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Attualità

I giovani ricordano la Shoah: “Via Apulia” di Tricase primo in Italia

Il Presidente della Repubblica premierà i ragazzi della Terza B per aver approfondito la storia di una donna che ha saputo ricostruire la sua vita, nonostante la non-vita nel lager e della sua fabbrica di cioccolatini, attraverso la lettura del libro “La ragazza che sognava il cioccolato”

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La commissione valutatrice del Concorso nazionaleI giovani ricordano la Shoah” (XIX edizione), composta da rappresentanti del ministero dell’Istruzione e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha assegnato il Primo Premio per la sezione delle Scuole Secondarie di 1° grado alla classe III B dell’Istituto comprensivo di “via Apulia”, per il lavoro “Una donna racconta: Ida Marcheria. La difficoltà di ricostruire una vita”.


I ragazzi hanno approfondito la storia di una donna che ha saputo ricostruire la sua vita, nonostante la non-vita nel lager e della sua fabbrica di cioccolatini, attraverso la lettura del libro “La ragazza che sognava il cioccolato”, da cui sono state estrapolate frasi e parti significative, il documentario “Auschwitz e la cioccolata”, e la realizzazione di disegni e pagine web.


Interesse ha suscitato l’ascolto dell’esperienza che un “esperto” liceale ha vissuto con il Treno della Memoria.


L’Istituto Comprensivo “Tricase Via Apulia” ogni anno sceglie un argomento legato alla Shoah in vista della Giornata della Memoria, con la realizzazione di un prodotto finale (rappresentazione teatrale, ebook, video).


Quest’anno tra i protagonisti conosciuti attraverso la visione di un docu-film con le testimonianze dei sopravvissuti dei lager nazisti, è emerso l’interesse per la storia di Ida Marcheria Di Segni e la sua fabbrica di cioccolatini.

Gli alunni e le alunne della Terza B della scuola secondaria di I grado hanno messo in atto le loro competenze, in continuità con le attività proposte lo scorso anno che già avevano portato alla realizzazione di un video nell’ambito delle iniziative promosse dalla pro-loco di Leuca.


L’attività è stata un’occasione per riflettere sul pericolo, ancora oggi attuale, rappresentato da un clima diffuso di odio e di intolleranza tra gli uomini e le culture, attraverso il ricordo della Shoah.


La dirigente Rina Mariano non nasconde tutto il suo orgoglio per il risultato conseguito: “È un riconoscimento che premia il lavoro svolto egregiamente dai ragazzi sotto la guida della professoressa Giovanna Calora. Le pagine prodotte hanno messo in moto competenze  trasversali e si caratterizzano per l’efficacia comunicativa frutto di una collaborazione interdisciplinare. Spero che resti impresso nella loro memoria il ricordo dell’evento. I nostri ragazzi saranno premiati dal Presidente della Repubblica, dai rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e delle Comunità Ebraiche in Italia. Sia per loro il coronamento di otto anni di studio al Comprensivo Via Apulia e che Ida Marcheria sia l’esempio di come la forza di credere nei propri progetti per il futuro possa aiutare a superare le difficoltà quotidiane”.


Alessano

Un film su Don Tonino

“Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello): riprese da gennaio nei luoghi amati e frequentati dal Venerabile

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Un film per raccontare la vita dell’indimenticato (ed indimenticabile) vescovo don il grembiule. Le riprese avranno inizio a gennaio e coinvolgeranno i luoghi appartenuti a don Tonino che la produzione visiterà in agosto. Quindi, certamente, Alessano, paese natio, Tricase dove don Tonino ha lasciato un’impronta indelebile e Molfetta dove da vescovo ha indossato mozzetta e zucchetto.

Il religioso sarà interpretato dall’attore Francesco Oranges, chiamato a riprodurre la serenità del vescovo nella frenesia delle sue giornate, cogliendone attivismo e spiritualità.

La regia del lungometraggio, nato dall’idea di Andrea Coppola, autore di una biografia su don Tonino, sarà curata da Luciano Silighini Garagnani (regista e produttore cinematografico).

Proprio il regista ha anticipato che «sarà un film che rispecchierà fedelmente la vita del Venerabile, come chiesto dalla famiglia in una bellissima lettera».

Il film inizia con una delle tante giornate frenetiche vissute, anche se Don Tonino sembra sorridere sempre e far passare quella frenesia come quotidianità.

È in auto con Michele, un ragazzo che lo guarda tra l’emozione e lo stupore: «Dobbiamo correre verso sud… il sud del sud».

Michele non capisce dove quel prete riesca sempre a trovare la forza di sorridere. E così inizia un racconto, quasi una confessione, di un sacerdote con chi un giorno, scopriremo, proprio da quelle chiacchierate troverà la sua vocazione.

Il titolo del film già spiega molto: “Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello)’’.

Don Tonino è stato innanzitutto un grande uomo, segnando la sua epoca aldilà del Credo che ognuno di noi professa (se ne ha uno). Il presente è solo una logica conseguenza: il Vescovo con il Grembiule è già considerato un Santo dalla sua gente, soprattutto da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, anche se per la Chiesa, ufficialmente, è ancora “solo” Venerabile.

Ma è questione di tempo…

 

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Bandiera Blu: a Patù al mare in sicurezza

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Il 25 luglio è la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento. 

Si tratta di un’iniziativa dell’OMS che segue la Risoluzione dell’ONU dell’aprile 2021 e che mira a evidenziare il tragico e profondo impatto dell’annegamento e a offrire strategie di prevenzione salvavita.

“Ogni annegamento è prevenibile. Esistono soluzioni”. 

Quest’anno in Italia tutte le località #BandieraBlu hanno dedicato la giornata alla sensibilizzazione e all’informazione sulla necessità di prevenire annegamenti, attraverso incontri con istituzioni e operatori, dimostrazioni sulla sicurezza in spiaggia e sul primo soccorso, laboratori per i bambini.

A Patù l’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla società Salento Navigando, che gestisce le postazioni di salvamento per conto del Comune tramite bagnini abilitati.

L’iniziativa si è svolta presso il chiosco Blu Night, lungo la spiaggia di Felloniche, insignita quest’anno per la prima volta del prestigioso riconoscimento rilasciato dalla FEE. 

Gli operatori addetti al salvamento, coordinati dagli operatori della Protezione Civile di Matino, hanno simulato, alla presenza di numerosi bagnanti, due operazioni di salvataggio in mare. Nella prima, due bambine con salvagente portate al largo dalla corrente sono state soccorse con il pattino a remi. Nella seconda un sub in difficoltà è stato soccorso dalla moto d’acqua e, una volta portato a terra, dai sanitari con auto ambulanza nel frattempo allertati.

L’iniziativa ha visto l’intervento del comandante dell’Ufficio Locale di S.M. Leuca della Capitaneria di Porto, Vito Fersini, della Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Grecuccio, e dell’Amministrazione Comunale. 

Hanno partecipato il Gruppo Scout di Patù, gli ospiti della Comunità di Riabilitazione Psichiatrica Cento Pietre Unite, gli ospiti del progetto SAI MSNA gestito da Arci Lecce, le bambine e i bambini della Ludoteca “Il Tempo Ritrovato” di Patù. 

Dopo la dimostrazione pratica e la presentazione dell’iniziativa da parte del Sindaco e del Comandante della Capitaneria, i più piccoli si sono intrattenuti per un breve laboratorio sull’importanze delle regole di sicurezza in mare, ricevendo in cambio maglietta e cappellino a ricordo di questa giornata.

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Cosa sono quegli oggetti colorati? Chi è Maya?

Che mistero ad Ugento! Perchè quei colori sgargianti? Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del nostro territorio?

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In tanti se lo saranno chiesto come noi: che saranno mai quegli oggetti colorati apparsi a luglio sulle spiagge ugentine, tra Torre San Giovanni e Torre Mozza?

Chi è Maia che dalla Svizzera ha deciso di venire ad Ugento per capire il mistero della sua famiglia?

Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del territorio?

Quello che siamo riusciti a scoprire è che si tratta di un progetto del comune di Ugento e dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per il momento gli ideatori preferiscono non svelare troppo ma hanno promesso che a breve giro di posta illustreranno pubblicamente tutti i particolari della loro iniziativa.

I colori pop di questi oggetti fuori scala fanno pensare alla Cracking Art.

L’operazione, che ai più raffinati e tradizionalisti potrebbe sembrare anche dissacrante rispetto ad una visione seriosa della cultura, parte in realtà da una riflessione più profonda. Il nostro mondo infatti sta diventando più artificiale, in continua trasformazione tra storia, natura e digitale.

Con i colori sgargianti delle opere esposte si vuole sollecitare una riflessione collettiva sui temi del disinnamoramento dell’uomo per la sua storia, della scissione tra noi, il nostro patrimonio e le nuove realtà artificiali e digitali; e lo si fa attraverso un’azione basata su meccanismi narrativi e ludici.

Per saperne di più e soddisfare ogni nostra curiosità non resta che attendere il lancio ufficiale dell’iniziativa.

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