengano lasciati in balìa di un destino incerto, senza garanzie sul loro futuro occupazionale e senza un piano strutturato che tuteli i loro diritti»

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La FP CISL di Lecce ha inviato nei giorni scorsi una richiesta urgente di chiarimenti ed intervento in favore dei lavoratori del Welfare dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina alla Presidente del Coordinamento Istituzionale dell’ATS di Galatina, dott.ssa Camilla Palombini e a tutti i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina.

La FP CISL leccese ha espresso «viva preoccupazione per la situazione di incertezza e precarietà che riguarda i lavoratori del Welfare dell’Ambito territoriale Sociale di Galatina», i cui contratti sono scaduti in data 31 dicembre 2024.

«La Convenzione settennale tra l’Ambito Territoriale Sociale di Galatina e l’ASP Istituto Immacolata di Galatina», spiega Il Segretario Generale della Cisl Fp Lecce, Fabio Orsini, «è giunta a scadenza senza che sia stato avviato alcun percorso chiaro e definitivo per garantire la continuità occupazionale e la stabilità dei lavoratori coinvolti».

Tale situazione è stata più volte oggetto di solleciti formali da parte della FP CISL LECCE, indirizzati sia all’Ambito Territoriale che all’ASP, «senza tuttavia ricevere risposte concrete e risolutive».

Per Orsini, «è imprescindibile evidenziare che i lavoratori del Sociale rappresentano una risorsa fondamentale per il territorio e per i cittadini che usufruiscono dei servizi erogati. La loro professionalità e dedizione hanno garantito, negli anni, il buon funzionamento dei servizi sociali, contribuendo in maniera determinante al benessere della comunità. Non è accettabile che tali lavoratori vengano lasciati in balìa di un destino incerto, senza garanzie sul loro futuro occupazionale e senza un piano strutturato che tuteli i loro diritti».

Pertanto, la FP CISL LECCE chiede: «Chiarimenti immediati circa il destino contrattuale dei lavoratori del Sociale il cui rapporto è terminato il 31 dicembre 2024»; «L’avvio di un tavolo di confronto urgente tra le parti coinvolte (Ambito Territoriale, ASP e rappresentanze sindacali) per individuare soluzioni concrete e condivise»; «L’adozione di misure transitorie che garantiscano la continuità lavorativa e retributiva dei dipendenti, in attesa della definizione di nuovi assetti contrattuali».

La FP CISL LECCE annuncia che, «in assenza di riscontri tempestivi e di interventi adeguati, sarà costretta ad intraprendere tutte le iniziative di protesta e mobilitazione necessarie, fino al blocco delle attività, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire il rispetto delle loro legittime aspettative».

 

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